In una celebre parabola di Gesù, un padrone affida ai suoi servi delle monete d'oro, dei talenti. Uno di loro prende la sua e la seppellisce, privandosi della possibilità di investirla e di trarne frutto. Così può capitare anche alla memoria del predicatore, se non apprende l'arte di far fruttificare quella moneta, sviluppandola e organizzandola in modo efficace: dal tesoro della sua mente lo scriba del Regno potrà trarre, al posto giusto e al momento opportuno, cose nuove e cose antiche. Questo libro guida, passo dopo passo, nella gestione della memoria propria e altrui prima, durante e dopo la predicazione. Il testo offre schemi, immagini esplicative e appendici di approfondimento.
Concentrandosi sulla sua ampia produzione teologica - escludendo, quindi, gli insegnamenti magisteriali impartiti come Sommo Pontefice - questo agile volume delinea il pensiero di Joseph Ratzinger (1927-2022) sulla Rivelazione e la sua interpretazione. Lo studio ne ripercorre in ordine cronologico il pensiero, a partire dalla Tesi per l'abilitazione del 1955, dedicata al concetto di Rivelazione di san Bonaventura, facendo emergere una chiara comprensione della visione ratzingeriana sulla Scrittura e la Tradizione, sul Magistero e la teologia, come pure sulla fede e la sua trasmissione oggi. Le riflessioni del Teologo bavarese risultano particolarmente interessanti sia in se stesse, sia se applicate al tema, oggi attuale, della sinodalità. Esse lasciano il campo aperto a ulteriori sviluppi, approfondimenti e precisazioni. Il saggio si conclude con una riflessione sullo sviluppo dottrinale, operata a partire dalla teologia della Rivelazione ratzingeriana.
La ricerca storica è fatta, sovente, d'intuizioni. La specializzazione degli studi ha contribuito a complicare la comprensione di fenomeni fortemente interrelati: «riforma ecclesiastica», «crociata» e «comune» riguardano allo stesso modo i secoli XI e XII (e non solo quelli, ovviamente), eppure, quasi mai s'è tentato d'instaurare fra loro qualche relazione. L'obiettivo di questo libro è ricostruire il contesto in cui operò Urbano II ridefinendo il significato stesso di crociata alla luce del suo epistolario. In tal modo ci si propone di comprendere se e in che misura il bando d'una spedizione militare in Oriente - funzionale all'affermazione del primato petrino - abbia avuto un ruolo nel favorire, all'interno del Regnum Italiae, quel moto di progressivo affrancamento delle strutture politiche cittadine dall'assetto ereditato dall'età carolingio-ottoniana che avrebbe dato linfa al fenomeno comunale.
La società postmoderna coltiva il culto dell'autosufficienza e del rifiuto di ogni forma di dipendenza. La prima relazione ad essere messa in crisi da tale mentalità è quella tra genitori e figli; la figura del padre, in particolare, è quasi sottovalutata sia come fonte di norme e comportamenti, sia come punto di riferimento affettivo. In qualunque modo venga intesa una simile tendenza, è ormai evidente la necessità di ripensare l'alleanza tra generazioni, stipulando un rinnovato patto tra padri e figli, per crescere insieme. L'Autore, in queste pagine, offre un'interessante pista di riflessione e possibili soluzioni che attingono sia al pensiero filosofico-teologico, sia all'esperienza di Francesco di Assisi, il quale, grazie alla scoperta dell'Amore gratuito del Padre dei cieli, è giunto a sanare ogni conflitto con il padre terreno e a recuperarne il valore nella vita fraterna.
Queste pagine costituiscono una preziosa ed inedita introduzione alla Regola non bollata, un testo giunto alla sua stesura finale nel 1221. Proprio alla Regola, fra tutti gli scritti di Francesco, viene oggi riconosciuto un ruolo speciale: per gli storici si tratta della narrazione più autentica dell’esperienza di fede del Santo di Assisi e un’opera fondamentale nella storia della spiritualità.
Paolo Raffaele Pugliese commenta in modo vibrante il testo della Regola: da una parte mette in luce le intime certezze dl Francesco, la sua avventura cristiana, la testimonianza dei primi frati; dall’altra, traduce questi valori nel contesto culturale del nostro tempo, riuscendo a parlare a tutti.
L’Autore, attraverso uno stile coinvolgente e scorrevole, si rivolge al lettore con una ferma convinzione: farsi discepoli del Signore Gesù, ieri come oggi, é la piu straordinaria delle sfide umane.
Paolo Raffaele Pugliese, frate cappuccino, e laureato in Scienze Patristiche e tiene corsi di spiritualità patristica all’Istituto di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum di Roma. Ha vissuto per circa dieci anni in Turchia dove si é dedicato al dialogo interreligioso. E autore di articoli e pubblicazioni, tra cui ricordiamo: L’infinito giardino interiore. La mistica di Giovanni di Dalyatha e di Gregorio di Nissa (Pontificio Istituto Orientale 2020).
