Il saggio mira a superare la perdurante reciproca estraneità tra "teoria dell'educazione" (che tende a esaurirsi nel chiuso del confronto accademico) e "prassi educativa" (capace di modificarsi solo sui tempi lunghi dell'evoluzione del costume) offrendo una sintesi di traglio operativo. Il percorso argomentativo comprende una rivisitazione di alcuni temi già noti e la proposta di una nuova lettura del rapporto tra acquisizione di abilità e interiorizzazione critica e creativa di contenuti. Concentrato sull'operatività, questo libro propone una serie di esperienze esemplari e un confronto tra modelli educativi di paesi e culture differenti, tra i quali primeggia l'esperienza delle scuole materne di Reggio Emilia.
Il tema dell'usabilità è di certo noto a coloro che si occupano della creazione dei siti web. La continua evoluzione della tecnologia contribuisce alla trasformazione del Web e offre nuove potenzialità, ma non rende un sito automaticamente "facile da usare". Quali sono le prassi per la buona progettazione di un sito? Come pianificare l'architettura delle informazioni? Quali sono i fattori comunicativi, di marketing e tecnologici che contribuiscono al suo successo? Come misurarne e valutarne la facilità d'uso? Come realizzare siti accessibili anche ai disabili, come richiesto dalla recente legge in materia? L'autore risponde a queste domande offrendo gli strumenti concettuali e pratici per affrontare il problema dell'usabilità. Nel realizzare un sito web, non è possibile fare affidamento sulla buona volontà degli utenti ma, al contrario, si deve porre al centro dell'esperienza progettuale l'utente stesso, le sue necessità informative, i suoi comportamenti, le sue modalità di fruizione dei servizi in Internet. Il volume nella sua prima edizione (2000) ha contribuito a promuovere il dibattito sull'usabilità in Italia. Questa seconda edizione, rivista e ampliata, offre il quadro attuale della cultura di progetto nel nostro Paese, indagando i rapporti tra usabilità e creatività e indicando i possibili percorsi formativi dei "professionisti dell'usabilità". Propone, infine, alcune riflessioni sulla valenza etica ed estetica dell'interazione uomo-computer.
Il problema teorico e pratico della traduzione ha un'importanza straordinaria nel mondo contemporaneo. Nella vasta opera di ricerca che su tali problemi vede impegnati, oltre ai traduttori stessi, linguisti, logici e matematici si sentiva l'esigenza di uno studio che, sintetizzando i risultati di discipline diverse, offrisse un quadro della comunicazione interlinguistica. Con questo suo libro Georges Mounin tratta in modo sistematico i problemi della traduzione: dopo alcuni precisi cenni storici e un panorama delle più importanti teorie moderne della traduzione, l'autore esamina gli aspetti linguistici generali di semantica, stilistica, etnografia e teoria della comunicazione. E infine, dopo uno studio sulle varie forme di traduzione (la traduzione letteraria, poetica, teatrale, tecnica, ecc.; il lavoro dell'interprete; le macchine per tradurre), viene indagato lo status giuridico, professionale e culturale del traduttore. Il libro rivela cosí una particolare capacità di illuminare il problema concreto del tradurre con le più moderne e fondate teorie scientifiche.
Da un continuo scambio tra le suggestioni di una teoria generale delle forme letterarie (o poetica) e i dati concreti di una tradizionale, e spesso penetrante, analisi critica nascono i saggi di Figure III. Di questa doppia anima l'autore è ben conscio; la raccolta si apre, infatti, col breve scritto su Critica e poetica, che è una riaffermazione della pari e complementare dignità di entrambe. Ad esso fa seguito una ridiscussione dei rapporti tra Poetica e storia, classico tema della possibilità di una storia letteraria, visto da una specola non italiana (ma con risultati che suonano conferma a quelli di scuola italiana). Di questa collaborazione tra poetica, nella specie narratologica, e critica, Genette dà subito prova affrontando la Recherche proustiana, prima sinteticamente, con un magistrale saggio sulla Metonimia in Proust; poi analiticamente, smontando i meccanismi narrativi dell'opera. La lezione di metodo che ne risulta ha così un merito in più: quello di dimostrarsi, fin dalla sua formulazione, utile alla comprensione di un testo straordinariamente complesso, dal quale è lecito estrarre conclusioni generali sui rapporti tra storia, narrazione e racconto.
Accanto a una panoramica informativa sulle principali politiche sociali, questo volume presenta alcuni fondamentali strumenti analitici e chiavi interpretative per il loro studio. A un'introduzione storico-comparativa segue una serie di capitoli dedicati a singole politiche, ciascuno costruito secondo una griglia comune: obiettivi generale della politica, cenni storici, quadro comparato (principalmente europeo), modello italiano (destinatari e accesso, prestazioni, organizzazione e gestione), finanziamento, impatto economico, sociale e politico.
Un vademecum filosofico per orientarsi di fronte all’immenso problema della giustizia; un problema che tocca la realtà più profonda dell’esistenza umana, perché attiene alla dimensione della coesistenza, dello stare-insieme, dello stare di fronte a un altro che ci interpella e che esige di essere riconosciuto. Il libro si divide in paragrafi, ognuno dei quali spiega un termine giuridico o filosofico: filosofia e teoria del diritto, la prassi, l’etica, l’economia, la politica, la pace, la persona, l’eguaglianza, la simmetria, la violenza, la vendetta, la guerra, il processo, la punizione, la coscienza e molti altri argomenti.
