Tra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo Bergamo vede nascere un forte movimento dei lavoratori che si organizza, lotta e chiede partecipazione. Agli scioperi degli operai e alle rivendicazioni contadine la Chiesa locale reagisce con atteggiamenti contrastanti che Ermenegildo Camozzi indaga da prospettive inedite, grazie a documenti d'archivio esaminati per la prima volta in questo volume. La linea coraggiosa del vescovo Giovanni Maria Radini Tedeschi, che si schiera a favore dello sciopero di Ranica del 1909, non è condivisa dal successore, Luigi Maria Marelli, contrario alle agitazioni contadine. Agli esordi della sua vita pastorale è il giovane don Angelo Roncalli - futuro papa Giovanni XXIII - che si batte per la diffusione del nuovo messaggio della dottrina sociale cattolica. Di tutto ciò testimonia un ampio carteggio in cui emblematica è la lettera di fermo richiamo di Benedetto XV a Monsignor Marelli che Sturzo giudicherà inopportuna.
Sopravvissute al naufragio che ha travolto, nel tempo, i monumenti sepolcrali di Curia, le iscrizioni poetiche di pontefici e cardinali gettano nuova luce sulla corte dei papi del XIII secolo. Tramandati indirettamente o incisi su lastre oppure su sarcofagi d'epoca classica, i carmi funerari cantano grandezza e meriti del defunto e, insieme, richiamano la vanitas e il contemptus mundi. Dubbia contesa quella tra il titulus e il tumulus, la carica ricoperta in vita e il nulla che segue la morte. Ora la vanitas rapisce ogni speranza, ora, invece, la Romanitas contrasta vigorosamente l'ora breve dell'uomo, sicché la memoria della stirpe illustre dell'estinto si fa eterna come Roma stessa.
L'autore ci consegna il frutto di uno studio lungo e appassionato della storia della Chiesa per farcela conoscere e amare nella sua verità, oltre ogni censura e falsità. Ogni capitolo è corredato da un'ampia documentazione. Un volume indispensabile per una memoria viva delle radici su cui costruire il nostro futuro. «Non ho inteso occuparmi di tutta la storia della Chiesa, ma soltanto dei periodi più significativi del suo ricco percorso, come pure degli avvenimenti più chiacchierati da parte di coloro che pubblicano con molta disinvoltura, esponendo non tanto i fatti nella loro verità, ma piuttosto le loro interpretazioni ideologiche. Capita così che non infrequentemente si incontrino nei libri di testo, che corrono fra le mani inesperte degli allievi delle scuole medie, sia inferiori che superiori, notizie sui fatti che hanno coinvolto la Chiesa, o di cui la Chiesa stessa è stata protagonista lungo i secoli, tutt'altro che conformi alla verità. Mi sono quindi proposto di fare opera di divulgazione sintetica e chiara e di fornire al lettore una veridica comunicazione degli avvenimenti, guardati e interpretati con l'occhio di chi ama la Chiesa e perciò la presenta come essa è stata voluta dal suo Fondatore, Gesù Cristo. Una Chiesa che, grazie ai suoi santi, è lievito nella pasta del mondo; che riscatta la storia dell'umanità dalle sue trasgressioni e dai suoi delitti; che riporta la luce dove dimoravano le tenebre, seguendo fedelmente la sua vocazione missionaria sulle tracce del suo Fondatore e Maestro».
Dalla loro lontana enclave in territorio americano o cinese, i gesuiti hanno avuto un ruolo fondamentale nell'evoluzione delle idee e della mentalità del Secolo dei Lumi. Le loro lettere, che oggi dormono nelle biblioteche, hanno conosciuto un enorme successo di pubblico. Hanno appassionato Voltaire, Montesquieu e, più in generale, gli "intellettuali", eruditi o filosofi che fossero. Per la loro ampiezza, serietà, diversità dei soggetti trattati, esse meritano di figurare al fianco di opere monumentali del XVIII secolo come "Essai sur le moeuts" di Voltaire, "Encyclopédie" di D'Alembert e Diderot, "Histoire philosophique des deux Indes" di Raynal. Questo volume è dedicato alle lettere dalla Cina, che offrono al pubblico una documentazione su un mondo contemporaneo bizzarro e portentoso.
