Per l’Anno della fede abbiamo pensato di proporre al lettore italiano un estratto della Somma Teologica. Nella Seconda Parte di questa famosissima opera, Tommaso si interroga sulla natura della fede, sui rapporti tra la fede e l’intelligenza e la volontà umane, sui peccati contrari alla fede e sui doni dello Spirito Santo, dell’intelletto e della scienza che perfezionano la nostra intelligenza.
Credere in Dio è un atto simultaneamente divino e umano. È divino perché deriva dalla virtù della fede teologale, la quale ci è donata solo da Dio, ci fa conoscere ciò che Dio stesso conosce, realizza una certa forma di unione tra noi e Dio, come dice san Paolo: Il Cristo abiti nei vostri cuori per la fede (Ef 3,17), e ci introduce nella vita stessa di Dio, come dice Gesù stesso: Chi ascolta la mia parola e crede a Colui che mi ha mandato ha la vita eterna (Gv 5,24). Ma credere in Dio è anche un atto umano quanto al modo del suo esercizio, perché è un atto, non costretto, ma libero e volontario, in quanto credo perché voglio credere. Perciò è un atto meritorio e lodevole. È un atto non cieco e assurdo, ma ragionevole, perché risponde al desiderio dell’intelligenza umana di conoscere il vero.
Le questioni, che qui presentiamo in traduzione italiana, riproducono il trattato sulla fede, contenuto nella Somma Teologica. San Tommaso d’Aquino espone in modo sintetico e organico: la fede in se stessa, le sue cause e i suoi effetti, i doni dello Spirito Santo dell’intelletto e della scienza, i peccati contro la fede che sono l’incredulità, l’eresia, l’apostasia e la bestemmia, e gli effetti di questi peccati che sono la cecità della mente e l’ottusità dei sensi.
Introduzione di Giorgio Maria Carbone O. P.
Traduzione di Tito Sante Centi O.P. e Giorgio Maria Carbone O. P.
Antonio Maria Sicari, carmelitano, dopo studi di esegesi biblica, è divenuto il più letto biografo dei santi. Dieci brevi vite di santi (come nei dodici volumi precedenti) attraversano Paesi diversi, dalle origini del Cristianesimo ai giorni nostri. Qui si parte da san Pietro. Si passa al Medioevo con la grande figura di Tommaso Becket in Inghilterra, vero baluardo contro la violenza del potere, si incontra Matteo Ricci, l'uomo ponte tra Europa e Cina, e si arriva a tante figure della contemporaneità di un mondo, quello dell'Ottocento e del Novecento, dove la Chiesa, perdendo lo Stato pontificio e molta influenza politica, ha ritrovato una straordinaria iniziativa dal basso. Sono santi sociali, educatori e mistici le figure che hanno riportato l'annuncio di Cristo tra la gente e che si sono fatte carico dei grandi problemi dell'uomo e della società.
Il volume presenta la traduzione integrale dei Sermones di sant'Antonio di Padova. L'opera - giunta alla V edizione - può essere considerata la summa della scienza biblico-teologica del santo e della sua azione pastorale. In un intento di larga divulgazione, seria e puntuale, la presente traduzione privilegia un linguaggio attuale, semplice ed efficace. Sempre presente è, comunque, il riferimento al testo originale. Il risultato è un volume indispensabile per chiunque, studioso o devoto, voglia entrare in diretto contatto con la predicazione, il pensiero, la spiritualità del «santo che il mondo ama».
Il libro è indicato soprattutto per i devoti e gli amici del santo. Il contenuto dei Sermoni sarà utile anche ai teologi e ai sacerdoti in genere per arricchire le loro conoscenze teologiche e pastorali.
Autore
La traduzione è stata curata da padre Giordano Tollardo, frate minore conventuale, che da anni si occupa con competenza di divulgazione teologica nel campo della liturgia e del francescanesimo.
Il presente volume rappresenta uno studio sapientemente documentato sulla spiritualità di San Giovanni Bosco, questione molto dibattuta dalla produzione storiografica sul fondatore dei salesiani, ma ancora poco approfondita. L'autore ha il merito di portare in primo piano tale questione attraverso una preziosa selezione di prove documentali di importanti figure della Chiesa Cattolica che hanno fortemente influenzato la vita e la spiritualità di Don Bosco: da Sant'Ignazio da Loyola, a San Filippo Neri, da San Francesco di Sales a San Vincenzo de' Paoli, da Sant'Alfonso Maria de' Liguori, fino alla forte esperienza con San Giuseppe Cafasso, suo maestro e guida. Uno studio che costituisce dunque un eccezionale patrimonio di fonti e riflessioni, utili al lettore per comprendere meglio il valore e il significato dell'esperienza spirituale ed apostolica di Don Bosco nella vita sociale e nella Chiesa.
Questa terza appendice aggiorna l'Enciclopedia dei Santi al dicembre 2012.
Questo libro è nato dall'incontro con il Santo, nel dicembre 2002, quando un folto gruppo di giovani studenti delle scuole medie inferiori è andato a visitare la città di Assisi, in occasione di un gesto solenne, la promessa, che intende essere un approfondimento e uno sviluppo della vita cristiana generata dal Battesimo, mediante il dono totale di sé a Colui che ci ama e ci sceglie come vessilli nel mondo. È questa l'esperienza che hanno vissuto i cavalieri, accettando di mettere la loro opera a servizio della Chiesa, in un tempo in cui l'ideale ha fatto grande l'uomo e la sua epoca: il Medioevo. Francesco è stato un grande uomo, perché è stato un uomo vero: nell'incontro con Gesù il desiderio del suo cuore si è compiuto e non solo quello di essere un giullare o un cavaliere, ma persino quello dell'amore alla donna, a Chiara, a cui era legato da un'amicizia che è stata trampolino di lancio verso il mondo intero, senza limiti di spazio e di tempo. Se oggi siamo quello che siamo e abbiamo quello che abbiamo è perché qualcuno ha detto di sì all'antico e sempre nuovo annuncio dell' Angelo, che ogni giorno investe la nostra vita e ci apre gli occhi su tutta la realtà abitata da Colui che la crea per noi.
