Fondata nel 1622 e tuttora esistente con il nome di Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, la Congregazione de Propaganda Fide è il dicastero della Curia pontificia preposto alla giurisdizione sulle missioni cattoliche nelle varie parti del mondo. La fondazione di questa istituzione costituisce un fattore di affermazione dell'autorità spirituale universale del papa nel contesto globale apertosi con l'espansione dell'Europa nel mondo. Giovanni Pizzorusso discute i motivi che hanno portato alla creazione di questa istituzione e i problemi geopolitici che sono sorti con le potenze coloniali nelle varie parti del mondo. Analizza inoltre la struttura burocratica interna e il funzionamento della Congregazione, anche in rapporto alle altre congregazioni soprattutto il Sant'Uffizio, e i termini della sua giurisdizione sui missionari nell'ambito delle varietà di situazioni presentate nelle missioni dal confronto tra il cattolicesimo tridentino e le diverse società e culture. Approfondisce infine il rapporto tra Propaganda Fide e gli ordini regolari protagonisti delle missioni, in particolare cappuccini e gesuiti.
Cosa significa essere leader in un tempo di radicali cambiamenti. Prefazione Antonio Spadaro.
«La sua missione è l'Italia», dice Benedetto XV nel 1918 ad Armida Barelli nell'affidarle il mandato di fondare la Gioventù Femminile Cattolica. Inizia un lungo viaggio lungo la Penisola per coinvolgere le giovani che dovranno costruire l'Associazione nelle diocesi. La "Sorella Maggiore" stabilisce un fitto dialogo epistolare con le giovani donne che devono superare i condizionamenti ambientali e culturali, dovuti anche a una mentalità ecclesiastica arretrata. In queste lettere inedite le giovani, insieme alle difficoltà organizzative del primo radicamento, parlano della propria vita, aprono il loro cuore, confidando la propria ricerca spirituale, tracciando il difficile cammino di autonomia delle donne in un dopoguerra carico di novità e di fermenti sociali. Le giovani vedono nella "Sorella Maggiore" un punto di riferimento per la loro crescita umana e spirituale e per un'inedita e coraggiosa emancipazione. Le lettere documentano così il contributo di Armida Barelli al processo di integrazione dei cattolici nella vicenda nazionale e alla nascita di un originale protagonismo femminile.
Giordano Bruno Guerri fa luce su una figura emblematica, sempre screditata, ma che ha anticipato di un secolo il modernista papa Francesco, preannunciandolo: Ernesto Buonaiuti. Un'indagine scrupolosa e approfondita dalla quale emergono molte scoperte inedite su un personaggio controverso e sulla sua drammatica vicenda, in particolare sui suoi rapporti con Mussolini e su quelli, davvero singolari, con padre Gemelli e due santi, don Orione e Giovanni XXIII: molte riforme del concilio Vaticano II, così come quelle di papa Francesco, si rifanno infatti alle idee di questo sacerdote, perseguitato da quattro papi nel Novecento. Chierico "irrequieto e di idee avanzate e pericolose", come lo definì una nota in seminario, Buonaiuti divenne il più importante esponente del modernismo italiano, il movimento di riforma del cattolicesimo condannato nel 1907 da Pio X. Docente di Storia del cristianesimo alla Sapienza di Roma, tentò di conciliare il ritorno ai valori della Chiesa primitiva con il pensiero moderno attraverso un'analisi critico-filologica del Vangelo. Nel 1926 gli venne inflitta la massima scomunica, che impediva a ogni buon cattolico di avvicinarlo. Accusato dal Sant'Uffizio, attaccato dall'Osservatore Romano e dalla Civiltà Cattolica, usato come oggetto di scambio tra il regime fascista e la Santa Sede durante la stesura del concordato del 1929, vittima di veri complotti ecclesiastici tesi ad allontanarlo dall'insegnamento, Buonaiuti rinunciò alla cattedra solo nel 1931, rifiutando di giurare fedeltà al regime. Neppure l'Italia nata dalla Resistenza gli rese giustizia: a causa delle pressioni del Vaticano, fu l'unico a non riottenere la docenza fra i dodici professori "non giuranti".
"In un'afosa giornata di luglio dell'anno 1505 un viaggiatore solitario avanzava a fatica sulla strada riarsa alle porte del villaggio di Stotternheim in Sassonia. Era un giovane, basso ma tarchiato, vestito da studente universitario. Mentre si avvicinava al villaggio, il cielo si rannuvolò... Un fulmine squarciò l'oscurità... Quell'uomo era Martin Lutero". È con queste parole che inizia la biografia dell'uomo che, accusando la Chiesa di essere corrotta e identificando i Papi con l'Anticristo, avrebbe frantumato l'edificio del cattolicesimo medievale, dando il via alla Riforma protestante e modificando per sempre il corso della Storia. Dalle prime inquietudini interiori alla polemica contro le indulgenze, alla scomunica, alla definitiva separazione della Chiesa protestante da quella romana, Bainton delinea, con un linguaggio chiaro e un tono divulgativo, gli sviluppi della vicenda umana e religiosa del monaco agostiniano senza perdere mai di vista i grandi eventi politici, culturali, economici e sociali del tempo. Questo testo, ormai classico, ricostruisce con un racconto vivace e appassionato la figura e la vita di Lutero attraverso la storia del suo percorso religioso pieno di paure, fatiche, entusiasmi, tempeste. Introduzione di Adriano Prosperi. Prefazione di Delio Cantimori.
