Mai come di questi tempi la questione della compatibilità tra fede e ragione, tra scienza razionale e credenze religiose ha appassionato il pubblico dei lettori. Molti libri di successo radicalizzano lo scontro, sostenendo che nessuna teologia può resistere di fronte al cammino inarrestabile del progresso scientifico. Frank Tipler, fisico americano, non è d'accordo e sostiene una tesi sorprendente: nulla, nella dottrina cristiana e nel racconto evangelico, è incompatibile con le leggi della fisica moderna. L'esistenza del Dio di Ebrei e Cristiani, la causa prima dell'universo, non contraddice alcuna legge di natura, al contrario: sono gli stessi fisici che postulano la necessità di una singolarità cosmologica, un inizio non causato del cosmo. I miracoli raccontati nei Vangeli, lungi dall'essere improponibili in un quadro di riferimento scientifico, sono, invece, fisicamente realistici: è addirittura possibile ideare dei veri e propri esperimenti per provare la validità di alcuni dei miracoli più importanti. Dalla dottrina della resurrezione, alla verginità di Maria, all'incarnazione, Tipler ci dimostra come le concezioni in apparenza meno scientificamente plausibili del Cristianesimo si fondino, o possano fondarsi, su una legge fisica certa, e possano trovare conferma nei più recenti studi di laboratorio. La fisica del cristianesimo è un ponte gettato tra la nuova scienza e la teologia.
L'evoluzione della vita è un fatto difficilmente contestabile. Il modo con cui è avvenuta è ancora oggetto di esplorazione della scienza. Sono state acquisite molte conoscenze, specialmente sulla storia evolutiva dell'uomo. A 150 anni dalla pubblicazione de L'origine della specie di Darwin la sua teoria continua ad avere una validità, anche se alla luce delle nuove scoperte si riconosce la necessità che sia integrata e ampliata nei meccanismi con cui si sono svolti i processi evolutivi. Vi sono fattori o modalità che ancora non conosciamo? L'evento "uomo" è da considerarsi un caso fortuito? E la peculiarità della cultura? Un'altra sfida riguarda la razionalità della natura e il suo possibile significato e finalismo. È da ammettersi un progetto superiore? Come può essersi realizzato? Che cosa pensare della teoria dell'Intelligent Design? Il volume di Fiorenzo Facchini, professore di Antropologia all'Università di Bologna, intende affrontare questi temi in una duplice fedeltà alle osservazioni della scienza e a un corretto ragionare filosofico e teologico, nella convinzione della possibilità di un accordo tra scienza e fede.
Dopo il successo di 'Una nuova laicita'', un confronto tra l'ateo e il credente sui temi dell'attualita': scienza, evoluzione, fede, liberta'.
Edoardo Benvenuto (1940-1998) ha esercitato la sua singolare intelligenza in campo tecnico-scientifico e insieme nella ricerca teologica: un connubio di interessi piuttosto raro che gli ha aperto prospettive originali su entrambi i terreni.
Questo libro mette a fuoco specificamente il suo contributo alla riflessione teologica recente, sottoponendo all'esame di pensatori diversi le intuizioni estreme da lui affidate al breve testo Imago Dei: una rilettura dell’esperienza di fede e dell’economia della salvezza di sorprendente novità.
A dieci anni dalla sua morte, filosofi e teologi, pensatori politici e moralisti, si misurano con questa provocazione restituendone la presenza ancora viva e stimolante.
Completa il volume una sezione documentaria, ricca di notizie e testimonianze sulla vita, l’opera, il retaggio intellettuale e spirituale di quest’uomo straordinario.
Contributi di: Gianni Baget-Bozzo, Paolo Barabino, Antonio Becchi, Giovanni Bianchi, Giampiero Bof, Massimo Cacciari, Sandro Carbone, Massimo Corradi, Federico Foce, Andrea Grillo, Roberto Masiero, Graziella Merlatti, Carlo Molari, Stella Morra, Luisa Muraro, Salvatore Natoli, Giannino Piana, Lorenzo Prezzi, Giordano Remondi, Piero Stefani, Mario Tronti, Giuseppe Trotta, Piersandro Vanzan, Vincenzo Vitiello
Thomas Crean si confronta e critica con passione le tesi esposte nel bestseller di Richard Dawkins L’illusione di Dio. Dawkins presenta Gesù di Nazaret come tracotante personaggio storico che genera artificiose illusioni. Sostiene che i Vangeli sono inattendibili poiché – a suo dire – frutto di menti vanagloriose, risultato di falsificazioni fantasiose e di insensate congetture. Dawkins ritiene che la religione sia in sostanza una grossa allucinazione che provoca un danno psicologico, intellettuale e sociale e si propone l’obiettivo di spazzar via quelle che lui considera le nebbie di un’educazione paurosa, cieca e infantile.
