Frainteso, criticato, a lungo ostacolato sia dalle autorità scolastiche che da quelle religiose, don Lorenzo Milani è stato una delle personalità più significative del dibattito culturale del secondo dopoguerra. Forte di una convinzione che nasceva da una matura e disincantata osservazione del contesto sociale nel quale gli operatori culturali dovevano agire, giunse a rivoluzionare completamente il ruolo dell'educatore, denunciando la natura classista dell'istituzione scolastica italiana, andando incontro concretamente alle esigenze dei ceti meno privilegiati. Queste lettere ben rappresentano le speranze e la tenace volontà di questo coraggioso innovatore oltre che essere uno straordinario documento di accesso alla figura "privata" di don Lorenzo. E, se qualche volta si può dare alle «sue parole un significato diverso da quello che era il suo vero pensiero», ciò che non va tradito è il continuo tornare al binomio: "ragione" (nel senso di intelligenza messa in gioco nella vita) e "poveri" (che tutti noi siamo, nel nostro intimo), all'emancipazione cristiana più vera che deve fare i conti una prospettiva di Vangelo insuperabile, quella del Cristo che salva non i ricchi e sapienti, ma i piccoli, gli ultimi.
Don Tonino Bello, vescovo degli ultimi, introduce con questa raccolta antologica delle sue prediche ai cristiani impegnati nel sociale e in politica il seme evangelico della bontà e dell'amore intelligente e creativo nel difficile campo dei rapporti sociali. Quello dell'operatore sociale e del politico è un mestiere difficile, cristianamente molto impegnativo, una scelta coraggiosa, una vera vocazione. Il Vangelo, secondo don Tonino, richiede di fare delle scelte radicali, trovare nuove convergenze tra ideali ed esigenze concrete, «portare la veste battesimale nei quartieri e la tuta da lavoro in chiesa», «liberare l'uomo dall'intrigo della miseria, dalle grinfie rapaci del potere, dalle seduzioni del falso benessere». Un programma ambizioso e complesso che non deve mai scoraggiare: «La speranza è in agguato», rassicura don Tonino, «anche se è buio intorno. Non tiratevi indietro, anche se avete la percezione di camminare nelle tenebre».
Ancora un libro di don Antonio Mazzi!?! Sì, ma questa volta è la sua autobiografia: finalmente si può capire cosa ha in quella testa così bacata da proporre idee e pensieri che fanno impazzire alcuni e incazzare altri, tanti altri. Soprattutto mette a nudo il suo cuore, un cuore grande, così grande da riempirsi di tutte le debolezze, le fragilità, le schifezze che gli altri volentieri schivano o fanno finta di non vedere. È da questo cuore che sono nate le "carovane", gli "avamposti", Exodus; è questo cuore che ha fatto camminare e continua a far camminare - a ottant'anni suonati da un bel pezzo - don Antonio Mazzi. E allora, a noi e a te, don Antonio, ancora "tanta buona strada"!
L'avventura con Dio è qualcosa che ti affascina e rimane colpita e scolpita per sempre dentro di te, anche perché Dio non chiama una volta sola, ti chiama tutti i momenti del giorno e mentre ti chiama ti rifà, ti ricostruisce nuovo. La tua tristezza la cambia in gioia, la tua debolezza la cambia in forza, il tuo peccato lo cambia in misericordia. Non puoi resistere a questo Dio che ti crea e ti ricrea, e guai a me se fossi la stessa di ieri. È nella sua fedeltà che noi camminiamo, nella sua grazia che noi cambiamo. Oggi, dopo questi anni, anch'io posso dire di essere cambiata, di essere più buona, di credere di più, di aver sperimentato in modo più vero l'amore di Dio. Sì, Dio esiste, noi lo abbiamo incontrato. È qui, è vivo, cammina con noi!»
Ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, don Pino Puglisi è stato la prima vittima di mafia riconosciuta come martire della Chiesa. Come ha dichiarato Papa Francesco: "è stato un sacerdote esemplare, dedito specialmente alla pastorale giovanile. Educando i ragazzi secondo il Vangelo vissuto li sottraeva alla malavita e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realtà però è lui che ha vinto con Cristo risorto". "Don Puglisi parla ancora alla coscienza del nostro tempo. Nuovi e interessanti elementi vengono da uno studio come quello di Vincenzo Ceruso, che con finezza si è chinato sulla vita di Puglisi per scrutarne l'ordito. Le pagine di questo volume danno al lettore un ritratto a tutto tondo del parroco di Brancaccio, un uomo pieno di vita, di sogni e di domande. È stato un cristiano vero, un siciliano non autoreferenziale né complessato. Questo libro ci aiuta a capire meglio la storia dell'uomo Puglisi, che emerge in tutta la sua affascinante grandezza". Dalla Prefazione di Andrea Riccardi.
Carlo Casini (Firenze, 4 marzo 1935 - Roma, 23 marzo 2020), tra i fondatori del Movimento per la Vita, di cui è stato anima e motore, e apprezzato giurista, è molto noto in Italia e all'estero per il suo impegno, prima come magistrato in Toscana e poi come parlamentare italiano ed europeo. Poco si sa, invece, della sua vita privata, delle circostanze della sua nascita, di come trascorse l'infanzia durante la guerra e degli anni giovanili, in cui maturarono la sua fede e quella vocazione alla giustizia che lo porteranno a essere uno dei protagonisti dell'Italia repubblicana fino, praticamente, alla sua morte. In questo libro-intervista Marina Casini, figlia primogenita di Carlo, risponde alle domande del direttore di Famiglia Cristiana, Stefano Stimamiglio, svelando anche particolari inediti della famiglia di origine del padre e di quella che si è formato sposando il 2 luglio 1964 Maria Nitti a Firenze. Ne emerge una personalità ricca, dove si fondono passione civile, amore per la vita e senso della giustizia, tenute unite da uno sguardo profondo sulla realtà, che sa guardare con misericordia oltre il visibile grazie alla sua fede in Gesù Cristo.
La Rosa Bianca è il nome con cui si firmava, durante la seconda guerra mondiale, un gruppo di giovani tedeschi di diversa estrazione sociale e culturale. Di ispirazione cristiana e accomunati dal medesimo desiderio di libertà e dalla forte tensione morale, si opposero al regime nazista con pericolose azioni clandestine. Nel giugno del 1942 il gruppo diffuse un volantino ciclostilato che incitava alla ribellione e alla resistenza al nazismo in nome della libertà, della giustizia e della concordia tra i popoli. A questo volantino ne seguirono altri cinque, fino a quando, il 18 febbraio 1943, due dei giovani vennero arrestati all'interno dell'università di Monaco. La Gestapo, che aveva già incominciato a indagare, individuò anche gli altri componenti del gruppo. All'arresto seguiranno il processo e l'esecuzione capitale. In queste pagine è ripercorsa la storia di Hans e Sophie Scholl, Christoph Probst e di tutti i membri della Rosa Bianca che si opposero alla barbarie del nazismo a prezzo della loro vita. Il loro ricordo - a ottant'anni dall'uccisione - è più vivo che mai.
