La società contemporanea si struttura su azioni e prassi comunicative. La cultura digitale è il vero e proprio ambiente in cui le generazioni nascono e si sviluppano. Adulti e giovani hanno un nuovo modello antropologico, caratterizzato dagli sviluppi digitali; essi modificano e apprendono un particolare modo di stare nel mondo e di relazionarsi. Può dunque la Chiesa non essere mediale in una società mediale? L'autore, con uno stile teorico pratico affronta questa urgentissima sfida e propone percorsi di rinnovamento. Il testo può essere un valido supporto nella formazione di operatori pastorali che lavorano soprattutto negli uffici di Comunicazione e che sono chiamati a reinventarli, ristrutturarli, progettare in modo nuovo la pastorale della comunicazione.
«La sapienza greca ha convertito il cristianesimo alla dottrina. L’impero romano ha convertito il cristianesimo al potere. Il capitalismo occidentale ha convertito il cristianesimo all’uso spregiudicato della ricchezza. Il mondo virtuale ha convertito il cristianesimo alla spettacolarità. [...]. Per annunciare il Vangelo occorre la libertà della missione. I testimoni di Cristo del nostro tempo non possono essere più i consacrati da una Chiesa, costituiti quali amministratori del sacro e funzionari in carriera. Sono bensì i “chiamati” come Pietro: “Tu seguimi” (Gv 21,2) e che amano talmente il Cristo Gesù, fino a donare, come Lui, la propria vita per fratelli. Solo i testimoni (martiri) di Gesù salvano l’umanità» (R. Nogaro).
In questo libro il vescovo Raffaele Nogaro offre al lettore una densa e originale meditazione sul profilo del testimone, una meditazione che smaschera i ritualismi religiosi e restituisce al cristianesimo l’autentico scandalo della testimonianza di Gesù Cristo.
Da sempre la Chiesa ha avvertito il servizio agli ammalati come "parte integrante della sua missione", associando "la predicazione della Buona Novella con l'assistenza e la cura dei malati". Il testo della Nuova Carta degli operatori sanitari è operata una revisione e un aggiornamento di questo documento mantenendone la struttura originaria, incentrata sulla vocazione degli operatori sanitari a ministri della vita. Oltre all'avanzamento delle scienze mediche e delle possibili ripercussioni sulla vita umana vengono affrontate questioni di ordine medico-legale e socio-sanitarie.
Il presente volume contiene le riflessioni emerse nel corso della Plenaria che la Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica hanno tenuto dal 27 al 30 novembre 2014 sul tema: «Vino nuovo in otri nuovi. La vita consacrata a 50 anni dalla Lumen gentium e dal Pefectae caritatis» che ha rivolto l'attenzione al cammino compiuto dalla vita consacrata nel post-Concilio, cercando di leggerne in sintesi le sfide rimaste ancora aperte. Tali Orientamenti sono anche il frutto di quanto emerso a seguito dei numerosi incontri che nel corso «dell'Anno della vita consacrata hanno visto convergere a Roma, presso la Sede di Pietro, consacrate e consacrati provenienti da ogni parte del mondo» (pag.7). Il Magistero della Chiesa, a partire dal Concilio Vaticano II, ha sempre accompagnato la vita delle persone consacrate anche attraverso grandi coordinate di riferimento e di valore come: «le Istruzioni Potissimum institutioni (1990), La vita fraterna in comunità (1994), Ripartire da Cristo (2002), Il servizio dell'autorità e l'obbedienza. Faciem tuam (2008), e Identità e missione del Fratello religioso nella Chiesa (2015)». Per vino nuovo otri nuovi si colloca nella linea «di un esercizio di discernimento evangelico, nel quale si cerca di riconoscere - alla luce dello spirito - quell'"appello" che Dio fa risuonare nella stessa situazione storica: Anche in essa e attraverso di essa Dio chiama» (pag.8).
Il Capitolo ottavo della Esortazione Apostolica Post Sinodale Amoris laetitia è intitolato "Accompagnare, discernere e integrare la fragilità". Questa parte del documento non è molto ampia e, forse a motivo del contenuto e anche della forma, questo capitolo è stato giudicato o con un certo sfavore o con un certo riserbo. Per tale motivo, l'intento di queste pagine è quello di prendere in considerazione il prezioso testo del capitolo per cercare di coglierne il ricco messaggio dottrinale e pastorale.
Il presente documento propone alcuni nuovi sviluppi rispetto al percorso formativo proposto dalla Ratio Fundamentalis del 1970. La formazione iniziale viene articolata in varie tappe: propedeutica, degli studi filosofici o discepolare, degli studi teologici o configuratrice, pastorale o di sintesi vocazionale. Gli orientamenti contenuti sono di vario genere – teologico, spirituale, pedagogico, canonico – vere e proprie norme, che ripropongono quelle del Codice di Diritto Canonico e determinano più precisamente i modi da osservarsi nella loro applicazione. All’interno di questa Ratio Fundamentalis, come già in quella del 1970, si trova anche l’Ordo Studiorum, che comprende un elenco indicativo delle materie che devono essere parte del corso di studi dei seminaristi, nelle sue diverse fasi, all’interno della più ampia formazione intellettuale.
Il presente volume contiene le riflessioni del Cardinale Sistach sull'Amoris laetitia al fine di contribuire alla valorizzazione della ricchezza dei contenuti donati da Papa Francesco e dal lavoro pastorale che ci ha lasciato come Pastore di tutta la Chiesa. Le riflessioni di Sua Eminenza nascono a seguito della sua partecipazione alle due assemblee sinodali nell'ottobre 2014 e nell'ottobre 2015. Gli interventi e i documenti di quelle assemblee sono rintracciabili all'interno dell'Esortazione che raccoglie i contributi dei due Sinodi sulla famiglia e altre considerazioni capaci di «orientare la riflessione, il dialogo e la prassi pastorale sul matrimonio e la famiglia e, allo stesso tempo, offrire coraggio, stimolo ed aiuto alle famiglie nel loro impegno e nelle loro difficoltà».