Crean smonta elegantemente, con competenza, sicurezza e ironia, le tesi di Dawkins. L’Autore non si ferma ai luoghi comuni, ma sceglie di percorrere con intelligenza i sentieri della verità umana e divina, per ridonare alla persona umana la consapevolezza della sua dignità e della sua più autentica vocazione. Si scopre che le tesi di Dawkins sono non solo, storicamente e dottrinalmente, farraginose, superficiali e infondate, ma sono più di tutto contraddittorie.
L'incontro di Norcia del 2007 sul tema Libertà e laicità" che ha visto l'intervento del Card. Christoph Von Schonborn."
La creazione è una prima rivelazione della bontà di Dio. Ma la ragione da sola non basta. Sarà la fede, che ci apre al mistero di Dio e ci dà quelle luci cui la ragione non può giungere, a rendere possibile la piena felicità nel contemplare, oltre il Big Bang e il DNA, lo splendore della verità di Dio che non ha confini. In questo libro l'autore ripercorre con interesse il faticoso cammino degli uomini nella ricerca, sia scientifica che di fede, della vera natura dell'universo.
Come mai è così difficile fare pace con Darwin? Perché la teoria dell’evoluzione è tuttora al centro di un infuocato dibattito pubblico che si estende ben al di là dei confini della comunità scientifica? Non è difficile capirne il motivo profondo: a differenza di molte altre teorie scientifiche, le tesi darwiniane pongono le premesse per rispondere alle domande tradizionali sulla nostra origine e destinazione e, in questo senso, investono frontalmente gli immaginari religiosi, metafisici, antropologici e morali che hanno accompagnato e reso possibili la nascita e lo sviluppo delle società occidentali moderne.
Con Darwin è giunto a compimento un lungo processo culturale di definizione della relazione tra l’uomo e l’universo naturale, il cui esito primario consiste in una concezione inedita della natura umana. Qui va ricercata l’eredità filosofica del darwinismo ed è su essa che verte lo studio dell’autore. Dall’analisi, che esamina i principali nodi da un punto di vista al contempo storico e tematico, Darwin emerge come una figura cruciale in quella transizione intellettuale che ha scompaginato l’immagine tradizionale della natura.
Il volume è suddiviso in tre capitoli distinti e autonomi. Il primo affronta la questione della natura umana abbinando un approccio storico a uno più sistematico. Il secondo discute la questione della rilevanza di Darwin per la filosofia. Il terzo capitolo recupera i diversi fili del discorso e li intreccia nell’intento di meglio comprendere quali siano il significato e la portata storica della Weltangshauung naturalista e/o darwinista.
Sommario
Introduzione. I. Di fronte alla natura. 1. Dilemmi moderni. 2. Alla ricerca della natura umana. 3. Fallacie naturalistiche. 4. Tra natura e identità. II. Dopo Darwin. 1. Prologo: l’importanza di Darwin per la filosofia. 2. Specie. 3. Tempo. 4. Mente e natura. 5. Moralità. 6. Epilogo: il nostro contemporaneo vittoriano. III. Naturalismi. 1. La posta in gioco. 2. Darwinismo. 3. Darwin e la religione. 4. Noi, animali. Bibliografia. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Paolo Costa è dottore di ricerca in antropologia filosofica. Ha svolto attività di ricerca presso l’Università di Parma e il Centro per le Scienze Religiose (ITC-isr) di Trento, dove si è occupato della relazione tra darwinismo ed etica. È autore, tra l’altro, di Verso un’ontologia dell’umano. Antropologia filosofica e filosofia politica in Charles Taylor, UNICOPLI, Milano 2001. Presso le EDB ha curato, insieme a Francesca Michelini, la raccolta Natura senza fine. Il naturalismo moderno e le sue forme (2006).
