La strutturazione di queste pagine vuole ripercorrere il cammino che il Magistero è venuto maturando circa il tema della spiritualità presbiterale a partire dal Concilio Vaticano II fino ai nostri giorni, tenendo conto anche del suo sviluppo teologico. L’accezione lessicale della parola spiritualità assume diversi significati. In ambito cristiano essa riveste un significato preciso, vuole indicare la volontà di vivere la propria vita secondo lo Spirito di Dio, cioè vi vere la propria vita in obbedienza al dono del Dio Trinitario. Da questa vocazione uni versale alla santità derivante dalla grazia battesimale, si possono far derivare diverse spiritualità a seconda degli stati di vita. Per quanto riguarda la spiritualità presbiterale, il Concilio Vaticano II traccia le sue coordinate, affermando che lo svolgimento del proprio ministero, è la via attraverso la quale il presbitero raggiunge la santità nel suo proprio stato. Più precisamente, la santità si raggiunge attraverso il «retto assolvimento della missione apostolica affidata» (PO 2: EV 1/1245). Il presbitero dunque dalla piena conoscenza e coscienza della sua identità, trova le motivazioni della sua spiritualità presbiterale che fonda le sue radici nel sacramento dell’Ordine.
Il volume raccoglie saggi di storia religiosa, di storia francescana e di storia moderna che gli autori hanno voluto offrire a Grado Giovanni Merlo. È un regalo da parte di alcune persone che con lui hanno lavorato e condiviso in fasi differenti idee, progetti, discussioni: un dono amichevole di trame sottili che ordiscono la quotidianità, la vicinanza e la lontananza, di tessuti esistenziali, culturali e intellettuali – naturalmente non esauribili in queste poche pagine – evidenti nella varietà dei contributi, provenienti da specialisti di settori diversi: tanti frammenti di un insieme variegato in cui la diversità è sempre ricchezza.
Grado Giovanni Merlo insegna Storia del cristianesimo presso l’Università degli Studi di Milano. Presidente della Società internazionale di studi francescani, è co-fondatore del periodico “Quaderni di storia religiosa”, direttore di “Franciscana. Bollettino della Società internazionale di studi francescani”, membro del Comitato di direzione della “Rivista storica italiana” e del Comitato scientifico di molte riviste tra le quali “Franciscan Studies” e il “Bollettino della Società di studi valdesi”. Dirige la collana “Studi di storia del cristianesimo e delle Chiese cristiane” del Dipartimento di Scienze della Storia e della Documentazione Storica dell’Università degli Studi di Milano. Le sue ricerche di storia religiosa si sono concentrate principalmente su Francesco d’Assisi e il francescanesimo, su inquisitori e eretici medievali e, in particolar modo, sui valdesi. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo: Eretici e inquisitori nella società piemontese del Trecento, Torino, Claudiana, 1977; Eretici ed eresie medievali, Bologna, Il Mulino, 1989; Intorno a frate Francesco. Quattro studi, Milano, Edizioni Biblioteca Francescana, 1993; Contro gli eretici. La coercizione all’ortodossia prima dell’Inquisizione, Bologna, Il Mulino, 1996; Nel nome di san Francesco. Storia dei frati Minori e del francescanesimo sino agli inizi del XVI secolo, Padova, EFR - Editrici francescane, 2003; Streghe, Bologna, Il Mulino, 2006; Inquisitori e inquisizione del medioevo, Bologna, Il Mulino, 2008.
«Il sacerdote deve essere uomo di comunione, aperto a tutti, capace di far camminare l’intero gregge che la bontà del Signore gli ha affidato, aiutando a superare le divisioni, a ricucire strappi, ad appianare contrasti e incomprensioni, a perdonare le offese» (Benedetto XVI). Questo volume delinea con chiarezza l’identità del presbitero nell’ampio orizzonte della comunione ecclesiale, mettendo in evidenza la natura comunionale del sacramento dell’Ordine, la centralità del Presbiterio riunito intorno al Vescovo e il valore dell’amicizia sacerdotale. Nello stesso tempo fa trasparire tutto il valore dei Consigli diocesani, quali segni di comunione presbiterale.
Descrizione dell'opera
Alla base della scelta vocazionale di quanti operano nel campo della pastorale c'è la disponibilità a essere-per-gli-altri, ad ascoltare e venire incontro alle esigenze della gente. Eppure, proprio questo atteggiamento di dedizione può diventare motivo di burnout, una sindrome particolare che esprime il pericolo di farsi completamente coinvolgere e sopraffare dalle richieste altrui.
