Ecco il compito di chi sceglie la vita religiosa: promuovere comunione, vivere il radicalismo delle beatitudini, condividere la povertà. E questo non solo per seguire un cammino personale di perfezione spirituale, ma per sospingere il mondo verso Cristo. Don Tonino soffia sui venti del rinnovamento religioso e disegna, anche per chi fa vita monacale, un progetto di testimonianza della fede che non esita egli stesso a definire 'eversivo', 'rivoluzionario'.
La vita di un povero frate che non conobbe altro che silenzio e sofferenza, vissuto in un convento sperduto, ma che ha ridato fiducia e speranza a milioni di persone e che è diventato l'uomo più "famoso" e "potente" di questo secolo. È uno dei più grandi santi della storia del cristianesimo: padre Pio da Pietrelcina.
Jean Guitton fu amico di G. B. Montini, divenuto papa col nome di Paolo VI. Questi l'autorizzò a pubblicare un libro: "Dialoghi con Paolo VI" (Mondadori, 1968), che, tradotto in diverse lingue, ebbe una grande risonanza. Dopo la morte del papa, fedele alla sua memoria e alla sua amicizia, Jean Guitton ha raccolto gli appunti redatti in seguito ai colloqui avuti con lui dal 1950 al 1977. Un libro originale che getta una luce particolarmente preziosa su questo papa eccezionale, la cui figura continua a ingrandire e i cui successori hanno voluto ripeterne il nome. In queste pagine si vede il papa riflettere sui fatti e sulle persone, poi decidere, giudicare, prendere in mano il destino della Chiesa; pregare, soffrire, morire. Questo documento va annoverato fra le fonti d'archivio della storia, quella della Chiesa, come pure della storia in genere. Ma è un documento vivo, a volte carico di sofferta drammaticità, come quando accenna a uno dei doveri fondamentali del papa: la proclamazione e la difesa della verità: "Poco importa che qui siamo pochi, e anche che siamo soli. La nostra forza è essere nella verità... Siamo particolarmente sensibili a tutto ciò che potrebbe alterare la purezza della dottrina, che è verità. Il Sommo Pontefice deve 'custodire il deposito', come dice san Paolo".
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Il libro riunisce tutti i testi pasquali che ci restano del II secolo - tra gli altri le omelie di Melitone di Sardi e dell'anonimo quartodecimano - cioe i primi documenti della Pasqua della Chiesa, dopo il Nuovo Testamento.
«Anche tu per evangelizzare il mondo: il Signore ce l’ha anche con te. La sua mano tesa ti ha individuato nella folla. È inutile che tu finga di non sentire, o ti nasconda per non farti vedere. Quell’indice ti raggiunge e ti inchioda a responsabilità precise che non puoi scaricare su nessuno.”
Dopo Benedette inquietudini continua la pubblicazione dell’archivio di don Tonino con questo nuovo volume sulla testimonianza: omelie, conferenze, interventi, pensieri di un grande testimone del nostro tempo.
La forza delle parole di un profeta raggiunge direttamente al cuore il lettore per svegliarlo dal sonno: Dio ha bisogno di tutti gli uomini.
Don Tonino (così amava firmarsi e così tutti affettuosamente chiamavano mons. Antonio Bello) nacque ad Alessano (Lecce) nel 1935. Ordinato sacerdote nel 1957, fu educatore in seminario e parroco. Nel 1982 divenne vescovo di Molfetta, Ruvo, Giovinazzo e Terlizzi. Campione del dialogo, costruttore infaticabile di pace, dal 1985 presidente nazionale del movimento «Pax Christi», fu pastore mite e protettore dei poveri, degli immigrati e degli ultimi, che ospitò anche in casa sua. Colpito da male incurabile, visse il suo calvario facendone un «luminoso poema». Morì il 20 aprile 1993.
Scrittore ispirato, profeta della speranza, si è imposto all’attenzione del pubblico per la profondità del messaggio e la freschezza e l’originalità dello stile: nel 1996 fu premiato alla memoria come «Autore dell’anno» al Salone del Libro Religioso di Milano.
Promossa dalla Fondazione Don Tonino Bello, è in corso la pubblicazione del suo archivio in questa serie «La sfida della speranza» (Edizioni San Paolo), che comprende: Maria, donna dei nostri giorni (200114), Alla finestra la speranza. Lettere di un vescovo (200214), Cirenei della gioia. Esercizi spirituali (20004), Vegliare nella notte (1995) e Il vangelo del coraggio (1996) sull’impegno politico e sociale, Le mie notti insonni (20023) e La speranza a caro prezzo (19992) sulla pace, Non c’è fedeltà senza rischio (2000), Benedette inquietudini (2001) e Servi inutili a tempo pieno (2002), riflessioni per una coraggiosa presenza cristiana. Un intero volume è dedicato alle sue Preghiere (2001). Una panoramica del suo pensiero, con ampia antologia di testi, è presentata nel volume Don Tonino Bello e il suo messaggio a cura di D. Marrone (2001). Brevi pensieri di Don Tonino sono raccolti nel volumetto La Chiesa del grembiule a cura di S. Gaeta (20013).
