Un sussidio per seguire la Via Crucis.
Il Santuario della Beata Vergine dei Miracoli venne eretto nel 1498 per dare degna ospitalità al simulacro della Madonna ritenuta dispensatrice di miracolose guarigioni. Il territorio lombardo si arricchì così di un nuovo santuario mariano che fu (ed è tuttora) meta di molti pellegrinaggi e che divenne con il tempo scrigno di formidabili tesori d'arte. Questa rapida guida illustrata racconta la storia e la fede di questo luogo sacro, caro a tanta gente.
In queste riflessioni sulle letture delle liturgie domenicali dell'anno B la brevità si accompagna alla semplicità e alla chiarezza. Ciò che colpisce in questi commenti è l'incisività dei titoli, piccole sintesi dei contenuti, insieme all'armonica connessione delle letture proposte, dove la buona esegesi si coniuga con l'efficace attualizzazione che giunge alla nostra vita quotidiana.
Sorto come ex voto dell'intera comunità di Montrigone di Borgosesia per la protezione miracolosa durante la terribile peste del 1630, il Santuario di Sant'Anna di Montrigone è ancora oggi meta di molti pellegrini che vi si recano per la promessa di matrimonio, per affidare la famiglia nel tempo dell'attesa, per chiedere dal Cielo quel che l'umanità, fragile e un po' frastornata, non riesce ad avere. Questo libretto illustrato ne racconta la storia, ne descrive l'aspetto artistico, ne trasmette la ricchezza di fede.
Questo libro contiene gli accompagnamenti per chitarra di 87 canti di Taizé ed è rivolto sia a principianti che a chitarristi esperti. Per ogni canto vengono suggeriti un accompagnamento semplice e variazioni più avanzate. Inoltre viene riportata l'indicazione scritta degli accordi, la notazione classica e, per gli accompagnamenti più semplici, l'intavolatura con la corretta posizione delle dita. Un'introduzione esplicativa suggerisce numerose idee per accompagnare i canti di Taizé e fornisce suggerimenti per suonare questi accompagnamenti anche con la tastiera.
II Sacro Monte di Varallo è un luogo straordinario, nato nel 1500 su progetto di Bernardino Caimi per riprodurre e rendere visibili ai pellegrini quei Luoghi Santi della Cristianità che le vicende storiche rendevano sempre più distanti e pericolosi da raggiungere. L'attuale Sacro Monte segue certamente l'impronta di quel progetto originario ma reca anche i segni di numerose trasformazioni occorse nel tempo, soprattutto sotto l'impulso del Concilio di Trento. Accanto all'originaria funzione di replica dei Loca Sancta esso divenne anche teatro della vita di Gesù, rappresentazione degli episodi salienti del Vangelo. Questo libro si rivolge a coloro che, salendo al Sacro Monte di Varallo, intendono accostarsi non solo alla sua storia o al suo dispiegarsi artistico ma, partendo da questi, coglierne un più profondo significato e senso.
Una guida concepita per chi vuole andare in Turchia non solo come turista, ma anche come pellegrino, studioso, ricercatore desideroso di non fermarsi solo alla calda ospitalità, alle sue splendide spiagge o ai siti archeologici. Il volume racconta questo Paese svelandone l'alta carica spirituale. La Turchia infatti è ricca di "memorie" biblico-patristiche, ad essa è profondamente legata la vita della Chiesa nei suoi primi secoli. In questa terra hanno vissuto e predicato gli apostoli (Paolo, Pietro, Giovanni, Filippo, Andrea?); qui sono sorte, dopo Gerusalemme, le vivaci comunità di Antiochia, Efeso, Smirne; qui è nato Paolo, apostolo dei gentili, che nelle regioni della Turchia ha svolto molti dei suoi viaggi, predicando e costruendo la sua teologia; in Turchia, ad Efeso, la Madonna ha concluso la sua vita terrena; qui si sono svolti i primi Concili (Nicea, Efeso, Calcedonia); qui abbiamo avuto illustri Padri della Chiesa e un monachesimo fiorente (si pensi alla Cappadocia); qui infine troviamo radicata la ricca tradizione liturgica orientale e la profonda spiritualità dell'ortodossia bizantina. Per questo, si può a buon diritto considerare la Turchia come una seconda patria del cristianesimo, dopo la Palestina. E la presente Guida è stata pensata proprio per far conoscere e non dimenticare tutte queste realtà e località, oltre ad offrire alcune essenziali note turistiche.
Questo libro indaga le ragioni storiche che sostanziano la rappresentazione della passione e della crocefissione di Cristo nel Medioevo, a partire dall’epoca constantiniana sino alla spiritualità francescana. In linea con il magistero di Mario Apollonio, il saggio di Carla Bino propone una lettura del teatro passionista medievale come «drama», ossia come azione che accade in presenza, stabilisce relazioni e diviene esperienza. Lo studio prende in esame diverse modalità della rappresentazione connettendo l’arte figurativa, la letteratura poetica e meditativa, le cerimonie liturgiche sino alle prime forme drammatiche, analizzandone la funzione sullo sfondo del pensiero teologico e della spiritualità coevi. In questo quadro i diversi significati che la passione di Cristo assume nel corso dei secoli sono letti in rapporto al mutamento tanto dell’iconografia quanto della drammaturgia passionista, il cui ordine sembra influenzato dalle tecniche proprie della meditazione e rimanda da un lato alla funzione memorativa delle immagini e del rito, dall’altro al significato stesso della rappresentazione intesa come ripresentazione qui ed ora della realtà del sacrificio di Dio. Ne emerge la centralità della «drammaturgia delle lacrime» che, nel corso del XII secolo, esprime una sorta di rapporto parentale del fedele con Cristo mediato dalla presenza, del tutto nuova, della figura di Maria sulla scena del Golgota, cui sono connessi i mutamenti dello schema narrativo della passione sino alle prime forme di dramma passionista. Grazie al concetto di sequela proprio del francescanesimo il processo di rivoluzione drammaturgica si compie nel segno di un’identificazione mimetica che, insieme al senso profondo della storia, pone le basi per il realismo antispettacolare proprio del ‘teatro della misericordia’ dei laici, il quale, già in nuce nei riti e nelle pratiche devote delle confraternite del primo Trecento, fiorirà compiutamente solo verso la fine del secolo.
Carla Bino insegna Istituzioni di teatro e spettacolo e Teoriche del teatro all’Università Cattolica di Brescia. Laureata in letteratura greca con Diego Lanza con una tesi sulla drammaturgia di Aristofane, si è diplomata in drammaturgia con Renata Molinari. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dello spettacolo sotto la guida di Siro Ferrone, Sara Mamone e Stefano Mazzoni, occupandosi della scenotecnica buontalentiana. Da anni si interessa alla drammaturgia laudistica tardo medievale e al teatro di Passione. È direttore artistico, insieme a Claudio Bernardi, di «Crucifixus-Festival di primavera», rassegna dedicata al teatro sacro. È autrice, con Roberto Tagliani, di Con le braccia in croce, la Regola e l’Officio della quaresima dei disciplini di Breno (Breno 2000, 2004) ed è curatrice, con Manuele Gragnolati, del numero monografico Il corpo passionato («Comunicazioni Sociali» 2003) e, con Claudio Bernardi, del volume Il corpo glorioso (Pisa 2006).