Don Xeres ripercorre l'arco bimillenario della storia cristiana dal punto di vista della sua "missione" di annuncio di Gesù, comunicazione di fede tra uomo e uomo. Proprio perché dedicata a ricostruire "fasi e modalità di crescita della Chiesa nel tempo", l'autore per il titolo ha ripreso una metafora lunare tratta da un Commento al Cantico dei Cantici di Tommaso d'Aquino: "La Chiesa è bella come la luna, poiché viene illuminata dal chiarore del suo Sposo". Questo perché, continua don Xeres, "l’unica autentica crescita per la Chiesa può essere ritenuta quella corrispondente alla sua missione propria, dunque alla maggiore o minore capacità di porre non se stessa, quanto piuttosto Cristo, della cui luce essa vive e diviene a sua volta fonte di vita. Come la luna, appunto".
Questo libro affronta alcuni passaggi decisivi nella storia dei rapporti tra cattolici e politica nell'Italia del '900. Un tema di grandissima attualità che continua a segnare la politica italiana di oggi. L'autore - uno dei migliori storici della nuova generazione - unisce la profondità dell'analisi all'acutezza dell'interpretazione. Il libro risponde ad alcune questioni centrali. Quali sono le correnti di pensiero che da sempre dividono i cattolici in politica? Qual è stato l'atteggiamento della Chiesa di fronte alla democrazia? E il ruolo del partito cattolico? Perché è finita la DC? Qual è stato il ruolo del Cardinale Ruini nell'ultimo ventennio? E cosa resta della lezione di grandi protagonisti come Sturzo, Dossetti, De Gasperi, Lazzati, Moro?
II ritorno del velo non riguarda solo i paesi arabi ma tocca anche il cuore dell'Europa. Nella cosmopolita Sarajevo, per esempio, sempre più donne scelgono di portare il velo, ma anche nelle grandi metropoli occidentali esso compare con sempre maggiore visibilità. In Francia la questione è stata affrontata impedendo il suo uso nelle scuole e nei luoghi pubblici, come tutti gli altri segni di riconoscimento identitario e religioso. In Italia la risposta è affidata al cosiddetto "buon senso", eludendo nei fatti il portato ideologico della questione. Quali questioni generali si celano dietro una scelta in apparenza personale? Il velo rappresenta simbolicamente l'oppressione della donna nel mondo islamico, quando è imposto come regola religiosa. Il ritorno del velo è dunque legato spesso a regimi teocratici oppure alla reislamizzazione di alcuni paesi. In questo caso si tratta di un velo "ortodosso" solo parzialmente legato alla tradizione locale. La reinvenzione dell'islam restituisce quel senso di appartenenza perso con il fallimento del nazionalismo arabo e quindi dichiara l'appartenenza a una comunità ampia che va oltre i confini dei singoli stati nazionali per investire anche l'Occidente.
Descrizione dell'opera
L’opera traccia la storia della provincia romana di Palestina dalla fondazione nel 6 d.C. fino alla battaglia dello Yarmuk nel 636, quando i territori confluirono in una nuova entità imperiale di natura religiosa differente. È l’epoca della Palestina Cristiana.
Sono sette secoli determinanti nella storia del cristianesimo e di quella terra. I documenti portano a ricordare le lotte tra la popolazione giudaica e l’occupante romano, la persecuzione della comunità ebraica contro i membri della nascente comunità cristiana, i martiri cristiani della persecuzione romana; Gerusalemme ebraica viene distrutta e dopo 150 anni viene edificata la Gerusalemme venerata come ‘madre di tutte le Chiese’; i ‘luoghi santi’ diventano meta di pellegrinaggio, origine di venerazione e di liturgia; il deserto della santa città di Gerusalemme fiorisce di monachesimo e di santità.
I temi sviluppati nel volume sono quelli che ogni pellegrino di Terra Santa rivive ancora oggi con l’intensità scritta sulle pietre e nel paesaggio: il formarsi dei ‘luoghi santi’, della ‘terra santa’.
Lo storico ha attualmente a disposizione gli scavi archeologici di più di 300 chiese e di 100 sinagoghe in Terra Santa, in stragrande maggioranza costruite in epoca bizantina. Questa abbondanza di dati ha permesso al prof. Lee Levine dell’Università Ebraica di Gerusalemme di scrivere di un «diluvio di scoperte archeologiche», che sono alla base del volume di Piccirillo.
Sommario
Introduzione. 1. La comunità cristiana di Palestina da Gesù a Costantino (I-IV secolo). 2. Gerusalemme, la nuova Sion, la città dei cristiani. 4. Il deserto della santa città di Gerusalemme. 5. I luoghi santi. 6. Il periodo delle invasioni – L’inizio della fine di un’epoca. Bibliografia.
