
La disinformazione sul condom e l'aids e l'insegnamento del Papa. Prefazione di Francesco Agnoli. Il volume ricostruisce l'ennesimo caso di disinformazione che a marzo 2009 in Africa, ha coinvolto Benedetto XVI. Al centro delle polemiche il condom e l'aids. Nella prima parte la ricostruzione della cronaca, nella seconda, gli studi scientifici che mostrano che il profilattico non solo non è la soluzione dei mali del continente africano, ma che la distribuzione a pioggia di preservativi porta a condotte che aggravano ancora di più il problema.
La realtà del sacramento del Matrimonio vista con uno sguardo sintetico e globale.
La diffusione dell'uso del termine ''responsabilità'' è stata spesso accompagnata dalla dispersione e dalla moltiplicazione dei suoi significati. Dopo un'attenta ricognizione che ne ricupera il senso più profondo, l'Autore prospetta la fecondità operativa del principio-responsabilità. In particolare, riguardo ad alcune scottanti questioni bioetiche: il confitto multiculturale, la salvaguardia della salute pubblica e il rifiuto di cure salvavita da parte di pazienti che preferiscono lasciarsi morire. FABRIZIO TUROLDO insegna Bioetica presso l'Università ''Ca' Foscari'' di Venezia e coordina il progetto ''Etica e medicina'' della Fondazione Lanza di Padova. Si è occupato del pensiero di Paul Ricoeur (Verità del metodo. Indagini su Paul Ricoeur, Padova 2000) ed è intervenuto su questioni di bioetica in numerosi saggi.
DESCRIZIONE: “Dignità umana” è un concetto che ispira, paradossalmente, opposte prese di posizione etiche. Ma qual è il criterio per attribuire a un soggetto dignità? In Germania è formalizzato come base costituzionale nel Grundgesetz (Legge fondamentale) del 1949: «La dignità dell’uomo è intangibile. È dovere di ogni potere statale rispettarla e proteggerla». Una definizione che fa della dignità umana un principio normativo vincolante.
I testi qui tradotti riprendono alcuni dei più controversi dilemmi bioetici – lo statuto degli embrioni, la loro strumentalizzazione a scopo di ricerca, selezione, eugenetica positiva – e, alla luce di quella definizione di dignità, indagano la differenza fra un valore e un diritto. Emerge una nozione di dignità umana come a priori: possibilità universale perché si diano diritti umani. Se la posta in gioco della secolarizzazione, oggi, è l’etica della vita, in queste pagine Böckenförde sembra riformulare il suo celebre paradosso: la bioetica, per esser se stessa, vive di princìpi che non può porre sotto condizione.
COMMENTO: Da parte del grande pensatore cattolico tedesco, un testo illuminante sulle questioni chiave della bioetica (l'embrione, la tecnica, le questioni di inizio e fine vita), lette alla luce dei problemi della democrazia.
ERNST-WOLFGANG BöCKENFöRDE (1930) ha insegnato presso le Università di Münster, Heidelberg, Bielefeld e Freiburg i.B. Dal 1983 al 1996 è stato giudice del Tribunale Costituzionale tedesco. Tra le sue opere ricordiamo: Stato, Costituzione, Democrazia (Giuffrè 2006). Presso la Morcelliana: La formazione dello Stato come processo di secolarizzazione (2006); Cristianesimo, libertà, democrazia (2007).
Bellezza e dignità del corpo umano anche di fronte al mistero della morte.
Il terzo incontro promosso dal Centro di Bioetica "Luigi Migone" ha concluso il discorso sui "fondamenti" della bioetica. È stato messo a fuoco il problema del rapporto fra persona e vita alla luce delle più recenti posizioni della filosofia e della bioetica. La relazione di base di Salvatore Natoli, presenta un'ampia riflessione sugli interrogativi posti oggi dall'interpretazione del termine "persona". Due successivi contributi sono stati presentati dagli studiosi locali Umberto Regina e Vittorio Franciosi. Ai tre interventi dell'incontro fa seguito un importante "annesso" di Giorgio Campanini su un tema di grande attualità, quello dei "rapporti fra salute, affetti e famiglia".
