La storia ecclesiale è piena di personaggi il cui cammino esistenziale prende delle direzioni inaspettate, non facili ma preziose per sé e per gli altri: è il caso di Bartolo Longo che, avvocato mandato per dirimere delle questioni amministrative nella Valle di Pompei, ne fa il campo operativo della sua vita e della sua missione, trasformando quei luoghi in un grande santuario mariano e diffondendo la devozione al Rosario, nel nome della carità.
Il libro di Monsignor Mariano Crociata si propone come una riflessione sull’ispirazione e l’intenzione che animano credenti e comunità ecclesiali in Italia attraverso un linguaggio fruibile ed accessibile.
Oggi più che mai siamo chiamati a coniugare insieme, in una situazione complessa, presenza sociale, percorsi di comunità e di gruppi, accompagnamento personale. Non siamo come chi sta a guardare dall’alto: siamo parte in causa, siamo dentro
il processo; siamo come marinai che devono riparare la nave mentre è in navigazione e raddrizzare la rotta. La prima parte del volume è dedicata a una categoria importante nella comprensione della Chiesa, quella di popolo, utilizzata in modo oscillante tra approccio sociologico e significato teologico. La seconda è invece incentrata sulla famiglia. La terza, e ultima, su alcune tematiche di frontiera come comunicazione, etica, impegno politico, salvaguardia del creato.
L'AUTORE
Mons. Mariano Crociata ha conseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, insegnando successivamente presso la Pontificia Facoltà teologica di Sicilia. È stato ordinato sacerdote nel 1979 e vescovo nel 2007. Il 25 settembre 2008 papa Benedetto XVI lo ha nominato Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana.
DESTINATARI
• Cristiani impegnati, operatori pastorali ed educatori.
La luce della fede: con quest'espressione, la tradizione della Chiesa ha indicato il grande dono portato da Gesù, il quale, nel Vangelo di Giovanni, così si presenta: "Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre" (Gv 12,46).
Le paure sono cattive consigliere. Anzi, cattive padrone. Esse sono anchge generate dalla non accettazione del cambiamento. Si rimane troppo legati algi schemi del passato e si confonde la nostalgia con il vagheggiamento del futuro. Così avviene anche per la Chiesa, che rischia di rimanere troppo legata agli schemi del passato per un maliteso senso della tradizione, inteso come mera ripetizione, e per non avere il coraggio di scrollarsi da un abbraccio troppo istituzionale con la società. Come se la mera esemplice dimensione istituzionale possa garantire il futuro della Chiesa e sostituirsi di fatto all'azione vivificante dello Spirito. Bisogna allora scrollarsi di dosso le pesantezze della cristianità del passato ed accettare le sfide della contemporaneità, accompagnate e sostenute da una solida e critica lettura biblico-teologica. Bisogna ancora accettare con gioia la logica della debolezza, evitando l'uso caricaturale della forza anche delle istituzioni.
Nel presente volume vengono proposti i brani più significativi dei Padri della Chiesa che trattano specificamente il tema del sacerdozio e gli argomenti ad esso correlati, quali la chiamata, la donazione, il progresso spirituale, l'unione con Dio, la missione. I sacerdoti, infatti, come tutti i cristiani, per essere autentici testimoni, hanno bisogno di alimentare e vivere sinceramente la fede che Dio ha loro donato, e in quest'ottica non c'è aiuto migliore dell'attingere dalla saggezza e dalla spiritualità dei Padri della Chiesa. L'Autrice offre dunque in queste pagine un utile strumento per tutti i sacerdoti per riscoprire la gioia della fede e rinnovare in loro l'entusiasmo di comunicarla.
Il volume raccoglie alcuni articoli e conferenze che riflettono il cammino vissuto negli ultimi anni dal Consigliere Generale per la Pastorale giovanile della Congregazione Salesiana.
I primi due capitoli riportano due interviste su come è stato proposto e vissuto il processo di ripensamento della pastorale nelle sue varie fasi. Ci si è interrogati su come stiamo affrontando la sfida del dialogo con la cultura e la storia dei giovani oggi, e fino a che punto la nostra azione sia evangelizzatrice, se essa stia favorendo un’esperienza integrale di educazione; infine, sulla capacità di proporre processi coordinati e sistematici, con obiettivi chiari, evitando una pastorale frammentata, fatta da eventi sporadici senza una visione d’insieme.
I capitoli che seguono trattano l’urgenza di leggere, con gli occhi della fede e il filtro del vangelo, le sfide che la pastorale giovanile oggi deve affrontare: come riusciamo a dare un nome a queste sfide, e il bisogno di offrire delle proposte profetiche.
Gli ultimi articoli trattano della famiglia e dell’università. Quello della famiglia sta diventando un ministero al quale dare un’attenzione sempre più privilegiata. In una cultura in cui la distanza esistenziale tra genitori e figli sta sempre più aumentando, è importante notare che, nello stesso tempo, persiste da parte dei giovani la ricerca di incontrare adulti significativi: educatori che li ascoltino, li accompagnino e offrano loro spazio intelligente e affettivamente sano. In questa linea si pone anche l’impegno di una pastorale universitaria che si proponga con slancio profetico nel settore terziario: una presenza che sappia coniugare la ragione con la verità, e la verità con la bellezza.
A partire da una messa a punto del profilo specifico della Teologia pastorale, vengono qui trattate alcune questioni cruciali del vissuto ecclesiale.
Di che cosa deve occuparsi la Chiesa in questo tornante della sua storia? Come va pensata e strutturata l'azione pastorale? A partire da una messa a punto del profilo specifico della Teologia pastorale, vengono qui trattate alcune questioni cruciali del vissuto ecclesiale, ripartendo la materia secondo una modalità (ad intra/ad extra) inaugurata fin dai lavori conciliari ma tuttora bisognosa di essere ripresa quale matrice degli ambiti specifici dell'azione pastorale. Un testo per gli studenti della materia e per i molti Giona recalcitranti di fronte a sfide che comportano una doppia conversione: al Dio vivo e vero e a quanti lo cercano senza volerlo davvero trovare.
La situazione ecclesiastica dei divorziati che hanno contratto nuove nozze rientra nelle questioni più difficili e angustianti della cura pastorale quotidiana. La posizione e la prassi attuale della Chiesa, che si rifà al precetto dell'indissolubilità del matrimonio, appare a molti difficilmente conciliabile con l'atteggiamento di Gesù, che non è venuto a giudicare ma a salvare. Bernhard Häring, una delle grandi figure della teologia contemporanea, non si accontenta della situazione attuale e della diffusa rassegnazione che regna di fronte a questo problema. Con competenza e passione pastorale egli cerca soluzioni ed elabora proposte concrete trovando spunti per un nuovo approccio nella sensibilità delle Chiese orientali modellate da una spiritualità che si ispira alla oikonomia. La Chiesa cattolica - a giudizio di Häring - non è necessariamente vincolata alla sua prassi di rigore estremo perché di fronte ai problemi, anche i più complessi, il suo compito non è giudicare e condannare, ma sanare. Prefazione di Luigi Lorenzetti.
Analizzando alcune opere di mistici cristiani quali Meister Eckhart, Angelus Silesius e Margherita Porete, il testo ne evidenzia le tracce pedagogiche ed educative.