
Pubblicati in un lungo arco di tempo, che va dal 1964 "(Per un'estetica della lingua tedesca") al 2006 "(Il tempo dei testi o il tempo nei testi?"), i saggi di Harald Weinrich offrono un vasto panorama di problemi riguardanti la lingua e la cultura linguistica del tedesco. Affrontano sia tematiche prettamente grammaticali, come il sistema delle forme attive e passive del verbo ("Per una teoria non-aristotelica della diatesi attivo-passivo") che problemi volti a integrare la prospettiva grammaticale e testuale ("Linguistica del testo: a proposito della sintassi dell'articolo nella lingua tedesca", "Il tedesco: una lingua a parentesi"). Altri saggi relativi alla pragmatica e alla storia della comunicazione ("Essere cortesi vuol dire mentire", "Esiste una verità dei dizionari?", "Il futuro della lingua tedesca" completano l'orizzonte scientifico rispecchiando la pluralità degli interessi di Weinrich, incline a costruire stimolanti connessioni fra la lingua e la cultura di appartenenza.
Oggi, le relazioni pubbliche sono collocate al centro del "triangolo relazionale" della moderna società industriale avanzata, i cui vertici sono la politica, l'economia e l'informazione. Si tratta quindi di materia "da maneggiare con cura" perché influisce sulle opinioni, i comportamenti, le decisioni private e pubbliche, e ha dunque forti implicazioni anche etiche. Una specializzazione quanto mai adatta ad affrontare le sfide della globalizzazione. In uno scenario mondiale in cui assistiamo alla chiusura di grosse testate giornalistiche che preferiscono il web alla carta stampata, al crollo degli investimenti pubblicitari, e in cui allo stesso tempo registriamo una fortissima domanda di informazione nella società e nell'economia, le relazioni pubbliche costituiscono la risposta più adatta, perché più flessibili e più indirizzate ad un consenso razionale e duraturo, costruito attorno alla reputazione. Si tratta di una scelta che apre spazi e possibilità soprattutto alle piccole e medie imprese italiane, che possono vincere sul mercato grazie alla qualità.
Il counseling con gli adolescenti richiede indubbiamente abilità e competenze specifiche, diverse da quelle necessarie nel lavoro con i bambini o con gli adulti, e che devono rifuggire ogni dogmatismo teorico ed essere ispirate alla massima flessibilità. Gli autori guidano il counselor nelle sfide che l'incontro con un giovane cliente pone e lo fanno con una formidabile chiarezza per un immediato utilizzo delle strategie e degli interventi presentati. Nella prima parte, a carattere introduttivo, vengono affrontati i principali «pericoli», fattori di rischio e cambiamenti che contraddistinguono questa fase della vita a livello biologico, psicologico e sociale. Nella seconda parte viene presentato l'approccio proattivo, che si caratterizza per direzionalità, concretezza, orientamento al problema, capacità di ricalcare lo stile e i contenuti del cliente, per fondare una relazione di fiducia su cui basare il trattamento. Nella terza parte vengono presentate le strategie che si sono rivelate più efficaci in questo ambito: simboliche, creative, comportamentali, cognitivo-comportamentali e psicoeducative. Infine, nell'ultima parte due studi di caso illustrano concretamente come applicare i principi del counseling proattivo. Il volume è particolarmente indicato per counselor, assistenti e operatori sociali e per attività di formazione.
Nuovamente a disposizione di studenti appassionati e studiosi della storia della psicologia un importante classico da tempo introvabile in libreria. “Psicologia dell'intelligenza” di Jean Piaget. In questo volume egli delineò una teoria generale dello sviluppo psichico del bambino basata sull'idea di intelligenza come processo centrale della mente ai fini dell'adattamento di un individuo all'ambiente. Per la ripubblicazione di questo classico della psicologia, è stata condotta una nuova traduzione dal testo originale francese.
Un testo classico dello psichiatra e psicoanalista statunitense René A. Spitz (1887-1974) che ha introdotto concetti rilevanti per la ricerca e gli interventi terapeutici in psicologia evolutiva. L'autore mostra come la relazione disturbata con la madre ostacoli gravemente lo sviluppo psicologico del bambino.
Uno dei capisaldi del pensiero psicologico: la trattazione più compiuta dei principi teorici della scuola fondata in Russia da Lev S. Vygotskij (1896-1934). Secondo lo psicologo russo la mente umana è programmata per funzionare in stretta relazione al contesto storico-culturale in cui il bambino cresce e l'adulto agisce.
