Compiendo il "gran rifiuto", Benedetto XVI ha dato prova non di viltà, ma di un coraggio che acquista oggi un senso e un valore esemplari. La sua decisione richiama con forza l'attenzione sulla distinzione fra due principi essenziali della nostra tradizione etico-politica, di cui le nostre società sembrano aver perduto ogni consapevolezza: la legittimità e la legalità. Se la crisi che la nostra società sta attraversando è così profonda e grave, è perché essa non mette in questione soltanto la legalità delle istituzioni, ma anche la loro legittimità, non soltanto, come si ripete troppo spesso, le regole e le modalità dell'esercizio del potere, ma il principio stesso che lo fonda e legittima. Il 'mistero del male', di cui parla l'apostolo Paolo, non è un cupo dramma teologico che trattiene la fine dei tempi e paralizza e rende enigmatica e ambigua ogni azione, ma un dramma storico in cui l'Ultimo Giorno coincide col presente e in cui ciascuno è chiamato a fare senza riserve e senza ambiguità la sua parte.
Questa nuova pubblicazione sui cristiani laici ruota, fondamentalmente, attorno all’idea, chiara e distinta, di Benedetto XVI secondo il quale i “laici cattolici” sono corresponsabili dell’essere e dell’agire della Chiesa: quest’insegnamento, dichiarato e approfondito, non contrasta, dal punto di vista teologico, ecclesiologico e pastorale, né con quello del Concilio Vaticano II (1962-1965) né con quello dell’Esortazione apostolica Christifideles laici (1988) del beato Giovanni Paolo II (1978-2005).
È piuttosto, un “insegnamento definitivo” che riposa sull’autocoscienza popolare e matura della Chiesa di Cristo: autocoscienza riflessa, metafisica e storica, che, dicendo l’ontologia vocazionale e l’ontica missionaria dei fedeli laici, supera il residuo dualismo ecclesiologico tra l’evangelizzazione ad intra e la nuova evangelizzazione ad extra dei cristiani che vivono nell’unica storia del mondo.
Per Benedetto XVI la musica, forse più di altre arti, ha il potere di «aprire le menti e i cuori alla dimensione dello spirito e condurre le persone ad alzare lo sguardo verso l’Alto». Le riflessioni del Santo Padre si offrono come un’autentica guida per accostarsi alla musica in maniera non scontata e banale, per non viverla come un fatto di consumo, come ci ha abituati la società attuale, ma come un’esperienza privilegiata per meditare sul senso della nostra vita e sul rapporto che noi, attraverso la musica, possiamo instaurare con l’eterno di Dio.
Le catechesi di Benedetto XVI in versione artistica. Le riflessioni riguardanti il tema della fede, su come approfondirla e rafforzarla. Terminato il ciclo di catechesi dedicato alla Preghiera, Benedetto XVI ne sviluppa uno riguardante l'Anno della Fede, da lui indetto con la Lettera Apostolica Porta Fidei in occasione del cinquantesimo anniversario dell?apertura del Concilio Vaticano II.
In occasione della terza visita pastorale del Pontefice Emerito in Germania, l'Istituto Papa Benedetto XVI di Regensburg ha tratto dagli scritti di Joseph Ratzinger una piccola brochure in forma di libro teologico di consultazione, affinché il pensiero del grande Papa teologo fosse accessibile ad un pubblico più vasto. Quella brochure, debitamente ampliata e arricchita, è diventata ora questo utile manuale che da un lato consente una rapida consultazione di fondamentali temi teologici, dall'altro suscita anche l'interesse a leggere gli altri scritti del fine teologo Joseph Ratzinger.
Un dialogo: è la cosa più comune al mondo; questo però, spicca per la sua originalità. Lo scambio di idee tra domanda e risposta prende, di solito, la forma dell'intervista: momento pressato, tempo misurato, argomento predeterminato. Qui abbiamo un appuntamento fuori orario e su temi a circonferenza totale. L'autore non ha intervistato Papa Benedetto, ha ricuperato le dichiarazioni originarie; non lo ha ingabbiato in una griglia di domande preconfezionate, semplicemente ha collocato il lettore davanti a lui; ha raccolto quello che il Papa ha detto nel susseguirsi del tempo e lo ha disposto in un'organicità di trattazione, che è efficienza didattica per agevolarne la recezione. L'area nella quale ci si muove è di fondamentale importanza; è quella della politica, area privilegiata di esercizio della carità. Le grandi centrali formative soffrono oggi difficoltà di respiro; stagna sulla società attuale un'atmosfera nebbiosa che affanna il respiro e offusca lo sguardo. Con una sveglia perspicacia il Papa si è impegnato a diradare questa foschia e ad imprimere un nuovo slancio all'attività politica, commentandola in tutte le sue valenze. Il Papa dal Vaticano entra nella stanza di ogni persona, si mette a sua disposizione in ogni momento. Il dialogo si fa confidenza e il Magistero diventa amicizia personale. Donato Petti si è fatto fine e premuroso introduttore.