Francesco D’Agostino è ordinario di Filosofia del diritto all’Università di Roma II, presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani e presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica. È autore di numerose opere: Filosofia del Diritto (Torino 2005); Parole di bioetica (Torino 2004); Una filosofia della famiglia (Milano 2003); La sanzione nell’esperienza giuridica (Torino 1999); Il diritto come problema teologico (Torino 1997). Con i tipi della San Paolo ha pubblicato: Diritto e Giustizia. Per una introduzione allo studio del diritto (20042) e diverse opere in collaborazione con altri autori: Bioetica, diritti umani e multietnicità: I. Immigrazione e sistema sanitario nazionale (2001), II. Dinamiche multiculturali e servizi sociosanitari in Italia (2003), III. Confronto interculturale: dibattiti bioetici e pratiche giuridiche (2003); Immigrazione. Fra accoglienza e rifiuto (2005). Vi sono inoltre “indicazioni di lettura” per ciascun paragrafo. Libro molto utile per chi deve bazzicare col diritto. Testo usato in qualche università, es. Lateranense.
Utile per la preparazione di esami sui test, per l'esame di stato e per l'aggiornamento di psicologi che già operano sul campo, il volume mira a far conoscere ai lettori l'origine, la struttura e soprattutto gli ambiti applicativi dei più importanti test psicologici utilizzati nel nostro Paese. Ogni strumento è presentato nel dettaglio, sia dal punto di vista metrico che dal punto di vista pratico (modalità di somministrazione, scoring, interpretazione dei punteggi ecc.). Il volume presenta casi clinici per ciascun test, sia di soggetti nella norma, sia di soggetti con specifiche difficoltà cognitive e comportamentali.
Nel volume, gli autori spiegano come sono strutturati i versi, quali sono le varie forme poetiche, dall'antichità ai giorni nostri, e forniscono alcune indicazioni pratiche su come accostarsi allo scrivere poesia; seguendole, non solo si impara in un modo divertente e creativo, ma si fa quello che gli scrittori di tutti i tempi hanno fatto, si capiscono le potenze esplosive del linguaggio. Il testo originale è concepito per il pubblico tedesco; di concerto con Hans Enzensberger, Alfonso Berardinelli in qualche punto modifica e integra il testo con esempi e riferimenti legati alla nostra cultura.
Partendo da alcune affermazioni di Umberto Eco sull'analisi testuale, l'autore tenta di rintracciare i confini della scrittura teatrale prescindendo dalla rappresentazione. Ryngaert presenta numerosi esempi di analisi così come esercizi per addestrare alla tecnica analitica. Il commento a due testi, una scena del "Don Giovanni" di Molière e "Finale di partita" di Samuel Beckett, illustra concretamente l'impostazione dell'autore. Quest'opera è destinata agli studenti di lettere (modeme e classiche), agli studenti di teatro e a tutti coloro per i quali la lettura dei testi teatrali è oggetto di interesse professionale e di piacere.
Il volume traccia una sorta di anatomia del diritto sulla base di una ricerca transnazionale durata nove anni. Ne è emerso un testo che si distingue per la reale comparazione, condotta per singoli segmenti e funzioni, piuttosto che per paesi. Il libro fornisce gli strumenti per comprendere e analizzare tutti i tipi di società, pubblica e privata, nonché aspetti e problemi di governance in ogni contesto normativo; l'approccio funzionale, infine, mettendo in luce la logica economica che sottostà alle varie normative, e cercando di inquadrare le diverse culture giuridiche ed economiche, nonché le rispettive interazioni, in ogni singolo contesto, rende il volume di facile accessibilità anche agli economisti.
La Cina è una grande civiltà che si è sviluppata in condizioni del tutto indipendenti da quella europea occidentale, con una lingua estranea al ceppo indo-europeo e con una storia che, a differenza del mondo arabo ed ebraico, non ha avuto punti di incontro e di interconnessione con l'Europa. L'idea della democrazia, sia in senso classico che moderno, non appartiene alla cultura cinese. Un sistema la cui trasformazione - che pure è in atto se si guarda alle riforme costituzionali - si svolge con ritmi assai più lenti rispetto al rapido procedere della "locomotiva" economica, indotto più dalle sollecitazioni dei nuovi mercati, che dalle istanze politiche.
Ironicamente, in un ipotetico dialogo con il poeta, Luciano descriveva Omero come un babilonese, vedente, autore dell'Iliade e dell'Odissea nella loro interezza ed in questa successione. Sebbene bizzarro, si tratta di uno scenario possibile, in quanto per accostarsi al mondo di Omero esistono domande alle quali, allo stato attuale delle nostre conoscenze, non è possibile rispondere, se non in via speculativa e provvisoria. Consapevole di questi limiti, l'autore ha illustrato con questo suo volume quanto potrebbe essere verosimile, probabile, sensatamente ricostruibile, partendo dalla protostoria dei poemi omerici, facendo l'esegesi del testo e ricostruendo la filologia omerica dall'antichità al Medioevo bizantino.