Il volume di Betts, più che una cronistoria della decolonizzazione, vuole essere un'esposizione delle dinamiche generali, politiche, sociali, economiche ma anche culturali, che sono alla base della decolonizzazione e delle sue conseguenze. L'autore descrive le ripercussioni che le due guerre mondiali ebbero sul tramonto degli imperi coloniali, il mutamento negli equilibri internazionali e l'instabilità postbellica che favorirono la decolonizzazione, insieme al crescente ruolo dell'opinione pubblica internazionale. Inoltre prende in esame gli effetti dell'indipendenza sulle ex colonie e mette in luce come tuttora si perpetuino disparità ereditate dall'età del colonialismo.
Da sempre la storia millenaria e la profonda spiritualità dell'India trovano in Europa e in Occidente un vasto movimento d'interesse: non altrettanto può dirsi della sua storia politico-istituzionale. Eppure, con la conquista dell'indipendenza (1947) e l'entrata in vigore (1952) di una costituzione democratica, proprio l'India si configura come la "democrazia più grande del mondo", nonostante le contraddizioni di una società multietnica, plurilinguistica e multireligiosa. Lo studio dell'ordinamento istituzionale indiano di oggi può offrire quindi un fondamentale contributo alla teoria democratica, evidenziando due aspetti di grande interesse: da un lato l'universalità dei valori democratici e la loro applicabilità ai contesti più disparati e apparentemente "incompatibili"; dall'altro la dimostrazione di come come la democrazia, lungi dal costituire un "monopolio dell'occidente", debba adattarsi ai contesti socioculturali dei popoli che, volontariamente, la scelgono.
Il volume affronta lo studio dello sviluppo sociale a partire da una prospettiva contestualista e costruttivista, secondo cui, al di là delle regolarità che accomunano gli individui nei processi evolutivi, ognuno segue un proprio percorso di socializzazione, differenziato in quanto risultante dall'intreccio, in ogni fase evolutiva, di variabili individuali, familiari, relazionali, culturali e contestuali, le quali si influenzano reciprocamente sulla base dei significati che ogni individuo, con la propria storia personale, vi attribuisce. I singoli capitoli si soffermano sugli specifici ambiti relazionali entro cui i bambini, dalla prima infanzia sino alla preadolescenza, costruiscono la propria competenza sociale: la relazione con l'adulto, con i fratelli, con i pari e con gli amici. Parallelamente analizzano i processi e le competenze grazie a cui i differenti percorsi, più o meno funzionali sul piano sociale, si definiscono nel tempo.
Il libro è dedicato ai progettisti di contenuti didattici, il cui obiettivo è quello di aiutare, appunto, a imparare i contenuti. Il libro contiene consigli su come creare gli elementi base di un ciclo di progettazione e su come sviluppare un "learning object" che garantisca non solo gli standard tecnologici ma soprattutto la qualità della formazione.
Questo libro traccia la storia della traduzione dal Diciassettesimo secolo a oggi. Il "traduttore invisibile", secondo quanto afferma Venuti, è quello che ha dominato la produzione di traduzioni nel mondo occidentale, attribuendo al testo tradotto l'illusione di essere l'"originale". Gli esempi tratti da numerose letterature presentano un panorama di quel predominio della traduzione scorrevole su altre strategie di traduzione che ha condotto a una determinata configurazione del canone delle letterature tradotte.
Questo libro nasce come risposta al diffondersi di atteggiamenti e comportamenti indotti dalla comunicazione di massa, che sta trasformando bisogni fisiologici e psicologici in bisogni indotti, di valenza sociale, da appagare per appartenere a un gruppo ed essere integrati. Questa situazione ha la sua chiave di lettura in modelli già conosciuti: il modello del processo di comunicazione a nove elementi e il processo di formazione dell'immagine di un soggetto, sia esso impresa, partito politico, o un intero paese. Uno strumento di riflessione per capire il significato di ciò che succede nel mondo, per ricostruire sui fatti accaduti l'immagine che si voleva diffondere, e quest'ultima confrontarla con i fatti realmente accaduti.