Un momento irrinunciabile della conformità e del discernimento è conoscere qual è la Volontà di Dio. Però già questa pretesa sembra molto azzardata. Può l’essere umano conoscere qualcosa della Volontà Divina? Essendo una realtà così fuori portata dall’uomo, non sarà totalmente impossibile conoscere anche qualche aspetto minimo di essa? Allora, in questo ultimo caso, non potendo conoscerla, siamo dunque in balia del caso, del destino, del fatum come per i greci? La stessa riflessione sulla possibilità dell’uomo di conoscere la Volontà di Dio diventa un grande problema, però siamo consapevoli che Dio si è fatto presente, Dio si è rivelato, e addirittura in una Rivelazione personale: il Cristo. Un altro discorso è sapere in cosa consiste questa Volontà, di che tipo sia, fino a che punto la possiamo conoscere, quali sono i limiti, e insieme a queste domande, rimane sempre una incognita: sapere fino quanto è vincolante, cioè, una volta conosciuta la Volontà di Dio, quanto è obbligante. Lungo la storia del Cristianesimo è stato questo lo scopo: cercare di capire cosa vuole Dio dall’uomo, dalla Chiesa e dal mondo. In questa indagine abbiamo cercato autori che hanno affrontato con schiettezza questa tematica. Tra loro, in un modo privilegiato, accompagneremo Santo Tommaso d’Aquino nella sua indagine, facendo tesoro di tutto il bagaglio della Patristica, sempre fondato nella Sacra Scrittura. L’Aquinate cerca di fare una sintesi di tutto il sapere su questo argomento fino quel momento, e lo fa in un modo sistematico e affrontando le obiezioni più complicate. Però, la tematica non si esaurisce con questo autore, nel secolo XIV appare un modo diverso di vedere la Volontà di Dio, principalmente con Guglielmo d’Ockham, che porterà la riflessione teologica in altra direzione.
Alberto Mestre, LC, dottore in teologia, laureato in filosofia nella Pontificia Università Gregoriana, laureato in Bioetica (APRA) e laureato in “Filosofia e scienze dell’Educazione” nella Università di Barcellona, è professore stabile di Teologia Morale presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum; professore di teologia morale fondamentale nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose. Ha pubblicato: La conformidad de la voluntad humana con la voluntad de Dios desde la perspectiva moral en Santo Tomás de Aquino, Roma (2012); e diversi articoli sull’argomento: El discernimiento espiritual como distinción prudencial vivida teologalmente, Roma (2021); La Legge Nuova e la conformità con la Volontà di Dio, Roma (2020); «Neanch’io ti condanno Gv.8,11»: La coscienza in rapporto con la verità, la giustizia e la misericordia, Roma (2019); Robert Spaemann: ética de la responsabilidad cristiana, Roma (2007), ecc.
Tra gli aspetti più misteriosi e meno dibattuti dell'esperienza di fede, la maledizione ricopre certamente un ruolo singolare, soprattutto per il suo richiamo alla magia, all'occulto e, come esperienza limite, alla morte.
Una potente ricostruzione della vita nella prima comunità cristiana dopo la morte di Gesù, quando le sue parole risuonavano ancora intatte nella loro forza autentica e rivoluzionaria. Volume tradotto in Italia per la prima volta negli anni Trenta, manca sul mercato ormai da molto tempo: l'ultima edizione risale infatti al 1956. Dopo aver pubblicato il celebre "Vita di Gesù", dedicato agli episodi salienti della vita del Nazareno, in quest'opera egli si concentra sulla costruzione della leggenda della resurrezione e sulle modalità di diffusione del credo fondato su di essa. Dalle prime apparizioni ai successivi fenomeni di glossolalia, estasi e profetismo, fino alle missioni evangeliche, l'autore ricostruisce storicamente tutti gli elementi che concorsero al fondamento di quella che, secondo la sua opinione, altro non fu che una potente suggestione. Un'opera eretica e rivoluzionaria che applica per la prima volta alla storia della religione i principi del positivismo comptiano, cercando di svelare le verità celate dalla spessa coltre della leggenda. Renan non manca però di riconoscere gli aspetti positivi e importanti della vita dei primi fedeli: le istituzione comunitarie, il ruolo centrale delle donne, la solidarietà, valori purtroppo destinati a deteriorarsi. Introducendo infatti nel mondo occidentale la novità di una "fede esclusiva, l'idea che una sola sia la religione vera e autentica", il cristianesimo, con i suoi martiri, diede "inizio all'era dell'intolleranza".
Ha senso continuare a parlare di un tema tendenzialmente ostico quale quello dell'ascesi cristiana, nel XXI secolo, e in un contesto sociale che rigurgita di edonismo? Qualora la risposta fosse affermativa, sopra quale fondamento teoretico poggerebbe il discorso, che oggi si preferisce affrontare da una visione prospettica intrisa di spiritualità orientaleggiante, quale ad esempio quella New Age? Partendo da questi interrogativi di fondo, l'autore tenta una rilettura dell'argomento (oggetto di ricerca della tesi di Licenza in Teologia dogmatica) in una luce positiva, culminante nella divinizzazione del battezzato, e in risposta ai quesiti anzidetti, propone un approccio al tema alternativo rispetto ai trattati di ascetica e mistica, contemplante il fondamento immutabile del dogma a sostegno della necessità dell'impegno ascetico, sotto la guida sicura di San Tommaso d'Aquino.
Due capitoli della storia ecclesiale a confronto, vicini e, al tempo stesso, distanti; due importanti protagonisti della cristianità: Martin Lutero e Francesco di Assisi. In queste pagine l'Autore ci guida nella comprensione delle differenze tra la riforma luterana e la "rivoluzione" francescana, di quanto entrambe abbiano inciso nel pensiero occidentale a livello non solo religioso, ma anche sociale, culturale e, addirittura, economico. Alla luce di tale prossimità-distanza, l'Autore fa emergere come Lutero si concentri sull'esclusività del rapporto dell'anima con Dio, senza interferenze mondane, mentre Francesco (e la successiva "scuola" di pensiero) si volga ad abbracciare tutto l'uomo e a fare della pluralità delle sue espressioni un'unica lode al Creatore. L'intento del presente lavoro è offrire un contributo all'attuale riflessione filosofico-teologica, e al contempo si propone come un sentiero nel labirinto delle idee che caratterizza il nostro tempo.