Martire ebrea e santa cattolica, esigente intellettuale tedesca e mistica carmelitana, tutto questo è stata Edith Stein. È difficile afferrare e comprendere la biografia di una donna geniale e punto di incontro di mondi spesso ritenuti inconciliabili: ebraismo e cristianesimo, fede e ragione, accademia e monachesimo, tradizione e contemporaneità. La Stein fu donna di conversioni: da un credo a un altro; dall'università alla vita religiosa; dalla filosofia alla mistica; dalla fede alla non-fede e, nuovamente, alla fede. Abbandonò l'ebraismo, abbracciò il cristianesimo cattolico, per poi morire da ebrea nel lager. La sua densissima e drammatica esistenza è stata avvertita da molti cristiani come un modo per avvicinarsi all'ebraismo, condannando l'antisemitismo e l'antigiudaismo; al contempo, la sua conversione e la successiva canonizzazione risultano motivo di inevitabili e ben comprensibili imbarazzi e contrarietà da parte ebraica, temendo ambiguità insidiose e cristianizzazioni indebite della Shoah.
«Era necessaria una nuova biografia di Giovanni Battista Scalabrini?». Con questa domanda si apre il presente volume, nato per l'occasione della canonizzazione del Santo dei migranti e destinato a diventare punto di riferimento per ogni studio futuro nei suoi confronti. Realizzato a cura di Graziano Battistella e con i contributi di Fabio Baggio con Luis Olivos (per il capitolo 5), Veronica de Sanctis (per i capitoli 1 e 10), Stelio Fongaro (capp. 3, 4 e 5), Gaetano Parolin (cap. 6), Matteo Sanfilippo (cap. 7) e Giovanni Terragni (cap. 9), questo libro si aggiunge alle altre narrazioni biografiche ricavandosi una propria nicchia, che «offre l'opportunità, a chi non avesse la possibilità di leggere l'ampia biografia di Francesconi (certamente la più completa, con le sue 1300 pagine), di acquisire una conoscenza sufficientemente completa di chi fosse G. B. Scalabrini come vescovo, come fondatore e come santo e soprattutto come il padre dei migranti».
In un mondo senza punti di riferimento, in cui sembrano mancare grandi donne e grandi uomini da cui trarre ispirazione, padre Pedro è una luminosa eccezione. Da quasi trent'anni Padre Pedro porta avanti la sua personale lotta contro la povertà in Madagascar attraverso l'associazione Akamasoa. Chi ha lavorato con lui o lo ha incrociato nel suo cammino, ne ha conosciuto la gentilezza, la generosità, l'amore per il prossimo, ma anche il carattere vulcanico, la schiettezza, la sua santa rabbia. Questo libro, scritto a quattro mani con Pierre Lunel, è una raccolta di riflessioni sui grandi temi dell'oggi e - allo stesso tempo - un manifesto programmatico, un invito a ribellarsi alle ingiustizie che si consumano sulla pelle degli ultimi. Il diritto a una vita degna, la lotta alla povertà, la necessità di fornire istruzione e futuro ai bambini, l'accoglienza ai rifugiati, la guerra santa e la morte, il declino della politica, il ruolo delle donne, la democrazia...un solo grido RIBELLATEVI! per un futuro migliore.
Armida Barelli (1882-1952), figura cruciale del cattolicesimo italiano contemporaneo, è stata fondamentale nel proporre una nuova visione della donna, nella Chiesa e nella società. Da giovane prende sul serio la chiamata del Signore e si pone in ricerca. In un tempo in cui per le donne l'opzione era tra matrimonio e vita religiosa, matura una scelta nuova: l'apostolato laicale in forma associata. Da qui anche la sua vocazione alla consacrazione nel mondo con l'Istituto delle Missionarie. Si inserisce nel solco dell'Azione Cattolica portando una decisiva novità nell'organizzare le giovani in un apostolato popolare. Da Milano il suo impegno si irradia nel Paese, dove dà vita alla più numerosa e capillare associazione femminile. È spesso in viaggio tra mille disagi, tanto da sentirsi come "una zingara del buon Dio-. Protagonista della nascita dell'Università Cattolica, affianca Gemelli in un progetto di ampio respiro che unisce l'alta formazione all'apostolato popolare. Con l'Opera della Regalità contribuisce a rinnovare la partecipazione liturgica. Attenta alla storia del suo tempo, la Barelli forma una generazione di donne che si spendono nel campo sociale, sindacale e politico, nella fase fondativa della democrazia in Italia. Favorisce un'emancipazione radicata nella scelta vocazionale e volta a rendere le donne protagoniste della propria esistenza, nella vita familiare e sociale. Le pagine di Ernesto Preziosi, oltre a essere un'accuratissima ricostruzione storica della biografia e di tutta un'epoca, collocano l'opera della Barelli nel quadro della maturazione registrata dal movimento cattolico italiano nella prima metà del Novecento. Una collocazione che evidenzia il rapporto, per lei inscindibile, tra fede in Dio e impegno del cristiano nel mondo, offrendoci una biografia di grande attualità. Prefazione Papa Francesco.
Carlo, l'ultimo imperatore degli Asburgo ha fallito in tutti i tentativi in cui ha impegnato le sue forze: non è riuscito a vincere la Grande guerra e nemmeno a fare la pace; non è riuscito a riformare l'impero né a evitarne il dissolvimento; non è riuscito a mantenere la corona né a riprendersela in due tentativi rocamboleschi; non è riuscito a salvare le sue sostanze, le sue proprietà e i suoi beni; non è riuscito a essere padre dei suoi otto figli, morendo prima di vedere l'ultima concepita; non gli è riuscito, come tanto desiderava, di vivere a lungo al fianco dell'amata moglie.
Padre Ernesto Balducci (1922-1992), con la sua personale vicenda di prete e di pensatore, attraversa tutta la storia del cattolicesimo italiano pre e post conciliare, con una crescente lucidità e capacità di rispondere alle stimolanti domande che quell'epoca pose, che ancora oggi non è stata completamente recepita. Il presente libro si propone di ripercorrere la vicenda umana e cristiana del grande scolopio, non tanto nella ricostruzione del classico racconto biografico, ma mettendo a tema quella ben più essenziale "biografia dell'anima e del pensiero- che rivela il vero quid esistenziale balducciano: dalla vocazione iniziale al sacerdozio, fino alla scoperta di appartenere, proprio come credente, al mondo e di dover rispondere, per ciò, alle istanze di tutti, credenti e non, per un ecumenismo ecclesiale e sociale. Il lettore si troverà di fronte a una vera e propria profezia in itinere, che non può che provocare, ancora oggi, in un'epoca di profonda transizione, le coscienze di ciascuno.
