
Dopo la pubblicazione dei miei scritti sulla liturgia, segue ora nell'edizione generale delle mie opere un volume che contiene studi sulla teologia del grande francescano e Dottore della Chiesa Bonaventura Fidanza.
Fin dall'inizio è stato evidente che quest'opera avrebbe contenuto anche i miei studi sul concetto di rivelazione nel Santo, condotti assieme all'interpretazione della sua teologia della storia, negli anni 1953-1955, ma finora inediti.
Per completare tutto questo lavoro, il manoscritto avrebbe dovuto essere rivisto e corretto secondo le moderne modalità editoriali, cosa che io non mi sono sentito in grado di fare. La professoressa Marianne Schlosser di Vienna, profonda conoscitrice della teologia medievale e in particolare delle opere di san Bonaventura, si è degnamente offerta di svolgere tale lavoro necessario e di certo non facile. Per questo non posso che ringraziarla di tutto cuore. Discutendo del progetto ci siamo subito trovati d'accordo che non si sarebbe tentato di rielaborare il libro dal punto di vista contenutistico e di portare la ricerca allo stato attuale. Più di mezzo secolo dopo la stesura del testo, questo avrebbe significato in pratica scrivere un nuovo libro. Inoltre desideravo fosse un'edizione "storica", che offrisse così com'era un testo concepito in un lontano passato, lasciando alla ricerca la possibilità di trarne utilità anche oggi. Della cura editoriale svolta tratta l'introduzione della professoressa Schlosser, che con i suoi collaboratori ha dedicato molto tempo e molto impegno all'allestimento di un'edizione storica del testo, confidando nel fatto che teologicamente e storicamente valesse la pena renderlo accessibile a tutti nella sua interezza.
In questo quarto volume si tratta di un'«azione» lungamente preparata. Nel primo è stata anzitutto elaborata una precomprensione della categoria del drammatico come introduzione alla comprensione della rivelazione (o «teologia»). Poi occorreva presentare i personaggi del dramma. Ma nella tensione tra la libertà riconosciuta della creatura davanti a Dio (vol. due) e l'inclusione di questa libertà in Cristo, a partire dal quale soltanto si danno personaggi teodrammatici (vol. tre), c'era già l'esca di accensione per qualcosa di così esplosivo che non si poteva cominciare altrimenti che nel «segno dell'Apocalisse». Essa già indica che l'agire della libertà umana non può essere aggirato o sorvolato dal più vasto agire dell'«Agnello come immolato» e ridotto a fattore inoffensivo. Qui il discorso non è quello di una apocatastasi che inserisce l'impegno cristiano tra Dio e l'uomo in un panorama filosofico (alla maniera di Plotino o di Hegel) circa un'emersione e un rientro del mondo nella divinità. Giacché si dà un'insurrezione titanica degli uomini contro la loro inclusione nel mistero della croce. Fin dal tempo di Cristo esiste una passione anticristica: «Se io non fossi venuto e non avessi parlato loro, essi sarebbero senza peccato». Solo là dove si apre il cielo si spalanca anche l'inferno.
Il pensiero di Simone Weil, una delle voci più significative del '900, ha conosciuto in questi ultimi anni una rinnovata fortuna. Sebbene l'opera della filosofa, mistica e scrittrice francese sia stata oggetto di numerosi studi che l'hanno analizzata da diverse prospettive, alcuni aspetti della sua riflessione sono stati trascurati dalla critica e restano terreno fertile di analisi, come nel caso del rapporto tra la Weil e lo gnosticismo. All'interno di un tema tanto ampio, come può sembrare quello del rapporto di un filosofo con un orientamento del pensiero articolato com'è stato lo gnosticismo, si è scelto di focalizzare gli sforzi nel tentativo di far emergere quell'idea di Dio elaborata dalla Weil, che fu una pensatrice fortemente attratta dalla deriva gnostica; il Dio weiliano, infatti, non è più onnipotente, bensì assente, un Creatore che si è ritirato dal mondo, un Dio che vogliamo provocatoriamente definire "gnostico", trascendente, perché, come sostiene la filosofa francese, l'atto di creazione non va inteso come un atto di potenza, ma di abdicazione, nel quale Dio, avendo rinunciato ad essere re del mondo, vi ritorna come "mendicante".
