Sulle cause e sugli effetti che scaturiscono dall'incontrollata espansione della proprietà intellettuale è concentrata una parte significativa della recente letteratura giuridica ed economica. Il crescente ricorso all'esclusiva in chiave strategico-opportunistica, sotto forma di ostacolo all'innovazione sequenziale (anticommons e thicket) piuttosto che di leva finanziaria da azionare nelle contrattazioni (trolls), incrina il legame fra appropriazione, innovazione e diffusione della conoscenza minando le ragioni stesse della proprietà intellettuale e rendendo ineludibile una riflessione critica sulla tradizionale giustificazione economica che accompagna i diritti di proprietà intellettuale.
"il denaro deve servire, non governare". Con una delle sue sintesi omiletiche che ormai abbiamo ben imparato a conoscere e ad apprezzare, Papa Francesco non ha fatto che ribadire, in fondo, il primato dell'umana creatura su tutto quanto è stato creato per essere posto a suo servizio. In che direzione dobbiamo cercare, allora, la forma buona dell'uso del denaro? O, detto altrimenti, che relazione debbono avere l'economia e i sistemi economici in rapporto agli altri poteri e alle altre forze che determinano i sistemi sociali e la vita dei popoli? Quale dovrà essere il contributo specifico dei cristiani nella governance dei processi economici? Che ruolo, in particolare, deve occupare la politica, che così spesso ci appare succube e ancillare rispetto alle leggi del mercato e alle decisioni che esse le impongono? Sono queste alcune delle domande e delle tematiche oggetto dei lavori del Colloquio e alle quali ci si è accostati con un approccio interdisciplinare.
Di terra ce n'è per tutti; di cibo, pure. Perché allora tanta ingiustizia, 1,2 miliardi di poveri "estremi" e 800 milioni di sottonutriti, quando il diritto all'alimentazione è ormai riconosciuto a livello universale? Il nodo è come si accede alla terra, fonte di vita e nutrizione. E pure lo scandalo della speculazione sulle risorse: c'è chi gioca in Borsa sul pane degli esclusi. Il sostegno ai piccoli produttori, il contenimento delle produzioni agricole a scopi industriali, lo spazio alle donne,... Così l'economia del cibo non sarà più omicida ma a servizio di una giustizia più grande. Il fenomeno dei Cash Crops e del land grabbing. I common pool goods e la finanziarizzazione dei beni agricoli. Realtà lontane da noi? Tutt'altro. Ecco perché.
La favola delle api di Mandeville è il punto di partenza del percorso del libro, un percorso che affronta i problemi posti dalla rivoluzione industriale, dal capitalismo moderno e dalla economia del mercato globalizzato. L'indagine va alle radici della formazione dell'individuo sociale, disegnandone la genealogia attraverso le strutture del sacrificio, del dono e dello scambio, in base alla relazione tra denaro, sapere e scrittura e alla conseguente, fatale, mercificazione dei rapporti umani. Il senso del "viver bene" (il buen vivir degli Indios) pone altresì una domanda urgente su possibili economie e politiche alternative o correttive rispetto all'oggi prevalente via del neoliberismo capitalistico: una correzione di rotta che si proponga la salvaguardia della biodiversità e delle differenti tradizioni culturali del pianeta, e soprattutto e in generale l'affermazione dei diritti della vita "della nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa".
La diffusione dell'informatica e delle sue applicazioni è oggi inarrestabile. Innovazioni hardware e software si susseguono a ritmo incalzante, proiettando la disciplina verso il futuro, ma è legittimo chiedersi quali siano e dove si possano rintracciare le sue radici. E anche l'Italia ha la sua storia da raccontare. Una storia che si intreccia con la biografia di un personaggio poco noto al grande pubblico, Mario Tchou, e con i destini della Olivetti, azienda multinazionale nota ai più per la produzione e la commercializzazione di macchine per scrivere e da calcolo. È infatti Mario Tchou a guidare l'iniziativa di ricerca e sviluppo dell'azienda di Ivrea e sarà la sua équipe a progettare e realizzare il primo computer a transistor commerciale italiano e uno tra i primi al mondo, l'ELEA 9003. Purtroppo, però, non tutte le storie hanno un lieto fine e, alle debolezze strutturali dell'azienda, si sommano i destini avversi dei due principali sostenitori del Laboratorio, lo stesso Adriano Olivetti e Mario Tchou. Il libro conduce alla scoperta della travagliata esistenza del Laboratorio di Ricerche Elettroniche Olivetti e di Mario Tchou, grazie anche a numerose interviste e testimonianze di chi ha vissuto in presa diretta quel periodo.
Ieri punto di incontro delle strategie politiche, oggi l'Esposizione universale di Milano è il luogo dove affrontare argomenti sociali e ambientali e non più solo prettamente economici. Mai come in questa occasione il futuro del mondo è nella mani dei cittadini, più che in quelle dei Governi. Una delle sfide di Expo 2015 è dimostrare che il futuro può essere costruito dal basso, dalla somma dei comportamenti virtuosi e consapevoli di cittadini, che saranno dotati degli strumenti necessari per agire in modo responsabile. "Occorre trovare soluzioni perché il tema della sicurezza alimentare sia per tutti, perché soprattutto oggi è da qui che derivano nuovi programmi politici e situazioni economiche e sociali più stabili."
