Quattordici secoli di pensiero islamico ci hanno lasciato in eredità un patrimonio di interpretazioni del Corano scritte prevalentemente da uomini. Il Corano e la donna di Amina Wadud rappresenta la prima lettura ermeneutica del Testo Sacro mai effettuata da una donna, una lettura che legittima la voce della donna nel Corano e l'aiuta a uscire, finalmente, dall'ombra. L'autrice ribadisce e rafforza il concetto di eguaglianza delle donne e costituisce un fondamento legittimo cui appellarsi per contestare il trattamento discriminatorio che le donne hanno subìto nei secoli e continuano a subire legalmente nelle comunità musulmane. Come Amina Wadud afferma lucidamente, il Corano non stabilisce una tipologia unica e inamovibile di struttura sociale, ma prevede un'ampia gamma di possibilità per la realizzazione di un rapporto di reciproco riconoscimento, di una collaborazione più appagante e fruttuosa tra uomini e donne, più di quanto non sia stata ancora mai realizzata, da musulmani e non. Postfazione di Renata Bedendo.
Gli Ismailiti sono oggi presenti come minoranza religiosa musulmana in più di venticinque paesi. Nonostante le loro origini risalgano al periodo fondativo dell'Islam, la loro storia è ancora per molti aspetti avvolta nella leggenda, anche a causa delle interpretazioni distorte che ne sono state date sia all'interno della comunità musulmana sia in Occidente. Dalla filosofia al diritto, dall'arte alla storiografia e alla letteratura, gli Ismailiti hanno contribuito in maniera decisiva alla formazione della civiltà islamica e parte di questa grandiosa eredità culturale è stata assorbita dalla Sicilia. Farhad Daftary, tra i maggiori esperti mondiali di ismailismo, propone un quadro storico che lascia ampio spazio agli aspetti religiosi e dottrinali e al pensiero filosofico, concentrandosi in particolare sulle diverse tradizioni e istituzioni intellettuali elaborate dagli Ismailiti e sulle risposte alle sfide e alle circostanze avverse che essi hanno spesso incontrato nel corso della storia. Partendo da un esame critico delle fonti storiografiche, il libro copre il periodo compreso tra la metà dell'viii secolo e i giorni nostri, rivelandosi uno strumento indispensabile non soltanto per esperti e studiosi, ma per quanti desiderano conoscere la storia di questa importante comunità musulmana.
Dopo Platone, mentre in Europa la filosofia della politica e della storia attendevano ancora un Machiavelli per vedere compiutamente la luce, nel mondo islamico si assisteva alla fioritura di intellettuali destinati a lasciare un segno profondo nella storia del sapere, come al-Farabi (870-950) e Ibn Khaldun (1332-1406). Spirito di corpo, coloritura della mentalità e capacità di integrazione sono alcuni dei fattori su cui maggiormente gli intellettuali musulmani concentravano la loro attenzione. Da ciò emerge una dottrina del pluralismo quale elemento centrale di una originale analisi politica. Gli autori del volume la sviluppano sia in relazione alla storia dei grandi imperi del passato, sia nei confronti di alcune delle più significative e recenti crisi politiche e sociali.
Lo scopo principale di questo volume è favorire una comprensione della cultura giuridica islamica nella sua complessità e unitarietà.
«Credo nella capacità che hanno le idee di favorire importanti cambiamenti sociali e politici. Credo inoltre nella forza progressista della vita e nella capacità delle persone di combattere e di ottenere una qualità di vita compatibile con la loro dignità umana e il loro benessere.»
Abdullahi Ahmed An-Na'im appartiene a pieno titolo alla corrente dell'Islam riformista e può essere considerato uno dei riformatori oggi più noti e più discussi per la radicalità e il rigore argomentativo delle sue posizioni revisionistiche. L'importanza del suo contributo intellettuale sta nel tentativo di dare vita a una corrente di pensiero innovativo all'interno del mondo islamico. Altrettanto rilevante è la sua esplicita proposta di dialogo fra l'Islam e la modernità occidentale alla ricerca di un'intesa su alcuni essenziali temi giuridici e politici che renda possibile la comprensione reciproca e quindi la pace. Sarebbe molto grave se la sua voce non venisse ascoltata – nel mondo islamico, in Europa, negli Stati Uniti – e se il suo ottimismo venisse cinicamente irriso e squalificato.
