A partire dai modi di intendere la bellezza in Occidente, l'autrice esamina l'attrazione, il piacere e la bellezza, giungendo così a porre in luce talune aporie connesse alle suddette persuasioni estetiche. In un'epoca in cui l'unico valore che sembra ancora interessare è la bellezza, si cerca di indagare cosa essa sia, non solo nella sua dimensione estetica bensì nella totalità del suo essere. Mediante un'attenta disamina dei testi di Tommaso d'Aquino si rintracciano le coordinate per comprendere quale sia l'essenza della bellezza al di là delle diverse declinazioni analogiche.
Il Verbo dell'Eterno Padre, che nella sua immensità comprende tutte le cose, per risollevare all'altezza della gloria divina l'uomo decaduto per il peccato, volle farsi piccolo assumendo la nostra piccolezza senza deporre la propria maestà.
L'opera di Weisheipl riappare qui ulteriormente aggiornata rispetto alla prima edizione italiana che già teneva conto di revisioni e di ritocchi successivi all'edizione americana. Il lavoro di Weisheipl rimane fondamentale: esso mette a disposizione di studiosi, ricercatori, ma, egualmente, del lettore interessato a una delle maggiori figure del Medioevo e del pensiero cristiano, un'inesauribile fonte di informazioni e di dati sulla sua personalità e sulla sua opera.
Tommaso è nominato nei Vangeli nell'elenco dei Dodici. Era soprannominato Didimo ("Gemello") e l'evangelista Giovanni riporta quattro episodi in cui l'apostolo ha una parte rilevante. Dopo la risurrezione di Cristo, secondo un'antica tradizione Tommaso evangelizzò la Siria, la Persia e l'India, dove subì il martirio. Le ossa dell'apostolo, dopo varie traversie, giunsero e sono tutt'ora conservate nella cripta della cattedrale di Ortona.
Il metodo scientifico ha permesso alla teologia di entrare e permanere nelle università. La sapiente attualizzazione della Scrittura, nella semplicità delle forme e nella freschezza dello Spirito, non ha mancato di contraddistinguere l'opera di molti santi che hanno unito la loro teologia alla predicazione universitaria e parrocchiale. Tommaso e Newman hanno saputo mediare efficacemente la parola di Dio attraverso la loro scienza e la loro santità di vita.
Il problema pedagogico ha da sempre interessato la storia della filosofia, dagli accesi dibattiti fra i Sofisti e Platone agli attuali contributi delle neuroscienze, oggi fortemente reclamate non solo nella didattica ordinaria, ma anche in quella inclusiva. Agli autori del presente volume – di diversa formazione culturale – è sembrato necessario intervenire nel dibattito contemporaneo per colmare una lacuna assai profonda che caratterizza le scuole di pedagogia contemporanea: l’assenza di qualsiasi riferimento metafisico nei modelli antropologici assunti e proposti alla riflessione sistematica come pure alla pratica didattica. Ispirandosi alla tradizione tomista, alla quale cerca di introdurre il lettore digiuno dei metodi e del linguaggio dell’Aquinate, il volume intende fornire gli strumenti teoretici per una giustificazione dei presupposti e delle implicanze ontologiche dell’atto educativo, da contestualizzare in una visione non riduzionistica della realtà in cui l’uomo – in particolare il discente – è inserito. A tale scopo, pensando soprattutto ai percorsi scolastici della scuola secondaria, gli autori hanno voluto mostrare la forza dell’epistemologia tomista nella ricerca sui fondamenti delle scienze contemporanee (matematica, fisica, scienze biologiche) e, proprio a motivo di tale forza, quale punto di riferimento per una didattica che sappia infondere quel senso di bellezza e di stupore che solo la verità e la bontà dell’essere ispirano.