Descrizione
Nella seconda metà del Novecento, il mondo protestante anglosassone vede la teologia e le scienze naturali spingersi oltre le diffidenze reciproche per superare il fossato dei due «magisteri paralleli» e non comunicanti. Grazie all’opera di alcuni scienziati teologi, una serie di studi – fioriti sotto la dicitura Theology and Science – raggiunge una visione del reale capace di avvalersi in modo consonante dei contributi delle diverse discipline sul versante delle «origini». Su quello opposto, invece, gli scenari catastrofici sul futuro dell'universo, prefigurati dalla cosmologia scientifica contemporanea, sembrano porsi in contraddizione diretta con la fede cristiana, che nella risurrezione di Gesù afferma l’inizio della trasformazione di questo mondo nella «nuova creazione». Il fisico e teologo statunitense Robert John Russell affronta tale decisiva questione attraverso l’elaborazione di una metodologia di «interazione mutua e creativa» tra teologia e scienza. Questo volume illustra criticamente il suo tentativo, evidenziandone il contesto storico-culturale e gli aspetti più promettenti in ordine all’esercizio di una relazione tra i saperi capace di innovare profondamente l’interpretazione del dogma.
Sommario
Introduzione. I. Teologia e scienza verso una «mutua interazione creativa». II. La cosmologia scientifica e gli scenari per il futuro dell’universo. III. Escatologia cristiana e cosmologia scientifica. IV. Aperture dialogiche e considerazioni critiche. Bibliografia.
Note sull'autore
Marco Bernardoni, religioso dehoniano, dopo la laurea in Ingegneria delle telecomunicazioni ha perfezionato gli studi teologici con un master universitario sui rapporti tra teologia e pensiero scientifico all’Istituto universitario «Sophia» di Incisa-Figline Valdarno (FI) e una licenza in Teologia dogmatica alla Facoltà teologica dell’Italia centrale di Firenze. Fa parte della redazione delle Edizioni Dehoniane Bologna e della rivista online Settimana News. Per Città Nuova ha curato, con Sergio Rondinara, gli e-book della collana «Parole della scienza»: Teorie e modelli (2015); Continuo e discreto (2016); Forma e materia (2017).
Il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, strumento di repressione politica, fu creato dal fascismo perché, si è sostenuto, non aveva fiducia nella magistratura ordinaria. Ma cosa è stato quest'organo e che ruolo ha avuto nell'assetto istituzionale del regime? In realtà l'obiettivo era una riforma in senso fascista dell'intero sistema della giustizia; il Tribunale speciale voleva essere una specie di prova generale. Alla sua attività contribuirono, insieme ai magistrati militari e ai membri della Milizia, proprio i magistrati ordinari, con le prassi tipiche della magistratura, la loro cultura, ma anche il loro zelo repressivo. Basato su documenti inediti, lo studio indaga il concreto funzionamento del Tribunale e gli esiti, spesso contraddittori, della sua azione, senza trascurare la personalità dei giudici dei quali traccia un penetrante ritratto di gruppo.
La teologia cristiana ha sempre cercato di approfondire la comprensione del mondo tenendo conto delle nuove scoperte scientifiche. Un appassionato ricercatore di Dio nelle fibre del mondo è stato Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955). La sua opera può essere considerata come rivoluzionaria sia dal punto di vista scientifico che teologico, anche se adombrata da incomprensioni che hanno portato ad oscurarne per anni la figura. Negli ultimi decenni il suo pensiero è stato rivalutato all'interno della Chiesa; anche papa Francesco nell'enciclica Laudato si' utilizza dei concetti teologici di matrice teilhardiana. Le intuizioni di questo sorprendente studioso e uomo di fede sono un terreno fertile per indagare il progetto di Dio all'interno dei processi evolutivi dell'universo. Un pioniere che ha lasciato un solco profondo per una ricomprensione della fede cristiana per l'uomo di oggi.
La Chiesa come popolo di Dio è la proposta ecclesiologica del Concilio Vaticano II e riconosce che tutti i battezzati partecipano del sacerdozio comune e del triplice munus profetico, sacerdotale e regale. La proposta viene recepita positivamente dalla Chiesa latinoamericana che, a Medellin nel 1968, aggiorna il proprio cammino ecclesiale a partire dalle intuizioni conciliari. L'opzione preferenziale per i poveri, l'esperienza delle comunità ecclesiali di base, la centralità della Parola di Dio, l'incentivo alla ministerialità dei laici sono tutte scelte segnate dalla svolta conciliare che caratterizzeranno il cammino di un intero continente. Più difficile e problematica è la recezione dell'ecclesiologia del Popolo di Dio in occidente. La contrapposizione tra Chiesa istituzione e Chiesa carismatica e la difficoltà di cogliere il significato positivo del termine «popolo» in un contesto sociale che tende a proporlo in una dimensione politica, conducono alla scelta, avanzata nel Sinodo straordinario dei vescovi del 1985, di sostituire l'accezione conciliare della Chiesa come popolo di Dio con quello di Chiesa come comunione. Secondo l'autore, solo ripercorrendo le tappe della proposta conciliare si possono comprendere le scelte pastorali di papa Francesco della Chiesa e l'indicazione di una Chiesa inclusiva che sa accompagnare, discernere e integrare tutti.