Lo sviluppo del concetto di servizio pubblico è caratterizzato da una articolata e complessa evoluzione normativa, che ha trasformato radicalmente i sistemi organizzativi e i modelli gestionali nel settore dei servizi pubblici. Il testo si prefigge di ripercorrere le tappe che hanno reso possibile la costruzione di un impianto normativo strutturato al fine di garantire il più possibile tutti i soggetti che si relazionano a vario titolo con un determinato servizio pubblico, percorso che non può prescindere dall'esame dell'ingerenza europea sul quadro giuridico nazionale e del tentativo, dagli anni Novanta in poi, di rispettare i principi europei del libero mercato e della tutela della concorrenza, che mirano alla qualità della prestazione del servizio erogato a tutela dell'utente. Tale percorso si snoda attraverso una ricostruzione del regime tradizionale di organizzazione del servizio pubblico fino alla definizione del quadro generale degli attuali modelli di gestione, con particolare attenzione alle forme di tutela del consumatore e dell'utente. Un approccio non solo teorico ma anche concreto e pratico alla materia è infine consentito dall'esame di significativi e rilevanti settori, sia dal punto di vista economico che da quello giuridico, come quelli dei servizi pubblici locali e delle telecomunicazioni.
Una professione alla ribalta che richiede una profonda e contemporanea conoscenza di comunicazione, giornalismo e relazioni pubbliche. E in pochi come Gino Talleri hanno seguito e contribuito in Italia alla crescita del profilo professionale dell'addetto stampa. In questo libro Falleri delinea la storia, gli appuntamenti e le battaglie che hanno portato l'addetto stampa al riconoscimento della professione giornalistica. Un excursus attento che non tralascia di esaminare le potenzialità che il mondo della comunicazione del terzo millennio sta offrendo alla categoria. Questo libro del vicepresidente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio e presidente del Gus approda alla seconda edizione dopo tre ristampe della prima.
Gli ultimi anni hanno visto succedersi profondi e consistenti cambiamenti dell'ordinamento bancario e finanziario. Questo manuale non solo registra tutte le novità che sono intervenute, ma è il primo a esaminare organicamente le nuove disposizioni di vigilanza emanate dalla Banca d'Italia il 28 dicembre 2006 per dare attuazione alle regole fissate dall'Accordo di Basilea 2. L'autore descrive gli effetti che l'applicazione dei nuovi principi contabili internazionali Ias/Ifrs determina sui bilanci bancari e sulla comunicazione finanziaria di impresa; analizza la struttura proprietaria, l'organizzazione e le competenze della Banca d'Italia alla stregua della riforma del 2006; conduce un'approfondita e aggiornata disanima delle fondazioni bancarie e fornisce un quadro completo della vicenda storica del sistema bancario italiano.
Chi sono i volontari e perché si parla di tipi differenti di volontariato nelle diverse fasi del ciclo di vita? Chi sono i giovani volontari? Quali risorse rappresentano gli anziani impegnati nel sociale? Il testo risponde ai numerosi interrogativi posti dalla comunità e dalle associazioni di volontariato circa le potenzialità di questo fenomeno in crescente espansione. Il volume si rivolge ad esperti/operatori di organizzazioni di volontariato, di psicologia di comunità e a studenti e docenti di psicologia e sociologia.
Nel più lussuoso hotel di Dubai o in uno slum di Bombay. Nel cuore della foresta amazzonica o in una fattoria islandese, per le strade di Times Square, dove gli schermi si moltiplicano, o in un villaggio di Zanzibar, dove le ombre di una piccola tv in bianco e nero sono ancora un miraggio, tutti guardano gli stessi programmi: La ruota della fortuna, Stranamore, Chi vuol essere milionario?, Grande fratello, Affari tuoi, L'isola dei famosi. Sono i format. Il più importante catalizzatore dei gusti che il mondo abbia mai conosciuto. Miliardi di persone li guardano, ma sappiamo pochissimo dei meccanismi più profondi grazie ai quali hanno costruito il "nuovo impero globale dell'intrattenimento". Come si analizza un format? Perché alcuni conoscono un successo planetario e altri scompaiono in una sera? Quali sono le costanti e i legami invisibili che uniscono tutti quelli vincenti? Paolo Taggi, autore e direttore di programmi televisivi, propone una teoria semplice, rifacendosi alla "Morfologia della fiaba" di Vladimir Propp, in chiave libera e riattualizzata, ma anche al mito, alla fiaba, alla performance, al wrestling e al videogame: elenca duecento azioni che, combinate sempre in modo differente, danno vita a tutti i programmi seriali di successo nel mondo. Uno strumento di analisi delle strutture della tv di oggi, ma anche come un metodo originale di lavoro - quasi una sfida - per chi, stanco della televisione che vede, vuole davvero cominciare a costruirne una nuova.