«A questo tende tutta la teologia di San Tommaso: a condurci a vivere una vita intima con Dio». Questa frase di papa Pio XI può servire a sintetizzare il percorso di ricerca qui intrapreso dall’Autore. Infatti, la Summa contra Gentiles è considerata spesso come una sorta di manuale filosofico-teologico, povero di spiritualità, e invece in quest’opera si può rinvenire una ricchezza spirituale il cui fulcro è la riflessione di Tommaso sulla felicità, che si potrà avere in pienezza solo quando godremo della visio Dei per essentiam e ciò sarà concesso all’uomo unicamente da Dio stesso. Per illustrare questa verità Tommaso utilizza lo schema di exitus-reditus, ripercorrendo “a ritroso” l’itinerario di ricongiungimento a Dio dopo la separazione ad opera del peccato. Nella Summa contra Gentiles Tommaso si rivela un abile pedagogo: non ci parla ex cathedra, ma ci prende per mano e ci conduce alla scoperta della dignità di essere persone e della bellezza di essere creature amate da Dio. Non ci insegna a contemplare, ma ci rivela l’importanza della contemplazione. Non ci spiega come essere felici, ma ci dice in cosa consista la vera felicità. Non ci spiega come giungere alla beatitudine, ma afferma che solo questa è il fine ultimo dell’esistenza umana. In nessun caso si impone sul lettore chiedendogli di abdicare al suo desiderio di ricerca e di conoscenza della verità, ma lo sprona e percorrere questo cammino di contemplazione e di conoscenza mistica.
La fede trinitaria non è il risultato di un’articolazione sottile tra unità e pluralità, ma una meditazione sulla relazione di Gesù con il Padre e con il loro Spirito comune. Questa è la tesi principale del libro, che esplora il mistero in due grandi maestri: Tommaso d’Aquino, per il quale la Trinità è la chiave per interpretare e comprendere l’orizzonte della Vita Christi, e Hans Urs von Balthasar, che considera la figura di Cristo e dei suoi misteri i luoghi di eccellenza della rivelazione trinitaria di Dio.
Un aspetto particolarmente problematico riguarda il rapporto tra la specificità delle tre persone e la loro profonda unità; a questo proposito l’autore propone una vera e propria «teologia dei misteri di Cristo» sulla base di una elaborazione filosofica di rivelazione come irruzione e novità, coerente con la singolarità e la contingenza dei misteri.
Sommario
Premessa (B. Sesboüé). Sigle e abbreviazioni. Introduzione. I. La Trinità come orizzonte dei misteri. Tommaso d’Aquino. Introduzione. Il trattato degli acta et passa tra teologia della natura e teologia dell’agente. 1. Lo Spirito Santo attore dell’ingresso del Verbo in questo mondo. 2. I misteri dell’infanzia e il battesimo: dalla testimonianza da parte della Trinità alla manifestazione della Trinità. 3. La vita pubblica, tra cristologia delle due nature e cristologia trinitaria. 4. La passione: obbedienza al Padre nella carità dello Spirito. 5. L’esaltazione di Cristo: l’ingresso del Verbo incarnato nella vita trinitaria. 6. La Trinità e l’incarnazione. Riflessioni conclusive sull’approccio di Tommaso. II. La Trinità rivelata nei misteri. Hans Urs von Balthasar. Introduzione. I misteri della vita di Gesù ovvero la figura e le sue diffrazioni. 7. Dai misteri dell’infanzia alla passione: una vita sotto il segno della relazione. 8. La risurrezione. Azione trinitaria e rivelazione della Trinità. 9. L’unità della Trinità: tra economia dei misteri e vita intradivina. Riflessioni conclusive sull’approccio di Balthasar. III. Pensare la rivelazione e l’operazione della Trinità. Una proposta. 10. Il Mistero si rivela nei misteri. 11. Unità e distinzione dell’operazione delle Persone divine (1): indagine storica. 12. Unità e distinzione dell’operazione delle Persone divine (2): proposta teologica. Conclusione. I misteri di Cristo: Trinità e spiritualità. Bibliografia. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Étienne Vetö, prete cattolico francese della Comunità Chemin Neuf, è responsabile dello Studium di Filosofia di Chartres e docente al Centre Sèvres di Parigi.