In effetti, se da una parte l'attività pastorale prende spunto dalle profonde motivazioni vocazionali che la persona porta con sé, come risposta a una chiamata di Dio per il servizio ai fratelli, dall'altra questa stessa predisposizione potrebbe essere occasione di disadattamento, qualora non si tenga sufficientemente conto della propria natura umana e dei propri, anche a livello psico-fisiologico.
Valutare l'attività pastorale come una risposta responsabile al progetto di amore di Dio significa imparare a integrare lo zelo per le cose di Dio con la propria realtà umana e psicologica. L'approccio offerto dal volume mette a fuoco i problemi reali, il "superlavoro" che spesso soprattutto i preti non riescono adeguatamente a coniugare con l'attenzione a se stessi e alla propria vita spirituale.
L'autore pone inoltre in evidenza la necessità di una continua formazione, che non dissoci l'ambito religioso da quello psicologico, ovvero le proprie convinzioni e motivazioni vocazionali (a volte troppo idealistiche) dai vissuti emozionali e affettivi che, se non equilibrati, possono portare a situazioni di disadattamento e di stress.
Sommario
Presentazione (mons. B. Forte). Introduzione. 1. I mille volti dello stress. 2. Fattori psico-sociali dello stress nel contesto pastorale. 3. Sulle tracce del burnout pastorale. 4. Bruciati dallo zelo e dalla passione pastorale. 5. Le ragioni del cuore nella pastorale. 6. L'altro volto dell'altruismo nella missione sacerdotale. 7. Religiosità distorta e ricerca di senso nel burnout pastorale. 8. Prevenzione e cura nel burnout pastorale. Bibliografia.
Note sull'autore
Giuseppe Crea, missionario comboniano, psicologo e psicoterapeuta, è docente presso la Pontificia Università Salesiana, la Pontificia Università Urbaniana e presso l'Istituto di teologia della vita consacrata Claretianum. Lavora nel campo della formazione permanente, interessandosi particolarmente del problema delle dinamiche di gruppo nelle comunità religiose. Missionario in Uganda e nella Repubblica Democratica del Congo, con EDB ha pubblicato: I conflitti interpersonali nelle comunità e nei gruppi (22002); insieme a Fabrizio Mastrofini, Animare i gruppi e costruire la comunità (2004); Gli altri e la formazione di sé (2005); Diagnosi dei conflitti interpersonali nelle comunità e nei gruppi (22008); Patologia e speranza nella Vita Consacrata (2007); Vivere la comunione nelle comunità multietniche. Tracce di psicologia transculturale (2009).
La solitudine del cuore, uno dei grandi mali dei nostri tempi, tocca anche molti religiosi e religiose. Forse non basta più affermare che è sufficiente «l’amore di Dio e per Dio», ma è necessario riappropriarsi della polifonia dell’esistenza e dell’amore: ama Dio, ama il tuo prossimo, come ami te stesso. Un volume a più voci, nato nella chiesa ambrosiana da una giornata di studio e riflessione sul tema e destinato a suscitare non pochi echi.
Marco Garzonio, psicoanalista e psicoterapeuta, è docente di “Psicologia del sogno” alla Scuola di Psicoterapia del Centro Italiano di Psicologia Analitica (CIPA). Come giornalista è stato per anni al Corriere della Sera, di cui è tuttora collaboratore.
Giovanni Barbareschi, sacerdote milanese di 88 anni, svolge il suo ministero stando vicino alle persone in crisi (non esclusi diversi sacerdoti).
Romano Martinelli, sacerdote della diocesi di Milano, è stato Direttore Spirituale nel Seminario di Milano.
Gino Rigoldi, ordinato prete nel 1967, nel 1972 è diventato Cappellano dell’Istituto penale per minorenni “C. Beccaria”di Milano, incarico che tuttora esercita. Nel dicembre 1973 ha fondato la Comunità Nuova onlus. Ermes ronchi, dell’Ordine dei Servi di santa Maria, ha studiato teologia a Roma (Facoltà Teologica Marianum), scienze religiose e antropologia a Parigi (Institut Catholique e Sorbonne). Attualmente è priore del convento di San Carlo al Corso a Milano e docente alla Facoltà Teologica Marianum di Roma.