Note sull'autore
Michele Piccirillo (Casanova di Cerinola - CE 1944), francescano, archeologo della Custodia di Terra Santa, dal 1960 vive a Gerusalemme e nel Vicino Oriente. Dal 1974 è docente di storia e geografia biblica nello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme e direttore dell’annesso museo. Dirige la missione archeologica dello Studium Biblicum in Giordania sul Monte Nebo, a Umm al-Rasas e a Madaba, dove ha fondato la Madaba Mosaic School for Mosaic Restoration. Membro della Royal Asiatic Society in London e della Pontificia Accademia Romana di Archeologia, è consultore della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa. Tra le sue opere: Chiese e Mosaici di Madaba. Documentazione grafica a cura di E. Alliata, (SBF Collectio Maior 34), Jerusalem 1989; The Mosaics of Jordan. Edited by P. M. Bikai and T. A. Dailey, (ACOR Publications 1), Amman 1993; L'Arabia Cristiana, Milano 2002. Con E. Alliata ha pubblicato: Umm al-Rasas - Mayfa‘ah, I. Gli scavi del complesso di Santo Stefano, Jerusalem 1994; The Madaba Map Centenary (1897-1987). Travelling through the Byzantine-Umayyad Period, Amman 1998; Mount Nebo. New Archaeological Excavations (1967-1997), Jerusalem 1999. Ha curato: La Custodia di Terra Santa e l'Europa. I rapporti politici e l'attività culturale dei Francescani in Medio Oriente, Roma 1983; Registrum Equitum SSmi Sepulchri Domini Nostri Jesu Christi (1561-1848), Jerusalem 2006; con A. Spijkerman, The Coins of the Decapolis and Provincia Arabia with Historical and Geographical Introductions (SBF Collectio Maior 25), Jerusalem 1978.
Atti del convegno promosso dall'Ambasciata della Repubblica Slovacca presso la Santa Sede in occasione del V anniversario della firma dell'Accordo Base tra la Repubblica Slovacca e la Santa Sede. La storia slovacca fu fortemente imperniata sul cristianesimo che diede forma e sostanza alla sua cultura, ne forgiò l'identità e la compattezza nazionale e la preservò nei lunghi secoli dopo il crollo della Grande Moravia, in cui fu priva di qualsiasi autonomia politica. Questo volume offre una ricostruzione dei punti nodali nei rapporti tra Slovacchia e Sede Apostolica nel XX secolo e alle soglie del III millennio. L'elemento più importante della raccolta è rappresentato dai contributi storici, che attingono a ricche fonti archivistiche, e in cui non si trova un'uniformità di prospettive e di pareri, ma punti di vista e posizioni talvolta ben diverse. Il volume offre approfonditi testi storico-giuridici, testimonianze di protagonisti degli avvenimenti prima e dopo il 1989 e un'analisi dell'attuale situazione.
Con questo volume prosegue la serie che vuol offrire agli studiosi, in forma filologicamente rigorosa, i diari spirituali, i quaderni e le agende di lavoro di Angelo Giuseppe Roncalli, divenuto dal 28 ottobre 1958 Giovanni XXIII. Si tratta di materiale reso in parte accessibile negli scorsi decenni con scopi diversi. Riconoscendone l'alto valore storico, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, su proposta della Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII di Bologna, ha deciso di promuoverne la puntuale rivisitazione critica e di permetterne la pubblicazione nella prestigiosa serie delle Edizioni Nazionali, riservata - com'è noto - alle figure maggiori della storia d'Italia e della cultura.
In questo libro è presentata la spiritualità di Paolo VI, il papa che ha guidato la Chiesa in momenti difficili e drammatici per la recente storia d'Italia. Sono trattate tematiche quali il problema della fede oggi, il rapporto dell'uomo con Cristo, le tensioni presenti nella Chiesa...Il libro è una chiara sintesi del pensiero e dell'insegnamento del Papa, considerato da molti personaggi autorevoli della Chiesa come colui che ha intuito in modo profetico le inquietudini e le speranze degli uomini.
Una raccolta di studi sulla figura dell'oratoriano Sebastiano Valfré e sul ruolo che svolse all'interno della comunità torinese nel Settecento, all'epoca dell'assedio francese alla città. La presentazione storica del contesto dell'assedio e la figura del Valfré sono viste in un'analisi d'insieme, che mostra come la Congregazione dell'Oratorio, struttura ecclesiastica davvero atipica, permise a Valfré di esprimersi con grande libertà; e analizza l'incidenza di tale struttura nel tessuto politico, sociale, civile, solidaristico ed artistico del tempo.