Il fondamento della certezza religiosa, scientifica e morale presentato dal piu grande epistemologo e divulgatore scientifico cattolico. Ogni filosofia e un messaggio. Per comunicare tale messaggio deve esserci un mezzo tangibile, per esempio un libro. E allora, per un minimo di consistenza, il messaggio o il sistema di un filosofo deve rendere conto pienamente della realta del mezzo. Questo libro di Stanley L. Jaki mira a dispiegare le conseguenze di questo minimo di consistenza sui principali temi della filosofia. Necessariamente, il primo tema e l'oggettiva realta dei mezzi, o in generale oggetti". Trascurare cio ha come risultato giochi di mano filosofici che si alimentano uno con l'altro. Jaki rimuove alcune concezioni erronee sulla chiarezza, generalmente idenficata con la scienza, e dimostra che la scienza come tale non puo non rendere conto della realta dei mezzi che veicolano il suo messaggio. "
La polarizzazione ideologica tra scienza e fede compromette la coesione dei cittadini. Una Stata di diritta può garantire la convivenza, nella tolleranza e a parità di diritti, di comunità religiose inconciliabili nelle loro visioni del mondo, e di queste con la comunità dei non credenti, sola se tutti i suoi membri sana disposti o considerarsi reciprocamente liberi ed eguali nella loro cittadinanza politica. Nei saggi raccolti in questo volume Jürgen Habermas indica la via di una cultura che superi la polarizzazione inconciliabile tra laicità e religione per il tramite di un accertamento riflessivo dei confini, sia della fede sia della scienza. Anche le grandi religioni fanno parte della riflessione universale dell'umanità. Il pensiero post-metafisico non potrebbe intendere se stesso se non includesse nella sua genealogia, accanto alla metafisica, anche le tradizioni religiose.
Il "libro della natura" ispira da sempre la teologia di Jürgen Moltmann. Il volume raccoglie i contributi più significativi prodotti dal sistematico di Tubinga nel dialogo tra scienza e teologia, dove per Moltmann al centro sta sempre la sapienza come etica della conoscenza.
Dalla quarta di copertina:
Il “libro della natura” ispira da sempre la teologia di Jürgen Moltmann. Il presente volume raccoglie i contributi più significativi prodotti dal sistematico di Tubinga nel dialogo tra scienza e teologia, dove per Moltmann al centro sta sempre la sapienza come etica della conoscenza. Una percezione teologica del mondo è importante anche per le scienze della natura, ma insieme le acquisizioni in campo scientifico arricchiscono anche il riflettere teologico.
«La raccolta comprende una serie di scritti pubblicati in un ampio arco di anni e va considerata semplicemente come un contributo al dialogo che s’impone, per quanto ancora debole e incerto, fra teologi e scienziati della natura. Mi sono occupato di tali questioni non per fornire una spiegazione religiosa delle acquisizioni d’ordine scientifico, ma per continuare anche in questo campo la riflessione teologica e mostrare la compatibilità fra teologia e scienze della natura. Prestando ascolto agli scienziati, ho cercato di far vedere quel profilo della teologia che loro interessa, animato come sono dal desiderio di riformulare il pensiero teologico nel quadro delle scienze della natura».
(dalla Prefazione)
Recensioni:
La teologia protestante del secolo scorso è stata segnata dal «no» di Karl Barth alla teologia naturale (1943). Riveste un singolare significato questa raccolta di scritti di M. sul rapporto fra scienze naturali e fede, sollecitata soprattutto dalla crisi ecologica. Essa «va considerata semplicemente come un contributo al dialogo che s’impone, per quanto ancora debole e incerto, fra teologi e scienziati della natura. Mi sono occupalo di tali questioni non per fornire una spiegazione religiosa delle acquisizioni d’ordine scientifico, ma per continuare anche in questo campo la riflessione teologica e mostrare la compatibilità fra teologia e scienze della natura. Prestando ascolto agli scienziati ho cercato di far vedere quel profilo della teologia che loro interessa, animato come sono dal desiderio di riformulare il pensiero teologico nel quadro delle scienze della natura».
Il regno-attualità 8 (2004) 258