Il 9 maggio 2021, la beatificazione di Rosario Livatino ha elevato questo credente, come si usa dire, all'onore degli altari. Toni Mira ha compiuto un ampio lavoro di indagine intorno alla figura dell'uomo, del cittadino, del servitore dello Stato, per offrirci la possibilità di un incontro faccia a faccia con un personaggio che è un altissimo esempio di valore civile e che scuote le coscienze di tutti noi ben più di quanto farebbe un "santo da immaginetta-. Livatino in preghiera, sì, Livatino guidato da un fortissimo senso della giustizia e della misericordia divine... ma soprattutto Livatino professionista, magistrato competente, concentrato e abile. L'uomo di legge che guadagna sul campo rispetto e autorevolezza. L'uomo scomodo per le mafie e forza trainante nel contrasto alla malavita. Un incontro vivo, emozionante e istruttivo, reso possibile dall'ascolto di molti testimoni: colleghi, collaboratori nelle indagini, persone informate sui fatti. Al termine del percorso vengono pubblicati integralmente tre discorsi di Livatino (uno dei quali inedito) che, in circostanze e su temi diversi, ci fanno scoprire la sua voce, il suo pensiero, i suoi ideali. " Un uomo che ancora, nell'esempio e nella memoria, vive-. Dalla Prefazione di don Luigi Ciotti.
"Napoleone e i suoi due papi" propone al pubblico un punto di vista originale sul personaggio Bonaparte: la sua visione della religione - anche nella vita privata - e i suoi rapporti con la Chiesa cattolica e con i due papi che la guidarono negli anni del suo potere: Pio VI, che nel 1798 i francesi cacciarono da Roma e costrinsero a morire in esilio in Francia e Pio VII, che fu prigioniero di Napoleone dal 1809 al 1814. Per la Chiesa, furono anni di aperta persecuzione, con la requisizione forzata di beni ecclesiastici, la dispersione di interi ordini religiosi, la chiusura dei conventi, la nomina di vescovi fedeli al sovrano francese. Tutto questo meritò a Napoleone il titolo di "Anticristo"... che egli meritò ampiamente.
In occasione dei cento anni dalla nascita di Gianni Rodari, ecco un saggio ricco di sorprese, diviso in tre parti. La prima è una biografia che ripercorre vita e opera dell'autore nei suoi aspetti più significativi. La seconda analizza l'opera di Rodari attraverso dei percorsi tematici che rimettono al centro di possibili percorsi di lettura i grandi valori e le idee di infanzia e società che attraversano i suoi testi: pace, uguaglianza economica e sociale, fratellanza, solidarietà, etica, valore del lavoro, rispetto per l'infanzia, fiducia nel futuro e altri. Viene così messa in luce l'idea di utopia come capacità di vedere le criticità della realtà e del presente e immaginare, anche attraverso l'invenzione fantastica, un futuro migliore. La terza indaga titoli di altri autori contemporanei capaci di proseguire i percorsi di lettura individuati tra i testi di Rodari e di suscitare un dialogo aperto, oggi, tra adulti e bambini sui temi e sui valori centrali per l'autore.
In occasione dei cento anni dalla nascita di Gianni Rodari, proponiamo un saggio ricco di sorprese, diviso in tre parti. La prima è una biografia che ripercorre vita e opera dell’autore nei suoi aspetti più significativi. La seconda analizza l’opera di Rodari attraverso dei percorsi tematici che rimettono al centro di possibili percorsi di lettura i grandi valori e le idee di infanzia e società che attraversano i suoi testi: pace, uguaglianza economica e sociale, fratellanza, solidarietà, etica, valore del lavoro, rispetto per l’infanzia, fiducia nel futuro sono alcuni di questi fili tematici fondamentali. Viene così messa in luce l’idea di utopia come capacità di vedere le criticità della realtà e del presente e immaginare, anche attraverso l'invenzione fantastica, un futuro migliore. La terza e ultima parte indaga titoli di altri autori contemporanei capaci di proseguire i percorsi di lettura individuati tra i testi di Rodari e di suscitare un dialogo aperto, oggi, tra adulti e bambini sui temi e sui valori centrali per l’autore.
"Si staglia, sullo sfondo di questo libro affascinante, il ritratto di una donna complessa, caparbia e geniale, ostinata e anticonformista, appassionata di un bambino, il “padre dell’uomo”, da capacitare, rendere autonomo attraverso “il fare bene”, da non coartare, da liberare in tutte le sue multiformi possibilità di crescita. A benefi cio suo e dell’umanità intera".
(Dalla prefazione di Andrea Bobbio)
Maria Montessori (1870-1952), medico, neuropsichiatra infantile, pedagogista, filosofa ed educatrice. Una delle donne italiane più celebri nel mondo, grazie al metodo educativo che prende il suo nome e a cui si richiamano molte scuole, istituzioni e progetti formativi.
In questo libro conosciamo la biografia di Maria Montessori: la vita unica e attivissima di una donna che si è guadagnata il rispetto del mondo scientifico con il proprio impegno, genialità e competenza.
Inoltre, l’autrice ci presenta tutti i punti di forza della visione dell’infanzia e del metodo educativo montessoriano. Scopriamo così fino a che punto la lezione della grande pedagogista fa parte della moderna scienza dell’educazione e cosa deve ancora essere realizzato del suo vasto progetto.
Valeria Rossini, è professoressa associata di Pedagogia generale e sociale presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, comunicazione dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Si occupa di pedagogia dell’infanzia e di formazione dei docenti. Tra i suoi articoli e pubblicazioni citiamo Educazione e potere. Significati, rapporti, riscontri (Guerini, 2015) e Convivere a scuola. Atmosfere pedagogiche (FrancoAngeli, 2018).
Leggere questo libro è in qualche modo salire sull'argine che divide chi usurpa la terra da chi ne è usurpato. Pagina dopo pagina, a Sud e a Nord dell'equatore, padre Alex ripete e amplia il medesimo appello di sempre: a impegnarsi - come donne e uomini affamati di giustizia - e ad affidarsi - come figli di un Dio che ascolta il grido degli orfani e delle vedove. «Come fai a presentare uno così... un Francesco d'Assisi solido come un faggio trentino, capace di farsi carico del peso della disperazione altrui senza esserne schiacciato, capace di farsi megafono del grido muto degli inascoltati del mondo» (Marco Paolini).
Il martirio di un sacerdote nella Polonia comunista. A 35 anni dalla morte, non è stata ancora fatta chiarezza sull'omicidio del sacerdote polacco Jerzy Popie?uszko. La sua vicenda scosse l'opinione pubblica mondiale e costrinse la Polonia comunista a istituire il primo e unico processo contro uomini dei servizi segreti nei Paesi del Patto di Varsavia. Secondo alcuni analisti il suo omicidio fu un colpo decisivo al successivo sgretolamento della cortina di ferro. Questo libro racconta la vita di Popie?uszko e fa uso di materiale inedito come i documenti della Stasi, l'archivio personale di Giulio Andreotti, la Positio per la causa di beatificazione, l'Archivio segreto vaticano, e l'archivio del Partito comunista italiano.
