È una biografia di sant'Agata a partire dalle fonti storiche a disposizione e dalla tradizione popolare. Largo spazio è dato alle motivazioni politiche che determinarono i decreti imperiali contro i cristiani, le strategie di torture e martirio attraverso fonti di antichi scrittori e Atti di alcuni Processi giunti fino a noi. Il folklore religioso, fortemente radicato nel popolo di Catania, e una carrellata di sant'Agata nell'arte, chiude questo libro inedito per diversi aspetti.
La Collana «Atti e Documenti» del Pontificio Comitato di Scienze Storiche ha avviato la sua attività nel 1980 ospitando studi su tutti gli ambiti della Storia della Chiesa, dall’Antichità al Medio Evo, sino all’Età Moderna e Contemporanea, ed è diretta dal Segretario del Comitato. Con la Lettera apostolica Egregiae virtutis (31 dicembre 1980), Giovanni Paolo II, come già Papa Leone XIII (il 30 settembre 1880), aveva esteso a tutta la Chiesa cattolica il culto dei due Santi fratelli proclamando i Santi Cirillo e Metodio, assieme a San Benedetto da Norcia, patroni d’Europa. I Santi Cirillo e Metodio – per il loro modo pacifico di edificare la Chiesa – possono essere considerati un «ponte» fra Oriente e Occidente, non soltanto nei tempi in cui vissero come missionari del Vangelo, ma anche oggi in quanto si offrono a noi con l’esempio e con la testimonianza della loro vita e della loro missione, invitandoci a crescere – come scrive Bernard Ardura – «nella mutua comprensione delle ricchezze spirituali e culturali legate alle varie tradizioni che costituiscono il patrimonio culturale cristiano dell’Europa».
Ildegarda di Bingen è oggetto da molti anni dell'interesse di storici, teologi, studiosi di scienze e di folclore: la sua lunga vita, infatti, è stata caratterizzata da una multiforme attività di studi, impegni, apostolato, di cui resta eco nella produzione scritta giunta sino a noi. Il lavoro di Anna Maria Sciacca prende in esame i tre libri protetici, in cui sono raccolte le visioni della santa. La traduzione di ciascuna visione è preceduta dall'elenco degli argomenti trattati, per chi volesse approfondirli, e seguita da una spiegazione del significato morale e teologico, attraverso il riassunto della lunga e circostanziata spiegazione in latino che Ildegarda stessa fornisce con dovizia di riferimenti biblici. Questo studio originale e inedito è introdotto dalle riflessioni di monsignor Enrico dal Covolo, rettore della Università Pontificia Lateranense.
Nell’eucaristia Chiara contempla la vita di Gesù nella sua dinamica di abbassamento e glorificazione, imparando dal Vangelo vivente della liturgia a offrire se stessa sull’altare della fraternità.
Una testimonianza di santità che ancora oggi interroga la nostra esperienza spirituale. Come scrive san Giovanni Paolo II: «L’intera vita di Chiara era una eucaristia, perché ? al pari di Francesco ? ella elevava dalla sua clausura un continuo “ringraziamento” a Dio con la preghiera, la lode, la supplica, l’intercessione, il pianto, l’offerta e il sacrificio. Tutto era da lei accolto ed offerto al Padre in unione col “grazie” infinito del Figlio unigenito, bambino, crocifisso, risorto, vivo alla destra del Padre». (Lettera alle claustrali clarisse per l’VIII centenario della nascita di santa Chiara, 11 agosto 1993).
In occasione del quattrocentocinquantesimo anniversario della nascita di santa Maria Maddalena de' Pazzi (2 aprile 1566), "La Santa Fiamma" si propone di far meglio conoscere lo straordinario percorso storico e mistico della grande carmelitana fiorentina, "figura emblematica d'un amore vivo che rinvia alla dimensione mistica essenziale di ogni vita cristiana". "Santa Maria Maddalena de' Pazzi rimane una spirituale presenza ispiratrice per le Carmelitane dell'Antica Osservanza. In lei esse vedono la "sorella" che ha percorso interamente la via dell'unione trasformante con Dio e che addita in Maria la "stella" del cammino verso la perfezione".
Santa Rita (ca. 1381-1457) visse circa sette secoli fa a Cascia, piccola città dell'Appennino umbro, terra di grande spiritualità e culla nel tempo di molti santi; ma anche terra aspra e inaccessibile, specie durante il lungo inverno, luogo di conflitti e di violenza. Per lei e molti suoi contemporanei la vita era una dura lotta, tra prove e innumerevoli sofferenze. Dopo la morte del marito e dei figli, Rita rimase sola, emarginata e osteggiata da quanti non accettavano il perdono accordato agli assassini di suo marito. Rita, nutrendosi con il cibo della misericordia, seguì l'insegnamento di sant'Agostino, padre e maestro della sua spiritualità monastica: "In una notte piena d'insidie, non temere! Abbi fiducia in Cristo e cerca in lui la luce del giorno" (In Ps. 100,12).
