Non è facile conoscere intimamente, nei vari aspetti umani e spirituali, l'animo di una religiosa, che consacra la sua vita al Signore e la trascorre «nascosta con Cristo in Dio», anche se si è prodigata in un'attività febbrile per il bene delle anime e la gloria di Dio. Ciò si può dire in particolare per madre Maria della Santa Croce - al secolo Maria Teresa D'Ippolito -, superiora generale delle Missionarie Catechiste del Sacro Cuore, morta «in odore di santità» nel 1945. Quante persone, che l'hanno conosciuta o hanno sentito parlare di lei, vorrebbero conoscere molto di più della sua spiritualità e della sua vita interiore, a cominciare dalle stesse Suore Missionarie Catechiste del Sacro Cuore, e poi tutti coloro che sperano di vedere presto madre Maria della Santa Croce elevata agli «onori degli altari». Penso che la presente pubblicazione possa aiutare molto a penetrare nel suo animo, dato che è soprattutto una raccolta di scritti, lettere e circolari, totalmente trasparenti, usciti dal cuore di madre Maria della Santa Croce, nella concretezza della vita e dei problemi affrontati durante il suo mandato di superiora generale. ? Francesco Card. Monterisi Arciprete Emerito di San Paolo fuori le mura «Il nostro spirito sia sempre assorto nell'estasi dell'ardentissima carità per il Diletto Gesù Signor Nostro».
Corredata da un ricco apparato fotografico con immagini e documenti originali, l’opera raccoglie le ultime lettere che Jacques Fesch scrisse a padre Thomas, alla suocera Marinette e alla moglie Pierrette negli ultimi mesi del 1957, prima dell’esecuzione della condanna a morte, oltre alle pagine del diario che tenne nello periodo per la figlia Veronique.
Note sull'autore
Ruggiero Pietro Francavilla (Barletta, 1964), conosce la figura mistica di Jacques Fesch alla fine degli anni ’80, quando riceve in dono un libro in cui don Giacomo Maria Medica ne racconta la vita. L’opera lo affascina e lo spinge a saperne di più. Si reca quindi in Francia, dove incontra la famiglia Fesch e ha l’opportunità di studiare i suoi scritti e di visitare i luoghi della sua giovinezza e, con un’autorizzazione speciale, anche la cella 18 nella prigione della Santé dove Jacques trascorse gli ultimi mesi da condannato a morte. Francavilla ha dedicato buona parte della sua vita a far conoscere al pubblico la sconvolgente conversione di Jacques Fesch. Dopo 15 anni vissuti insieme, nel 2011 ha sposato Monique, sorella di Jacques Fesch.
Il volume raccoglie le storie di coloro che, in questo tragico periodo segnato dall’emergenza sanitaria covid-19, hanno visto cambiare la loro vita. “Questi che sono vestiti di bianco chi sono e da dove vengono? ... sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti rendendole candide nel sangue dell’Agnello” (Ap. 7,13-14). Tutti i protagonisti di questo libro, a un certo punto, sono stati chiamati a indossare una veste nuova o, forse, le loro vesti abituali hanno cambiato colore e sono diventate bianche «perché – ci illumina l’Apocalisse – sono state rese candide dal sangue dell’Agnello dopo essere passate dalla porta della grande tribolazione» (dall’Introduzione). Martiri della pandemia e testimoni di qualcosa da portare agli altri, da comunicare. «La storia di questi mesi, così vivamente riassunta e racchiusa nella storia di queste persone, si rivela come un tempo di scelta. La pandemia non è una punizione divina, come fosse la conseguenza di un giudizio implacabile della divinità sull’uomo d’oggi. Piuttosto: contiene un invito, e si offre come “momento propizio” per ricostruire la nostra scala di valori, personale e planetaria, scala che abbiamo o dimenticato o svilito o colpevolmente modificato a nostro piacimento» (dall’Introduzione).
Questa biografia è composta da una selezione degli scritti lasciati dal francescano san Massimiliano Kolbe e grazie all'apporto di molti testimoni che lo conobbero. Così, in queste pagine, è la viva voce del santo a raccontare i rivolgimenti della sua esistenza che lo portarono al martirio. Intelligente, appassionato, visionario, Kolbe fu giovanissimo fondatore della Milizia dell'Immacolata, un'organizzazione impegnata nella predicazione mariana attraverso i mezzi di comunicazione più moderni dell'epoca. Fu missionario in Giappone e attento alla diffusione della Milizia in tutto il mondo, ma lo scoppio della seconda guerra mondiale lo trovò nella sua Polonia, presso il convento di Niepokalanów che lui stesso aveva fondato. Arrestato più volte, giunse al campo di concentramento di Auschwitz il 28 maggio 1941. Lì si distinse per il sostegno offerto ai detenuti e per la misericordia donata ai carnefici. Lì firmerà la sua condanna, chiedendo di sostituire un prigioniero destinato a morire di inedia nel "bunker della fame" e salvandogli la vita al prezzo della propria.
Biografia di Maria Borgato, donna semplice e mite, che a Padova, dopo l'8 settembre 1943, mette a repentaglio la propria vita per salvare quella di prigionieri di guerra. Muore nel campo di concentramento di Ravensbrück (Prefazione di Livia Turco).