Questo studio sull'estetica di ispirazione tomista, animato dall'intento di riattualizzarla, ebbe una irradiazione considerevole nell'ambiente degli artisti, dei filosofi e dei teologi, in quella temperie spiritualmente e culturalmente fecondissima e fermentante della Parigi degli anni Venti, tra le "sperimentazioni" di Jean Cocteau, l'arte di Henri Ghéon, di Francis Jammes e di Max Jacob, la pittura di Georges Rouault, quella di Gino Severini e l'avanguardia musicale di Erik Satie, di Arthur Lourié, di Francis Poulenc, di Georges Auric, di Darius Milhaud, di Igor Stravinskij. In un mondo così caleidoscopicamente "anarchico", le chiare distinzioni concettuali e il senso del mistero del soggetto umano nel suo "fare" artistico, propri dell'estetica che si riallaccia a san Tommaso - attraverso l'intelligenza vigorosa e la sensibilità artistica di Jacques Maritain, affinata dalla consuetudine con la delicata poesia religiosa di Raissa - stabiliscono un ordine profondo e organico, al di là delle artificiose "sistemazioni" ideologiche.
Una rilettura di mezzo secolo di battaglie ecologiste alla luce della
storica Enciclica di papa Francesco per disegnare un nuovo/antico
progetto politico.
Rivoluzione integrale è rivoluzione culturale, politica, economica, scientifica
e tecnica e indica l’immane, entusiasmante lavoro di modifica di ogni
aspetto della realtà attuale che dobbiamo affrontare. A differenza delle
rivoluzioni degli ultimi due secoli motivate dall’egoismo, la rivoluzione
integrale esige a tutti i livelli disegnare e costruire una civiltà comunitaria
in simbiosi con la natura animati da uno spirito di gratuità.
Il virus del progresso ha infettato tutte le attività umane e sta distruggendo
il mondo.
Questo libro è un contributo per sviluppare gli anticorpi necessari.
La domanda che Dio rivolge ad Adamo all'inizio della Bibbia - "Dove sei?" - risuona oggi nella sua intatta attualità. Le vere e proprie mutazioni antropologiche in atto segnano un panorama inedito nella vicenda umana: si pensi alle nuove frontiere della genetica e delle neuroscienze, all'intelligenza artificiale, al transumanesimo dei cyborg; ma ancora all'infosfera, ai social network, fino allo sfumare della differenza sessuale nella teoria del gender. Questa transizione pone interrogativi sull'uomo davvero radicali, a cui il sapere, anche della religione, fa fatica a rispondere. Il card. Ravasi in questo libro descrive il nuovo paesaggio dell'umano, evitando gli opposti del rimpianto di un mondo che non esiste più o dell'acritica accettazione di quanto accade. Rinnova piuttosto in queste pagine l'atteggiamento di una ricerca sapiente, che attinge la sua forza e vitalità a quel "grande codice" della visione umana occidentale che è stata la Bibbia. In quest'epoca di profondi cambiamenti sociali e culturali, per inoltrarci nel futuro ignoto è indispensabile tenere insieme presente e passato, classicità e modernità, arti e scienze, filosofia e tecnologia. "Lo stesso cristianesimo, mantenendosi fedele alla sua identità e al tesoro di verità ricevuto da Gesù Cristo, sempre si ripensa e si riesprime nel dialogo con le nuove situazioni storiche, lasciando così sbocciare la sua perenne novità."
Sostare davanti al presepe in compagnia di papa Francesco significa riappropriarsi di sentimenti e simboli di una tradizione millenaria e contemplare quanta speranza c'è in quella gente semplice e generosa che si raccoglie stupita intorno a un bambino.
In questa lunga meditazione, il pontefice rievoca tutti i piccoli e grandi segni luminosi che accendono il mistero dell'Incarnazione: la culla, i pastori, gli angeli, la stella, i Magi, la maternità e la paternità, l'infanzia e la famiglia.
Un Dio che nasce nomade - in una mangiatoia, accudito da due genitori profughi e da una folla di poveri - ha molto da dire agli uomini e alle donne del terzo millennio. Il Creatore diventato creatura adempie una grande promessa: spogliarsi della propria divinità per condividere in tutto e per tutto le sorti dell'umanità.
