La cultura contemporanea diffida profondamente dell'idea di verità, come fosse un concetto pericoloso, dogmatico e ostile alla libertà. Questo libro cerca di dimostrare il contrario. Con linguaggio semplice e piano, passando attraverso i temi più scottanti del nostro tempo, quali l'educazione e il dialogo tra le culture, il lettore è accompagnato alla riscoperta della verità, in barba alle molte favole che vengono raccontate in proposito. La posta in gioco emerge in modo esemplare nel saggio di R. Spaemann, dedicato al tema del matrimonio e della famiglia.
Il volume indaga la dimensione della riconciliazione presentando il rito della penitenza, i suoi fondamenti biblici e la sua storia. Elabora inoltre una teologia del peccato, esamina l’evento sacramentale del perdono in relazione all’evento fondamentale della riconciliazione ed esplora le modalità con le quali la Chiesa determina l’essenza e gli elementi per una celebrazione valida e fruttuosa.
La riflessione prende in esame la figura del penitente, il ruolo del sacerdote penitenziere (compresi i doveri e i possibili abusi), e presenta la prassi della confessione partendo dai princìpi morali e pastorali che la informano e la regolano.
Sommario
Premessa. Siglario. Bibliografia generale. Introduzione generale. I. Liturgia, Bibbia, Storia.
1. La celebrazione della penitenza. 2. Fondamenti biblici del sacramento della penitenza. 3. La penitenza nella storia della Chiesa. II. Teologia, Morale, Diritto. 1. Il mistero dell’iniquità e del peccato. 2. L’evento sacramentale del perdono. 3. Il penitente. 4. Il sacerdote confessore. 5. La prassi della confessione. Conclusione: dalla liturgia della riconciliazione alla riconciliazione nella vita.
Note sull'autore
Renzo Gerardi, presbitero del patriarcato di Venezia, ha compiuto gli studi filosofici e teologici alla Pontificia Università Lateranense, dove ha conseguito il dottorato in Teologia nel 1974. Dopo aver insegnato Teologia sacramentaria e Teologia spirituale, attualmente è docente ordinario di Teologia morale speciale nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense, di cui è pro-rettore. Per EDB ha pubblicato: Teologia ed etica della penitenza. Vita cristiana, vita riconciliata (32008), Storia della morale. Interpretazioni teologiche dell’esperienza cristiana. Periodi e correnti, autori e opere (22012), Le malattie dell’anima. Trattato sui vizi capitali (22013) e sette piccoli volumi dedicati ai vizi capitali (2015).
Queste pagine sono nate dalla duplice esigenza di prestare ascolto alla sofferenza di alcuni fratelli e di dare voce al loro bisogno di riconciliazione. Fratelli che, con un'espressione sintetica, vengono definiti "divorziati risposati o che vivono in nuova unione". Questa definizione rischia di mettere dentro un'unica categoria situazioni esistenziali, storie di dolore e di rinascita, percorsi di fede, che in realtà sono molto diversi tra loro, o meglio, sono unici e irripetibili, come uniche e irripetibili sono le persone. L'autrice focalizza la sua attenzione su alcuni di questi fratelli, dolorosamente consapevoli di non potersi accostare ai sacramenti e di non essere pienamente partecipi della vita ecclesiale a causa della loro condizione esistenziale, i quali tuttavia continuano il loro percorso di fede, trasmettono ai propri figli il messaggio liberante del vangelo e partecipano con loro alla messa domenicale. Ma senza potersi nutrire alla mensa eucaristica e senza poter ricevere il perdono che desiderano.
L'opera di Everett Ferguson, in tre tomi, raccoglie i risultati di una vita di studi dedicati al battesimo nei primi secoli cristiani e abbraccia un arco temporale che si estende dai riti di purificazione in età precristiana fino ad Agostino di Ippona, passando per il battesimo nella letteratura neotestamentaria. Come il sottotitolo recita, l'analisi di Ferguson affronta la problematica del battesimo nei suoi sviluppi non soltanto storici ma anche teologici e liturgici, con tutta una parte dedicata alla documentazione archeologica e un interessante apparato iconografico. L'opera di Ferguson è condotta su una miriade di testi, spesso poco noti, riportati per esteso ed esaminati approfonditamente nel loro significato religioso e teologico, e anche questo è uno degli aspetti che fa l'originalità dell'opera.
Il volume raccoglie gli articoli che Francesco Di Felice ha scritto per L'Osservatore Romano negli anni che vanno dal 1971 ai nostri giorni. Sono testi di vario argomento, secondo le richieste legate al momento con riflessioni che vanno dall'istituto della famiglia ai documenti conciliari, dagli approcci esegetici su alcune pagine della Bibbia ai temi di teologia della conversione, dai saggi su alcuni scritto della seconda metà del Novecento ai profili biografici di esponenti nei diversi campi della spiritualità, della storia e dell'arte. Queste pagine vogliono continuare a stimolare e a motivare l'incontro con Dio alla luce della Sua Parola raccogliendo "le fronde sparte" dei suoi scritti, come il Sommo Poeta disse (Inf. XIV 1-3).