Il volume propone l'utilizzo di internet quale canale di rilevazione nella conduzione di interviste qualitative e quantitative. Vengono illustrate le accortezze metodologiche e statistiche, le norme da rispettare a livello legale e di netiquette e le basi economiche che possono giustificare la scelta del canale online rispetto ai canali tradizionali. Di particolare rilevanza il capitolo riservato ai sistemi di ponderazione dei dati, che garantiscono rappresentatività statistica ai campioni quantitativi e che risultano essere uno dei temi più dibattuti e controversi nella realizzazione di indagini online. Il libro si rivolge quindi a tutti coloro che intendono utilizzare la Rete e le sue potenzialità quale canale di rilevazione: istituti di ricerca, società di consulenza, aziende, università e studenti, editori online.
Cosa significa "Servizio pubblico"? Quali gli obblighi, quali i limiti di chi lavora in Rai? Una risposta priva di retorica la offre Jader Jacobelli. Da casi concreti una bussola per orientarsi sul modo di fare informazione, di raccontare la politica, di divertire, di usare correttamente l'italiano, di rispettare i minori. Un libro da leggere, da rileggere, su cui riflettere. Il volume, scritto per chi ha la responsabilità di operare nel Servizio pubblico, è utilissimo a chi si chiede cosa debba ricevere in cambio del canone.
Questo libro offre una sintetica introduzione in chiave comparata al diritto di tre grandi religioni: ebraismo, isiam e induismo. Ciascuno dei tre ordinamenti giuridici è nato e si è formato all'interno di una religione: un imprinting comune che ha lasciato tracce, determinando più o meno profondamente le modalità con cui essi si sono rapportati ai problemi emersi nei relativi contesti sociali e politico-culturali. Dopo aver illustrato i criteri che debbono guidare la comparazione tra differenti diritti religiosi, gli autori forniscono una descrizione essenziale dei tre sistemi, dei loro principi fondativi e dei loro principali istituti. Una lettura utile sotto molti aspetti: conoscere le regole a cui si ispirano i comportamenti dei fedeli delle diverse religioni ha infatti oggi un'importanza che supera i confini dell'interesse scientifico e tocca questioni legate alla coesione sociale ed alla governance delle diversità.
Il sottotitolo di questo libro vuole rendere giustizia alla parola "animazione" che nella lingua italiana in questi ultimi quattro decenni ha subito un indebito e arbitrario mutamento di significato. Essa, infatti, è stata ed è utilizzata per indicare un insieme di attività ludiche, di intrattenimento e, nel migliore dei casi, espressive condotte in modo dinamico, vivace e coinvolgente. Questo utilizzo della parola "animazione" è arbitrario perché fa riferimento al significato della parola francese "animation" e non a quello autentico della lingua italiana del "dare anima" e del "dare, conservare e svolgere la vita". Volta al mondo educativo la parola animazione può perciò essere utilizzata per indicare una pedagogia che mette al centro dell'agire educativo la celebrazione della vita autenticamente umana tessuta dalla libertà, dalla creatività, dalla gioia, dall'amore per gli altri, dalla speranza come senso fondamentale dell'essere e, infine, dalla considerazione dello scacco e del fallimento come elementi ineliminabili dell'umano, che possono però, se educativamente sostenuti, essere origine di vita e non, invece, di distruttiva disperazione. Il titolo invece vuole alludere alla necessità, da parte dell'educare, di promuovere il ritorno dell'anima dall'esilio in cui l'ha collocata la modernità.
Psicologia del lavoro è il primo di una serie di 3 volumi, i due successivi saranno dedicati alla Psicologia delle organizzazioni e alla Psicologia delle risorse umane. Valorizzando tutti gli approcci teorici presenti in questo ambito, il primo volume raccoglie i contributi più aggiornati sul tema della psicologia del lavoro di alcuni tra i più autorevoli studiosi italiani. In particolare, vengono analizzati i problemi che contraddistinguono, sul piano individuale, il rapporto persona-lavoro: differenze individuali, competenze, motivazione, carriera. L’attenzione è anche focalizzata sulle conseguenze che possono avere per la salute e per il benessere individuale le caratteristiche del lavoro svolto, del contesto lavorativo e dei rischi in esso presenti.
Una serie di suggerimenti ed idee "illuminanti" in un campo che ha acquisito una valenza particolare nel mondo attuale, frutto di anni di seminari condotti da una delle più famose formatrici europee. I metodi, le tecniche e gli accorgimenti illustrati sono applicabili con successo sia da persone con un'ampia esperienza che da giovani alle prime armi. Servono per concludere vendite complesse e trattative difficili, per ottenere il più ampio impegno dai propri collaboratori, per convincere della bontà delle proprie idee colleghi, superiori, soci, se lavorate in un'azienda o in uno studio professionale, se operate nel sociale o nel mondo politico, se dovete presentare una relazione o fare un intervento in un convegno.