"Non è ancora stato scritto un libro che descriva l'esperienza della vita di sant'Ambrogio [...] manca un testo che presenti l'umanità del santo, trasformata dall'azione dello Spirito: mi piacerebbe leggere un libro così!-: queste sono le parole che Benedetto XVI ha detto all'autore in un colloquio privato, avvenuto il 16 settembre 2015 nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Il testo, presentando il cammino di conversione di Ambrogio da uomo del mondo a uomo di Dio, mostra l'umanità del vescovo trasfigurata pienamente dall'amore di Dio, attraverso l'azione delle tre virtù teologali: fede, speranza e carità. Il libro, dunque, non è una biografia di carattere storico; riguarda, invece, il cammino esperienziale di Ambrogio, il quale, lasciandosi plasmare dallo Spirito Santo, è diventato padre della Chiesa milanese e dono prezioso per la Chiesa universale.
In un passaggio cruciale della storia della Chiesa e dell'Italia, nel pieno del processo di unificazione, due giovani cattolici danno vita a un'associazione di laici che diventerà l'Azione Cattolica. Il senso di tale impresa è rivolto, insieme alla difesa della Chiesa, alla formazione spirituale e culturale delle persone, unita a un coraggioso impegno sociale e civile, volto a rilanciare il ministero del Papa e la sua missione universale. Protagonista della vicenda è Giovanni Acquaderni, fondatore con Mario Fani della Società della Gioventù Cattolica: cresciuti nel clima dell'intransigenza, essi sanno guardare avanti, impostando un nuovo rapporto con la modernità. Acquaderni, accanto al contributo decisivo dato alla guida dell'Opera dei Congressi, è fondatore e animatore di molte iniziative, dal Credito romagnolo all'Avvenire d'Italia. Egli diventa così punto di riferimento per una lunga stagione che vede l'avvio della presenza organizzata del laicato cattolico, impegnato a "fare gli italiani", con un decisivo contributo per quella "educazione popolare- capace di tradursi in servizio ecclesiale e politico. Un altro volto del Risorgimento che si proietta nella storia italiana fino ai giorni nostri, secondo quanto il Concilio Vaticano II ha disegnato per la natura della Chiesa e la missione del laicato.
Il 16 aprile 1879 moriva Bernadette Soubirous. Chi era? La figlia di un mugnaio sfrattato, una pastorella, una testimone di un fatto sconvolgente che la superò da ogni lato; una ragazza che decise di scomparire dopo i giorni delle apparizioni, facendosi suora e infermiera; una ragazza che, ancora giovanissima, si ammalò gravemente di un male che la portò alla morte. Molto è stato detto di lei, ma la verità si cela in queste pagine, scritte ormai da quasi cinquant’anni, ma che restano le più decisive sul senso e il destino della piccola veggente di Lourdes e sulla profezia della Vergine della Grotta di Massabielle. Dopo una lunghissima indagine sulle pagine lasciate da Bernadette e dai testimoni, René Laurentin – il maggiore studioso della storia delle visioni mariane – ci ripresenta tutte le parole di Bernadette, trasparenti e semplici come lei stessa, dal suo letto di morte, volle che fossero tramandate, quando disse: «Quanto più semplice si scrive, tanto meglio; infiorare le cose vuol dire snaturarle».
RENÉ LAURENTIN (19-10-1917) è uno degli specialisti più noti di mariologia; consultore delle commissioni preparatorie e poi esperto durante lo svolgimento del Concilio Vaticano Il, è stato l’interprete, il mediatore, l’arbitro di tutti i dibattiti e delle conseguenti decisioni che sono state prese in merito allo sviluppo della dottrina e della pietà su Maria negli ultimi 70 anni.
Il volume racconta la vita di Marianna Fontanella - la Beata Maria degli Angeli - , vissuta a Torino dal 1661 al 1717; monaca Carmelitana nel monastero torinese di Santa Cristina, ebbe doni straordinari e le vicende della sua vita si intrecciano con quelle di Casa Savoia. La biografia ripropone la sua testimonianza a quattro secoli dalla sua morte ed è arricchita da documenti inediti frutto della ricerca storiografica dell'autrice.
In un mondo avvezzo ai sensazionalismi, in cui si tende a vivere sempre più per se stessi, Antonietta Guadalupi è senza dubbio una figura in controtendenza. Donna coraggiosa, innamorata di Gesù, annunziatina e Assistente Sanitaria dell'Istituto Nazionale dei Tumori, ha reso la sua vita «del tutto normale, senza apparentemente far nulla di straordinario», un dono continuo a Dio e agli altri. Il suo eroismo è quello feriale di tanti padri e madri di famiglia, volontari, laici e consacrati che si consumano per un presente logorante ma gravido di futuro: un chicco di grano seminato con semplicità evangelica nella terra brulla delle nostre storie complesse. Questo libro raccoglie la sua biografia, molti degli scritti, le testimonianze di chi l'ha conosciuta come amica e infermiera amorevole.
Un medico, un missionario, un uomo coraggioso e mite, sostenuto da una fede incrollabile. Padre Giuseppe Ambrosoli aveva deciso da ragazzo che avrebbe vissuto da comboniano al servizio dei poveri e che per questo avrebbe lasciato il suo paese, Ronago (CO), gli affetti e l'azienda familiare. Destinazione: Uganda. Partito nel 1956 con la nave Africa, dopo un avventuroso percorso su una jeep in mezzo alla savana, trovò a Kalongo, ai piedi di quella che è chiamata la Montagna del Vento, un dispensario per la maternità, una piccola capanna con il tetto di paglia. Nel giro di pochi anni, grazie alla sua caparbietà, alla grande capacità di medico e sacerdote, allo spirito manageriale ereditato dalla famiglia, quel piccolo centro divenne un grande ospedale. Ma la guerra civile irrompe nella vita dell'ospedale, stravolgendola. L'ordine di evacuazione è perentorio e padre Giuseppe, costretto in sole 24 ore ad organizzare la carovana di pazienti, medici e infermieri, lascia Kalongo senza tornarvi mai più. Lui, medico al servizio dei più poveri, muore a Lira, isolata dalla guerra, senza la possibilità di essere curato. Tutto finito? No. L'ospedale di Kalongo, protetto dai suoi abitanti, dopo tre anni rinasce e prosegue la sua opera di cura dei più vulnerabili. Quella storia di dedizione al prossimo e caparbietà umana continua ancora oggi con la Fondazione voluta dalla famiglia Ambrosoli e dai missionari comboniani, che hanno raccolto l'eredità di padre Giuseppe per dare sostegno e continuità ad un miracolo d'amore. Como, Milano, Kalongo. Migliaia di chilometri di distanza, rumori e odori diversi, ricchezza e povertà. Ma padre Giuseppe e la sua opera hanno ridotto le distanze, unito l'Ospedale e la Fondazione, i medici ugandesi e i volontari italiani, il bisogno di ricevere e la voglia di dare. Premessa di Mario Calabresi. Prefazione del card. Gianfranco Ravasi.
