Giunto alla XX edizione, il Manuale di Diritto Ecclesiastico costituisce un indispensabile strumento di studio per comprendere le implicazioni giuridiche del fenomeno religioso all’interno della società italiana, sempre più multietnica e multireligiosa.
A partire dai principi del pluralismo e dell’uguaglianza religiosa che caratterizzano il nostro Stato costituzionale, sono trattate le problematiche di più stretta attualità (esposizione di simboli religiosi in luoghi pubblici, dichiarazioni anticipate di trattamento, convivenze di fatto, unioni civili, surrogazione della maternità, adozioni da parte di coppie omosessuali, etc.), oltre ai problemi applicativi del Concordato e delle Intese (finanziamento delle confessioni religiose, agevolazioni fiscali previste per gli enti confessionali, decisioni ecclesiastiche sul matrimonio canonico, tutela penale del sentimento religioso etc.).
Il volume tiene conto delle più importanti pronunce giurisprudenziali e delle novità legislative che interessano la materia, senza dimenticare un opportuno sguardo ai principi sanciti a livello internazionale ed europeo.
Anche questa XX edizione conserva, comunque, il suo tradizionale impianto per venire incontro agli aspiranti avvocati, studenti universitari e a quanti si interrogano sul rapporto fra religione e ordinamento giuridico.
Dopo un’introduzione della prof.ssa C. Peña Garcia volta a mostrare la “continuità” della Mitis Iudex con il Magistero precedente ed un approfondimento sulla prassi e le prospettive dell’accompagnamento del fedele lontano analizzato da mons. P.Gentili, il prof. P. Moneta delinea il ruolo e la responsabilità del vescovo diocesano nel processus brevior e nel processo ordinario; mentre il prof. L.Sabbarese illustra il nuovo impegno a cui è chiamato il parroco. Al prof. L.Navarro, a mons. E. Signorile e a mons. A.Zambon è invece dato il compito di sottolineare il ruolo del laico nell’edificazione della Chiesa forte di carismi propri, che nella fattispecie sono raccolti, o meglio dovremmo dire “racchiusi”, nella figura dell’avvocato, nell’accezione giovannea di “paraclito”, difensore e consolatore dell’afflitto, e nella rinnovata figura dell’operatore di pastorale familiare. A tutti è richiesta una formazione permanente ed effettiva, teologica e giuridica, illustrata da mons. F.Bechina e don A.Ambros, perché non deve dimenticarsi che mai la Misericordia può essere disgiunta dalla Giustizia, sintetizzate da quell’ Aequitas Canonica che sola porta alla Verità. Questo testo si pone pertanto a servizio non solo dei giuristi, ma anche degli operatori della pastorale familiare, dei vescovi, dei parroci, dei catechisti e in
ultimo di tutto il Popolo di Dio, chiamato ad un impegno maggiore che nasce da una nuova consapevolezza.
La recente riforma del processo matrimoniale canonico, introdotta con il Motu Proprio Mitis Iudex Dominus Iesus, e le nuove acquisizioni della scienza psichiatrica, di cui si è avuto riscontro nella diversificazione dei modelli proposti dal DSM-5, hanno offerto lo spunto per una nuova, articolata riflessione sulla vasta tematica della incapacità consensuale. L’opera per esigenze di ordine sistematico e conformemente al titolo, si articola in due parti. La prima muove dalla considerazione della perizia nell'evoluzione normativa dal “morbus mentis” alla “anomalia” (Todisco), per passare a considerare il modus procedendi nella scelta del perito (Di Bernardo) e la “inutilità” della perizia nell'evoluzione dottrinale e giurisprudenziale (Jaeger), per concludersi con l’esame dei disturbi di personalità in relazione al consenso matrimoniale canonico (Palombi). La seconda parte è incentrata sul dialogo tra psichiatri e canonisti in rapporto alle nuove acquisizioni della scienza psichiatrica, con specifico riguardo alle sindromi di matrice culturale (Janiri e Fabris), alle nuove forme di dipendenza internet-correlate (Cantelmi- Talli e Salvatori), ai disturbi alimentari (Dastoli e Adam), alle condotte pre e para-suicidarie (Iecher e Lobiati), al narcisismo (Fisichella, Barbieri e Sammassimo). Il volume, edito dall’ Arcisodalizio della Curia Romana, vuole offrire uno strumento agile, ma scientificamente approfondito, agli
studiosi ed agli operatori del foro canonico, in vista di un dialogo sempre più proficuo, coerente e fecondo, nella definizione giuridica delle singole fattispecie di incapacità consensuale.
