Il volume, primo di una serie, studia l'uso dei Salmi nel Missale Romanum (editio typica 2002) e nella Liturgia Horarum (editio typica 1986). Lo scopo del presente studio e quello di far conoscere come la liturgia fa uso del Salterio. Si tratta di mostrare l'insieme di proposte che l'esperienza orante della Chiesa offre attraverso l'uso e la contestualizzazione di ciascun salmo nei due libri liturgici primordiali del Rito romano: il Messale e l'Ufficio divino.
Raccolta di studi e ricerche sul Cecilianesimo in Italia. Il volume intende aprire la strada a una serie di studi e ricerche sul Cecilianesimo in Italia. Il Cecilianesimo e quel movimento che, tra la fine dell'800 e gli inizi del '900, auspicava il ritorno ad una musica liturgica d'ispirazione sacra, non piu melodrammatica come era stata quella ottocentesca.
Il libro ci guida a riscoprire come la domenica sia una grande professione di fede, per ogni singola persona, come per tutta la comunita cristiana. Il dono della celebrazione del giorno del Suignore si pone al centro della vita della comunita cristiana. La sua valorizzazione qualifica chiunque nella fede abbia operato la scelta di seguire Cristo per essere se stesso.
L’intento del manuale è fornire una trattazione sulla “eucaristia nella storia”, ovvero di illustrare il quadro in cui è nata e si è sviluppata la liturgia eucaristica, mostrare quali sono stati gli sviluppi che hanno portato a modificarla, fino a suscitare l’esigenza di quella grande riforma che è poi sgorgata dal concilio Vaticano II. L’autore pone come punto di riferimento l’epoca dei Padri, in cui sono state fissate le grandi anafore delle Chiese sia dell’Oriente sia dell’Occidente che hanno fatto da modello alle nuove preghiere eucaristiche del messale di Paolo VI.
Sin dalle origini l’eucaristia è imitazione dell’ultima cena e questa è figura e annuncio della passione. Tale concezione, centrale nella trattazione patristica, viene tramandata alle epoche successive che tuttavia mal comprenderanno il vocabolario della sacramentalità formulato in modo figurale e tipologico. Alla concezione figurale, ormai declassata ad allegoresi, succederà quindi quella basata sulla nozione di presenza. Elaborata con ampiezza nel medioevo, essa diviene il modo per antonomasia di formulare la teologia dell’eucaristia e vede il suo apice al concilio di Trento. La tesi dell’autore è che, nonostante la differenza culturale, dopo il Vaticano II e i recenti sviluppi delle scienze bibliche, il cristianesimo di oggi può nuovamente comprendere l’eucaristia come figura e annuncio della passione, anche senza fare necessariamente ricorso alle categorie dell’epoca patristica.
Note sull'autore
Enrico Mazza (1940), presbitero della diocesi di Reggio Emilia, licenziato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana (Roma), ha conseguito il dottorato in liturgia al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo (Roma). È docente di Storia della liturgia alla Facoltà di Lettere dell'Università Cattolica di Milano e insegna Liturgia presso lo Studio teologico della sua città. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo: Le odierne preghiere eucaristiche, 2 voll., EDB, Bologna (2)1991; quattro titoli presso le Edizioni Liturgiche su collette e prefazi, le catechesi liturgiche, l’anafora; Continuità e discontinuità. Concezioni medievali dell'eucaristia a confronto con la tradizione dei Padri e della Liturgia, Ed. Liturgiche, CLV, Roma 2001; La celebrazione della Penitenza, EDB, Bologna 2002. Ha curato L’idea di sacrificio. Un approccio di teologia, Bologna 2002. Ha curato L’idea di sacrificio. Un approccio di teologia liturgica, EDB, Bologna 2002, Il sacramento della Penitenza (audiocassette), EDB, Bologna, 2002.
Troppe persone pensano a Dio come a un cadavere, troppi cristiani si avvicinano alla fede come si entra in un cimitero, con gran rispetto e in silenzio, lo sguardo compìto e meditabondo, ma col desiderio di uscirne il più in fretta possibile… No. Gesù non è morto. È vivo. Non «rianimato», non «vivo nel nostro pensiero», no, veramente risuscitato e presente, che ci crediamo o no, che ce ne accorgiamo o no. Con questa consapevolezza l’autore commenta i testi dei vangeli della Risurrezione e alcune testi di apparizione del Risorto del Nuovo Testamento (Tommaso, i discepoli di Emmaus, Pietro a Tiberiade).