Madre Brigida Maria Postorino (1865-1960), alla fine del diciannovesimo secolo, iniziò a radunare intorno a sé un gruppo di giovani donne che volevano condividere con lei il cammino alla sequela di Cristo. Nacque in tal modo l'Istituto delle Figlie di Maria Immacolata, il cui scopo - oltre alla santificazione dei membri - era l'aiuto alle persone più bisognose, come l'infanzia abbandonata e povera. A questa infanzia abbandonata cui era precluso un avvenire migliore, Madre Brigida Maria, forte del suo amore alla Vergine Immacolata che la portò a superare fatiche e sofferenze di ogni tipo, offrì la possibilità di ricevere un'istruzione adeguata e quindi un futuro più sereno.
Una biografia dalla lettura agevole, che ripercorre in maniera esaustiva e suggestiva la breve ma articolata avventura umana e spirituale di uno straordinario testimone del laicato cattolico italiano della prima metà del secolo scorso: Teresio Olivelli. "Iscritto all'Azione Cattolica e alla Fuci, non volle separare la sua fede dalla vita pubblica, per questo non esitò ad inserirsi dentro tutte le realtà umane, anche nel fascismo e nella resistenza, per essere testimone di un agire evangelicamente fecondo e portare il suo contributo di credente nella costruzione della città dell'uomo. Nel corso della sua vita di studente, docente, alpino, resistente e deportato, visse i momenti difficili e dolorosi guidato dall'amore assoluto per Dio; per questo non esitò a condividere la sofferenza e la disperazione altrui nei campi di concentramento nazifascisti, fino all'olocausto di sé, in nome della carità e delle virtù cristiane." (dalla Prefazione di Maurizio Gervasoni, Vescovo di Vigevano)
Un tocco, una carezza tanto da far pendere il quadro che lo ritrae. È questa l'esperienza che, più volte al giorno, è capitata nella Curia di Buenos Aires al ritratto di sant'Agostino Roscelli al passaggio del cardinale argentino divenuto Papa. Perché un povero sacerdote italiano è uno dei santi venerati da Papa Francesco e non solo da lui? Che cos'ha di straordinario questo umile prete ligure per entrare nel cuore di chi lo accosta? Questo libro traccia l'itinerario di un'esistenza segnata dal Vangelo che non ci insegna il che cosa fare ma il come lo si fa. Libertà e rispetto, audacia e coerenza, umiltà e misericordia, fede e preghiera si intrecciano con giustizia e lealtà offrendo una prospettiva formidabile all'essere credenti. Tuttavia non basta. Sant'Agostino Roscelli è andato oltre regalandoci una via nuova, affidabile, percorribile da tutti. In questo è racchiuso l'attraente fascino della sua santità presentata dall'agile penna di Valerio Lessi.
Tutta la vita di santa Gianna Beretta Molla esprime una tensione verso l'amore per Dio e per il prossimo. La "Dottoressa", così la chiamavano i suoi pazienti, aveva quel coraggio che non calcola il tempo da donare, le energie da spendere, le risorse da mettere in campo. La conosciamo per il suo gesto finale, l'aver dato la propria vita per la vita che portava in grembo. Ma quel sacrificio è inquadrato in uno stile quotidiano che ha radici assai profonde. A rivelarle, in questo libro, sono le testimonianze di chi l'ha conosciuta vivendole accanto. La figura di Gianna - medico, moglie e mamma - diventa così attuale per ogni credente che si interroga non su quale gesto eroico potrà capitargli di compiere per giungere alla santità, ma su quale quotidianità può fondare la propria fedeltà al Signore.
"Mi è preso quasi un colpo quando ho visto quelle luci abbaglianti nella stanza della casa di Renzo, ed è apparsa la mia Rita! Mi sono reso immediatamente conto che stavo assistendo ad un fenomeno paranormale e che avrei dovuto divulgarlo a tutti". Questa è la testimonianza del Dr. W.T. Polick jr, noto angiologo romano, che ha vissuto un'incredibile avventura che troverete descritta in queste pagine.
La biografia di don Andrea Santoro, ucciso nella città turca settentrionale di Trabzon, l'antica Trebisonda, nel febbraio del 2006. Don Andrea venne ucciso nella chiesa parrocchiale di Santa Maria con un colpo di pistola da un sedicenne fuggito gridando: "Allah Akbar". Il movente è rimasto sconosciuto. Don Andrea era impegnato da anni nel dialogo interreligioso; su di lui, sulla sua morte e su questo libro, Andrea Riccardi ha scritto nella Prefazione: "La morte di don Andrea Santoro getta luce su un'intera vita e spinge a interrogarsi su chi fosse questo personaggio. È un interrogativo che Augusto D'Angelo ha raccolto da storico, attento ai grandi problemi della vita religiosa contemporanea, capace di leggere il tessuto spirituale e umano di una vicenda".
Scritta dal cappuccino siracusano Samuele Cultrera, questa biografia sorprende per il realismo e la fedeltà ai dati storici e ricostruisce con grande precisione la vicenda umana di Carolina Santocanale prima e di suor Maria di Gesù dopo, mettendo a fuoco la sua psicologia e la sua spiritualità. Su tutto emerge il carisma più eminente vissuto da suor Maria di Gesù e che l'ha portata alla santità, quello della carità praticata e attuata in tutte le sue sfumature sino all'eroismo.
Ricco di date, nomi, luoghi e persone, ma soprattutto di una filigrana ininterrotta di eventi straordinari, il volume di Antonio Furioli mette in rilievo la persona di Giustino de Jacobis quale strumento salutare ed efficace di grazia nelle mani di Dio per la rinascita della Chiesa cattolica in Abissinia. Il suo straordinario itinerario missionario, iniziato a fine ottobre 1839, era culminato nell'agosto 1855 con il martirio di abba Gabra Mikael, prova inconfutabile dell'elevato grado di maturità umana e cristiana raggiunta dalla piccola comunità ecclesiale abissina coagulatasi attorno alla persona e al carisma fuori del comune di Giustino de Jacobis. Come Paolo di Tarso, Giustino de Jacobis ha testimoniato che la sofferenza non è stata una realtà cupa e ingrata del suo tenace impegno missionario in Abissinia, ma segno di una straordinaria fecondità apostolica, che ha caratterizzato una delle stagioni più geniali e feconde nella storia dell'evangelizzazione di questo antichissimo e nobile popolo africano.