“Dal campanile al campanello” una conversione pastorale a tutto tondo quella che suggerisce don Emanuele Tupputi vicario giudiziale del Tribunale diocesano di Trani-Barletta-Bisceglie, impegnato nel servizio di accompagnamento e accoglienza dei fedeli separati della medesima Arcidiocesi e autore del Vademecum per la consulenza nella fragilità matrimoniale utile a quanti, a vari livelli (sacerdoti, operatori di pastorale familiare e del diritto canonico), sono quotidianamente a contatto con fedeli feriti. Si tratta di uno dei pochi esempi di Vademecum elaborati nelle diocesi italiane, messo a disposizione, anche, per quanti si approcciano per la prima volta al mondo della giustizia relativa alla nullità matrimoniale o non hanno un’adeguata preparazione giuridico-canonica, e questo lo rende ancor più prezioso e utile.
Il Vademecum è strutturato in sei capitoli, un'appendice ed un’ampia bibliografia, in cui sono riportate indicazioni pratiche circa lo svolgimento del colloquio con la coppia, le modalità di individuazione degli apporti probatori per sostenere un’eventuale richiesta d’invalidità matrimoniale, la documentazione utile da fornire sempre in vista di un procedimento giudiziale e delle indicazioni pastorali alla luce dell’Esortazione apostolica Amoris laetitia, qualora non fosse possibile intraprendere l’iter processuale. Il testo si configura come una guida agile ed elaborata al fine di inserire pienamente la prassi giudiziaria nella dimensione pastorale superando le presunte contrapposizioni tra pastorale e diritto e crescere come comunità cristiana, sempre più, nell’arte dell’accompagnamento, del discernimento e dell’integrazione per il bene di tutti i fedeli che ci sono affidati ed in particolar modo per quei fedeli «più fragili, segnati dall’amore ferito e smarrito, ridonando fiducia e speranza» (AL 291).
Il volume ricostruisce la normativa canonica, sostanziale e procedurale, in materia dei delitti più gravi contra mores, riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede. Dopo un excursus storico, si analizzano nel dettaglio il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo e il delitto di pedopornografia. L’opera si chiude con un intero capitolo dedicato a illustrare la peculiare procedura, giudiziale ed extragiudiziale, dettata dal Motu Proprio Sacramentorum sanctitatis tutela. Si vuole offrire, nel complesso, una disamina chiara e completa su un argomento che da anni è al centro dell’attività legislativa e pastorale della Chiesa.
Roman Catholic theology experienced profound growth and development with the Second Vatican Council and since. With the renewal in scriptural, historical and ecumenical studies, open to new philosophical currents, and sensitive to diverse cultural contexts, Catholic systematic theology has undergone a remarkable evolution. The Church is societas sui generis, but vera societas “constituted and organized in this world as a society” (LG 8). That the Church is a true society is obvious to all who look at its history; but its specific nature is involved in mystery. In particular there is the relationship between faith, law and liturgy in the light of the classical adage Legem credendi statuat lex supplicandi. The Church is an adoring society. But the Church is also an acting society, and the adage should hold: Legem agendi statuat lex canonica.