«Dopo aver ripercorso il tracciato argomentativo elaborato da Parisi in tre densi capitoli, non si può non ammettere che Moltmann ha ancora molto da dire e da insegnare a quanti vogliono giustificare l'esistenza del mondo come creazione divina. Il guadagno più proficuo che se ne ricava, innanzitutto sotto il profilo metodologico, è quello di riconoscere che il discorso va elaborato per cerchi concentrici, dove il centro è il Dio Crocifisso, e, a partire da qui, si estende poi verso il mistero trinitario di Dio e, infine, verso la creazione, intesa come unità inscindibile di mondo e umanità e come "abitazione" di Dio. Ma il discorso procede anche sulla falsariga tracciata dai diversi orientamenti che attraversano il pensiero teologico di Moltmann e ne attestano la vitalità e la duttilità, propria di chi si è lasciato interrogare dalle istanze critiche e soteriologiche della cultura contemporanea. Gli orientamenti portano il nome, e l'identità, della teologia della croce, della teologia politica, della teologia della speranza, della teologia agapica, dove la teoria è comunque al servizio della prassi.» (dalla Presentazione)
«Oggi, come Giuliano Savina sottolinea in modo convincente, il compito di introdurre alla conoscenza e alla comprensione della fede cristiana ci pone davanti a un nuovo genere di sfide. Il Concilio Vaticano II ha introdotto la Chiesa cattolica a una più nitida consapevolezza di sé, rendendola nuovamente cosciente della sua cattolicità: rispetto alla comprensione angusta di una cattolicità confessionalmente chiusa, si è di nuovo recuperata l'originaria comprensione di una cattolicità capace di abbracciare la totalità universale. L'apertura ecumenica e l'adozione del dialogo con il giudaismo dopo la catastrofe della Shoah ci hanno mostrato che nella trasmissione catechetica della fede cristiana non possiamo più accontentarci della catechesi, fin qui usuale, proposta nei limiti ristretti della confessionalità. Giuliano Savina non si limita ad analizzare la nuova situazione, ma tenta altresì di approfondirla e renderla perspicace dal punto di vista teologico. Apre una discussione importante e necessaria.» (dalla Prefazione del Card. Walter Kasper).
«È significativo che un laico affronti l'argomento delle virtù. Vuol dire forse che si avverte il bisogno di dire certe cose che probabilmente non sono sufficientemente considerate da chi si occupa della cura pastorale. Il tema delle virtù è un tema trasversale a tutta la Chiesa, cui nessuno si può sottrarre. In ogni caso già il fatto che il libro, curato con competenza, stia qui, merita una sincera stretta di mano a Lucchini. Pure il titolo scelto per questo testo è indicativo. È solo il battesimo che ci innesta nella vita di Dio, ci fa figli nel Figlio e ci abilita a vivere una vita nuova, da redenti, liberati da ogni timore». (Dalla Presentazione di Marko Ivan Rupnik)
«Nel 150° anniversario del Concilio Vaticano I si offre questo studio storico-teologico sulla ricezione della dottrina, sul primato e l’episcopato nella teologia e nel magistero fra i due concili, e in quale modo essa è stata integrata nel capitolo III della Lumen gentium, grazie agli interventi di teologi romani come Umberto Betti, Michele Maccarrone e Pietro Parente. Questo volume ha il merito di sottolineare il merito di teologi “romani” che “riuscirono a mettere in equilibrio tradizione e rinnovamento”. Nella moltitudine di studi sul Vaticano II pubblicati sino ad oggi, probabilmente non è stato valutato appieno il contributo di alcune figure, presenti nella cosiddetta “minoranza”, rappresentanti di correnti e di scuole di teologia ben definite, il cui apporto non è stato però sufficientemente considerato, oppure, è stato connotato da orientamenti conservatori, o tradizionalisti che hanno oscurato la comprensione oggettiva dei fatti. Titolo non indifferente di merito è il fatto di avere attinto informazioni e utilizzato documenti provenienti dal Fondo del Concilio Vaticano II, conservato presso l’Archivio Segreto Vaticano. Con questi titoli, il presente volume assume certamente un posto di rilievo nel complesso, ormai ingente, di studi sul Vaticano II» (dalla Prefazione di Marcello Semeraro).
Tra la fine dell'estate e l'autunno 1921, Pavel A. Florenskij teneva un corso decisivo per gli studenti dell'Accademia teologica di Mosca. Nei difficili tempi della smobilitazione generale, portava avanti il suo insegnamento di storia della filosofia con un atto di profonda onestà intellettuale e di resistenza. Forse temendo che potessero essere le sue ultime lezioni - siamo all'indomani della Rivoluzione, in pieno processo di nazionalizzazione dei beni religiosi - Florenskij ha tentato di riprendere tutti gli argomenti affrontati in lunghi anni di ricerca filosofica e teologica. Il privilegiato incontro con gli studenti che amava è rimasto indelebile in una serie di appunti: di recente riscoperti in Russia, vengono qui restituiti ai lettori nella traduzione integrale.
"Libertà, libertà, quanti delitti si commettono nel tuo nome", esclamò Madame Roland, salendo sul palco ove sarebbe stata ghigliottinata. Consapevoli di tale possibile pervertimento, i francescani lungo i secoli hanno proposto sul tema una "rinnovata" prospettiva secondo cui Dio è suprema e assoluta libertà, nel senso che ha fatto "ciò" che ha voluto e "come" ha voluto, e ha chiamato all'esistenza l'uomo, rendendolo partecipe della sua stessa libertà. Egli lo ha creato in modo del tutto gratuito, poiché nessuno può avanzare un diritto "ad essere", e lo ha fatto per mostrare che è nella gratuità il segreto di un'esistenza autenticamente umana.