Don Enrico Nardi si colloca tra i grandi protagonisti della carità del secolo XX in Italia. Suoi compagni e ispiratori furono san Giovanni Calabria, don Giulio Facibeni, san Pio da Pietrelcina, il beato don Carlo Gnocchi. Nato da una famiglia povera in Toscana, don Nardi ebbe una particolare sensibilità per i poveri e gli esclusi. Per questi all’inizio degli anni Sessanta fondò l’O.A.M.I., l’Opera di Assistenza ai Malati Impediti, con l’intento di accogliere in case famiglia dei malati lungodegenti il più delle volte costretti alla solitudine e all’abbandono nel momento in cui le famiglie d’origine non erano più in grado di provvedere a loro. Con la sua iniziativa egli non solo veniva incontro a un’esigenza della società, ma rivendicava dignità e partecipazione per gli inquilini delle sue case, molte volte chiamati a compiti di responsabilità.
Scritto con sentire di storico e partecipazione emotiva, il volume introduce il lettore in un mondo niente affatto rassegnato, ma proiettato verso orizzonti di novità e di realizzazione.
Destinatari
Tutti i credenti.
Autore
Pier Luigi Guiducci, nato a Roma nel 1951, insegna Diritto della sicurezza sociale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore (Roma), Diritto amministrativo presso l’Università La Sapienza (Roma) e Storia della Chiesa presso il Centro diocesano di teologia per laici del Vicariato di Roma. Collabora inoltre con i vescovi italiani nelle iniziative di formazione permanente degli operatori pastorali. È specialista in divulgazione della cultura religiosa (spiritualità, vita pastorale, storia della Chiesa). Tra le sue opere, Storia della Chiesa, una storia di famiglia, Leumann 1989 (con Andrea M. Erba); Aliis non sibi clemens. Spiritualità e pastoralità di Giulio Rospigliosi (1600-1669), Clemente IX (1667-1669), Pistoia 2000; Clemente IX e la comunità ebraica di Roma. Il chirografo del 1668, Pistoia 2000; Santa Maria del Rosario in Prati: una comunità in cammino, Roma 2001; La Chiesa nella storia: duemila anni di cristianesimo, Leumann 2003 (con Andrea M. Erba).
"Un grande parroco veneziano: è, forse, questa la definizione e la sintesi più felice e adatta per la figura di Luigi Caburlotto che la Chiesa indica a tutti come 'beato'. Appassionato predicatore, ispirato sempre dalle Scritture, seppe farsi 'ascoltare e capire da ogni categoria di persone, parlando il linguaggio semplice della fede e della carità'. Nella Venezia e nel Veneto dell'Ottocento, Caburlotto visse tempi assai tumultuosi e travagliati, avendo da subito quella brillante intuizione che divenne instancabile priorità d'impegno pastorale: avere cura della gioventù, soprattutto di quella più povera e abbandonata, rispondendo, con modalità differenti e appropriate, alle molte urgenze e sfide di carattere educativo che quell'ambiente e quel tempo ponevano in modo assai evidente. Il testo di Domenico Agasso offre l'opportunità di riassaporare l'intera avventura educativa di don Luigi Caburlotto: l'attività frenetica e generosa, le conquiste e le gioie, le fatiche e le difficoltà che si trovò ad affrontare, lo slancio inarrestabile e coraggioso del carisma (fondò la congregazione delle suore Figlie di san Giuseppe) e anche le raffinate 'perle' di saggezza educativa che rendono la sua figura di straordinario significato anche per la società e la comunità ecclesiale del terzo millennio." (Francesco Moraglia, patriarca di Venezia)
Quando ha capito di essere alla fine, ha detto al marito di non preoccuparsi "perché io sono in pace, sono certa di Gesù e curiosa di vedere quello che mi aspetta". Ha salutato i fratelli, i genitori e gli amici più cari uno ad uno, dicendo: "Sono tranquilla, perché il tempo è servito ad affidarmi". Ha baciato i suoi bambini, accarezzandoli: "Vado in un posto bellissimo, da Gesù. E quando sarò lì, dovete fare una festa". Ed è morta dicendo: "Io non ho paura". Contenta. Curiosa. Certa. In una parola, radiosa. Perché? Che cosa ha permesso a Francesca Pedrazzini, 38 anni, tre figli piccoli e il carattere forte e allegro di chi ama la vita, di morire così? Cosa ha fatto sì che il suo "quotidiano" diventasse un po' alla volta "eroico", per usare una celebre espressione di Giovanni Paolo II? Sono domande decisive. Per tutti. Perché se si può stare davanti alla morte così, vuol dire che si può affrontare qualsiasi circostanza della vita nello stesso modo. Senza paura.
San Charbel (1828-1898) è libanese per nascita, orientale cattolico per appartenenza alla Chiesa Maronita, discepolo di San Marun (? 410). Dopo 23 anni di vita in famiglia, Charbel visse 23 anni nei monasteri dell'Ordine Libanese Maronita e infine gli ultimi 23 anni da eremita, nell'eremo dei SS. Pietro e Paolo del monastero di San Marun di Annaya. Papa Paolo VI lo dichiarò Beato il 5 dicembre 1965 e Santo il 9 ottobre 1977, riconoscendo in lui virtù non comuni e soprattutto la sua unione profonda con Dio. La sua festa figura nel calendario latino il 24 luglio, mentre in Libano si festeggia alla terza domenica di luglio.
"Chi è Mario Borzaga? È la domanda che mi sono immediatamente posto prima di scrivere questo libro, dopo la lettura del suo diario, fitto, preciso, profondo ed ispirato. Come spiegare una profondità d'animo di cui non riesco a percepire il fondo, che cammina in parallelo alla leggerezza di un giovane bello, intelligente, pieno di vita, martire prima di compiere 28 anni, in un angolo sperduto di foresta in Laos, e mai più ritrovato? Una vita, quella di Mario Borzaga, sceneggiata come un romanzo, che lui stesso definisce 'romanzo d'amore'." (Paolo Damosso)
"Sorpresa e ammirazione sono i primi sentimenti provati di fronte a questa biografia del Beato Carlo Liviero che presenta un uomo di Dio vissuto quasi un secolo fa ma sempre attuale e, dunque, efficace interprete della nostra situazione storica, tanto da poterlo identificare senza incertezze come il 'pastore che ha l'odore delle pecore'. Uomo della carità e della solidarietà, egli sa che 'nel cuore di Dio c'è un posto preferenziale per i poveri, per cui l'imperativo di ascoltare il loro grido si fa carne in lui e si lascia commuovere nel più intimo dall'altrui dolore'. Evangelizzatore instancabile, insuperabile predicatore, trascinatore di anime verso Cristo, battistrada autentico e genuino della vita cristiana, 'fedele al modello del Maestro, egli annuncia il Vangelo a tutti, in tutti i luoghi, in tutte le occasioni, senza indugio, senza repulsioni e senza paure'. Davvero un cristiano, un sacerdote e un vescovo dei nostri giorni". (Madre Maria Imelda Rizzato superiora generale Piccole ancelle del Sacro Cuore)
Più in alto delle aquile è il titolo che sintetizza efficacemente il percorso di santità di san Nicola da Longobardi. Una santità, la sua, ricca di grande umanità e sensibilità, in cui l'unione mistica con Cristo si esprime nella sollecitudine per i più poveri della società del suo tempo. Una santità caratterizzata, pure, da una schietta semplicità, al punto da preferire il servizio dei "suoi" poveri alla convocazione da parte del papa Clemente XI. San Nicola da Longobardi, vissuto tra la seconda metà del secolo XVII e gli inizi del XVIII, costituisce un esempio luminoso di santità anche per la Chiesa contemporanea, sollecitata da papa Francesco ad andare verso le "periferie" geografiche ed esistenziali e a saper accompagnare "chi è rimasto ai bordi della strada".
