
La vicenda di Edith Stein è diventata nota anche al di fuori della cerchia degli specialisti. Ebrea, allieva di Husserl a Gottinga e quindi sua assistente a Friburgo, battezzata nella chiesa cattolica dopo un lungo periodo di incerdulità, monaca carmelitana ed infine martire nel lager di Auschwitz: la sua esperienza non può mancare di colpire. In questo volume viene approfondita la sua concezione della filosofia e il rapporto di quest'ultima con la fede. La ricerca è condotta lasciando parlare Edith Stein stessa attraverso il suo epistolario, la sua autobiografia, gli scritti minori e situando la sua riflessione nel contesto di tutta la sua vita e della sua esperienza culturale e spirituale.
I 28 discorsi di S. Agostino sul Natale ed Epifania confermano lo zelo pastorale del vescovo nei confronti del suo gregge. Non solo carità pastorale e zelo si fondono insieme, ma Agostino comunica la passione per la Verità, la ricerca dell’amore e soprattutto l’umiltà nel perseguire l’itinerario verso Dio. Il mistero dell’incarnazione diventa così per il vescovo d’Ippona opportunità pastorale per ri-dire e ri-dare coraggio, speranza e robustezza di fede al popolo di Dio.
La caratteristica prettamente pastorale dei discorsi ne fanno una valida istruzione di taglio catechetico e liturgico insieme, una perla di azione pastorale in cui traspare la sensibilità e la responsabilità del pastore nei confronti del suo gregge.
Teologia e pastorale si fondono insieme in un linguaggio accessibile e comprensibile. Nei discorsi del Natale e dell’Epifania, possiamo scoprire un metodo pastorale che, partendo dal dato teologico – l’incarnazione e la nascita di Cristo, l’Epifania come manifestazione di amore e rendimento di grazie –, ci indirizza alla visione della nostra realtà con gli occhi della fede e del vangelo portandoci all’azione per il bene stesso della Chiesa e della sua autorealizzazione.
I discorsi, perciò, vogliono rinvigorire il dono dell’amore di Dio che si fa carne, si dona e arricchisce l’esperienza umana ravvivandone l’orizzonte di fede e speranza. Ha scritto recentemente Benedetto XVI: “La fede in Dio apre all’uomo l’orizzonte di una speranza certa, che non delude; indica un solido fondamento su cui poter poggiare senza timore la vita; chiede di abbandonarsi con fiducia nelle mani dell’Amore che sostiene il mondo
XIV e inizi del XV secolo
Volume sesto di Figure del pensiero Medievale
In coedizione con Città Nuova
Rilegato con sovracoperta
Testi di: J.Biard, I.Biffi, S.-T. Bonino, F.Buzzi, M.J.F.M.Hoenen, C.Marabelli, E.Reinhardt, F.Stella
Tommaso Moro (Londra 7 febbraio 1478 6 luglio 1535) continua a essere considerato oggi l’«uomo di tutti i tempi». Politico e umanista, amico di Erasmo da Rotterdam (che gli dedicò L’elogio della follia) e di Juan Luis Vivès, uomo di lettere e avvocato, scrittore prolifico e studioso dei classici, fu Lord Cancelliere dello Stato durante il regno di Enrico VIII. Uomo di fede profonda e vasta cultura illuminata, coltivò valori quali pace, libertà, amicizia, umorismo, servizio agli altri e purezza di coscienza. In nome della sua fede e della sua coscienza, nel 1532 si oppose al divorzio di Enrico VIII (il quale entrò in conflitto con il Papa) e agli eventi che segnarono gli inizi della Chiesa anglicana (nel 1534 Tommaso Moro si rifiutò di firmare l’Atto di supremazia, che segnò lo scisma con la Chiesa cattolica), per cui fu accusato di tradimento, incarcerato nella Torre di Londra e decapitato nel 1535. Le sue opere più note sono Utopia e Lettere dal carcere.
Poche ore prima di morire, il Cancelliere ricorda il suo passato. Queste pagine sono una rivisitazione, a mo’ autobiografico, della sua vita e del suo pensiero e ci mostrano l’attualità permanente di una personalità complessa e interessante al tempo stesso.
Punti forti
L’attualità di un personaggio dell’Inghilterra del secolo XVI tuttora ritenuto «l’uomo per tutte le stagioni».
Notevole questo riproporre la figura di un grande che ha affermato la fedeltà al primato della coscienza con la propria morte, attraverso una formula letteraria insolita nella rielaborazione della vita e del pensiero di Tommaso Moro: egli parla in prima persona.
Destinatari
Giovani e adulti, ovvero gli interessati al personaggio e ai suoi valori.
Autrice
Paloma Castillo Martínez ha saputo armonizzare una brillante carriera medica con la sua predilezione per lo studio dell’umanesimo rinascimentale, e soprattutto per la figura di Tommaso Moro. È membro dell’Associazione Internazionale Amici di Tommaso Moro, con sede a Angers (Francia).
