Questo volume si inserisce nella collana Monumenta Studia Instrumenta Liturgica e raccoglie gli atti del convegno tenutosi presso l'Università Europea di Roma il 24 e 25 febbraio 2011 sul tema "Liturgie e culture tra l'età di Gregorio Magno e il pontificato di Leone III". Il convegno, realizzato in collaborazione tra diversi atenei e istituti di ricerca, quali la stessa Università Europea di Roma, l'Università del Sacro Cuore, la Pontificia Accademia Teologica, ha l'obiettivo di analizzare dal punto di vista storico le diverse forme delle liturgie cristiane medievali mettendo in evidenza le trasformazioni degli usi nelle diverse aree liturgiche e i mutamenti ecclesiologici. Lo studio risulta di particolare interesse oltre che per i liturgisti, anche per le facoltà di Teologia e gli studiosi di storia della Chiesa.
Descrizione dell'opera
In Italia sono pochi coloro che non hanno mai avuto a che fare con la messa: una percentuale significativa di credenti vi partecipa ogni domenica; altri sono presenti in modo saltuario; qualcuno si fa vivo solo a Natale e Pasqua; per altri ancora si tratta di un ricordo legato all'infanzia…
Il volumetto presenta lo svolgimento della celebrazione eucaristica, così com'è indicato dalle norme liturgiche, mostrandone il senso e offrendo qualche sobria indicazione per una partecipazione consapevole e fruttuosa. Il riferimento è alla messa secondo il rito romano, con qualche nota anche sul rito ambrosiano.
Destinatari di questo lavoro sono anzitutto i fedeli che partecipano alla messa, ma anche sacerdoti, catechisti e operatori pastorali che, in circostanze diverse, hanno il compito di introdurre altri al senso della celebrazione. A tal fine il linguaggio, pur preciso dal punto di vista teologico e liturgico, risulta accessibile a tutti.
Sommario
Introduzione. I criteri della riforma del Vaticano II. La struttura fondamentale della messa. I riti introduttivi. La liturgia della Parola. La liturgia eucaristica. Riti di conclusione.
Note sull'autore
PIERPAOLO CASPANI, nato nel 1960, dal 1984 è prete della diocesi di Milano. Ha conseguito il dottorato in teologia con una tesi dal titolo La pertinenza teologica della nozione di iniziazione cristiana (1999). Attualmente è direttore della Sezione della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, costituita presso il seminario di Milano, dove insegna teologia sacramentaria dal 1988. Presso le EDB ha pubblicato Rinascere dall'acqua e dallo Spirito. Battesimo e cresima sacramenti dell'iniziazione cristiana (2009), Segni della Pasqua, segni per la vita. Catechesi sui sacramenti (2010), Corinto: il pane condiviso. Costruire la comunità (2011) e, con P. Sartor, Iniziazione cristiana. L'itinerario e i sacramenti (22011).
Una guida che spiega "cosa" è la messa, per far capire e comprendere questa celebrazione anche a chi la trova noiosa o inutile.
Semplice manuale che raccoglie celebrazioni pronte all'uso in cui la comunità si rende attenta e vicina ai fratelli malati e anziani.
Il mondo della festa e del folklore italiano ed europeo, analizzato con gli strumenti della storia e dell'antropologia e della storia delle religioni, rivela una lunga e ricca serie di riferimenti a una liturgia annuale in cui si mescolano festivita' cristiane ed eredita' arcaiche di culti di radice celtica, classica e germanica. Razionalismo, utilitarismo, progressismo convergono nello sparare a zero sulle feste tradizionali: alcuni le vorrebbero derubricate a occasioni per di più intense forme di shopping, altri cancellate nel malinconico e indistinto crespuscolo del "tempo libero", altri invece sopravivventi ma spogliate di ogni sacralità e ridotte a ricorrenza laica. L'Autore riassume le ragioni per le quali le feste tradizionali sono degne di essere conosciute, comprese tramandate. INDICE DEL LIBRO: Cap. I, L'ora e il sempre., Cap. II, Rito e gioco nella festa., Cap. III, L'acculturazione del tempo., Cap. IV, Il Circo e il Santuario., Cap. V, La festa combattuta., Cap. VI, Calendario e calendari., Cap. VII, Il Cristo-Sole., Cap VIII, La luna dell'Equinozio., Cap. IX, Ex Eva Ave., Cap. X, Le feste nella città., Cap. XI, Le stagioni e il lavoro., Cap. XII, I vecchi dèi, la povera gente., Cap. XIII, Il principio, la fine e poi ancora il principio., Cap. XIV, Fate festa ogni tanto., Appendice I, Calendario romano antico., Appendice II, Calendario romano generale., Bibliografia.
Obiettivo del testo è creare nel cristiano adulto la coscienza di ciò che avviene nel giorno del Signore e quando si celebra la liturgia delle Ore. L'autore pone a tema la struttura della Messa, sottolineando come ogni elemento rimandi agli eventi biblici, per arrivare poi a mostrare l'intima connessione tra celebrazione eucaristica e liturgia delle Ore. Egli affronta la materia con precisione nella ricerca storica e attenzione all'animazione liturgica. Il metodo da lui utilizzato è quello antichissimo dei Padri della Chiesa: partire dai riti per riscoprire il mistero celebrato. La nuova edizione è arricchita da integrazioni e ulteriori schede.