«Il presente lavoro è una biografia di San Giovanni Antonio Farina: il protagonista è un santo dell’Ottocento, un giovane sacerdote, insegnante in seminario e cappellano di una parrocchia, che ha dato vita all’istituto religioso delle Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori, per l’educazione della gioventù e l’assistenza di malati e anziani. Fu poi nominato vescovo di Treviso e quindi di Vicenza.
Nei trentotto anni di episcopato e fino alla morte, il Santo visse personalmente i contrasti e i drammi che travagliarono la Chiesa del suo tempo, e quelli politici del Veneto prima e dopo l’unificazione italiana.
Pur tuttavia, in mezzo a tali vicende, emerge nitida e luminosa, la sua figura mite di pastore che per tutta la vita si è chinato amorevolmente sulle fragilità e i bisogni degli altri, senza preoccuparsi di se stesso, consumato alla fine nell’amore per Dio e per il prossimo». Suor Emma Dal Maso, Superiora generale
L'autore
Domenico Agasso jr, nato nel 1979 a Carmagnola (TO), laureato in Scienze politiche, giornalista e scrittore. Lavora per il quotidiano «La Stampa» (in particolare per il portale «Vatican Insider»), e ha collaborato con «Il Sole 24 Ore» e «Il nostro tempo». Ha curato per il settimanale «Famiglia Cristiana» l’opera editoriale in tredici volumi «I Santi nella Storia. Tremila testimoni del Vangelo», ed è autore di vari libri, tra
i quali: Un profeta dell’Africa. Daniele Comboni, con una riflessione del card. Carlo Maria Martini (con Domenico Agasso sr, San Paolo); Il piombo e il silenzio. Le vittime del terrorismo in Italia (1967-2003) (con Renzo Agasso, San Paolo); Dentro la storia. Carlo Tancredi testimone di speranza (San Paolo); I Fratelli della Sacra Famiglia. Sorsi di vita (San Paolo).
"Anna Moroni, donna dal cuore grande, ha saputo spingere con la sua vita carica di amore tante persone al recupero della propria dignità umana e cristiana. Un'esistenza, la sua, segnata dalla croce fin dal suo servizio domestico, ma che l'ha spinta verso i più elevati ideali di santità. Padre Cosimo Berlinsani, parroco di Santa Maria in Portico in Campitelli, dalla grande passione per Dio e per le anime, non solo si dedicò al confessionale o alla direzione spirituale, ma ebbe il coraggio di uscire dalla sacrestia nei vicoli dei più urgenti bisogni della società romana del tempo. Da qui quel loro provvidenziale incontro che ha generato questa congregazione, inizialmente denominata Convittrici del SS.mo Bambino Gesù e specialmente dedita all'educazione cristiana e umana di giovani e povere ragazze". (Sr M. Raffaella Funari superiora generale)
A trent'anni, con un figlio in arrivo, Filippo, animatore all'oratorio, e Anna, la sua giovane moglie, si trovano di fronte a una notizia che li sconvolge: a lui è diagnosticata una malattia che in breve tempo cambierà la vita di entrambi. Il sacerdote dell'oratorio, don Fabrizio, gli amici, la famiglia si stringono attorno alla coppia: ne nascerà la scoperta di un'avventura spirituale semplice e insieme profondissima, scandita dalla vicinanza, dai ricordi e da una serie di sms che diventeranno un vero e proprio refrain, nella conquista della serenità, attraverso la comprensione del mistero della vita e del dono dell'amore. Una vicenda non solo personale, ma di comunità; una grande testimonianza per il nostro tempo.
Agile biografia di mons. Alvaro del Portillo, primo successore di Josemaría Escrivá alla guida dell’Opus Dei, concepita per quadri e immagini e ricca di spunti. «Dette prova di eroismo in particolare nell’affrontare le malattie – nelle quali vedeva la Croce di Cristo – , il carcere per un certo tempo durante la persecuzione religiosa in Spagna (1936- 1939) e gli attacchi che dovette subire per la sua fedeltà alla Chiesa. Uomo di profonda bontà ed affabilità, era capace di trasmettere pace e serenità alle anime. Nessuno ricorda un gesto poco cortese da parte sua, il minimo moto di impazienza dinanzi alle contrarietà, una sola parola di critica o di protesta per le difficoltà: aveva imparato dal Signore a perdonare, a pregare per i persecutori, ad accogliere tutti con un sorriso e con cristiana comprensione» (Decreto sulle virtù).
L'autore
Massimo bettetini è psicoterapeuta, psicologo della fiaba e poeta. Collabora con riviste pedagogiche, ha vinto premi letterari nazionali e internazionali
ed è autore di libri di racconti per bambini, biografie e testi divulgativi di psicopedagogia. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato Che fine ha fatto Peter Pan? L’ascolto del bambino giocando in famiglia (2005) e Amici pelosi e altre bestie. La forza educativa degli animali (2006), L’affettività dei bambini da 0 a 6 anni (2007), L’affettività dei ragazzi da 6 a 12 anni (2008). Ha curato la collana «L’arte di educare» uscita con il periodico Famiglia Cristiana nell’autunno 2009 e su Facebook è il responsabile di «Essere genitori», la pagina del noto social network aperta in occasione del lancio della collana e che ha quasi 22.000 iscritti.
Da piccola, Caterina de Bar aveva visto in sogno sette ostensori. Quel sogno profetico non l’aveva mai dimenticato, nella certezza che avrebbe fondato sette monasteri. Così è avvenuto. Questi monasteri furono ben sette ostensori per un Regno e – come dice chiaramente madre Mectilde – questo Regno noi lo possediamo, perché «è Gesù Cristo, che come un lievito è in noi e fa delle nostre anime un pane molto saporito per Dio. [...] Il granello di senape imprime in noi la fede che
ci è stata infusa nel battesimo: questo granello, questa fede nuda e pura tende le sue braccia fino a Dio stesso». Sì, il granello, questa fede nuda e pura che tese le sue braccia fino a Dio,
ha prodotto bei frutti nella vita di madre Mectilde de Bar, che è vissuta di fede, speranza e carità, desiderando diffondere il culto e l’adorazione eucaristica in tutto il mondo.