La libertà come dono, dunque, ma per andare dove? Da nessuna parte, perché è essa il punto di partenza e insieme il punto d'approdo di tutti i percorsi; e lo splendore dell'uomo in cammino, creativo e insieme oblativo, come Francesco d'Assisi. Un itinerario suggestivo da riprensare in compagnia di Bonaventura, di Duns Scoto e di Guglielmo d'Occam.
Orlando Todisco, frate minore conventuale, docente di filosofia francescana al Seraphicum di Roma, è autore di una serie di saggi sulla fecondità del "pensare francescano". Tra i più recenti, segnaliamo: Nella libertà la verita. Lettura francescana della filosofia occidentale (Messaggero 2O14); La solidarietà nella libertà. Motivi francescani per una nuova democrazia (Cittadella 2Ol5); Liberare la verità. Percorsi della Scuola Francescana (Cittadella 2016); Stare bene al mondo" L'arte di essere felici secondo san Bonaventura (Porziuncola 2018).
Un vescovo rimane presbitero? La domanda può sembrare scontata, ma la risposta richiede una puntuale analisi storica, teologica e liturgica – le tre prospettive adottate da questo libro – e conduce a un interrogativo ancora più radicale e non facilmente risolvibile: è pensabile per il futuro una Chiesa senza vescovi?
Il volume mette in luce la problematica che riguarda il riconoscimento di un valore sacramentale all’ordinazione episcopale partendo dal tempo apostolico e patristico, attraversando i concili di Trento e Vaticano I e concludendo con il Vaticano II, che in riferimento all’episcopato ha messo in campo l’affermazione più solenne del suo magistero.
Sommario
Sigle e abbreviazioni. Presentazione (M. Semeraro). Introduzione. I. Il ministero episcopale: dall’età apostolica al periodo medievale. II. La sacramentalità dell’episcopato: una definizione insoluta da Trento al Vaticano I. III. La dottrina del concilio Vaticano II sull’episcopato. IV. I vescovi: segni e strumenti di relazione. Congedo. Bibliografia. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Cristiano Calì ha studiato Teologia allo Studio Teologico San Paolo di Catania e ha conseguito il titolo di Baccelliere. Collabora con riviste e periodici occupandosi di Teologia dogmatica, liturgia e scienza della comunicazione applicata all’universo dell’editoria e dei new media.
Marcello Semeraro, vescovo di Albano, è segretario del Consiglio dei cardinali per l’aiuto al papa nel governo della Chiesa e membro della Congregazione delle cause dei santi e della Segreteria per la Comunicazione. È presidente del consiglio d’amministrazione del quotidiano Avvenire. Per EDB ha pubblicato Mistero, comunione e missione. Manuale di ecclesiologia (72016), Accompagnare è generare (con Salvatore Soreca, 2016), Il ministero generativo. Per una pastorale delle relazioni (22017) e L’occhio e la lampada. Il discernimento in Amoris Laetitia (2017).
26 proposte di riflessione per il cammino spirituale quotidiano, arricchite dalla sapienza e dalla parola sempre nuova di papa Francesco.
Per lungo tempo dire “spiritualità cristiana” equivaleva a dire “spiritualità dell’anima”, accettando più o meno inconsciamente che il corpo avesse solo un ruolo marginale. Oggi, invece, ci troviamo di fronte ad opposte opinioni: «o troppo disprezzano il corpo umano o troppo lo esaltano» (GS 41). Che dire di questa situazione apparentemente contraddittoria? È possibile parlare di una disciplina del corpo? In quali termini? Il cristiano può forse prescindere dal significato della corporeità per la crescita nella propria fede? L’Autore – in questo compendio unico nel suo genere, fedele agli insegnamenti del Vaticano II – elabora una riflessione sistematica sulla corporeità, dal punto di vista storico e teologico, intesa come dono dell’azione creatrice di Dio e presupposto di ogni autentica esperienza evangelica. Una riscoperta che, in queste pagine, viene declinata a livello di vissuto e di scelte concrete, quelle che riguardano il nostro essere, la relazione con noi stessi e con gli altri.
Questo libro propone alcune prospettive sistematiche per ripensare il tema della misericordia e indagare un aspetto fondamentale del vissuto credente, il modo in cui Dio è implicato con la sofferenza dell'uomo. In dialogo con le scienze umane e con le posizioni teologiche di Bordoni, Forte, Canobbio e Mancuso, l'autore distingue tra dolore e sofferenza, attribuendo il primo all'uomo, in quanto passività, e la seconda a Dio, in quanto attività. Tale distinzione risulta essere un criterio teologico rispettoso della diversità insopprimibile tra Dio e l'uomo e, allo stesso tempo, adatto a reinterpretare la questione del soffrire di Dio.