Mi rallegro per l'opuscoletto di don Rossetti e mi auguro che sia letto da tante persone. Esso ritrae Benedetto XVI come vero maestro di teologia e di vita spirituale e Papa Francesco come uomo di profonda fede e carità, alla ricerca delle "pecore perdute"; entrambi a servizio del bene della Chiesa e dell'umanità. E' una vera e propria lode allo Spirito Santo che non abbandona mai la Chiesa e che in ogni circostanza ci stupisce con ispirazioni inaspettate. (Camillo, card. Ruini). Ho letto questo testo d'un fiato, perché è pieno di interesse e di fascino. Anche davanti a tante polemiche sempre presenti sui social, a favore, dell'uno e contro offre una lettura accattivante, fondata sui testi dei due pontefici, che ne mostrano l'unita nella diversità. Esso offre con "semplicità" una lettura dei due eventi (i due Papi) che dà serenità e pace e che invoglia a riguardare i testi, le fonti citate. Penso possa essere utile e fare del bene. Potrebbe anche essere un buon testo di catechesi nelle parrocchie (d. Ezechiele Pasotti).
Pesci rossi nell'acqua santa: così negli anni Sessanta e Settanta venivano chiamati i preti e i laici cattolici impegnati a difendere i diritti dei lavoratori. Come si sono mossi, a quei tempi, vescovi e papi che, sui pesci rossi e sull'acqua santa, dovevano sovrintendere? In particolare, che decisioni ha preso Albino Luciani - vescovo, patriarca, papa - di fronte a temi quali il lavoro, la contrattazione sindacale, il mondo operaio, il comunismo, lo sfruttamento della natura, il riequilibrio delle risorse? La sua esperienza è completamente avulsa dalla nostra realtà, da archiviare nelle categorie che riguardano unicamente la storia, o ha ancora qualcosa da dire all'uomo di oggi? A queste domande il presente volume tenta di rispondere.
Un volumetto scritto in tono piano, con l'intento di evidenziare alcuni spunti di attualità dell'indimenticata figura di papa Giovanni Paolo I. La ricerca di queste tracce di attualità, oltre che da uno studio ormai decennale, nasce per l'autore dalla convinzione che le storie dei santi e - va da sé - dei candidati alla santità non sono un'opera di archeologia, ma la scoperta di una sorgiva a cui la Chiesa di oggi può dissetarsi e rinfrancarsi, finanche al cammino sinodale cui ogni comunità ecclesiale del mondo è convocata tra il 2021 e il 2023: a questo è dedicato l'ultimo capitolo del volume.
Seguendo la devozione presente nel Santuario di Cotignac (Francia), l’autrice in prima persona ci fa immergere nella bellezza della vita di san Giuseppe, uomo del servizio, del silenzio, dell’obbedienza.
La Controriforma non fu un ritorno al passato, bensí un grande riassetto del sistema dei poteri. Fu, in realtà, come emerge da questo libro di Adriano Prosperi, una "rivoluzione passiva". La Riforma protestante, nata dall’aspirazione al ritorno alla purezza evangelica delle origini, fu in realtà una grande rivoluzione che trasformò profondamente culture e società di molta parte della moderna Europa. Invece nel contesto degli Stati italiani la pronta reazione della Chiesa romana e la politica di alleanze del papato dettero vita a una vicenda diversa sulla cui natura e sul cui esiti storici si è molto discusso. Si è parlato di Controriforma, riforma cattolica, disciplinamento sociale, pensando specialmente alla repressione del dissenso religioso. Ma in realtà si trattò non di un ritorno all'antico bensì di un riassetto profondo del sistema dei poteri. Mentre il papato consolidava la sua egemonia politica sui minori stati italiani e Roma diventava una grande capitale europea capace di attirare una nutrita élite intellettuale, mutava anche il rapporto tra il clero e i laici. Il governo religioso del popolo fu affidato a un clero diventato una corporazione di intellettuali. L'aspirazione da tempo diffusa a un mutamento profondo venne bloccata e congelata nei secoli da quella che si può definire una rivoluzione passiva.
Una potente ricostruzione della vita nella prima comunità cristiana dopo la morte di Gesù, quando le sue parole risuonavano ancora intatte nella loro forza autentica e rivoluzionaria. Volume tradotto in Italia per la prima volta negli anni Trenta, manca sul mercato ormai da molto tempo: l'ultima edizione risale infatti al 1956. Dopo aver pubblicato il celebre "Vita di Gesù", dedicato agli episodi salienti della vita del Nazareno, in quest'opera egli si concentra sulla costruzione della leggenda della resurrezione e sulle modalità di diffusione del credo fondato su di essa. Dalle prime apparizioni ai successivi fenomeni di glossolalia, estasi e profetismo, fino alle missioni evangeliche, l'autore ricostruisce storicamente tutti gli elementi che concorsero al fondamento di quella che, secondo la sua opinione, altro non fu che una potente suggestione. Un'opera eretica e rivoluzionaria che applica per la prima volta alla storia della religione i principi del positivismo comptiano, cercando di svelare le verità celate dalla spessa coltre della leggenda. Renan non manca però di riconoscere gli aspetti positivi e importanti della vita dei primi fedeli: le istituzione comunitarie, il ruolo centrale delle donne, la solidarietà, valori purtroppo destinati a deteriorarsi. Introducendo infatti nel mondo occidentale la novità di una "fede esclusiva, l'idea che una sola sia la religione vera e autentica", il cristianesimo, con i suoi martiri, diede "inizio all'era dell'intolleranza".
Nel 1950 Pio XII proclama il dogma dell'Assunzione di Maria in Cielo. Non è l'unico atto di profonda devozione mariana del suo pontificato, che attraversa uno dei momenti più bui del Novecento. Il libro raccoglie i documenti, i discorsi, le encicliche e le preghiere di papa Pacelli sulla Vergine Maria. Una raccolta talmente cospicua da consentire di definire Pio XII un papa "mariano".