Dalla Presentazione di Danilo Zolo
Dalla rivolta della Mecca nel 1979 alla seconda guerra del Golfo, dalle minacce nucleari del regime iraniano all'escalation di terrore di Al-Qaida, la storia recente del mondo islamico è pervasa da innumerevoli correnti di pensiero rivolte a un'imminente apocalisse, capaci di influenzare stili di vita e determinare orientamenti politici. Forme diffuse di propaganda rielaborano motivi della tradizione coranica intrecciandoli con figure e temi estranei all'immaginario islamico: l'Anticristo e il Mahdi, l'Armageddon, l'Apocalisse cristiana, l'antisemitismo dei protocolli dei Savi di Sion, le profezie di Nostradamus, i dischi volanti del Triangolo delle Bermude. Jean-Pierre Filiu propone la prima analisi documentata sull'origine e l'evoluzione delle tematiche millenariste ed escatologiche nel mondo islamico contemporaneo, dal Canada al Sud-est asiatico, individuandone i codici e le connessioni più nascoste. Se le credenze di un popolo riguardo alla fine del mondo riflettono il suo punto di vista sul presente dell'apocalisse rappresentano una dimensione socio-politica della massima serietà.
In prima edizione italiana un'importante opera di esegesi teologica e morale sul Corano e di confronto dialettico con la fede cristiana.
Il lettore non pensi di sfogliare pagine di noiosa dottrina islamica medievale, perché gli ingredienti di questo testo sono sorprendenti: un libro per le donne, un libro per gli amanti della poesia, un libro per gli studiosi di sufismo. L'opera, che si è posta all'attenzione degli orientalisti solo in epoca recente, regala la biografia di oltre 80 sante sûfî, raccolte da uno dei più importanti trasmettitori dei detti e fatti degli antichi maestri del sufismo, Sulamî di Nîshâbûr. Il matn, ovvero la sentenza, la citazione esposta da ogni illustre figura presente nel testo, è intriso di poesia e le frasi "il lume si spegneva ma continuava a illuminarela sua casa fino al mattino", o "non ho mai guardato la neve cadere senza pensare allo sparpagliarsi delle pagine del destino" sono i binari su cui procederà la lettura, attenta, romantica, profonda.
INDICE
Introduzione
Arti visive e Islam (Paolo Branca)
Immagini e simboli della civiltà islamica (Yahya Pallavicini - Abd al-Karim Turnley)
Uso del corpo nelle arti figurative: un’opinione musulmana (Abdallah Kabakebbji)
L’Islam in Europa: storie di uomini e donne tra pregiudizio e desiderio di integrazione (Mauro Montalbetti)
L’Islam e la donna creatrice (Elvan Uysal)
Immagini e Islam: il cinema e la Tv (Giulio Martini)
Cinema e Islam: i film visti in Occidente (a cura di Roberta Braccio e Giulio Martini)
Post - fazione (Mons. Roberto Busti, Presidente ACEC e Vescovo di Mantova)
Bibliografia essenziale
gli autori
INTRODUZIONE
Questo volume è il 3° della Collana “IMMAGINI E CINEMA”, progettata da CSC-IKON Team assieme all’Editore e alla Presidenza ACEC per offrire un panorama ragionato sul rapporto che hanno intrattenuto ed intrattengono con la produzione di film le più grandi religioni non cristiane.
Come i due precedenti, intitolati “Cinema e Buddismo” ed “Ebraismo e cinema” è stato concepito secondo un lungo percorso. Si sono radunati, cioè, una prima volta in un Convegno/Seminario (ospitato all’Alpe Motta nella bella sede del CEEP – ACLI, cui va il nostro ringraziamento), esperti di cinema e autorevoli esponenti delle singole religioni, per ascoltare relazioni, vedere film e discuterne assieme anche con il pubblico.
I vari contributi, arricchiti e completati grazie al vivace confronto, sono stati qui raccolti, ma con l’aggiunta e l’integrazione di ulteriori articoli e materiali di documentazione sull’argomento.
La speranza condivisa è che anche questo volume possa servire ad affrontare argomenti forse insoliti, ma importanti e di grande attualità sia per il cinema e la sua evoluzione, sia per il dialogo religioso ed i suoi imprevedibili sviluppi.
Giulio Martini
CSC- IKON TEAM
GLI AUTORI
Paolo Branca
Ismologo e Docente di Lingua Araba alla “Università Cattolica del S. Cuore”. Autore di numerosi studi e pubblicazioni sull’Islam e la Cultura Araba, collabora con molte Università ed è il responsabile del settore Islamico per le pagini culturali del “Sole 24 ore”.
Giulio Martini
Critico cinematografico e saggista. Capo Servizio Cultura e Spettacoli Telegiornale RAI Milano.
Docente di Cinema alla Facoltà di Sociologia dell’Università Bicocca Milano. Pres. CSC- IKON TEAM
Fondatore e Presidente Cineclub “A. Bazin”- Milano
Mauro Montalbetti
Vice- Presidente nazionale IPSIA ( Ong delle ACLI). Esperto di cooperazione internazionale. Collabora per il dialogo interreligioso e l’integrazione culturale con il Centro Europeo della Pace.