Il concilio aperto a Ferrara l'8 gennaio 1438 e trasferito l'anno dopo a Firenze proclama l'unione fra la Chiesa greca e quella latina, un accordo che dura sino alla presa di Costantinopoli, nel 1453, e viene rotto ufficialmente da un concilio della Chiesa greca poco meno di vent'anni dopo. Questo volume si propone di indagare dal punto di vista storico ed ecclesiologico le unioni che si sono verificate dopo il concilio ferrarese-fiorentino. In particolare, la ricerca si sofferma sulla prima grande unione dei ruteni del 1595, conosciuta anche come Unione di Brest, e sull'unione della Chiesa romena ortodossa della Transilvania (1697-1700). Questo avvenimento ha portato alla riscoperta delle radici latine, alla comunione ecclesiastica con la Sede di Pietro e alla nascita di un movimento illuminista che ha suscitato, nel tempo, la nascita di un solo Stato per i romeni delle province di Moldova, Valacchia e Transilvania. Dal punto di vista ecclesiologico il processo di unione della Chiesa ortodossa romena della Transilvania si compie con il Concilio Vaticano II, che con il documento sulle Chiese cattoliche orientali "Orientalium Ecclesiarium" riconosce le comunità cattoliche orientali come vere Chiese.
Che cos'è la giustizia sociale? Quali sono i suoi scopi? Un'equa distribuzione? La promozione dell'eguaglianza e del riconoscimento reciproco? Le risposte a tali interrogativi cruciali si organizzano oggi intorno a due filoni principali. Se per l'approccio socio-relazionale è centrale l'eguaglianza intesa nel senso delle relazioni tra persone, l'egualitarismo della sorte sviluppa una concezione di giustizia sociale come giustizia distributiva, integrando la preoccupazione per l'eguaglianza con la considerazione della responsabilità individuale. Attraverso un'attenta analisi dei due approcci, l'autrice approda a una nuova prospettiva basata sul rispetto, una nozione che - correttamente intesa - può davvero promuovere la giustizia, dandole forma nelle concrete pratiche sociali e istituzionali.
La Corte Suprema degli Stati Uniti e la Corte europea dei diritti dell’uomo rivestono un ruolo centrale nella protezione dei diritti fondamentali negli Stati Uniti e in Europa. Lo svolgimento di tale delicata funzione espone talvolta a critiche entrambe le Corti e le pone al centro di un vivo dibattito relativo alla natura e ai limiti del ruolo contro-maggioritario del potere giudiziario. Il volume approfondisce l’impatto delle due Corti nello sviluppo della giurisprudenza sulla libertà religiosa e sui conflitti di valori, oltre ad esaminare casi «sensibili» riguardanti l’aborto, il matrimonio di coppie dello stesso sesso, il fine vita.
Nel contesto delle guerre di religione cinquecentesche maturò un progetto missionario rivolto ai soldati, con la stesura di catechismi destinati agli uomini in armi e l'introduzione delle prime cappellate stabili a fianco delle truppe. Guardando alla teologia, alla giustizia, al lessico della violenza religiosa e alla tradizione neo-stoica, ma anche al concreto dispiegarsi del modello del «soldato cristiano» negli eserciti cattolici, il volume ricostruisce il profilo dei protagonisti di un progetto disciplinare inedito che accompagnò la lenta formazione degli eserciti professionali dopo la rivoluzione militare della prima età moderna; e, comparando lo sforzo religioso del clero cattolico e dei predicatori protestanti, ripercorre la storia della cura castrense dal XVI secolo fino alla Grande Guerra, quando il morire per la Patria sostituì l'appello a combattere nel nome di Dio.
Tutti desideriamo la felicità. Ma cosa intendiamo con questo termine? Quale lo stato d'animo che qualifichiamo "felice"? Per rispondere a domande così importanti, l'Autore si affida agli scritti di san Bonaventura da Bagnoregio, autorevole rappresentante della Scuola francescana del sec. XIII, per il quale «unicamente in Dio risiede la felicità originaria e vera».
Attraverso un'analisi rigorosa dei testi, l'Autore recupera un percorso di fede e di sapienza, di libertà e autenticità interiore, un vero e proprio itinerario per imparare a stare bene al mondo.
Il libro delinea la storia di Radio Vaticana, dalla sua origine alla fine della seconda guerra mondiale. Seguendo il triplice filone della diplomazia, della propaganda, dell'apostolato, fa emergere così, da una prospettiva inedita, il complesso rapporto che la Santa Sede intrattenne con i totalitarismi e con le democrazie, e il suo atteggiamento nei confronti della Shoah e dell'antisemitismo. Attraverso la ricostruzione dei testi delle trasmissioni nelle diverse lingue, sono approfondite le relazioni dell'emittente con i pontefici e la Curia romana, caratterizzate fra l'altro dagli spazi di autonomia che alcune rilevanti figure di speaker radiofonici seppero conquistarsi.
La dimensione della religione fra gli stranieri è stata finora indagata in relazione soprattutto ai primi migranti e all'Islam. Nell'affrontare il tema dell'appartenenza religiosa di un'ampia (e maggioritaria) quota di immigrati legati, per tradizione, educazione o partecipazione attiva, al cattolicesimo e al cristianesimo in generale - filippini, rumeni, latino-americani, africani - il volume evidenzia come anche tra i figli dell'immigrazione, al pari di quanto succede per i coetanei italiani, siano in atto processi di secolarizzazione e una certa tendenza all'ateismo.
L'economia della pace, che vanta padri illustri quali John Maynard Keynes, Kenneth Arrow e Lawrence Klein, studia le cause e le conseguenze economiche delle guerre e di altre forme di violenza, e analizza la crescita e lo sviluppo di istituzioni volte alla risoluzione di scenari di conflittualità distruttiva. La disciplina ha dimensioni macro e micro. Esiste, infatti, una conflittualità di livello «macro» che coinvolge gli Stati, la loro politica estera e le loro politiche economiche, e una conflittualità «micro» in seno alle società nei rapporti tra Stato, gruppi sociali, formazioni intermedie e cittadini.