Proseguendo il discorso ideale, iniziato con la pubblicazione del primo volume, con il quale l’Autore intende ritornare ai princìpi ispiratori della filosofia aristotelico-tommasiana, con questo egli vuol mostrare che tale ritorno non va effettuato mediante un appiattimento anacronistico, che farebbe un torto a questa stessa filosofia, ma mediante un ritorno che ripensa i problemi di oggi alla luce di quei princìpi, i quali, quanto più sono conservati nella loro formulazione originaria, tanto più se ne coglie la loro immensa fecondità ermeneutica, profondamente umana, ragionevole e positivamente laica, nel momento stesso in cui sono applicati, come si fa in questo secondo volume, ai problemi in cui vive e si dibatte l’uomo moderno. Fra questi problemi, emblematico è quello dell’aborto. Alla luce di quei princìpi, infatti, l’Autore adduce sufficienti argomenti razionali, senza dover ricorrere necessariamente alla fede, per sostenere che l’aborto, comunque considerato, è sempre un malum. La ragione, per essere se stessa nell’integrità della sua rettitudine, non deve necessariamente essere laica. Ogni aggettivo, messo accanto alla ragione, la snatura. L’Autore è in polemica con quei laici, meglio laicisti, i quali si sforzano con ogni mezzo di accreditare la tesi che la ragione, per procedere rettamente, deve essere antireligiosa: un’idea che, da Voltaire in poi, ha illuso e continua ad illudere coloro che vedono nella ragione un ottimo strumento ideologico e non uno strumento per cercare la verità, qualsiasi verità, anche quella scomoda.
Il volume racconta la storia del "Progetto Rachele" iniziata 25 anni fa negli Stati Uniti e riguarda la situazione delle donne post-aborto. Si tratta di un vero e proprio programma pastorale che partendo da un approccio aperto e psicologicamente attento aiuta la donna ad un pieno reinserimento nella Chiesa. Il volume, in brossura di 88 pagine e dal prezzo economico, si raccomanda per Consultori e Parrocchie. La prefazione è curata dall'Arcivescovo di New York S.E.Mons. Timothy Michael Dolan.
Quando è lecito sospendere le cure? Si può interrompere l'alimentazione o l'idratazione? Cosa scrivere in un testamento biologico? È opportuno farlo? A queste e altre domande risponde l'agile libretto, partendo dal presupposto che quella del testamento biologico, come ogni altro argomento di bioetica, non è una questione personale, privata, ma qualcosa che riguarda l'intero corpo sociale. L'autore analizza le principali tematiche legate al cosiddetto "fine vita" attraverso la lente della fede cristiana, anche alla luce dei documenti della Chiesa e del Comitato Nazionale per la Bioetica.
I pericoli dell'eugenetica nel pensiero profetico di Chesterton in una versione scritta e teatrale. Con un contributo di Giuliano Ferrara. Per comprendere maggiormente il capolavoro di Chesterton 'Eugenetica e altri mali', si è ricostruita storicamente la letteratura scientifica e il clima culturale di quell'epoca, anche attraverso l'analisi di altre opere significative dello scrittore londinese. Per rimarcare l'attualità di quella corrosiva e ironica denuncia si è immaginato un confronto teatrale liberamente tratto da 'Eugenetica e altri mali' del 1922...
Il presente volume intende cosi' promuovere l'ascolto e la riflessione sulle sofferenze delle persone che hanno vissuto il trauma del divorzio dei propri genitori o quello di un aborto procurato. Il nostro scopo e' stato quello di trovare modi concreti per sviluppare una risposta pastorale piu' efficace per coloro che soffrono: una risposta che permetta di alleggerirne il dolore e guarirle attraverso il ministero della Chiesa e di tutti gli uomini di buona volonta'.