Viviamo in un tempo in cui la nozione di dono non interpella più solamente la sfera morale, spirituale dell'uomo, ma anche quella sociale, politica, economica. Una nuova prospettiva è ora possibile: il superamento dell'homo oeconomicus mediato dall'avvento dell'homo donans, per cui il profitto non esclude il dono e l'affermazione dei diritti individuali non soffoca la ricerca del bene comune. Oggi non solo in ambito religioso si parla di fraternità come principio socio-economico, basato su quattro valori: libertà, gratuità, relazione, bene comune. La Dottrina sociale della Chiesa sviluppa il suo discorso sulla realtà dell'uomo e del mondo risalendo alle radici antropologiche di tali principi, offrendo una sua lettura dei tempi attuali, incoraggiando uomini e donne di buona volontà a realizzare i cambiamenti necessari alla trasformazione delle ingiustizie sociali ed economiche che affliggono l'umanità. Oggi è sempre più chiaro che si può avere un enorme capitale economico, eppure essere poveri di capitale umano, sociale, ecologico. È pure evidente che abbiamo bisogno di felicità pubblica fatta di relazioni e di reciprocità più che di produttività: la relazione fraterna, anche in economia, mette al primo posto la cooperazione con il suo spirito prevalente sulla competizione. È sempre più chiaro che la somma degli interessi, individuali e nazionali, non corrisponde affatto al bene comune, così come il PIL (prodotto interno lordo) non equivale affatto al BeS (benessere equo solidale), perché il PIL è legato al concetto di efficienza (bene materiale), mentre il BeS a quello di felicità (bene relazionale). Questa verità si va facendo strada anche nella mente dell'uomo comune, nel tempo di maggiore espansione del comportamento consumistico di massa, fortemente legato all'incremento della produttività. Toccato il fondo, l'uomo riscopre oggi il valore economico dell'atto gratuito del dono, che, secondo il principio di reciprocità, non deve rispondere necessariamente alla legge di proporzionalità (come nello scambio): si dona secondo la possibilità; si riceve secondo le necessità. Se noi ci dirigeremo verso una ecologia integrale dell'uomo e della terra, questa sarà la nuova bussola dell'agire umano.
Uno degli effetti dell'attuale pontificato è la rinascita d'interesse per la dottrina sociale della chiesa, presentata con il taglio universalistico, proprio di papa Francesco. Il presente compendio, che rappresenta una sintesi del trattato Introduzione alla dottrina sociale della Chiesa, è stato pensato come uno strumento di larga diffusione del pensiero sociale cristiano, ed è dedicato in primo luogo ai movimenti e alle associazioni giovanili. Ma non solo a loro. Sotto forma di dieci lezioni, infatti, l'autore espone e approfondisce, alla luce degli insegnamenti sociali della chiesa, alcuni tra gli argomenti fondamentali, oggi maggiormente in discussione sia nel mondo cattolico, sia in ambienti di cultura laica. Il libro, perciò, è particolarmente indicato per impostare un "breve corso" di dottrina sociale, aperto a tutti i "pensanti", credenti o non credenti, in ambienti parrocchiali o nei numerosi circoli di studio e di cultura o per un ciclo organico di conferenze.
Da Pio IX a Francesco, dall'unità d'Italia ai giorni nostri: "La Civiltà Cattolica", la più antica rivista italiana ancora attiva, ha accompagnato tutte le fasi della storia moderna del nostro Paese e della Chiesa. Nata nel 1850 da un gruppo di gesuiti desiderosi di parlare della "cultura viva", vicina ai problemi del popolo e avversa alle divisioni tra credenti e non credenti, la pubblicazione ha mantenuto in tutti questi anni un vincolo particolare di amore con la Santa Sede, di cui ha condiviso e interpretato, con il coraggio e l'audacia propri della Compagnia di Gesù, gli intenti apostolici e le azioni a sostegno della fede. Il libro raccoglie gli scritti e i discorsi dei pontefici in occasione delle udienze con il Collegio degli Scrittori della Rivista, dando vita a uno straordinario viaggio nei diversi pontificati attraverso le parole dei Papi che si sono succeduti, in un dialogo aperto, pieno, cordiale e rispettoso sulla realtà del nostro tempo.
«Se tu conoscessi il dono di Dio» (Gv 4,10). Sono parole che Gesù rivolge alla samaritana, in uno degli episodi più belli e sorprendenti del vangelo. Normalmente erano gli altri, uomini e donne, che andavano a cercare Gesù, per incontrarlo, per farsi battezzare, per ascoltare le sue parole, per farsi guarire nel corpo e nel cuore... Qui invece è Gesù che desidera incontrare lei. Si potrebbe anche dire che ha bisogno di lei, tanto che le chiede dell'acqua, la cosa più preziosa in quella terra bruciata dal sole e per di più nell'ora più calda del giorno («Era circa mezzogiorno»). «Lo Spirito Santo» - ci ha ricordato Papa Francesco - «è il dono di Dio per eccellenza, è un regalo di Dio e a sua volta comunica a chi lo accoglie diversi doni spirituali». So che, insieme ai vostri sacerdoti e ai catechisti, nel Cammino dei 100 giorni, avete lavorato proprio sui doni dello Spirito Santo. Voi perciò, carissimi ragazzi e ragazze, avete cominciato a conoscere il dono di Dio.