Quanto conta la salute per la felicità? Studiare le caratteristiche, il nesso di causalità e le teorie relative alle relazioni tra soddisfazione e benessere fisico e mentale è oggi di estrema attualità. Attraverso un'accurata analisi dei dati raccolti in un'indagine condotta in ambito europeo, il volume contribuisce in modo rigoroso all'individuazione del rapporto tra salute e felicità. Un Indice statistico delle relazioni fra salute, felicità e alcuni fattori fondamentali del ben vivere sociale, quali l'istruzione, il volontariato, la percezione della propria condizione, fa emergere importanti implicazioni e direzioni di policy per lo sviluppo sociale ed economico.
Che la libertà impeccabile di Cristo non sia un ossimoro, è una convinzione di cui parte un'indagine irradi smentite: se Gesù potesse venir meno alla volontà del Padre, non sarebbe impeccabile (e quindi non sarebbe Dio: se peccasse, il Figlio di Dio peccherebbe), ma se è impeccabile e non può che eseguire il progetto salvifico divino, comunque gli sia noto, dove sta il merito nel compiere in obbedienza quel che non ha la scelta di fare? Contemplando la persona del Crocifisso Risorto, la teologia può imparare ancora una volta, come sempre, a sorprendersi del suo Signore.
Il metodo scientifico ha permesso alla teologia di entrare e permanere nelle università. La sapiente attualizzazione della Scrittura, nella semplicità delle forme e nella freschezza dello Spirito, non ha mancato di contraddistinguere l'opera di molti santi che hanno unito la loro teologia alla predicazione universitaria e parrocchiale. Tommaso e Newman hanno saputo mediare efficacemente la parola di Dio attraverso la loro scienza e la loro santità di vita.
Il testo costituisce uno studio sull'insegnamento cristologia di Pietro Lombardo condotto alla luce della teologia del suo contesto. In modo specifico, è analizzato il pensiero di tre importanti autori del XII secolo come: Abelardo, Ugo di San Vittore e Gilberto di Poiters, che assieme al Maestro delle Sentenze daranno l'avvio a quella rivoluzione teologica che porterà alla nascita della scolastica del XIII secolo. La ricerca, in particolare, si sofferma sulla cosiddetta dottrina del "nichilismo cristologia", un'eresia condannata da Alessandro III che ancora oggi viene troppo facilmente attribuita all'insegnamento del Maestro. Divenuto il manuale di base della teologia e commentate per quattro secoli le Sentenze di Pietro Lombardo formeranno la mens teologica dei più grandi pensatori dei secoli successivi tra cui Alberto Magno, Tommaseo, Bonaventura e tanti altri.
L'opera presenta l'attuale apostolato del clero castrense, nelle sue dimensioni di servizio parrocchiale, cura spirituale e pastorale di ambito. Trattandosi di un'azione spesso "nascosta" erto le mura delle caserme e da alcuni forse non compresa, è sembrato utile far conoscere come realmente essa si svolga. Anche per questo, il testo si conclude presentando il "messaggio di pace" offerto, anche recentemente, da questa Chiesa ai fedeli militari.
Da un po'di tempo si è assistito a un ritorno del sacro e della religiosità e grande è il fascino esercitato da nuovi movimenti religiosi, di cui molto si è studiato e scritto. Decisamente minore è stata l'attenzione riservata ai processi di deconversione da queste organizzazioni. A queste "piccole apostasie", è dedicato il volume che focalizza l'attenzione sul congedo da quattro movimenti religiosi, diversi per struttura organizzativa e proposta dottrinaria: Damanhur, Soka Gakkai, Testimoni di Geova e Scientology. Gli autori si soffermano sui processi di ricostruzione identitaria di chi compone nella propria vita due punti di svolta, due scelte controcorrente: l'adesione a un'organizzazione religiosa alternativa e poi l'abbandono del nuovo credo. In questa radicalità si esprime la ragione d'interesse per queste transizioni biografiche, nelle quali diventa possibile cogliere - delineati con tratti più forti le peculiarità di fenomeni sociali che, con incisioni meno nette, si mostrano in altri contesti.
Con l'adozione nel 1998 dell'lnternational Religious Freedom Act gli Stati Uniti hanno posto al centro della loro politica estera la protezione e la promozione del diritto di libertà religiosa. Le istituzioni e le politiche che sono seguite hanno permesso agli Stati Uniti di ergersi a modello di iniziativa per la tutela della libertà religiosa nell'arena globale. Lungi dal rimanere un esperimento isolato, l'iniziativa statunitense ha influenzato l'Unione Europea, il Canada, il Regno Unito e l'Italia. Il volume analizza il modello normativo-istituzionale americano e passa in rassegna i sistemi che ad esso si sono ispirati. Ne risulta una libertà religiosa indebolita nella sua concezione universale ed unitaria e minacciata da specifici interessi politici e nazionali.