Questo volume, "L'Ordine Sacro oltre", è il primo di una breve serie dedicata ai sette sacramenti. Ne è autore Antonio Santantoni, per molti anni docente di liturgia ad Assisi e in diverse università e facoltà teologiche romane. La serie ha un titolo che è già una dichiarazione d'intenti: Sacramenti oltre: oltre la crisi, oltre la storia, oltre gli abusi e gli errori. Oltre la stessa tradizione del secondo Millennio. Per ritornare alle sorgenti. L'autore è un nome noto ai cultori di liturgia. La sua tesi di laurea, nata nell'aula conciliare dove, giovanissimo, aveva quotidianamente accesso, ha suscitato l'interesse di autori di fama internazionale ed è ancora oggi un testo di riferimento per molti che vogliano avvicinarsi al rito e ai testi dell'ordinazione episcopale ("L'Ordinazione Episcopale. Storia e teologia dei riti dell'ordinazione nelle antiche Liturgie dell'Occidente", Roma, Editrice Anselmiana, Analecta liturgica 2; 1976). I contenuti e lo spirito di quell'opera prima sono riproposti in questo volume che però si differenzia molto da quello: altri sono i problemi che oggi la Chiesa è chiamata a fronteggiare e a risolvere. Non più i grandi problemi teologici, quali la sacramentalità e la collegialità dell'episcopato, ma assai più quelli della vita di ogni giorno della Chiesa: ruolo dei diaconi permanenti, celibato dei preti e, soprattutto, più dirompente degli altri, se i ministeri ordinati convengano pure alle donne.
L'inedita relecture che Braulik offre del rapporto tra il salterio ebraico e la liturgia cristiana ci fa ripensare non solo la liturgia delle ore, ma anche i motivi biblici della celebrazione eucaristica nonchè la sacramentalità dell'Antica Alleanza.
La Libreria Editrice Vaticana prosegue la pubblicazione delle riflessioni del Cardinale Jorge Arturo Medina Estévez riportando in questo opuscolo le sue meditazioni su un'altra verità di fede. Il cardinale spiega infatti con la consueta chiarezza e lucidità che cos'è il pentimento, cosa significa il conseguente gesto del perdono, e come la Chiesa ha trasmesso questi valori ai suoi fedeli. Si tratta di un breve testo utile a tutti i cristiani, per conoscere meglio il significato del pentimento e del perdono ed imparare a metterli in pratica nella vita di ogni giorno.
L'opera di Everett Ferguson, in tre tomi, raccoglie i risultati di una vita di studi dedicati al battesimo nei primi secoli cristiani e abbraccia un arco temporale che si estende dai riti di purificazione in età precristiana fino ad Agostino di Ippona, passando per il battesimo nella letteratura neotestamentaria. Come il sottotitolo recita, l'analisi di Ferguson affronta la problematica del battesimo nei suoi sviluppi non soltanto storici ma anche teologici e liturgici, con tutta una parte dedicata alla documentazione archeologica e un interessante apparato iconografico. L'opera di Ferguson è condotta su una miriade di testi, spesso poco noti, riportati per esteso ed esaminati approfonditamente nel loro significato religioso e teologico, e anche questo è uno degli aspetti che fa l'originalità dell'opera. Dopo una breve rassegna della ricerca, il primo tomo affronta gli antecedenti del battesimo cristiano in ambiente greco e giudaico, il battesimo di Gesù e nel Nuovo Testamento, il rito e la dottrina battesimali in età apostolica fino a Clemente di Alessandria.
Quando si parla della missione degli sposi cristiani, quasi sempre la si fa coincidere con il compito naturale che scaturisce dall'unione di un uomo e di una donna: sono chiamati a volersi bene, ad amarsi, a essere aperti alla vita. Se è così, la grazia sacramentale, la consacrazione nello Spirito, viene ridotta a una stregua di benedizione, perché funzioni bene tutto ciò che gli sposi cristiani hanno in comune con tutte le unioni uomo-donna. Così non compare però la bellezza e la novità donata dal sacramento delle nozze. Qual è l'originalità, la specificità di compito, di missione che gli sposi cristiani hanno nella Chiesa e nel mondo? Gli sposi acquistano un nuovo modo di essere, sono assunti con la loro realtà umana dentro l'amore stesso che lega il Verbo di Dio all'umanità e Cristo alla Chiesa. Perciò legittimamente possiamo dire: agli sposi, a cui Paolo nella "Lettera agli Efesini" si riferisce con l'espressione "mistero grande", viene affidata una "missione grande".
Il libro vuole essere un contributo scientificamente serio ad un tema che ha percorso la vita di numerose comunità cristiane nei mesi scorsi. I fatti sono noti. Dopo la pubblicazione della "Relazione fatta" dal Card. W. Kasper nel Concistoro segreto del 20 febbraio, si è accesa una forte discussione: se il divorziato-risposato, che abbia adempiuto precise e rigorose condizioni indicate nella relazione Kasper, possa accostarsi al sacramento della confessione, ricevere l'assoluzione pur continuando a rimanere nel suo stato di divorziato-risposato, e quindi ricevere l'Eucarestia. Su questo tema si erano già espressi due grandi teologi e patrologi: Cereti e Crouzel. Il primo, indagando sulla prassi della Chiesa primitiva, era ampiamente favorevole ad una riforma della Dottrina; il secondo invece sottopone le teorie di Cereti ad una critica sia sul metodo che sul contenuto. Il volume ripropone il testo di Crouzel, per la prima volta tradotto in italiano, in cui si esprimono le severe critiche a Cereti. La lettura dei saggi di Crouzel ha un valore intrinseco che va ben oltre la conoscenza delle teorie di Cereti. Chi non conosce il pensiero di Cereti trova comunque una fonte informativa su questo tema dalla quale non si può prescindere.
Che cos'è la Cena del Signore? E che cosa facciamo quando la celebriamo? È da questi "semplici" interrogativi che prende il via il percorso di riflessione del teologo Paolo Ricca.