Siamo nel 1942 quando ha inizio l'Operazione Anton, il cui scopo è l'invasione, da parte delle truppe tedesche e italiane, della Repubblica di Vichy. Negli 11 mesi in cui la IV Armata italiana occupa i territori della Costa Azzurra e a ridosso della Alpi, fino alla linea del fiume Rodano, uomini coraggiosi riescono a creare una via di fuga sicura per gli ebrei. Si tratta di un rete di salvataggio guidata dal banchiere italo-francese Angelo Donati, dal benedettino padre Pierre- Marie Benoît e da Massimo Tosti, capitano dei Carabinieri Reali. Quest'ultimo rischia in prima persona la vita per facilitare il passaggio dei rifugiati che, da tutta la Francia, accorrevano nella zona controllata dal nostro esercito e che per questo venne chiamata "piccola Palestina". Dopo il tragico 8 settembre 1943, Tosti aderisce alla Repubblica di Salò, allo scopo di portare avanti la sua opera di salvataggio degli ebrei e aiuta numerosi partigiani che riescono a sfuggire alla cattura o alla deportazione nei lager nazisti. Nonostante, il suo impegno antifascista, a guerra finita il Capitano Tosti rischiò di essere espulso dall'Arma con l'accusa di collaborazionismo.
L'abbé Henri Huvelin ( Laon 1838 - Parigi 1910) è una delle figure più interessanti del mondo ecclesiale e civile, francese ed europeo, tra XIX e XX secolo. È stato un uomo dall'intelligenza fuori dal comune che ha «scelto di essere il Vangelo vivente manifestandone la bontà», mettendosi a servizio degli uomini e delle donne del suo tempo attraverso la predicazione, la cura pastorale e l'accompagnamento personale. Tra i segreti di Huvelin come guida spirituale, ci fu non solo la sua intelligenza e cultura, ma anche la sua straordinaria capacità di ascolto, che esercitava anzitutto nei confronti del proprio tempo. Quel «cercare di vedere» e «di scoprire» diventava per lui un aiuto per conoscere gli altri. La lettura di questo testo ci aiuti a dare sempre più valore all'ascolto, alla cura dei legami, all'accompagnamento umano e spirituale, forme concrete per portare, oggi, «il Vangelo con la vita». «La cosa migliore è cercare di vedere ciò che c'è di bene nel tempo in cui si vive, cercare di scoprire ciò che c'è di bello e di grande».
In occasione dei 300 anni della Regola della Congregazione della Passione di Gesù, padre Antonio Clementi commenta il diario del fondatore, san Paolo della Croce.
Note sull'autore
Antonio Clementi è sacerdote passionista dal 1985. È stato missionario in Brasile ed è aderente alla Comunità Maria del Rinnovamento Carismatico Cattolico. Attratto dalla personalità mistica di Camilla Battista da Varano, Paolo della Croce e Veronica Giuliani, ha elaborato soprattutto scritti a carattere passiologico. Tra gli studi più significativi segnaliamo Paolo della Croce, Mistico Teologo e Santo, Simple, 2012; Veronica Giuliani, il desiderio di Dio, Tau, 2019; La passione del Cuore di Dio, riflessioni di un passionista, Phasar, 2020.
Uno scout appassionato, un prete che lasciava il segno, un educatore straordinario, un giornalista e uno scrittore. Autore di scherzi memorabili e amico di Paolo VI, "Baden" era l'Aquila randagia che sfidò il regime fascista. Don Andrea Ghetti è una figura poliedrica. A quarant'anni dalla morte, e a sessanta dalla nascita de "Il Segno", mensile della diocesi di Milano che fondò e diresse per vent'anni, il volume ripercorre i momenti salienti della sua vita.
La vita di Maryam Baouardy, figlia della Galilea, orfana a tre anni e adottata da alcuni zii, è una successione sorprendente di manifestazioni soprannaturali, dalle stimmate al combattimento contro satana. Entrata nel Carmelo col nome di suor Maria di Gesù Crocifisso, l'umile portinaia e robusta costruttrice, riceve le visite di Gesù e Maria. Le loro parole, perle meravigliose che Maryam ci trasmette, sono per noi, cristiani di questo tempo, e rischiarano l'avvenire dell'umanità tanto angosciata. Papa Francesco l'ha canonizzata il 17 maggio 2015. Chi scopre Maryam non può non innamorarsene, non può non desiderare di diventare santo alla sua scuola!
Luca Passi, prete bergamasco attivo in modo particolare nella Venezia dell'Ottocento, è stato beatificato il 23 aprile 2013. La sua figura è una delle più rappresentative della Chiesa italiana, in quanto ha saputo avvicinare la nuova società, nata dopo il dominio napoleonico, con i suoi problemi e con le tante povertà e difficoltà, dedicandosi a una profonda opera di evangelizzazione. Fondò l'Opera di santa Dorotea con lo scopo di dar vita a una rete di legami che potessero rigenerare il tessuto sociale.
Questo piccolo volume vuole far conoscere un testo molto speciale sul tema dei poveri: quello del grande oratore J. Bénigne Bossuet. Abbiamo così la possibilità di scoprire quanto l'autore abbia saputo interpretare bene il messaggio della Scrittura e le intuizioni di S. Vincenzo, riuscendo a precorrere le sensibilità e le attenzioni della Chiesa del nostro tempo.