Fulvio Scaparro, psicoterapeuta e scrittore, ha insegnato psicopedagogia e psicologia dell’età evolutiva fino al 1998 all’Università degli studi di Milano. Impegnato da anni nella difesa dei diritti dei bambini e degli anziani, è stato tra i promotori e formatori delle prime iniziative italiane per la prevenzione dell’abuso all’infanzia, ha fondato a Milano l’Associazione GeA-Genitori Ancora (http://www.associazionegea.it/) per la diffusione della mediazione familiare a sostegno dei genitori separati e dei loro figli.
Attraverso nove coinvolgenti interviste, condotte con maestria dall'Autore, Pupi Avati, Sergio Basso, Marco Bellocchio, Mimmo Calopresti, Alessandro D'Alatri, Roberto Faenza, Francesco Patierno, Saverio Costanzo e Carlo Verdone raccontano il loro incontro con la figura del prete. Una pregevole introduzione sul tema "prete e cinema" impreziosisce ulteriormente il volume.
Lo scritto del teologo abruzzese, Michele Giulio Masciarelli, è una brillante riflessione teologica, esistenziale e pastoarle sul prete, visto nel suo ancoraggio misterico e nella sua esposizione alla storia. L'icona dell'asino è gestina con finezza allusiva, seza scadere mai nel paragone banale, che risulterebbe, a quel punto, maldestro e offensivo. Ne vine fuori una figura di prete forte e tenera, di buonsenso, legata in modo indissolubile a Cristo e dedita al servizio, umile e serio, a alla causa del regno.
Il Movimento Pro Sanctitate e don Francesco Asti, che ha scritto il testo Sul cuore di Cristo, ci invitano a considerare il valore inestimabile della santità nel quotidiano delle nostre esistenze a partire dalla vita di Guglielmo Giaquinta, precursore degli insegnamenti del Concilio Vaticano II e in particolare del V capitolo della Lumen gentium. Il sacerdote, la sua identità che coincide con il ministero, le virtù che lo rendono simile a Gesù Sacerdote costituiscono il filo rosso del libro, particolarmente curato per l’Anno sacerdotale che stiamo vivendo. L’esperienza sacerdotale del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta è il vissuto che si intreccia con la proposta evangelica e con il Magistero; il Cenacolo è l’ambito spirituale ed ecclesiale nel quale si muove questa proposta di santità sacerdotale in un popolo sacerdotale chiamato a santità.
Il volume è dedicato a due figure di sacerdoti che hanno profondamente segnato la società e la storia di Genova, rendendosi protagonisti di straordinarie esperienze di solidarietà (non da ultimo con la Caritas), di impegno civile, di insegnamento e di fede vissuta sempre "sul campo" e in un'ottica di condivisione, di dialogo interculturale e di apertura verso il prossimo. Le testimonianze di queste due "avventure" di umanesimo cristiano - le vite di Antonio Balletto e di Piero Tubino, entrambi celebrati dalla loro città con il conferimento del Grifo d'Oro - sono qui rivissute attraverso i testi suggestivi e commoventi della loro vita: interviste, articoli su periodici, discorsi, singoli ricordi, saggi, omelie.
Attingendo alla grande “bussola” dei testi conciliari e alla sua personale esperienza di un lungo e intenso impegno nell’associazionismo laicale, l’Autrice invita la comunità ecclesiale a un pacato e serrato confronto sul tema della corresponsabilità. Solo attraverso un rinnovato slancio corale, in una più vera comunione perché irrorata dall’amicizia, dal rispetto, dall’accoglienza della diversità dei carismi e dei ministeri, preti e laici possono dare nuovo splendore e vigore al volto missionario della Chiesa. È giunta dunque l’ora di tradurre operativamente la grande riscoperta che il Concilio ha operato della categoria di “popolo di Dio” per dire la verità della Chiesa e della sua missione per il mondo.
365 testi della Scrittura e dei Padri della Chiesa, di santi e teologi, del magistero e di testimoni: una guida per l'anno sacerdotale che invita a radicarsi nell'essenziale. In quattro tappe si rivisitano dimensioni fondamentali della vita dei presbiteri: l'essere; l'agire; le sfide; le prospettive. Attenta ai tempi liturgici, questa raccolta, alla quale hanno collaborato esperti di vari Paesi, nasce dalla convinzione che "il prete serve": per realizzare la Chiesa come famiglia, per far crescere nel mondo la fraternità.