L'autore
Marie-Cécile Minin è una monaca benedettina dell’adorazione perpetua del Santissimo Sacramento, Monastero SS. Trinità di Ghiffa (VB). Ha pubblicato Le Message marial de Catherine de Bar, Mère Mectilde du Saint-Sacrement, 1614-1698 (Pierre Téqui, Paris 2001). Cura articoli su Madre Mectilde de Bar per il trimestrale Deus Absconditus del Monastero di Ghiffa.
Questa biografia della più grande santa polacca è il risultato della passione di una giornalista e di una storica. Ewa K. Czaczkowska rivela fatti sconosciuti della vita di suor Faustina e mostra i misteri dello sviluppo del culto della Divina Misericordia. Santa Faustina Kowalska (1905-1935) venne accusata di isteria e di avere troppa fantasia. Per molto tempo nessuno credette che quella ragazza semplice e priva di istruzione fosse stata scelta da Gesù come segretaria della Divina Misericordia. Nelle sue visioni mistiche vide sia l'inferno sia la sua canonizzazione. Quando sperimentava la notte oscura sentiva che Dio l'aveva abbandonata, che era rimasta del tutto sola. Quando vedeva Gesù, parlava con Lui. "Preparerai il mondo per la mia venuta definitiva", le disse. Come poteva realizzare ciò? La Chiesa per molto tempo non è riuscita ad apprezzare l'importanza del suo messaggio. Il culto della Divina Misericordia si è diffuso tuttavia nel mondo intero, così come voleva Gesù.
Per don Giustino, parroco di Pianura e fondatore delle congregazioni delle Divine Vocazioni, la ricerca della santità non è stata solo un impegno personale o un compito legato al suo ministero pastorale, bensì un’esigenza universale, per tutti e per tutto, che ha informato l’intera sua vita e l’intero suo operato.
«Vuoi farti santo? Invoca lo Spirito Santo! Invocalo oggi, invocalo domani, invocalo sempre ed Egli ti colmerà della sua luce e ti riempirà dei suoi doni».
Don Giustino Russolillo
L'Autore
Roberto Italo Zanini, è giornalista e lavora presso la redazione romana di Avvenire. Si occupa di politica dei mass media. Ha collaborato con la rivista Popoli e Missione, settimanali diocesani e quotidiani locali. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Bakhita. Inchiesta su una santa per il 2000 (2001; 2005); «Io sono nessuno». Vita e morte di Annalena Tonelli (2004; 2012); Il cuore ci martellava nel petto. Il diario di una schiava divenuta santa (2004); Annalena Tonelli. Un amore più forte di ogni odio (2006); Padre Semeira. destinazione carità (2008); Gina Tincani. Sulla strada delle alte cime (2008); Più forti del male. Il demonio, riconoscerlo, vincerlo, evitarlo (con G. Amorth, 2011). Della stessa forza di Dio (2011).
Chi era Natuzza Evolo? Che cosa rimane della sua eredità spirituale? Che significato bisogna dare ai fenomeni che hanno accompagnato tutta la sua vita? Come interpretare quella sorta di Bibbia vivente che era diventato il suo stesso corpo? Italo Roberto Zanini conduce il lettore a scoprire per la prima volta il mondo interiore della mistica di Paravati, ricostruendo la relazione decisiva tra la storia personale e la vicenda interiore di una donna che continua a invitare ad alzare gli occhi al cielo, verso quel Paradiso che troppo spesso dimentichiamo e verso un Dio che, come papa Francesco non smette di ripetere, ha un unico desiderio: amare le donne e gli uomini, soprattutto quelli che soffrono.
L'AUTORE
Roberto Italo Zanini, è giornalista e lavora presso la redazione romana di Avvenire. Si occupa di politica dei mass media. Ha collaborato con la rivista Popoli e Missione, settimanali diocesani e quotidiani locali. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Bakhita. Inchiesta su una santa per il 2000 (2001; 20053); «Io sono nessuno». Vita e morte di Annalena Tonelli (2004; 20124); Il cuore ci martellava nel petto. Il diario di una schiava divenuta santa (2004); Annalena Tonelli. Un amore più forte
di ogni odio (2006); Padre Semeira. destinazione carità (2008); Gina Tincani. Sulla strada delle alte cime (2008); Più forti del male. Il demonio, riconoscerlo, vincerlo, evitarlo (con G. Amorth, 20114).
«Io non ho paura». Lo ha detto chiaro, Francesca. Quasi ad alta voce, mentre tirava su la testa. «Raccogliendo le ultime forze», si dice in questi casi con una frase fatta. Invece è vero il contrario. Le forze, per lei, venivano tutte da quella certezza, ripetuta al marito poche ore prima di morire.
«Io non ho paura». Le stesse parole affidate ad un’amica, il giorno prima: «Ogni giorno è servito, perché in ogni giorno ho affidato alla Madonna tutti i miei cari... Il tempo è prezioso. Non ho paura, sono contenta». La stessa certezza che ha plasmato la vita e la morte, la gioia e il dolore, la salute e la malattia. La certezza di Cristo. La fede. La vicenda commovente e al tempo stesso piena di speranza di Francesca Pedrazzini, colpita da una malattia incurabile ma capace di trovare nella fede la risorsa per vivere anche questa prova nella serenità e nell’amore. Accompagnata dalla famiglia, il marito Vincenzo, i figli Cecilia, Carlo, Sofia, e dai molti amici di Comunione e Liberazione, Francesca affronta l’ultimo viaggio come la preparazione a una grande festa. La sua vita e la sua morte diventano così una fortissima testimonianza di fede.
La protagonista è una figura molto significativa per il movimento di Comunione e Liberazione che ne ha accompagnato il cammino di fede e la sua storia è un esempio per chi si trova ad affrontare la malattia propria o altrui.
L'AUTORE
Davide Perillo è il direttore di Tracce, mensile internazionale di Comunione e Liberazione. Nato a Roma quarantasei anni fa, Perillo si è laureato in filosofia alla Cattolica di Milano. Il suo percorso professionale inizia con un master vinto alla scuola di giornalismo della Rizzoli, che lo porta prima alla Gazzetta dello Sport e dopo all’Europeo. Nel ‘95 passa a Sette, settimanale del Corriere della Sera poi trasformato in Magazine, dove successivamente diventa vice caporedattore. Comincia a lavorare a Tracce nel settembre 2007 e ne assume la direzione sei mesi dopo. Ha curato la raccolta di scritti Caro don Giussani: dieci anni di lettere a un padre (Piemme 2006) ed è autore del volume La fede spiegata a mio figlio (Piemme 2007).