
Cos'è il testamento biologico? Quali interessi dovrebbe tutelare? Cosa si intende per accanimento terapeutico? Cos'è la libertà di cura? Il libro, indagando nello spazio della scelta dei trattamenti sanitari e nell'orizzonte ben più complesso del senso della vita, delle relazioni umane e del diritto, affronta senza pregiudizi questo delicato tema che è divenuto di grande attualità sociale e politica con i casi Terri Schiavo e Welby.
La fase iniziale e terminale dell'esistenza umana sono oggi al centro di un complesso dibattito culturale e politico. Le nuove possibilità di manipolazione offerte dalle moderne scienze biologiche e mediche, infatti, da un lato accrescono nuove speranze e aspettative ma dall'altro suscitano interrogativi inquietanti. Paola Binetti, psicologa clinica e neuropsichiatra infantile, senatrice della Repubblica, discute di come, in questo contesto, la stessa idea della persona umana e del suo destino vengano messe in discussione.
Dopo la pubblicazione delle biografia dell'Ing. Uberto Mori vengono qui raccolte altre lettere e un breve saggio sul matrimonio cristiano. La tenerezza del fidanzamento, l'amore coniugale, l'affetto paterno nella pienezza della sensibilità del vissuto trovano espressione nelle lettere scritte alla fidanzata e poi moglie Gilda. La più completa e consapevole esposizione degli aspetti umani, fisici, psicologici, morali e religiosi del matrimonio cristiano dà invece vita al saggio, dedicato ai due figli.
L'interruzione volontaria della gravidanza è ampiamente accettata dalle legislazioni della maggior parte dei paesi; le ragioni politiche e sociali in favore della depenalizzazione sono state largamente discusse e analizzate. Non altrettanto intensa è stata invece la discussione sull'aspetto propriamente morale della questione. Il volume presenta una discussione critica del dibattito etico sull'aborto degli ultimi trentacinque anni.
Quale è la posizione delle grandi religioni sui temi della sperimentazione sugli embrioni, dell'eutanasia, della fecondazione artificiale, dell'ingegneria genetica? Si tratta di temi di importanza vitale, che suscitano grandi interrogativi e coinvolgono l'opinione pubblica in momenti particolari, legati a fatti di cronaca, ma sui quali non sempre la discussione si approfondisce. Eppure sono temi che interessano la persona nella sua globalità e sui quali le diverse religioni si interrogano e indicano piste di riflessione. La nostra società, non più monoculturale, avverte l'esigenza di conoscere quanto le diverse religioni offrono su questi temi delicati e complessi. Il volume si compone di 10 capitoli, in cui vengono prese in esame le posizioni delle grandi religioni: Cattolicesimo, Protestantesimo, Ebraismo, Islamismo, Buddismo.
Il problema della natura e del destino dell'uomo è "radicale", sta cioè alla base di un numero enorme di problemi di ogni specie e tutti assai gravi. Questo ampio studio, in sei parti, lo tratta nella sua interezza. La prima parte - Chi è uomo - rileva che l'uomo è un essere pensante, autocosciente e libero. La seconda parte - L'uomo come persona - affronta un problema oggi assai discusso in campo bioetico. La terza parte - L'uomo, gli animali, la natura - esamina l'uomo come "essere a parte", che si distingue dagli animali non "per grado", ma "per natura". La quarta parte - Nascita e morte dell'uomo - affronta i problemi dell'origine e della fine della vita umana. La quinta parte - La vita oltre la morte - affronta i problemi dell'immortalità dell'anima e della risurrezione dei morti. La sesta parte presenta l'escatologia cristiana rivelata dalla Sacra Scrittura e dogmaticamente definita dalla Chiesa.
La continua e inarrestabile evoluzione della scienza medica e delle biotecnologie impone un'attenta e costante riflessione di ordine etico. Le più recenti conquiste della medicina, infatti, hanno non solo allungato la vita dell'uomo, ma anche hanno dato la possibilità di raggiungere mete e confini fino a poco tempo fa impensabili. La scienza, lungi dall'essere un oggetto neutro e imparziale, si interroga quindi sulla liceità delle proprie scoperte e conquiste, proprio per evitare di andare alla deriva. Da qui il profondo e rapido sviluppo della bioetica, che non è il "censore" superpartes della scienza, bensì è il campo di discussione, sempre aperto, dove trovare quegli strumenti utili per capire quali potrebbero essere gli orientamenti da dare alla ricerca. Questo studio tocca tutti temi che sono all'ordine del giorno: dalla fecondazione assistita alla manipolazione genetica, dall'eutanasia al trapianto d'organi. Un'opera per orientarsi in un mondo tanto delicato e complesso, ma che ha ormai tanta parte nella nostra vita.
Pratica universalmente diffusa, l'aborto è oggi legalizzato nella maggior parte dei paesi occidentali. Ciò gli ha consentito di entrare a far parte a pieno titolo dello spazio pubblico, ma parlarne resta un tabù che lo confina in uno spazio separato di ufficiosità più che di ufficialità. Dell'aborto si parla infatti da opposti schieramenti, ma solo per difenderlo o attaccarlo, operando una sorta di rimozione collettiva che lascia le donne più sole di quanto siano mai state. L'aborto, scrive Boltanski, deve restare nell'ombra perché rivela la contraddizione tra il principio dell'unicità degli esseri umani e il postulato della loro natura rimpiazzabile, senza il quale nessuna società si rinnova demograficamente. L'analisi di questo libro muove da un'impeccabile e documentata ricerca sul campo, basata su un centinaio di osservazioni e su quaranta colloqui approfonditi con donne che hanno vissuto l'esperienza dell'interruzione volontaria di gravidanza, intrecciando alle loro parole considerazioni di ordine storico e antropologico. Il problema che Boltanski pone non è se l'aborto sia o non sia legittimo, che è questione da non mettere in discussione, ma quali siano i vincoli simbolici che presiedono all'ingresso degli esseri umani nella società. Per questo la riflessione di Boltanski è essenziale: non possiamo più fingere che i cambiamenti recenti nelle modalità della generazione siano privi di conseguenze. Conseguenze che vanno discusse apertamente e senza preconcetti.