The author is emeritus professor of the Pontifical Oriental Institute, Rome, where he has taught canon law, theology of law and philosophy of law. He has published several works in the series Kanonika, of which he was editor from the beginning till 2012. His recent publications include: Quest for the Historical Thomas Apostle of India: a Re-reading of the Evidence, Theological Publications in India, Bangalore 2008; “The Council in Trullo Revisited: Ecumenism and the Canon of the Councils,” Theological Studies 71 (2010) 651-676; “Christian Origins in India According to the Alexandrian Tradition,” OCP 77 (2011) 399-422; “Typology of Peter in the Symbolic Theology of Aphrahat,” OCP 80 (2014) 291-328; Renewal of Life and Law: An Indian Contribution (Dharmaram Canonical Studies, 10), Dharmaram Publications, Bangalore, 2015. His latest book is Covenant life, law and ministry according to Aphrahat (Kanonika series n.26), Edizioni Orientalia Christiana & Valore Italiano™, Rome, 2018.
Nella percezione e concezione odierna il Diritto appare a molti come uno strumento utile a porre limiti e separazioni, prima di tutto tra le persone: uno strumento per difendere posizioni ed interessi individuali. Non è questa, però, la vera natura e funzione del Diritto; esso infatti nasce per unire, per creare relazioni, proprio laddove ciò non appare immediatamente possibile per assenza o carenza di rapporti. La natura del Diritto è l'accoglienza e questa è anche la sua funzione primaria: il Diritto non è rivendicazione ma riconoscimento, soprattutto quando i motivi spontanei per accogliere l'altro sono insufficienti o non convincono più. Non solo la Filosofia e la Teologia lo riconoscono, ma anche il Diritto amministrativo, quello penale, quello internazionale. Il Diritto canonico, per parte propria, si autocomprende come norma communionis affinché ogni persona possa sedere a mensa nel Regno dei cieli.
Nell’esortazione apostolica Amoris Laetitia, Papa Francesco ha incoraggiato tutti i cristiani e le persone di buona volontà ad allargare lo «sguardo e ravvivare la nostra consapevolezza sull’importanza del matrimonio e della famiglia» (n. 2). Questo desiderio del Santo Padre ha stimolato la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università della Santa Croce alla creazione del Centro di Studi Giuridici sulla Famiglia (CSGF), con lo specifico intento di porre tutta l’esperienza scientifica dei docenti e ricercatori al servizio del matrimonio e della famiglia. Le giornate annuali sui temi legati al fondamento antropologico del matrimonio e della famiglia sono nate proprio per canalizzare tutta questa esperienza, rafforzarla e metterla al servizio del vincolo coniugale e familiare nel mondo di oggi. La metodologia interdisciplinare adottata muove dalla convinzione che la comprensione della dimensione giuridica del matrimonio e della famiglia, intesa quale dimensione di giustizia nei rapporti interpersonali, si illumina mediante il contributo delle altre discipline che studiano la stessa realtà e che, a loro volta, si arricchiscono dal confronto con le questioni di giustizia che sorgono in quest’ambito. La prima edizione di queste giornate è stata dedicata alla relazione familiare fondamentale: la relazione coniugale, nella sua crisi attuale e nei suoi orizzonti di soluzione. Poiché le crisi più esistenziali implicano profondi interrogativi, quella odierna richiede uno sforzo di approfondimento per comprendere meglio l’essere del matrimonio e della famiglia e così far risplendere più adeguatamente la loro luce. I relatori, partendo da diversi punti di vista, presentano una panoramica del contesto attuale del matrimonio e della famiglia, in modo particolare la relazione coniugale, con le sue ombre ma anche con le sue speranze.
Il presente volume raccoglie le relazioni tenute durante la I Giornata interdisciplinare di studio sull’Antropologia Giuridica della Famiglia, svoltasi presso la Pontificia Università della Santa Croce, a Roma, il 19 aprile 2018, e organizzata dal Centro di Studi Giuridici sulla Famiglia. Hanno contribuito con i loro lavori: Carlos José Errázuriz, Sergio Belardinelli, Carlos Martínez de Aguirre, Héctor Franceschi, Robert A. Gahl, Mariolina Ceriotti Migliarese e José Granados.
Il curatore, Álvaro González Alonso, è docente di Diritto Matrimoniale Canonico presso la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università della Santa Croce, nonché Segretario del Centro di Studi Giuridici sulla Famiglia della stessa Facoltà.