Don Paolo Curtaz è presbitero della Chiesa di Aosta e parroco in quattro comunità intorno al Gran Paradiso. Tiene i contatti con i suoi parrocchiani turisti attraverso la radio (“Prima di tutto”, Radioinblu) e attraverso Internet (www.tiraccontolaparola.it). Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Cristiano stanco? Dialogo su Gesù di Nazareth tra un parroco di montagna e un adulto che vuole essere cristiano. Da adulto (2004).
Il libro
Chi scrive, cerca di accompagnarci fraternamente a vivere i vari momenti della celebrazione suggeriti dalla liturgia, per evitare il pericolo di restare semplici spettatori mentre siamo chiamati a coinvolgerci come attori intorno al protagonista Gesù perché l’azione sacra ci porta all’emozionante incontro con lui, così da poter comprendere, secondo l’espressione di san Paolo “quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza, la profondità dell’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza” (Ef 3,18). Come è possibile uscire indifferenti dalla Messa come da un qualunque ritrovo? Se ciò avviene è assai probabile che noi non l’abbiamo capita e tanto meno vissuta. Non è una delle tante cerimonie religiose: è il cuore del Cristianesimo che dà impulso ad ogni nostra esperienza spirituale, dove si attinge la forza, l’energia necessaria alle nostre battaglie per celebrare le nostre vittorie, dove ci è permesso ciò che più di ogni altra cosa dovremmo desiderare: l’incontro con lo stesso Signore Gesù. Essa rimane per tutti un grande Mistero dal quale tuttavia si sprigiona una luce che inonda il nostro cammino, una fiamma che incendia il nostro cuore. Gesù ci ha concesso di celebrarla come suo memoriale – “Fate questo in memoria di me!”. Da essa esce quel fuoco che Egli è venuto a portare sulla terra e vuole che divampi nel mondo. Desidera che ci facciamo avvolgere da questo fuoco del suo amore perché non ci vuole servi ma amici, chiamati ad una stupenda esperienza di comunione con lui. Se l’amicizia umana tocca così profondamente il nostro cuore, che cosa sarà quella di Dio? Gesù ci risponde ancora con il suo invito: “Venite e vedrete” (Gv 1,39). Con questo desiderio si va alla Messa.
Quante volte ci sarà capitato di chiederci quale significato abbiano nell'iconografia cristiana il pellicano, l'aureola di un santo quadrata piuttosto che triangolare, la pianta del salice, una mano che scende da una nuvola, la luna, il mare, un cuore... E quanti artisti, dovendo dipingere un arcangelo o un demone, avranno dovuto ricorrere a esperti di iconografia cristiana o di agiografia... Tutti coloro che praticano le arti figurative potranno ora trovare in questo libro, illustrati e corredati da opportuni testi esplicativi, tutti i segni, i simboli e le allegorie dell'arte cristiana. Un manuale che mancava, e che si dimostrerà indispensabile ai critici, agli storici dell'arte, ma anche a quel vasto pubblico che ama frequentare musei e mostre col gusto di poter capire da solo il significato di quel che è proposto alla sua ammirazione. (pp. 128)
Le cinque azioni sceniche ripercorrono le ultime ore di Cristo, con testi poetici e coinvolgenti che chiamano in causa i principali protagonisti del dramma umano di Gesù. I titoli: 1. Una croce per l'uomo. 2. Passione secondo Pilato. 3. Passione secondo Pietro. 4. Passione secondo Giuda. 5. Passione secondo Maria. Per aiutare ragazzi e giovani a vivere in modo davvero coinvolgente la preparazione alla Pasqua rendendoli protagonisti della vicenda umana di Gesù.
Profonda meditazione sul rapporto tra la preghiera eucaristica di Gesu, cosi come la troviamo nel cap 17 del Vangelo giovanneo, e la preghiera eucaristica della Chiesa, presente nel Messale Romano. La celebrazione eucaristica nella sua verita si costruisce in relazione diretta con Cristo, specialmente nella preghiera eucaristica, che ci rende gioiosamente contemporanei con il gesto del rendere grazie" del Maestro nell'ultima cena. E' nel lasciar vivere Gesu in noi che possiamo intravedere le profondita del mistero eucaristico. Questo orizzonte diviene possibile se riusciamo a percepire lo stretto rapporto tra la preghiera eucaristica "giovannea" e le preghiere eucaristiche del Messale Romano. "