Gli scritti in onore di St. Thomas More celebrano una importante ricorrenza: il X anniversario della sua proclamazione a patrono dei governanti e dei politici, sollecitata nel 2000 da Francesco Cossiga e concessa da Giovanni Paolo II. Thomas More, che ha rivendicato con coerenza e rigore, fino al sacrificio estremo, il primato della coscienza, denunciando i limiti della ragion di stato, è qui ritratto nella sua dimensione pubblica e privata, attraverso approfondimenti che ne mettono in luce l.attualità e la modernità. Le rievocazioni di More politico e santo (Rocco Buttiglione), consigliere (Antonio Casu), umanista (Paolo Corsini), martire (Francesco D'Agostino), giurista (Cesare Salvi), si intrecciano con quelle del padre (Paola Binetti), dell'amico (Giovanni Conso) e del marito (Paola Ricci Sindoni), rivelando una significativa unità tra valori e comportamenti, che ancor oggi, a quasi cinque secoli dalla morte, fa di Thomas More un modello per tutti coloro che rivestono pubbliche funzioni.
Raccogliendo tutte le forme di preghiera che nei primi secoli i cristiani hanno rivolto al Padre per la salvezza della chiesa e del mondo intero, Adalberto Hamman offre a tutti un classico sulla preghiera attraverso il quale è possibile scoprire il Dio-mistero che si mostra come parola e in parole lascia trapelare qualcosa della sua luce infinita consegnandosi e affidandosi alla preghiera dell'uomo.
L'opera chiude la trilogia dedicata dall'autore alla Storia delle dottrine cristiane prima di Nicea, con l'intento primario, e comune ai tre volumi, di descrivere i contatti che il cristianesimo dei primi tre secoli aveva stabilito con le espressioni culturali proprie delle aree geografiche nelle quali o era sorto o si era pian piano sviluppato.
Daniélou fa partire la propria indagine sul cristianesimo latino da una domanda fondamentale: Tertulliano - autore da cui generalmente le storie della letteratura latina cristiana prendono avvio - così come si ispira a fonti greche precedenti, dipende forse anche da un cristianesimo di lingua latina tendenzialmente popolare? Prima dei suoi scritti abbiamo a che fare con opere latine originali o solo con traduzioni dal greco? Le argomentazioni dell'autore lo portano a ritenere che le comunità giudeocristiane di lingua latina abbiano effettivamente lasciato talune opere letterarie, e che di esse Tertulliano abbia avuto conoscenza. A quest'ultimo si deve poi l'elaborazione di scritti di notevole originalità che trattano l'insieme della fede mostrando già alcune peculiarità del cristianesimo occidentale. Cipriano poi completerà il quadro con la sua ecclesiologia.
Sommario
Abbreviazioni. Prefazione. I. IL GIUDEOCRISTIANESIMO DI LINGUA LATINA. 1. Le traduzioni. 2. La polemica anti-giudaica. 3. Lo scontro col paganesimo. 4. La sopravvivenza del giudeocristianesimo latino. II. CRISTIANESIMO E CULTURA LATINA. 1. Tertulliano e il giudeocristianesimo. 2. Minucio Felice e le sue fonti. 3. Tertulliano e lo stoicismo. 4. Novaziano e la religione cosmica. 5. Cipriano e l'invecchiamento del mondo. III. I latini e la Bibbia. 1. I testimonia. 2. La tipologia. 3. Gli esempi. 4. Novaziano e le Teofanie. IV. LA TEOLOGIA LATINA. 1. Tertulliano e il suo metodo. 2. Il sistema di Tertulliano. 3. Le due città. 4. L'ecclesiologia di Cipriano. Conclusioni. Bibliografia. Indici.
Note sull'autore
JEAN DANIÉLOU (1905-1974) fu tra i massimi esponenti della nouvelle théologie. Dopo gli studi di lettere e filosofia alla Sorbona, nel 1927 divenne professore associato di grammatica. Entrò poi nella Compagnia di Gesù nel 1929 e si dedicò all'insegnamento. Continuò quindi gli studi di teologia nella Facoltà cattolica di Lione. Fu ordinato presbitero nel 1938. Terminata la guerra, durante la quale fu arruolato nelle forze aeree, completò il suo dottorato in teologia nel 1942. Lo stesso anno divenne cappellano di un collegio femminile di Sèvres e fondò la collana Sources Chrétiennes in collaborazione con Henri de Lubac, favorendo così la riscoperta dei Padri della Chiesa. Nel 1944 ricevette la cattedra di storia antica del cristianesimo all'Institut catholique di Parigi, del quale sarebbe diventato il decano. Su richiesta di papa Giovanni XXIII prese parte al concilio Vaticano II a titolo di esperto. Nel 1969 fu eletto arcivescovo titolare di Taormina e consacrato vescovo a Parigi. Partecipò alla I Assemblea straordinaria del sinodo dei vescovi, celebrata in Vaticano dall'11 al 28 ottobre 1969. Fu eletto membro dell'Académie française nel 1972. Fu inoltre nominato cavaliere della Legione d'onore. Tra le sue opere le EDB hanno pubblicato: La teologia del giudeo-cristianesimo (1998), Messaggio evangelico e cultura ellenistica (2010).