Il ritratto del più grande filosofo cattolico del secolo scorso. Un viaggio affascinante nella storia del pensiero cristiano del Novecento. Amico di Guitton per oltre trent'anni, l'autore, J.J. Antier, attraverso un costante riferimento alle sue opere e alla testimonianza di coloro che lo hanno conosciuto e amato, ripercorre le tappe della vita del grande filosofo consegnandoci il ritratto vivo e coinvolgente di un pensatore che ha segnato profondamente il secolo appena trascorso.
Il 2 maggio 1999 Giovanni Paolo II annoverava padre Pio nell'albo dei beati e dopo poco più di tre anni - il 16 giugno 2002 - lo ha canonizzato santo. Don Amorth non esita a definirlo "il più grande santo del nostro secolo" e ripercorre la vita di questo suo carissimo padre spirituale, che egli ha frequentato dal 1942 al 1968, accompagnando la narrazione con molti ricordi personali, che testimoniano la grandezza dell'umile frate di Pietralcina.
Ai nostri giorni la lettera "Tau", appartenente sia all’alfabeto ebraico che a quello greco, viene spesso incontrata sotto forma di ciondoli, spille, elementi decorativi più o meno stilizzati, di semplice legno, di metallo smaltato o prezioso. Tuttavia, non sempre chi la esibisce conosce il significato profondo di questo segno, simbolo francescano per eccellenza, vero concentrato di spiritualità.
Il volume, destinato a tutte le categorie di persone a vario titolo legate alla persona e all’esperienza spirituale di san Francesco, descrive il valore simbolico del "Tau" offerto dalla Bibbia e dalla tradizione ecclesiale per approdare alla devozione del Poverello di Assisi, che lo assume come simbolo spirituale, come segno di personale conversione a Cristo e testimonianza visibile di fede e di speranza nella salvezza operata dalla croce.
Note sull’autore
Mariano Bigi è nato nel 1934 a Reggio Emilia, dove insegna lettere; è coniugato e padre di tre figlie. È stato presidente nazionale (1975-1988) e vicepresidente internazionale (1973-1982) dell’Ordine francescano secolare. Ha pubblicato: Il segno del Tau, Roma 1986; L’universale salute. Profilo storico dell’OFS, Roma 1989; Verso i luoghi di Dio, EDB, Bologna 2000. Ha inoltre curato, in collaborazione con Luigi Monaco, una raccolta di documenti pontifici sull’OFS (Roma 1987). Collabora alle riviste Frate Francesco e Vita Francescana.
"C'è speranza per la fede?", chiede Drewermann all'inizio del XXI secolo. «Che cosa sia la religione e che cosa abbia da dire, sono cose che sapremo solo dando voce a noi stessi: con i nostri bisogni, con le nostre fragilità, con le nostre angosce, con i nostri fallimenti, con i nostri dubbi e disperazioni. Una religione, che non si interessa di ciò, si affonda da sola urtando contro il solenne vuoto di contenuto delle sue espressioni dottrinali».
E restano gli interrogativi: «Chi siamo noi esseri umani? come affrontiamo le conseguenze di un'immagine radicalmente mutata del mondo e della natura?». Prendendo le mosse da questi interrogativi, Drewermann riconosce, sia nelle tradizioni bibliche sia in quelle di altre religioni, molti approcci che prendono terapeuticamente sul serio la sofferenza delle persone e sono adatti per mitigarla. E così egli rivolge lo sguardo su ciò che Gesù voleva, ciò che Lutero intendeva, ciò che vi sarebbe da imparare dal Buddha, dal saggio cinese Lao Tzu e dal profeta Mohammed. Indipendentemente da tutte le deformazioni delle istituzioni religiose, noi ci imbattiamo ovunque nelle enunciazioni sostanziali che colpiscono l'essere umano al cuore e gli sono necessarie esistenzialmente per diventare e restare capace di vivere e di sopravvivere, quindi capace di sperare.
Per Drewermann è in gioco la conservazione e la conferma dello spirito di umanità. L'ultimo capitolo riprende quattordici voci che danno risposta alla domanda di che cosa intende l'Autore quando parla di Dio, creazione, fede, risurrezione, peccato originale, redenzione, chiesa, angelo, diavolo e di altre essenziali tematiche religiose.
Una riflessione e un'analisi sul sacramento della confermazione. In ogni pagina uno spunto interessante per tutti coloro che hanno accolto la sfida di formare alla vita e alla fede i ragazzi e i giovani.
L'autore presenta il mistero dell'eucaristia in maniera originale e innovativa: suggerisce alcuni itinerari per riscoprire l'attualita del sacramento per eccellenza e offre una spiegazione dei riti della messa.