A pochi mesi dal termine del Giubileo della Misericordia, il Cardinale Jorge Medina Estévez offre una solida visione teologica su questo tema. Tale tema è centrale nella Rivelazione cristiana e nel Vangelo ed è cuore pulsante del Pontificato di Papa Francesco. Il volume è disponibile anche in lingua spagnola.
Il volume pubblica gli atti del Congresso dell'Équipe Europea di Catechesi svoltosi a Celje (Slovenia) nel 2015. Oggetto della trattazione è l'esperienza della conversione alla fede delle persone adulte. È un'indagine articolata che non parte da riflessioni sistematiche, ma dai racconti di vita delle persone e, attraverso questi racconti, riflette su ciò che accade quando avviene una conversione, sui passaggi che le persone vivono nell'approdo alla fede e sulle condizioni di accompagnamento da parte della comunità ecclesiale: l'atto della conversione, il suo processo, la vicinanza dei fratelli di fede.
La vicenda personale di Maria di Nazaret viene collocata nella prospettiva delle concrete relazioni umane da lei vissute e nell'intreccio tra le dinamiche materne e quelle del discepolato. La riflessione sulla sua vicenda spirituale è inoltre legata al tema della misericordia di Dio, sfruttando la vicinanza semantica fra i termini che la Scrittura utilizza per parlare di misericordia e di grembo materno. Il volume commenta in chiave teologico-spirituale i brani che nei Vangeli si occupano di Maria e, in appendice, propone una riflessione sulla Misericordiae vultus e sull'amore misericordioso di Dio che si volge sui piccoli. Vengono affrontati anche temi classici della mariologia, come la verginità o l'immacolata concezione, ma sempre in relazione alle vicende della vita di Maria e della sua maternità così come si possono cogliere dal testo biblico.
«Dio mi prenda e faccia di me, povero sacerdote, uno strumento della sua misericordia tra gli uomini». È il 3 settembre 1920 quando don Primo Mazzolari, con in mano il congedo da cappellano militare, si affida a monsignor Giovanni Cazzani (1867-1952), il vescovo di Cremona che attraversa quasi tutto l'arco del ministero sacerdotale del parroco di Bozzolo. Don Primo ha vissuto dall'interno il dramma della guerra e ora chiede al suo superiore di non finire nuovamente dietro una scrivania o su una cattedra del seminario perché desidera andare in parrocchia, tra la gente. I testi qui raccolti accompagnano i passaggi più importanti e difficili del suo ministero sacerdotale: il dramma della prima guerra mondiale, i trasferimenti a Cicognara e Bozzolo, gli scontri con il fascismo, le incomprensioni con l'autorità ecclesiastica, le scelte pastorali talora discusse, la vicinanza alle persone durante la seconda guerra mondiale, la carità generosa, gli impegni di predicazione, il percorso altalenante del quindicinale Adesso. In queste lettere, Mazzolari mostra di voler essere figlio della sua Chiesa e incontra in Cazzani una paternità accogliente. Non a caso, di entrambi è in corso il processo di beatificazione.
La Bibbia pone la misericordia come concetto-chiave, secondo cui il messaggio della misericordia non può avere che l'indole del tutto esistenziale; è la risposta pratica di Dio alla miseria dell'uomo, al peccato e alla sofferenza. Per molto tempo questo punto basilare è stato dimenticato nella teologia, la cui tendenza metafisica ha inconsciamente svigorito la centralità illuminista, non ammettendo la fragilità e il limite dell'uomo, ha sradicato la misericordia divina come il messaggio della salvezza. Cosi pur essendo un tema di rilevanza attuale nella Chiesa, è quanto mai mancante uno studio relativo nel campo teologico-spirituale. In tale contest San Giovanni Paolo II (1920-2005), vivendo il nazismo e il comunismo, ha sperimentato la misericordia in quanto la forza del bene divino che è capace di sconfiggere il male totalitario. Dalla riflessione: "Perché questo potere del male? Da dove viene il male e come possiamo vincerlo?" il Papa, valorizzando l'esperienza della connazionale Santa Faustina Kowalska (1905-1938), interpreta fino in fondo la redenzione come mistero della misericordia divina. Per lui il limite definitivo al male è la divina misericordia. Lo scopo di questo studio è offrire, tramite la vita ed il pensiero di Papa Wojtyla, il filo sostanziale della misericordia che è in grado d'indirizzare gli uomini all'orizzonte sintetico e poi alla pratica esistenziale della fede.
La santità della Chiesa e di tutti i suoi membri è oggi oggetto di una particolare e intensa riflessione sia a livello teologico-dogmatico sia a livello spirituale e pastorale. Il volume raccoglie gli interventi pronunciati in varie occasioni dal Cardinale José Saraiva Martins sull'argomento costituendo un approfondimento dei vari aspetti fondamentali della santità di Cristo e della Chiesa.