Se fosse un "filmino di famiglia", la globalizzazione muoverebbe i primi passi nel 1973, anno in cui l'economia Usa rallenta e inizia il processo che porterà alla deregulation degli scambi commerciali internazionali. Alessandro Volpi percorre - un fotogramma dopo l'altro - la storia della globalizzazione, le prime "turbolenze" e il pericoloso fidanzamento con la finanziarizzazione, un rapporto perverso che porta all'esplosione della crisi nell'estate 2007. Questo libro, dedicato ai cittadini attenti, ma anche a studenti e studiosi, è lo strumento ideale per comprendere il nostro "presente storico": l'autore non solo segue la parabola della globalizzazione, ma racconta le sue dinamiche economiche e politiche, ne misura le conseguenze sul destino di persone e popoli e delinea un quadro in cui non solo è urgente restituire il primato alla politica ma è necessario un ardito superamento delle logiche nazionali.
Il prima titolo che inaugura questa serie di manuali operativi dedicati al day trading (o trading intraday), introduce le tecniche che consentono, a chi voglia cimentarsi in questo settore, un'immediata operatività: si apre una posizione al mattino (o la sera prima), poi ci si occupa delle proprie cose, quindi, di massima, si chiude la posizione alla sera... possibilmente guadagnando in maniera cospicua. Questi manuali dunque non hanno ambizioni teoriche come altri libri dell'autore: vogliono mettere in grado il lettore, qui e subito, di operare e guadagnare sui mercati finanziari, evitando di perdere, tramite tutti gli strumenti pratici necessari all'attività del trading intraday, a partire dal paper trading, lo stadio iniziale essenziale per imparare a svolgere correttamente questa attività casi appassionante.
Perché dovrei fidarmi di uno sconosciuto? A questa domanda fondamentale di ogni economia di mercato si potrebbe rispondere che la storia degli scambi e dei commerci ha lungamente beneficiato della fiducia e della giustizia e che nel tempo delle crisi anche tutte le altre virtù - dalla speranza alla prudenza, dalla fortezza alla temperanza - hanno svolto e svolgono un ruolo importante. La spersonalizzazione delle relazioni economiche dipende in larga parte da un sistema finanziario lontanissimo e indipendente dai rapporti umani di fiducia, retto sulla ricerca del massimo tornaconto dei proprietari delle grandi banche, delle assicurazioni e delle imprese multinazionali. Per superare questo modello di sviluppo, de-mercantizzare la società, sottrarsi alla logica esclusiva delle merci, dei prezzi e del consumo, ridare valore alle cose oltre il calcolo utilitaristico servirebbero un coraggio civile e una forza di pensiero pari almeno a quelli che generarono il movimento cooperativo europeo. All'alba del capitalismo esso aveva tentato un'altra via al mercato e all'impresa, e per questo metteva in discussione i diritti di proprietà, la distribuzione del reddito (un tema ormai uscito dai libri di economia), il potere, l'uguaglianza delle opportunità tra i soggetti economici, senza negare né la libertà né il mercato.
Hervé Falciani ha messo ko il segreto bancario svizzero. Non era mai successo che l'intero archivio di una banca fosse copiato e rivelato alla pubblica opinione. La famosa Lista Falciani ha fatto tremare i salotti buoni di tutta Europa e continua ad agitare il sonno di politici, banchieri, imprenditori, campioni sportivi e riciclatori di enormi somme di denaro (sarebbero più di diecimila i clienti italiani, per un totale di 8 miliardi di euro). Ecco la versione dell'uomo più temuto d'Europa, inseguito da servizi segreti, magistrati, poliziotti, una primula rossa versione 2.0, ex dipendente di una delle più grandi banche del mondo, la Hsbc... La sua storia non l'aveva ancora raccontata: dai primi passi al casinò di Montecarlo alla banca di Ginevra, la fuga dalla Svizzera, le minacce di morte, il finto rapimento, il viaggio in Libano, il carcere a Madrid, la collaborazione con i magistrati spagnoli, francesi e americani (mentre l'Italia sta alla finestra per timore che salti fuori qualche nome importante) che ha fruttato il recupero di centinaia di milioni di euro. Un'avventura dopo l'altra che culmina con il progetto di una rete internazionale per aiutare le gole profonde che denunciano casi di corruzione e di frode fiscale: lui le chiavi per far saltare il sistema le ha e lo dice, rischiando grosso. In gioco ci sono la sua reputazione, la sua famiglia e l'avvenire politico dell'Europa.
Economia internazionale oltre un supporto aggiornato e comprensibile per la spiegazione dei fatti attuali e per portare la vitalità dell'economia internazionale all'interno delle aule. Nell'analisi della parte reale e di quella monetaria l'approccio è quello di costruire, passo dopo passo, un semplice schema unificante adatto per esprimere sia le grandi idee e le teorie classiche dell'economia internazionale, sia gli approcci e le conclusioni più recenti. Per aiutare lo studente ad afferrare la logica sottostante a ogni passo si sono motivati gli sviluppi teorici tramite dati del mondo reale o questioni di politica economica.
Alla radice della discrasia Stato-Nazione vi è la profonda e persistente incoerenza tra l'unità politica e la mancata unificazione economica del nostro Paese. Con visione tutt'altro che localistica, meridionalismo e neomeridionalismo hanno fornito un contributo essenziale al tentativo di mettere finalmente in sintonia lo Stato e la Nazione, condizione oggi quanto mai necessaria per essere protagonisti nei mercati globali.