Divenuto vescovo di Alessandria nel 328, Atanasio si trova al centro dell'intricato dibattito trinitario che attanaglia le Chiese del tempo e, nella primavera del 362, convoca un concilio nella stessa Alessandria, quale tentativo di pacificazione. Tra le testimonianze dell'evento pervenuteci, un posto privilegiato è occupato dalla Lettera agli antiocheni, indirizzata da Atanasio e dai padri sinodali con lui riuniti a cinque vescovi, incaricati di regolamentare la complessa situazione ad Antiochia. Il testo si presenta come testimone diretto dell'assise conciliare, contenendone il resoconto di alcune deliberazioni adottate, in ambito sia disciplinare che dottrinale. Dopo un'ampia introduzione, il curatore lo propone nell'edizione critica di H.Ch. Brennecke e altri, pubblicata dall'Accademia delle Scienze di Berlino nella collana degli Athanasius Werke, affiancandogli un'accurata traduzione e un ricco commento.
Sommario
Premessa. INTRODUZIONE. 1. Breve storia della crisi tra Nicea e Alessandria (362). 2. Il concilio di Alessandria del 362: circostanze. 3. Gli effetti del concilio di Alessandria e del Tomus ad Antiochenos. 4. La tradizione testuale del Tomus ad Antiochenos. Conspectus siglorum. LETTERA AGLI ANTIOCHENI. Testo e traduzione. COMMENTO. Bibliografia. Indici.
Note sul curatore
ANGELO SEGNERI (1979), presbitero religioso dei Canonici Regolari dell'Immacolata Concezione, si è licenziato nel 2009 presso l'Istituto Patristico Augustinianum in Roma con una tesi sul Tomus ad Antiochenos di Atanasio di Alessandria, diretta dal prof. Manlio Simonetti. È dottorando presso il medesimo istituto patristico e sta lavorando, sotto la guida del prof. Simonetti, a una tesi su Anfilochio di Iconio.
L'atlante fornisce il quadro storico e geografico di riferimento per una conoscenza in prospettiva cronologica dei Padri della Chiesa fino all'VIII secolo. Costituito di 58 cartine, ripercorre la storia religiosa, sociale e culturale del cristianesimo antico e altomedievale. A ogni territorio considerato è riservata una cospicua serie di dati, che ne consente la ricostruzione dell'esperienza cristiana. Il volume è corredato di un ricco apparato iconografico, che illustra in particolare luoghi e monumenti. Un'ampia bibliografia essenziale internazionale per approfondimenti e numerosi indici chiudono il volume.
Sommario
Palestina, Arabia, Himyar (Arabia felix). Siria, Mesopotamia, Adiabene, Persia, India. Armenia, Georgia (Iberia), Albania del Caucaso. Asia minore. Egitto, Libia, Nubia, Etiopia. Penisola balcanica (con Grecia, Creta, Gothia). Italia e isole. Africa. Spagna e Portogallo (Hispania et Lusitania). Norico e Rezia (e Vindelicia). Gallia (Belgio, Germania, Olanda). Britannia e Irlanda. Indici.
Note sul curatore
ANGELO DI BERARDINO, religioso agostiniano, già preside dell'Istituto Patristico Augustinianum dove tuttora insegna, autore di molte opere, ha tra l'altro diretto il Dizionario patristico e di antichità cristiane, Marietti, Casale Monferrato 1983-1999, nonché il Nuovo Dizionario patristico e di antichità cristiane, Marietti, Casale Monferrato 2006-2008.
Atti della Conferenza sul tema 'Tommaso d'Aquino e il dialogo con l'Islam', Aquino 7 marzo 2009.
Nuova edizione.
In questo libro l’autore delinea il ruolo che la Madre di Gesù è chiamata a svolgere «nella vita del cristiano, che consiste in sostanza nel riprodurre in lui l’immagine di Cristo». Spiega, inoltre, «in che cosa consiste la consacrazione a Gesù per mezzo della Vergine Maria: dono totale e impegno a vivere facendo costante riferimento a Maria, incontro personale con Cristo, cammino di maturità, di apertura ai fratelli, di sicura fedeltà e di libertà filiale». Costituisce un sussidio catechistico di pastorale mariana per il nostro tempo. Preludio o riassunto dell’altra opera di Montfor intitolata Trattato della vera devozione alla santa Vergine.
Destinatari
Un volume destinato a religiosi e semplici credenti che intendo approfondire il ruolo di Maria Madre di Gesù.
L’autore
San Luigi Maria Grignion da Montfort nacque a Montfort (Bretagna, Francia) il 31 gennaio 1673 e morì a Saint-Laurent-sur-Sèvre il 28 aprile 1716. Ordinato sacerdote nel 1700, si dedicò alla predicazione itinerante percorrendo diverse regioni della Francia nell’intento di rinnovare lo spirito cristiano tramite la «vera devozione» alla Madre di Cristo. Istituì scuole gratuite, eresse associazioni religiose, scrisse regolamenti e fondò congregazioni. Fu beatificato il 22 gennaio 1888 da Leone XIII e canonizzato da Pio XII il 20 luglio 1947.