Alessandro nacque probabilmente a Tebe nel III secolo e subì il martirio per Cristo a Bergomum (Bergamo, il 26 agosto 303). Secondo la tradizione, fu un soldato della legione tebea. Come legionario romano combattè contro la popolazione svizzera dei Bagaudi; in seguito per la sua fede cristiana fu imprigionato e perseguitato; sfuggito al persecutore divenne zelante apostolo di Cristo.
"Magnum opus et arduum", l'avrebbe definita S. Agostino, una specie di Summa ritiana, dove è raccolto pazientemente, ma penso anche faticosamente, tutto quello che è stato detto e scritto sulla storia e sulla santità di Rita da Cascia. [...] Mentre prendevo visione della ricchezza dei temi di questa raccolta, mi sono chiesto anch'io più volte qual è il fondamento di tanta devozione, su quali documenti si può basare, quali ricerche dobbiamo ancora fare. Credo che questa raccolta segni un termine, oltre il quale non sia più possibile andare". (dalla Presentazione di S. Ecc. Mons. Giovanni Scanavino, OSA)
San Francesco di Paola (1416-1507) ha lasciato nel suo tempo un'impronta indelebile il cui riverbero si protrae ai nostri giorni, soprattutto per la carica umana che traspariva nelle sue azioni e nelle sue interazioni con la gente e con il mondo che lo circondava. Eremita per vocazione, affascinato dal Mistero ineffabile di Dio con cui coltivava intima familiarità nella preghiera e nella contemplazione, proprio in forza dlla sua esperienza di ascesi e di solitudine, accanto al dono dei miracoli palesava ai suoi contemporanei una spiccata personalità di uomo integerrimo, irreprensibile, puntiglioso nei principi e nelle virtù e sempre attento ai bisogni del prossimo. In occasione del Sesto Centenario della sua nascita, ci si propone di presentare gli aspetti più rilevanti della sua vita e della sua spiritualità.
Si tratta di un lavoro nel quale si intrecciano, fondendosi armonicamente, vicende biografiche, contesto storico e dimensione spirituale. Attraverso questo percorso nella vita di San Filippo Neri, viene messa in luce la sua "follia" d'amore per Dio, capace di infrangere le false certezze del mondo con gioia e letizia. Un santo tutto moderno, amato persino dal protestante Goethe, che indica la via della santità in modo permanentemente valido, proponendo lo stile fresco e originario delle prime comunità cristiane.
Questa edizione delle Opere complete di s. Maria Maddalena de' Pazzi intende rendere accessibile a un numero più vasto di lettori i testi nati dalla particolare vita mistica della Santa fiorentina. Questa edizione desidera venire incontro a varie esigenze: quella della diffusione non a livello scientifico o specialistico, ma piuttosto popolare e vitale, del ricchissimo contenuto dell'opera maddaleniana. Perciò si è scelto di pubblicare la trascrizione in lingua italiana corrente elaborata dal compianto p. Elia Monari, O. Carm. (1934-1998), il quale con amore e dedizione dedicò un largo tempo della sua vita a leggere e meditare le opere della sua santa conterranea e sorella nel Carmelo. Un'opera, dunque, che propone il contenuto ricchissimo dell'opera maddaleniana in una lingua accessibile al maggior numero di persone, piuttosto che riproporre un'edizione dei testi originali certamente non sempre d'immediata comprensione proprio per la distanza culturale e linguistica tra il nostro mondo e il nostro tempo e la Firenze della fine del XVI secolo. Non a caso, questa edizione degli scritti della Santa vede la luce nell'anno in cui si tiene a Firenze il V Convegno ecclesiale nazionale In Gesù Cristo il nuovo umanesimo. Anche la Santa fiorentina, per certi aspetti, appartiene all'umanesimo in Cristo. Molto ricco e curato l'apparato critico e i contributi di esperti studiosi della vita e dell'opera della santa.
Il Crocifisso di S. Damiano è stato studiato sin nei minimi dettagli, costruendo percorsi possibili o anche solo immaginari. Questo libro è un invito ad una lettura diversa, su solide basi storiche e agiografiche. Qualsiasi studio sulla croce di S. Damiano non può che prendere avvio da san Francesco. Benché non manchino racconti di visioni, o miracoli di immagini che si animano e parlano anche prima del santo di Assisi, il colloquio di Francesco col Cristo di S. Damiano conserva un carattere assolutamente unico; il Crocifisso che ha parlato a Francesco inizia da quel momento una nuova storia che intreccia devozione, spiritualità ed agiografia fino a diventare, in tempi più vicini a noi, immagine stessa di Francesco e del francescanesimo. Il Crocifisso che ha parlato a Francesco parla anche a noi di Francesco.