Il presente lavoro espone le basi francescane del concetto di "fraternità". Per realizzare quest'intento, viene fatta un'analisi del tema della fraternità nella tradizione francescana e nell'enciclica Fratelli tutti, organizzando il discorso intorno ai quattro livelli dell'equilibrio ecologico: spirituale, interiore a sé stesso, sociale, naturale con tutti gli esseri viventi. Questi livelli corrispondono alle quattro relazioni fondamentali dell'essere umano. La fraternità universale non sarà possibile se uno di questi quattro livelli viene trascurato.
Riflessioni sulla straordinaria opportunità offerta dalla crisi globale per recuperare sobrietà e rispetto per la natura, cura dei beni comuni e utilizzo sostenibile delle limitate risorse del pianeta. Quelle che noi oggi chiamiamo fonti rinnovabili di energia sono quelle di cui parla san Francesco nel "Cantico delle creature": frate Sole, frate Vento, sor'Acqua, e sora nostra matre Terra. Questo libro nasce proprio da un confronto di idee che, a partire dal grande messaggio di san Francesco, propone uno stile di austerità, povertà e fraternità cosmica.
La nuova enciclica sull'ecologia e sul nostro dovere di salvaguardare il creato. Sei i punti chiave attorno a cui si sviluppa la riflessione di papa Francesco: "Quello che sta accadendo alla nostra casa", "Il Vangelo della creazione", "La radice umana della crisi ecologica", "Un'ecologia integrale", "Alcune linee di orientamento e di azione", "Educazione e spiritualità ecologica". "Alla fine - scrive papa Bergoglio - ci incontreremo faccia a faccia con l'infinita bellezza di Dio e potremo leggere con gioiosa ammirazione il mistero dell'universo, che parteciperà insieme a noi della pienezza senza fine... Nell'attesa, ci uniamo per farci carico di questa casa che ci è stata affidata, sapendo che ciò che di buono vi è in essa verrà assunto nella festa del cielo. Insieme a tutte le creature, camminiamo su questa terra cercando Dio... Camminiamo cantando! Che le nostre lotte e la nostra preoccupazione per questo pianeta non ci tolgano la gioia della speranza" (dai nn. 243 e 244).
Il messaggio dell'enciclica è accompagnato da commenti che guardano al testo a partire da tre prospettive diverse: quelle di un teologo, di un vescovo e di un politico.
Lettera pastorale ai fedeli dell'Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve alla luce della Evangelii gaudium per l'avvio del processo di discernimento, purificazione e riforma". "
Un invito entusiastico e chiarificante al cristiano, e soprattutto ai giovani, ad immergersi nella storia, sia nella Chiesa che nella società, mai fuggire da essa: è questa l'eredità che papa Francesco ha raccolto con coraggio, senza timore, nella consapevolezza che "dal cuore del Vangelo riconosciamo l'intima connessione tra evangelizzazione e promozione umana, che deve necessariamente esprimersi e svilupparsi in tutta l'azione evangelizzatrice". Questo è il filo conduttore che deve spingere l'uomo contemporaneo ad agire senza paura facendo un cammino di amore per la Chiesa e di servizio per la società. Come dice l'autore nella presentazione, a molti parlare di coraggio della modernità, come il sottotitolo propone, può sembrare privo di senso, o fuori della storia contemporanea. In realtà è l'augurio che Mons. Leuzzi fa ad ogni uomo e donna di scoprire che ciò che ci è stato insegnato è troppo poco o forse troppo idealistico. C'è bisogno di un tempo nuovo per riflettere che la modernità non è stata ancora compresa e che il cristianesimo è la chiave interpretativa di essa. Ai battezzati la grande responsabilità di vivere questa modernità e di testimoniarla e all'uomo contemporaneo la gioia di accoglierla come dono.
"Come fu all'inizio del XX secolo, così sarà all'inizio del XXI secolo: solo da un ritrovato amore per la liturgia, compresa nella sua natura essenzialmente teocentrica e cristocentrica - opus Dei in Christo (opera di Dio in Cristo) - e allora anche nelle sue irrinunciabili implicazioni antropologiche ed ecclesiologiche - opus Dei in Christo propter homines et Ecclesiam (opera di Dio in Cristo in favore degli uomini e della Chiesa) potrà venire quel rinnovamento spirituale e pastorale che il concilio tanto auspicava." (P. Bua)
"La fede è il più grande dono che Dio fa agli uomini. Dio non è assolutamente un pericolo per l'uomo, una presenza opprimente, ma la pienezza della nostra umanità. La fede ci immette nel mondo di Dio e colora ogni vita di un arcobaleno di speranze. [...] Due grandi maestri ci fanno scuola: Giovanni Paolo II, che ci protegge dal cielo dei beati, dopo averci guidato per le vie del mondo e Benedetto XVI, nella sua chiarezza intellettuale e delicatezza relazionale verso tutti. L'Autore Andrea Mariani con fedeltà ripropone gli insegnamenti che fondano la nostra esperienza di vita e di fede" (dalla Prefazione di Mons. Domenico Sigalini).
Il volume si propone di rendere facile e accessibile a chiunque sia interessato un documento di straordinaria importanza nella storia della Chiesa, l’enciclica Fides et Ratio di Papa Giovanni Paolo II. Di fronte al grande sconvolgimento che regna nel mondo della teologia e della filosofia in ambito cattolico, nel 1998 il grande Papa lancia la sua “controffensiva”. Quest’opera stupenda, e godibilissima, a oltre dieci anni dalla sua uscita è ancora poco conosciuta e applicata. Da qui l’idea di un commento divulgativo che però riportasse per intero il testo, a vantaggio di tutti i cattolici e di coloro che seguono con stima la vita della Chiesa.
"La verità espressa nell'Humanae vitae non muta; anzi, il suo insegnamento si fa più attuale e provoca a riflettere sul valore intrinseco che possiede": con queste parole Benedetto XVI ha ribadito il valore e l'attualità dell'Enciclica quarant'anni dopo, e gli scritti qui raccolti confermano da vari punti di vista questa analisi.
Recensione : Vediamo infatti come la separazione del concepimento dall'atto coniugale ha minato alle radici il matrimonio, senza eliminare un male come l'aborto, e ha contribuito in modo determinante alla crisi della famiglia, mentre l'introduzione della tecnica in un settore così delicato come l'oirigine della vita umana ha aperto derive sempre più pericolose come la fecondazione artificiale e la possibilità di esercitare esperimenti scientifici sugli embrioni.
A quarant’anni dalla sua pubblicazione, l’Enciclica Humanae vitae continua a provocare reazioni appassionate. Purtroppo,la maggior parte di coloro che hanno denigrato l’Humanae vitae non hanno notato che è anzitutto la ragione a giustificare la posizione di Paolo VI. L’Enciclica conferma le conclusioni evidenti di una serie di discipline scientifiche...