Yahya Pallavicini
Imam e Vice-Presidente della Comunità Religiosa Islamica (CO. RE. IS.) che ha rappresentato nella Consulta dell’Islam del Ministero degli Interni. “Ambrogino d’Oro” 2008 del Comune di Milano. L’ultimo suo libro è Il Misericordioso: Allah ed i Suoi Profeti ( Messaggero - PD).
Abdallah Kabakebbji
Nato in Siria, cresciuto a Milano. Già Presidente dell’Associazione dei Giovani Musulmani d’Italia.
Collabora con la Rivista Yalla Italia. È sposato con la scrittrice Sumaya Abdel Qader, nata a Perugia da genitori palestinesi, cofondatrice dei GMI.
Elvan Usyal
Nata a Istanbul nel 1974 e laureata in Letterature occidentali. Critica cinematografica per varie testate turche e poi “esule” volontaria dal 2000. Già corrispondente dall’Italia per l’agenzia giornalistica turca IHA, dal 2006 lavora per un canale di documentari su una piattaforma privata.
DESCRIZIONE: Un nuovo commento alla Sura di Maria è presentato da un rappresentante contemporaneo di una scuola sapienziale di musulmani europei nella prospettiva di accostarsi senza pregiudizi alla seconda religione d’Europa, ma anche di saper riconoscere nella rivelazione islamica quell’Oriente che ha dato la luce anche a Ebraismo e Cristianesimo. La Sura di Maria ci introduce così in questo Oriente metafisico, senza tuttavia farci perdere il contatto con le tematiche più vitali per i nostri tempi: convenzioni sociali, ricchezza e povertà, nascita e morte, ritrasmissione del patrimonio tradizionale alle nuove generazioni sono infatti solo alcuni dei temi di questo capitolo del Corano, che ci parla innanzitutto della maternità miracolosa di Maria e della figura di Gesù e di altri Profeti ricordati dalla dottrina islamica.
Un testo attuale per promuovere gli scambi intellettuali fra le civiltà, togliere terreno a ogni fondamentalismo e favorire il superamento della profonda crisi che investe la società contemporanea.
COMMENTO: Introduzione, traduzione e commento della Sura (parte del Corano) dedicata a Maria, da parte di uno dei maggiori rappresentanti dell'Islam in Italia.
YAHYA PALLAVICINI è Imam della Moschea al-Wahid di Milano e Vice-presidente della Comunità Religiosa Islamica (CO.RE.IS.) Italiana. Dal 2006 è consigliere per l’Islam del Ministro dell’Interno italiano. È consulente delle Nazioni Unite per Alliance of Civilisations e del Consiglio dei Leader Religiosi d’Europa. Ha pubblicato L’Islam in Europa. Riflessioni di un imam italiano (Il Saggiatore, 2004), Dentro la Moschea (Rizzoli, 2007), Il Misericordioso. Allah e i Suoi Profeti (Messaggero di Sant’Antonio Editrice, 2009).
Frammenti di vita, cultura e spiritualità persiane.
Uno tra i massimi studiosi del medioriente ribalta stereotipi e luoghi comuni su Islam, fondamentalismo e politica
Che cos’è il «Medio Oriente»? Come possiamo descrivere e capire la sua gente, la sua politica e le sue società? È intrinsecamente differente dall’«Occidente»? Considerato che l’intera regione si trova sull’orlo di un conflitto settario, tali temi richiedono oggi più attenzione che mai. In questa nuova edizione aggiornata di un’opera che è diventata un testo chiave per chiunque voglia comprendere la regione, Sami Zubaida sbroglia alcuni degli elementi che definiscono il Medio Oriente nell’immaginario popolare: i movimenti religiosi radicali quali i Fratelli Musulmani, le dinastie autoritarie come i Sa‘ud, i demagoghi antioccidentali come l’iraniano Mahmud Ahmadinejad. In questo lavoro innovativo l’autore mostra come, lontani dall’essere le espressioni di un carattere «imprescindibile» di una certa regione «islamica», elementi simili siano invece il prodotto di una serie di processi storici, culturali ed economici. Sottolinea le diversità culturali, storiche e religiose della regione, e critica in maniera convincente l’utilizzo del prisma dell’Islam per osservare questi fenomeni. Sostiene che movimenti come Hezbollah e Hamas non siano un rifiuto della modernità, quanto piuttosto una parte di essa. Infine, in un nuovo capitolo, esamina a fondo l’«islamizzazione» della regione che si sostiene essere avvenuta negli ultimi anni, argomentando che un aumento superficiale dei simboli religiosi nella vita pubblica mascheri un processo di secolarizzazione assai più sostanziale e irreversibile.