Nel suo stile sagace e arguto, Chesterton traccia un profilo del grande santo della Chiesa cattolica rievocandone le principali tappe: la decisione giovanile di diventare frate domenicano nonostante l'opposizione della sua ricca e potente famiglia; gli studi sotto la guida di Alberto Magno; l'approdo a Parigi e all'insegnamento universitario; il ritorno in Italia e la morte. Dio, l'uomo e ogni altra cosa del creato meritano di essere conosciuti e amati: è questo il pensiero fecondo di San Tommaso, al quale Chesterton aderisce in quanto rappresenta lo spirito perennemente giovane della Chiesa. La philosophia perennis dell'Aquinate è quanto di più vicino all'uomo della strada, cioè a colui che cerca in modo semplice come stanno davvero le cose.
"La sfida di una predica inculturata consiste nel trasmettere la sintesi del messaggio evangelico, non idee o valori slegati. Dove sta la tua sintesi lì sta il tuo cuore" (papa Francesco, Evangelii Gaudium, 143). Non c'è sintesi senza analisi e non c'è analisi senza sintesi, perché la sintesi è il compimento dell'analisi. Un'analisi senza sintesi è distruzione e una sintesi senza analisi è confusione. Alla scuola di Tommaso d'Aquino le due procedure si bilanciano armoniosamente. Ma se a livello dell'analisi il fondamento della speculazione tomista si trova nella dicotomia potenza-atto, a livello di sintesi il fondamento si trova nella idea di ordine. La proposta che qui si presenta è un approfondimento della visione sintetica, individuando nella nozione di causa esemplare, o meglio di exemplar, il fondamento. Con Tommaso e oltre Tommaso questa nozione viene esplorata come struttura originaria del reale.
Quante volte all'idea di avvocato si associano virtù non proprio cristiane? Eppure l'avvocato svolge nella società l'essenziale funzione di tutela del diritto alla libertà, dell'inviolabilità ed effettività della difesa, assicurando nel processo la regolarità del giudizio e del contraddittorio. Ed è soggetto ad un codice di condotta essenziale alla realizzazione della sua funzione a tutela dell'affidamento della collettività, della correttezza dei comportamenti e della qualità ed efficacia della prestazione professionale. L'entrata in vigore del Nuovo Codice Deontologico Forense (pubblicato sulla GU 16.10.2014 n. 241) ci offre l'occasione di una lettura comparata delle questioni 67-71 della II-II della Somma Teologica. Brilla nell'opera dell'Aquinate quell'autodichìa che regge la prova del tempo e legittima con fondamento teologico ciò che la legge impone con una logica di ordine pubblico e di civiltà giuridica. Introduzione di Iside Pasini, avvocato del Foro di Brescia. Traduzione di Tito Sante Centi e di Roberto Coggi: è presente solo la traduzione italiana delle questioni 67-71 de La Somma Teologica, II-II.
Si direbbe - afferma Inos Biffi - che Tommaso d'Aquino sia come avvolto e nascosto dalle sue opere, che in certo modo ne celano i tratti della persona, le radici storiche dalle quali è sorta e gli eventi che l'hanno contrassegnata. In realtà, non sono mancati al Dottore Angelico biografi attenti e precise documentazioni sulla sua vita. Risalta tra queste la più antica "Storia di san Tommaso d'Aquino (Ystoria sancti Thome de Aquino)". Redatta tra il 1318 e il 1323 da Guglielmo da Tocco in vista della canonizzazione dell'Aquinate, essa rappresenta, con gli Atti dell'inchiesta di Napoli, la principale fonte sulla vita dell'Angelico. Più volte rimaneggiata, la Storia si costituisce di due parti: la Vita, composta da 70 capitoli, e la raccolta dei Miracoli, che si presenta come una sorta di diario del postulatore della causa, in cui alla narrazione di 145 miracoli si affianca un resoconto sullo sviluppo del processo di canonizzazione. Allo schema agiografico tradizionale, Tocco aggiunge una sezione ulteriore, mirata a rendere giustizia dell'attività filosofica e teologica del futuro santo.