Con la clamorosa decisione di dimettersi, Benedetto XVI ha colto di sorpresa la Chiesa cattolica e il mondo. Eppure, a ben vedere, Joseph Ratzinger è stato fin dall'inizio il papa delle sorprese. Lo è stato già il primo giorno, quando, presentandosi come un "umile lavoratore nella vigna del Signore", ha dato di sé un'immagine ben diversa da quella, che gli era stata ritagliata addosso, di truce e inflessibile guardiano della retta dottrina. È stato, quello di Benedetto XVI, un pontificato pieno di spine, di momenti difficili, di incomprensioni. Tipico il caso della lectio magistralis di Ratisbona. Da molti considerata un passo falso di papa Benedetto a causa della dotta citazione, apparentemente anti-islamica, tratta dalle parole di un antico imperatore bizantino, fu invece il tentativo di enunciare una tesi centrale nel suo insegnamento, e cioè che tra la fede religiosa e la razionalità non c'è opposizione e che la fede, quando è autentica e quindi rivolta veramente a Dio, è in realtà espressione della razionalità umana. Non è la fede religiosa in quanto tale a essere nemica della razionalità, ma la fede fanatica, la fede incoerente, la fede messa al servizio della violenza. Ripercorrere il pontificato di Benedetto XVI fa bene alla mente. E permette di capire meglio i nodi culturali e spirituali del nostro tempo.
Quando Benedetto XVI venne eletto nell'aprile 2005 in molti parlarono di sorpresa. Ci si attendeva che accadesse qualcosa di inedito, ma nessuno riuscì allora a definire la qualità e la portata della sorpresa. Ogni cosa che Ratzinger diceva e faceva sorprendeva perché andava fuori dagli schemi pregiudiziali che avevano sempre accompagnato la sua figura di cardinale preposto a guardia della dottrina cattolica. Il suo pontificato, più lungo delle previsioni, si è rivelato più difficile e contrastato di quanto lui stesso poteva aspettarsi. In tutti i modi il papa ha cercato di disincagliare la barca di Pietro e rimetterla in piena navigazione. In parte è stato compreso, ma la sua predicazione dell'amore come rimedio al declino spirituale dei credenti cattolici e delle stesse istituzioni è rimasta per buona parte epidermica. Servirà nel prossimo futuro, forse. Intanto Benedetto XVI ha spinto in quella direzione ricorrendo all'ultima sorpresa: la rinuncia al pontificato, riaprendo in maniera imprevista ma significativa la stagione della responsabilità e della riforma per non ridurre la chiesa al puro ruolo amministrativo del patrimonio evangelico. Ora il pontificato di Benedetto, concluso in umiltà e mitezza è un lascito da ripensare seriamente per non cambiare direzione di marcia e facendo perdere alla Chiesa un'occasione di rinascita spirituale. Prefazione di Rosino Gibellini.
In questo volume sono state raccolte le interviste che Benedetto XVI ha tenuto con i giornalisti durante i suoi viaggi internazionali. In particolare si trovano risposte ampie ed esaurienti su argomenti di grande impatto mediatico, quali la crisi economica, gli abusi sessuali, la pedofilia, l'immigrqazione, la nuova evangelizzazione, la libertà religiosa. Un volume per tutti, che permette di conoscere la umanità e la trasparenza di papa Benedetto XVI. Svariate fotografie aiutano i lettori a rivivere l'atmosfera di questi incontri. Sono presenti inoltre le prestigiose testimonianze di mons.Ganswein, segretario particolare di Sua Santità, che ha scritto la prefazione del volume, e di padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana e della Radio Vaticana.
In questo quattordicesimo volume delle Catechesi di Benedetto XVI sono presenti le riflessioni sul tema della fede, su come approfondirla e rafforzarla.
La trilogia di J. Ratzinger - Benedetto XVI evoca quella rappresentazione pittorica cara alla tradizione cristiana chiamata "trittico", corrispondente a un polittico composto di tre elementi: la tavola centrale e le due valve laterali, che risultano talora chiudibili sul pannello centrale cui sono incernierate. Protagonista della raffigurazione è la persona di Gesù, colta attraverso i diversi momenti della sua esistenza storica di Figlio di Dio fatto uomo. Seguendo l'ordine cronologico dei Vangeli, ovvero dei "misteri della vita di Gesù" - che l'Autore si è proposto come modello di riferimento -, entriamo nella "piccola sala d'ingresso" dei racconti dell'infanzia, per seguire il Signore lungo la strada che lo conduce, attraverso il ministero pubblico, alla sua passione, morte e glorificazione.
Benedetto XVI sarà ricordato non solo per la rinuncia al pontificato. Resteranno anche le sue omelie, in cui ha ridefinito parole-chiave a volte dimenticate, a volte fraintese, spesso assenti dal parlare contemporaneo. Le parole necessarie per vivere, le parole che vorremmo saper dire, le parole che non vogliamo dimenticare.