"Malgrado la sua debolezza umana, fu costituito espressamente da Cristo al primo posto fra i Dodici e chiamato a svolgere nella Chiesa una propria e specifica funzione. Pietro è la roccia sulla quale Cristo edificherà la sua Chiesa; è colui che, una volta convertito, non verrà meno nella fede e confermerà i fratelli; è il Pastore che guiderà l'intera comunità dei discepoli del Signore" (Giovanni Paolo II). Attraverso la finzione letteraria del racconto l'autore, che resta fedele alle pagine del Nuovo Testamento e alla solida tradizione della Chiesa, presenta la figura del pescatore di Galilea nella sua piena umanità e nella maturità della vita lo porterà a dare la sua bella testimonianza di fede in Cristo e del suo amore per la Chiesa. Le pagine di questo racconto sono come fotogrammi di una vita che sa di custodire il tesoro in un fragile vaso di creta. Pietro è l'Apostolo più grande, perché tanto ha amato il Signore, ma anche tanto vicino alla nostra esperienza umana e cristiana fatta di notte e di travaglio interiore. È l'uomo della sequela e nella sua vita si vede, meglio che in altre, come quell'evangelico seme è accolto ora sulla strada, ora fra le spine, ora fra i sassi, ora nel terreno fertile. "Egli appare nei Vangeli con un carattere deciso ed impulsivo; egli è deciso a far valere le proprie ragioni anche con la forza. Al tempo stesso è a volte ingenuo e pauroso, tuttavia onesto, fino al pentimento sincero" (Benedetto XVI).
Cosa faremmo, oggi, se Francesco d'Assisi bussasse alla nostra porta? Probabilmente non lo lasceremmo entrare, così come non capiremmo la sua scelta di seguire l'esempio di Cristo deviando dallo status quo, dall'accumulo del possesso, dalla protesta sterile. Il "no" che la nostra società oppone a san Francesco e a Gesù, mentre continua tuttavia a venerarne le immagini svuotate di significato, è il segno di una coscienza condivisa che inaridisce, di una mancanza di coraggio, anche solo per immaginare una realtà diversa. In queste pagine, scritte all'inizio degli anni Ottanta, la visione e l'attitudine di Bo rispetto al presente emergono nella loro interezza. Ce il critico militante, attento al valore della cultura come forza di cambiamento individuale e sociale, convinto che la letteratura debba essere "una guida e non un rifugio". E c'è il credente che avverte chiara la crisi della religione nel confronto con la modernità, ma non cessa di pensare che "il Cristianesimo è stato e resta la più bella delle tentazioni, la più pura idea dell'uomo, ciò che vorremmo attuare e non ci riesce perché ci manca l'obbedienza, l'amore per gli altri che annulla l'amore per noi stessi, il perdono".
Il libro riunisce due studi dell'Autore, sul Testamento di Chiara d'Assisi. Sul Testamento di Chiara d'Assisi, che ripercorre un'esperienza umana straordinaria e miracolosamente feconda, si concentrano i due studi dell'autore. Nel primo vengono presentati i contenuti del Testamento, seguendo l'esperienza di Chiara a partire dal suo incontro con Cristo attraverso Francesco d'Assisi. Nel secondo viene affrontato il problema dell'autenticità dello stesso, o meglio della sua piena appartenenza" a Chiara. "
Atti del X Convegno storico di Greccio: Greccio, 4-5 maggio 2012. La Cina fu per secoli la terra più lontana, irrangiungibile. Furono proprio i francescani, con l'impeto della propria epopea missionaria in Cina, a offrire all'Europa cristiana una migliore conoscenza dell'Asia e delle sue civiltà. Il libro aiuta a delineare le principali vicende, le azioni più memorabili, la persistenza di condizioni storiche, culturali e religiose che rendono ancora oggi l'Asia, e la Cina in particolare, un esempio di alterità irriducibile.
Questo saggio propone un confronto tra Testamento e Lettere di Santa Chiara, analizzando il vocabolario e i concetti espressi nei diversi Scritti. Il Testamento di Santa Chiara, negli ultimi cinquant'anni, è stato al centro di diverse discussioni. La principale ha riguardato l'autenticità di questo scritto, messa in dubbio di volta in volta per questioni riguardanti il contenuto, la tradizione manoscritta o la forma. Il libro si rivela uno strumento prezioso per cogliere l'originalità del linguaggio di Chiara, che diventa specchio della sua singolare esperienza cristiana; si spiega così la persistente attualità del suo carisma.
Francois Trochuha dedicato queste pagine alla biografia della piccola Bernadette Soubirous seguendola passo passo durante le apparizioni e poi nel corso della sua vita presso le Suore di Nevers e fino alla morte. Il racconto è costruito sulla solida base dei documenti e delle testimonianze. Le fonti, senza appesantire la narrazione che rimane sobria e avvincente, sono accuratamente segnalate in nota. La figura di Bernadette ne emerge luminosa e reale.