Dalla presentazione di Mons. Castoro:
“L’autore introduce la sua bella opera sul pellegrinaggio. Uno strumento attraverso il quale suggerire, il valore del
ellegrinaggio come itinerario di conversione e di spiritualità”.
Completa, ricca e stupenda guida al pellegrinaggio, metafora della vita.
INDICE DEGLI ARGOMENTI PRINCIPALI
1. Che cos’è il pellegrinaggio.
2. Abramo, Mosè e il Popolo d’Israele in cammino verso la Terra Promessa, in attesa del Messia.
3. Gesù pellegrino/straniero per incontrare gli uomini.
4. Vergine Maria, donna del cammino.
5. La spiritualità del pellegrino, il pellegrinaggio più difficile
6. Preghiere prima e dopo il pellegrinaggio
In questo libro l’Autrice ricostruisce le fasi dell’itinerario di preghiera – solitudine, silenzio, preghiera contemplativa e comunione con Dio in un’ottica di fraternità universale – che il monaco trappista Thomas Merton (1915-1968) sapeva proporre in modo creativo, eppure così fedele alla tradizione da ripresentare alla fine un famoso detto agostiniano, secondo il quale «la misura della nostra carità è paradossalmente amore senza misura […]. Siamo resi liberi di donare agli altri l’amore ricevuto nell’intimità della contemplazione».
«La scelta della vocazione monastica comporta che il bene che ci sarà dato di compiere non consisterà tanto in opere caritative, quanto piuttosto nel sacrificio della nostra vita, nella preghiera gratuita, nell' offerta di noi stessi. Tutto il monastero è da trattare come i vasi sacri dell'altare, perché tutto appartiene al Signore; noi stessi diventiamo un bene nelle mani di Dio, siamo come l'obolo della vedova gettato nel tesoro comune e la nostra vita deve essere un culto continuo a Dio, un'offerta generosa e gratuita, lieta e riconoscente».
La caratteristica di Armida Barelli, come ricordava padre Agostino Gemelli, è stata la fede; una fede semplice e audace, autentica e confidente, forte e tenera, capace di dare forma a tutta la sua vita ricca di opere, di incontri, di viaggi, di iniziative creative, di gioie e di dolori. La sua preghiera è quella di una donna appassionata, che segue il Signore vivendo nel mondo e che, per questo, impara a contemplare la presenza di Dio nei solchi della storia, nelle vicende della sua vita, del suo paese, della Chiesa. Le sue parole possono aiutare anche noi a pregare, vivendo da cristiani nel tempo che Dio oggi ci dona.
Questo libro, della collaudata collana «Cattedra del Confronto», affronta tre delle emozioni che più sembrano caratterizzare il nostro tempo. La paura - sociale, religiosa, etnica, affettiva - la rabbia - quotidiana, politica, televisiva, lavorativa - e lo stupore - che troppo spesso è sconcerto o semplice fascinazione. Attorno a queste tre, e ai legami che creano e distruggono, si confrontano gli autori di questo libro. Sono prospettive e voci differenti: lo psicanalista Luigi Zoja si confronta con la biblista Rosanna Virgili sulla paura, madre di tante emozioni e azioni; lo scrittore Paolo Nori ci provoca sulla rabbia, faccia a faccia con lo psicologo-teologo Stefano Federici che ci ricorda che l'ira è perfino divina; il filosofo Silvano Petrosino s'interroga sullo stupore e sulla bellezza incrociando la storica dell'arte e direttrice di Religion Today Katia Malatesta. «Le nostre relazioni con gli altri sono segnate dalle emozioni. L'incontro con l'altro non è mai semplicemente neutro. Gli altri si odiano o si amano, ci odiano o ci amano, ma la gamma delle emozioni è sterminata: gli altri possono essere noiosi, affascinanti, imbarazzanti, spaventosi, accoglienti, fastidiosi o rabbiosi, esasperanti o esasperati, inermi, divertenti, ingombranti, leziosi» (dall'introduzione di Andrea Decarli)
La storia cristiana è la storia di coloro che hanno accolto l'invito a seguire Cristo secondo una molteplicità di applicazioni che testimonia della grande creatività della vocazione cristiana. Hanno avuto così origine gli ordini religiosi, le congregazioni, le associazioni, gli istituti, le confraternite. Tuttavia l'accelerazione temporale, tipica della nostra epoca, ha fatto emergere la relatività delle applicazioni rispetto alla centralità della vocazione. Ma come incarnare la vocazione cristiana ai nostri giorni? Il grande teologo svizzero Hans Urs von Balthasar ha cercato di rispondere con la vita e le opere (di cui la presente rappresenta la riflessione più matura) a questo interrogativo. Per Balthasar le forme, o stati di vita cristiana, sono sostanzialmente due: quella del cristiano chiamato alla santità nella vita familiare e quella della particolare sequela secondo i consigli di povertà, castità e obbedienza. In un periodo in cui la riflessione sulla vita cristiana e religiosa si limita molte volte all'impegno sociale o alla veste da indossare, un'opera che va al cuore della vocazione cristiana.