Le Alpi stanno diventando un immenso parco giochi del rischio o, più semplicemente, il luogo indifferente di un turismo distratto e devastante. Compaiono ovunque parcheggi, funivie, piste tracciate, sbarramenti contro le valanghe. Ma, insieme ai turisti, aumentano anche gli incidenti. Messner, impegnato nella promozione di un rapporto con la montagna più equilibrato e compatibile, denuncia in questo volume quello che, del resto, è sotto gli occhi di tutti e propone le sue ricette per salvare le Alpi e l'alpinismo.
Italia, Francia, Svizzera, Germania, Austria, Slovenia: una guida completa all'intero arco alpino, esplorato su entrambi i versanti, dal Monviso alle Dolomiti, dal Monte Bianco al Carso. Il libro presenta le vette più spettacolari e le infinite valli caratterizzate da un ricco patrimonio naturale di fiumi, laghi, vegetazione e animali. Le fotografie e la cartografia accompagnano la descrizione dei parchi naturali e illustrano numerose escursioni (60), adatte a tutti. Completa il volume un'appendice di indirizzi utili.
Perché la nostra è stata definita società del rischio? Che cosa rende i rischi di oggi diversi da quelli del passato? Tutti concordano sul fatto che la questione dei rischi naturali e tecnologici è essenzialmente sociopolitica. Non esiste un modo 'innocente', completamente obiettivo, di guardare alla natura e alla tecnologia. Le 'soglie di tolleranza' di cui è popolata la nostra vita quotidiana sono l'esito di un compromesso tra esigenze diverse. In un momento storico dominato dalla globalizzazione e dai dilemmi dello sviluppo sostenibile, questo volume affronta un interrogativo sempre più pressante: come garantire la compatibilità sociale delle crescenti capacità di manipolazione della natura?
Il libro che svela tutto dei gatti - tranne il loro mistero.
L'Italia ha una storia straordinaria anche dal punto di vista naturale e paesaggistico. Questo libro ne descrive la varietà e ne segue le infinite modificazioni a partire dall'ultima glaciazione, otto millenni prima dell'era cristiana, per poi percorrere le vicende dell'interazione tra uomo e natura fino ai nostri giorni. In ogni epoca, da quella romana al Medioevo, dal rinascimento all'avvento dell'industria, l'uomo ha infatti stabilito un diverso rapporto con il paesaggio.
La vicenda, il vissuto di questo libro si impernia sulla meravigliosa e terribile montagna, la montagna-sogno, la montagna sopra la montagna, simile a un immenso cristallo di cui evoca la sfolgorante e misteriosa regolarità. Nelle facce di questo cristallo si riflettono gli eventi nelle loro infinite angolazioni: il K2 degli esordi; i pensieri e i progetti di Hermann Buhl che prima di salire il Broad Peak e di morire sul Chogolisa nel 1957, discusse con l'allora venticinquenne Kurt Diemberger il famoso stile "Alpi occidentali"; le parole di Shipton, uno dei primi esploratori occidentali giunto al suo cospetto, che incantarono Diemberger e lo avvolsero in un'invincibile magia. Parallelamente si delinea il rapporto umano con gli amici, con Julie Tullis, la compagna con cui ha fondato "the highest filmteam of the world" e il suo rapporto di solidarietà con lei. Infine la tragica estate del 1986. Kurt e Julie trovarono alla base della montagna un "villaggio", dove si incontrano le più svariate personalità dell'alpinismo. Un appuntamento tragico: le speranze, qualche successo, le prime tragedie. La salita, da parte di coloro che non vogliono rinunciare all'ultima chance, i problemi di tante cordate indipendenti in quota, il sogno della vetta che diventa realtà. Infine la bufera, il dramma a 8000 metri, senza più viveri né gas, prigionieri per cinque giorni nelle piccole tende, Julie si "addormenta" per sempre, poi man mano, anche i compagni muoiono.
Tra realtà e leggenda, con parole appassionate Rey descrive i luoghi e gli abitanti, gli artisti e gli studiosi che da tutta l'Europa furono attratti dal mitico monte, racconta i sacrifici e le sofferenze morali e fisiche che accompagnarono i numerosi, caparbi tentativi di conquista della vetta da parte dei protagonisti più diversi, dalle guide della Valtournanche all'abate Gorret, fino alla vittoria finale dell'inglese Whymper nel 1865. Non meno coinvolgenti sono le intense pagine autobiografiche in cui l'autore racconta i suoi rapporti con il Cervino, che segnarono profondamente la sua esistenza. Pagina dopo pagina le parole si fondono con i disegni di Edoardo Rubino e con le riprese di Vittorio Sella e dello stesso Rey.