Le Ammonizioni sono 28 brevi testi di Francesco d'Assisi, ricche di sapienza umana e cristiana: alcune furono dettate dal Santo, altre raccolte durante le sue prediche, altre ancora trascritte dai suoi compagni. Egli stesso - consapevole della straordinaria ricchezza di quelle parole - invita i suoi frati ad accogliere con attenzione", cioè con cuore aperto e disponibile, per poter fare esperienza di vera libertà ed autenticità interiore. "
Alla base dei processi e dei meccanismi della produzione della conoscenza sociale e dell'azione di ognuno di noi, le rappresentazioni sociali non sono solo un costrutto teorico fondamentale, ma anche uno strumento indispensabile per comprendere ed eventualmente modificare i comportamenti collettivi. Questo volume, frutto del contributo dei migliori studiosi ed esperti italiani ed europei, fornisce sia gli ultimi aggiornamenti della teoria sia esempi di applicazione. Vengono così presentante le più recenti scoperte nei vari ambiti della psicologia sociale e le sue declinazioni nel contesto della vita di tutti i giorni: dalla costruzione sociale della relazione tra mente e cervello, all'analisi degli eventi collettivi, dell'influenza sociale, del pregiudizio, all'idea che abbiamo costruito sulla pazzia. Un testo innovativo e aggiornato su un concetto che a tutt'oggi risulta centrale nella cultura della psicologia sociale europea.
Da un Dio etnico e vendicativo a un Dio che si pente del male minacciato: percorso di conversione divina. Il libro del profeta Giona racconta una storia ricca di colpi di scena e accentuazioni emotive. Tutto è "grande": grande la paura, grande il timore, grande la città di Ninive, grande la collera del profeta e naturalmente grande è il pesce. È una narrazione fantastica, ma imbevuta di un messaggio più attuale che mai. La salvezza che Dio opera a favore del "pagano", del "diverso" e del "nemico" si radica nel Dio creatore di ogni essere che vive e respira sotto il sole.
Nel Vangelo di Luca si narra di Lazzaro, un povero mendicante affamato e piagato alla porta di un ricco gaudente. La parabola ebbe grande fortuna nell'Italia e nell'Europa fra tardomedioevo e prima età moderna, grazie ai predicatori che ne fecero il loro cavallo di battaglia. Seguirne le metamorfosi - come fa questa documentata ricerca - significa pertanto approfondire i modi in cui una articolata comunicazione religiosa rappresentava la società del tempo, attraverso una serie di tematiche come le vesti, i segni del lusso, le regole della carità e la sfuggente identità del povero, la tensione fra ricchezza mondana e destino eterno, le strategie per coniugare denaro e salvezza, l'immaginario dell'aldilà.
Nelle relazioni interpersonali e sociali molto spesso le persone non vengono considerate per le caratteristiche di personalità, per i contenuti del proprio pensiero e per il proprio modo di comportarsi. Ciò che viene enfatizzato è piuttosto l'aspetto fisico e l'appartenenza al genere femminile o maschile, trascurando la persona nella sua interezza e complessità. Questo libro approfondisce il fenomeno dell'oggettivazione sessuale e ne chiarisce gli aspetti cognitivi, motivazionali e sociali, illustrandone le conseguenze negative sul benessere psicologico e delineando le possibili strategie atte a contrastarlo.
"Signore, insegnaci a pregare" è la richiesta che gli apostoli un giorno rivolsero a Gesù. "Vorrei imparare a pregare" è il desiderio che nutrono in cuore molti cristiani. A pregare si impara pregando e mettendosi alla scuola di guide esperte. Nella storia della spiritualità cristiana i monaci sono sempre stati considerati "maestri di preghiera" perché hanno fatto della preghiera la loro occupazione principale. "Nihil Operi Dei praeponatur - Non si anteponga nulla alla preghiera" prescrive la Regola di san Benedetto. Questo libro, scritto da un monaco di lungo corso, è un "trattato" sulla preghiera alla scuola della tradizione monastica. Un testo che può essere di grande aiuto per chi desidera imparare i segreti della preghiera cristiana.
Privo di una Carta scritta, il diritto costituzionale inglese per secoli si è sviluppato con modalità peculiari. Quali sono le ragioni storiche, culturali e giuridiche alla base di questa specificità? Perché la Gran Bretagna, pur facendo parte da decenni dell'Unione europea, sembra sempre con un piede dentro e uno fuori dal processo di integrazione comunitaria? Il testo fonde in un racconto unitario i concetti basilari del moderno pensiero politico britannico con l'evoluzione del diritto e delle istituzioni nazionali, concentrandosi sulle modalità di affermazione dei diritti fondamentali nel passaggio dallo stato liberale a quello democratico.
L'opera si presenta come un'analisi del pensiero di Jean-Louis Chrétien, fenomenologo francese che apre nuovi spazi di ricerca intorno alla domanda sull'essere e sull'atto del soggetto. Gli sviluppi che interessano lo studio della corporeità, della parola e dell'arte riguardano anche la rivisitazione del discorso su Dio, legandolo alla risposta dell'uomo e all'appello che lo raggiunge. Si prospetta in tal modo un'antropologia che ha nella libertà la sua chiave effettivamente teologica.
Il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e una grande denominazione cristiana, quella motodista, sbocciata tre secoli fa nel mondo anglosassone, ha prodotto in quasi cinquant'anni pregevoli approfondimenti. Questo libro li valorizza, prospettando come la questione della successione apostolica, che ha giocato un grande ruolo nella contrapposizione tra questi soggetti in dialogo, in un'ottica inclusiva permetta un crescente riconoscimento dell'ecclesialità delle rispettive comunità e dei loro ministri.
Il libro offre un approccio comunicativo alla giornata delle parabole raccontata da Mt 13. Sul mare Gesù rivolge il suo appello alle folle: "chi ha orecchi intenda". In casa raccoglie frutto dal discepolo "doctus in regno caelorum". Senza parabole della comprensione, le parabole del Regno sarebbero prive di effetto e perderebbero di attualità.