«Quando si parla di speranza − scrive papa Francesco −, spesso ci si riferisce a ciò che non è in potere dell'uomo e che non è visibile, ma il Natale ci parla di una speranza diversa, una speranza affidabile, visibile e comprensibile, perché fondata sulla vita di un uomo in carne e ossa, storicamente esistito: Gesù di Nazareth».
Il libro parte da quell’esperienza straordinaria che fu la Scuola di Barbiana, ma non parla in senso stretto di don Milani, sul quale, nei cinquant’anni trascorsi dalla sua morte e dalla pubblicazione della Lettera a una professoressa, si è dibattuto e scritto moltissimo, con esiti che vanno dall’apologia alla critica feroce a un utilizzo fecondo delle sue idee.
Qui si vuole invece ricostruire il contesto di grande fermento sociale e culturale in cui quelle idee si diffusero, attraverso i brevi racconti autobiografici di quanti proprio in quegli anni diventavano «giovani maestri» portando dentro di sé l’ispirazione milaniana, con modi, intensità e risultati diversi.
In questo quadro ricco di storie e di memorie, utili a cogliere lo spirito di un’epoca, emergono forti la spinta etica e pedagogica nata dalla Scuola di Barbiana e la necessità di continuare a coltivare quelle istanze rinnovandole e adattandole al mondo d’oggi, sotto la stella garante dell’inclusione, che rappresenta il vero terreno di azione e di miglioramento per la scuola e per le generazioni future.
L’Amoris laetitia di papa Francesco è un testo ricco e suggestivo, paragonabile a uno scrigno prezioso con al suo interno una miriade di tesori. Questa ricchezza rischia di rimanere inesplorata se non si trovano le modalità per coglierne il valore. Coloris laetitia nasce dalla bellezza del testo dell’esortazione apostolica di papa Bergoglio e dall’abilità creativa di quattro illustratrici e un illustratore. Una breve e stimolante catechesi che si focalizza su alcuni aspetti di Amoris laetitia in cui testo e immagini si integrano e ne tratteggiano il contenuto.
I giovani vivono una fase straordinaria in cui si confrontano con se stessi e col mondo, scoprendo il dono affascinante della loro libertà donata da Dio per affrontare le grandi domande della vita e intraprendere la missione affidata a ciascuno. Tuttavia la libertà non consiste nel mettere a repentaglio il viaggio, perdendosi o distruggendosi seguendo le false luci che offre il demonio o le false risposte con cui la mentalità materialista e relativista vuol mettere a tacere le questioni fondamentali dell'esistenza. Al contrario, la vera libertà illuminata dalla luce della fede ci aiuta a non perdere mai di vista la meta, accorgendosi a poco a poco che, seguendo il percorso tracciato da Dio, si diventa pienamente uomini: persone realizzate, soddisfatte, felici già in questa vita, perché fare il bene fa bene. In questo viaggio difficile, ma esaltante, non siamo soli. È Dio stesso a indicarci la via, se solo lo lasciamo parlare, se impariamo ad ascoltarlo, se lo incontriamo nel silenzio del nostro cuore.
Ciascuno di noi desidera vivere bene, sperimentare l'amore e l'appartenenza, essere legato alla famiglia e agli amici e fare la propria parte per gli altri. Ma che percorso seguiremo? Cosa ci porterà a realizzare i nostri desideri più profondi? In breve, come vivremo? Henri ci offre una visuale che affronta queste domande e dà forma a una spiritualità per la vita, a una spiritualità che ha il potenziale di trasformare la nostra vita.
In questo libro affascinante, che contiene uno degli insegnamenti più importanti che Henri Nouwen ci abbia dato, questa visione d'insieme è affrontata come un tutto armonico. Queste pagine sono frutto dell'esperienza accademica di Nouwen, tanto quanto del suo profondo coinvolgimento nella vita di tantissime persone, della sua capacità di riflessione su se stesso e del suo radicamento nell'esistenza, nello spirito e nell'insegnamento di Gesù.Non è un libro voluminoso: Henri non deve aver impiegato molto a scrivere i testi che qui sono stati raccolti. Questo libro contiene tuttavia, come condensata, l'intera sapienza di vita di uno dei maestri spirituali del nostro tempo.