La collana "I Compendi d'Autore" si indirizza agli studenti universitari, ai candidati a concorsi pubblici o ad esami di abilitazione professionale e in generale a tutti coloro che si apprestano ad affrontare una prova orale. In questa edizione si è proceduto ad un rinnovamento radicale dei volumi al fine di soddisfare al meglio le esigenze di chi ha poco tempo a disposizione per preparare la prova e incontra difficoltà per l'elevato numero di nozioni (anche di materie diverse tra loro) da memorizzare. "I Compendi d'Autore" sono gli strumenti giusti per superare queste due difficoltà grazie a: chiarezza e semplicità nell'esposizione delle nozioni e dei principi fondamentali; sinteticità ma al tempo stesso completezza nei contenuti. In particolare, i volumi si connotano per: articolazione chiara e immediata degli argomenti in paragrafi e sottoparagrafi interni; esposizione schematica "per punti" delle principali tesi sulle questioni più problematiche; evidenziazione, tramite l'utilizzo di grassetti e corsivi, dei concetti-chiave di ogni singolo istituto; attenta selezione delle più importanti e recenti decisioni sulla giurisprudenza, segnalate in appositi box contenenti "La giurisprudenza più significativa"; segnalazione delle principali domande d'esame alla fine di ogni capitolo, utili per un rapido riepilogo delle nozioni apprese e per "testare" il livello di preparazione raggiunto; dettagliato indice analitico-alfabetico, per agevolare la ricerca degli istituti. Si tratta di strumenti appositamente pensati per aiutare chi non può fare ricorso a trattazioni troppo lunghe e necessita di un'opera, che, in un limitato numero di pagine, fornisca in modo chiaro e completo tutto ciò che non è possibile non sapere per superare la prova!
I genitori godono del diritto di libertà religiosa nell’educare i figli? E allo stesso tempo, i figli hanno il diritto di ricevere un’educazione religiosa? Questa disamina propone delle risposte pratiche alla luce dell’approfondimento e dello studio del diritto canonico, italiano ed internazionale, sempre tenendo a mente il concetto di “Best interest of the Child”. La funzione educativa dei genitori non può prescindere dalla dimensione religiosa della vita, se veramente vuole essere orientata a promuovere il completo ed effettivo sviluppo della persona.
Biografia
Francesco De Angelis (1987). Dopo l’ottenimento della Laurea Magistrale in Giurisprudenza, prosegue gli studi con il conseguimento del Dottorato in Utroque Iure presso la Pontificia Università Lateranense. Lavora attualmente come Assistant Professor presso la Facoltà di Scienze Umane, Canoniche e Religiose dell’Universidad Católica San Antonio, a Murcia (Spagna).
Il libro raccoglie le tematiche affrontate nella 57a Assemblea Generale della Conferenza Italiana Superiori Maggiori e le loro implicanze dal punto di vista della formazione e dell'approfondimento disciplinare.
L’araldica rappresentò un fenomeno della storia europea, iniziato nel secolo XI, quale mezzo di identificazione dei cavalieri nei combattimenti tramite i colori e le figure disegnate sugli scudi; gli stemmi furono spesso utilizzati nei sigilli per autenticare documenti e le comunicazioni epistolari. I sigilli, impiegati prima della nascita dell’araldica, furono resi più elaborati aggiungendo alle figure emblemi araldici o segni di dignità ecclesiale. Il clero adottò le insegne per individuare, dalle ornamentazioni esterne allo scudo, l’ufficio, la dignità, la carica e la posizione gerarchica ricoperta dall’ecclesiastico.
Poiché tutta la società del tempo (fin dal secolo XIII) era interessata all’araldica, la Chiesa dovette trovare nell’ambito della legge canonica una sistemazione giuridica degli emblemi del clero, degli ordini religiosi e delle sue istituzioni. Questo volume rende conto delle modalità con le quali la Chiesa, nei secoli, regolamentò il diritto a vestire le insegne pontificali e a indossare particolari copricapi in analogia all’araldica secolare che impiegava elmi, corone e cappelli quali simboli di nobiltà.