Il XV Convegno Liturgico celebrato a Roma dal 28 al 30 dicembre 2010 ha voluto riflettere su alcune tematiche per lasciare un'impronta profonda della liturgia e della spiritualità della Chiesa nella vita dei seminaristi. Ai partecipanti al Convegno si è fatto notare come il Messale è preceduto e introdotto dalla "Istitutio Generalis", la quale non è una semplice raccolta di norme rubricali, ma piuttosto una sintesi di principi teologico-ascetico-pastorali, indispensabili sia per la conoscenza dottrinale, sia per la celebrazione, la catechesi e la pastorale della Messa. Solo un costante approfondimento di questa catechesi farà comprendere a tutti il senso, il dovere e il gaudio della loro partecipazione attiva e cosciente: una partecipazione che dovrà esprimersi nell'ascolto, nella preghiera comune e nel canto, ma anche nel "sacro silenzio", necessario colloquio individuale con Dio, perché il dialogo orante dell'assemblea sia davvero un'elevazione di fede e di amore nello spirito, per Cristo, al Padre.
"I sacramenti sono in connessione sostanziale con la vita della Chiesa. Costituiscono la radice profonda della vita del popolo cristiano; ma la Chiesa è un popolo guidato al destino: i sacramenti sono pertanto nell'orizzonte ineludibile della vita e della funzione dell'autorità ecclesiale. Leggendo le pagine del tuo libretto, appare chiara l'immagine della Chiesa come luogo della presenza sacramentale di Cristo. E questo è un contributo fondamentale a riprendere l'evento cristiano come esperienza. Questa tua presentazione dei sacramenti, così innovativa perché così tradizionale, conferisce ai sacramenti il valore che io ho riscoperto nei cinque anni del mio episcopato. In moltissimi casi i sacramenti, che hanno una specificità assolutamente cattolica, assumono, nel contesto di profonda scristianizzazione in cui viviamo, il valore di strumenti di una nuova evangelizzazione" (dalla Presentazione di Mons. Luigi Negri).
Nell’odierno ambito ecclesiale non è inconsueto doversi confrontare con mentalità e orientamenti contrastanti in merito al modo di concepire e attuare la liturgia. C’è chi sostiene che la liturgia codificata dalla Chiesa dovrebbe essere considerata alla stregua di un semplice canovaccio da adattare alle esigenze del momento e chi la ritiene immodificabile. Altri ancora pensano che la riforma realizzata dopo il Vaticano II sia per se stessa illegittima e fallimentare. Questa situazione di precarietà sembra favorire un atteggiamento di sfiducia nei confronti del Magistero e compromettere la formazione liturgica.
L’Autore della presente riflessione intende dimostrare come la preghiera della Chiesa non possa essere oggetto di manipolazioni arbitrarie e come la vigente forma liturgica sia coerente con lo sviluppo storico della liturgia romana.
«Guardando alla storia bimillenaria della Chiesa di Dio, guidata dalla sapiente azione dello Spirito santo, ammiriamo, pieni di gratitudine, lo sviluppo, ordinato nel tempo, delle forme rituali in cui facciamo memoria dell’evento della nostra salvezza. Dalle molteplici forme dei primi secoli, che ancora splendono nei riti delle antiche Chiese di Oriente, fino alla diffusione del rito romano; dalle chiare indicazioni del Concilio di Trento e del Messale di san Pio V fino al rinnovamento liturgico voluto dal Concilio Vaticano II: in ogni tappa della storia della Chiesa la Celebrazione eucaristica, quale fonte e culmine della sua vita e missione, risplende nel rito liturgico in tutta la sua multiforme ricchezza » (Benedetto XVI).
Don Enrico Finotti, nato a Rovereto (TN) nel 1953, dopo il liceo ha seguito gli studi teologici presso il Seminario Diocesano di Trento. Ordinato sacerdote nel 1978, è attualmente parroco a Rovereto. Collabora con l’Ufficio Liturgico Diocesano di Trento nei percorsi di formazione liturgica. È curatore della rivista Liturgia «culmen et fons». Ha tra l’altro pubblicato: L’anno liturgico. Mistero, grazia e celebrazione e La centralità della Liturgia nella storia della salvezza.
Brevi meditazioni sul Vangelo dei giorni feriali con suggerimenti che offrono stimoli per una riflessione personale.
Di fronte alle tragedie del mondo si ha nostalgia dell'annuncio di pace del bimbo nel presepe che cambierà il mondo, del "Non temete" che gli angeli diffondono nella notte. Ma dov'è questo bambino? Dove sono gli angeli? "Noi pensiamo che i segni di Dio nella nostra vita ci siano anche oggi. Non sono radiosi essere luminosi ma momenti dell'esperienza. Schiudono all'improvviso il nostro quotidiano a una nuova dimensione e lasciano presagire qualcosa di quello che Dio è e vuole molto concretamente, qui e ora." (dall'Introduzione) Nei propri spunti sul Natale e l'Avvento l'abate N. Wolf racconta come ha individuato le tracce di Dio nell'umanità incontrata nei suoi viaggi. C. Mühlstedt prolunga i suoi pensieri in 24 suggerimenti per la meditazione.
Questo volume propone un singolare parallelismo tra la Via Crucis di Gesù e il doloroso cammino di un sacerdote (colpito da un'intossicazione alimentare da botulino) che commenta le tappe della Via Crucis. È una testimonianza di come solo chi vive o ha vissuto davvero un'esperienza impervia e dolorosa possa trovare in Cristo una rinascita, perché Dio, attraverso la Passione di Cristo, abita anche nel nostro dolore.