Il libro raccoglie oltre 1000 citazioni in latino, con la traduzione, l'indicazione della fonte da cui sono tratte e un commento che ne chiarisce il significato, spesso anche suggerendo le circostanze in cui è più appropriato utilizzarle. Le citazioni sono ripartite per argomenti (per es. Amore e amicizia, Arte e cultura, Gioia e dolore, Apparenza e inganno, Legge e giustizia, Povertà e ricchezza, Religione, Vizi e virtù, Perle di saggezza, Proverbi e modi di dire, e così via) ed elencate in ordine alfabetico. Una seconda sezione del libro raccoglie un glossario di oltre 500 locuzioni, tra cui tutte quelle ancora in uso nel linguaggio comune e quelle invece tipiche dei diversi linguaggi tecnici (giuridico, medico ecc.).
Le teorie letterarie e le metodologie critiche non sono elaborazioni concettuali astratte, fuori dalle contingenze storiche, spersonalizzate. Sono ideate e messe in pratica da studiosi che hanno i loro percorsi biografici e intellettuali, hanno maestri da cui a un certo punto si distaccano, incontrano altri studiosi, modificano il loro pensiero, affinano le loro tecniche. In questo suo nuovo libro, Cesare Segre parte proprio da una serie di profili di grandi personaggi: Spitzer e Auerbach, paladini della critica stilistica, cosi simili nelle vicende biografico-accademiche, cosi diversi nell'approccio alla letteratura; un critico d'arte di impostazione warburghiana come Meyer Schapiro e uno di tradizione crociana come Cesare Brandi; e poi Gianfranco Contini tra filologia, critica e politica; il geniale Starobinski; l'amico e contraddittore di una vita, Cesare Cases; l'inquieto Lotman, che a ogni libro sembra abbandonare le posizioni di quelli precedenti. Ripercorrendo il lavoro di queste grandi figure con analisi del pensiero e, a volte, della lingua, Segre ci offre una "piccola storia della critica" che è anche una grande pagina di storia della cultura. Dopo una seconda sezione teorica in senso stretto, che non manca mai nei libri di Segre, la terza parte è dedicata alla lettura dei testi ed è centrata su due capolavori assoluti: l'"Orlando furioso" e il "Don Chisciotte", visti singolarmente, nel loro rapporto e nelle differenti fortune.
A che punto è lo studio dell'italiano all'estero? Quali motivi spingono a intraprenderlo? Sulla base di un'indagine planetaria il libro mostra come la nostra lingua mantenga ancora una posizione di rilievo, promossa da una pluralità di fattori, in sintonia con le diverse anime di un paese che coniuga tradizione e modernità. Ma la sua carta migliore rimane ancora la forza di attrazione di una cultura in cui il mondo riconosce uno dei vertici della civiltà occidentale.
L'intensificarsi delle relazioni interetniche e interculturali a causa dei massicci flussi migratori verso paesi economicamente avvantaggiati e i cambiamenti dovuti all'enorme sviluppo dei nuovi media integrati e delle tecnologie didattiche hanno determinato nuove richieste anche nel mondo dell'istruzione. Nel campo specifico della didattica linguistica, tali cambiamenti, da un lato, fanno da sfondo a una crescente culturalizzazione dell'insegnamento linguistico, dall'altro, inducono a tener conto delle nuove forme di pensiero, di comunicazione, di apprendimento/insegnamento, prodotte dall'uso sempre più massiccio dei nuovi media nelle società moderne, che attribuiscono a insegnanti e discenti un ruolo assai diverso da quello tradizionale. Il volume fornisce una visione a tutto tondo dei cambiamenti sopravvenuti nella didattica dell'insegnamento di L2 negli ultimi due decenni e indica le competenze, sia teoriche che operative e sperimentali, ritenute oggi fondamentali per la formazione di base dell'insegnante di una L2.
Che cosa distingue l'italiano sciolto e spregiudicato della tv di oggi dall'italiano sobrio e garbato della tv delle origini? Quali strumenti ha lo spettatore per riconoscere nella selva di programmi televisivi un linguaggio da far proprio? La televisione "fu" buona ed "è" cattiva maestra di lingua? Questo libro intende offrire un contributo alla conoscenza descrittiva dell'italiano trasmesso per televisione e delle sue differenti varietà di parlato
Il volume si concentra sulle particolarità dell'italiano usato nelle traduzioni. Analizzandone in particolare gli aspetti sintattici e semantico-pragmatici, conferma la tesi che la lingua usata nelle traduzioni è parzialmente diversa dalle produzioni spontanee nella stessa lingua. Alcuni dei contributi affrontano anche la questione del rapporto tra l'italiano utilizzato dai traduttori e l'evoluzione dello standard, mettendo in luce da un lato la tendenza a mantenere tratti conservativi al di là della loro permanenza nell'uso nativo spontaneo e dall'altro la presenza di tratti innovativi, spesso riconducibili a interferenza con la lingua di partenza e paragonabili ad altre situazioni di contatto linguistico.
Il volume propone un profilo storico-linguistico complessivo della produzione letteraria di carattere religioso, dalle origini ai nostri giorni. A partire dal ruolo fondativo del "Cantico di frate Sole" di Francesco d'Assisi e dalla figura di Jacopone, l'autrice attraversa via via i diversi generi della letteratura religiosa (la poesia, la prosa narrativa, la mistica, la scrittura teatrale, i testi dottrinali, la comunicazione ai fedeli), sempre individuando le linee di continuità e le specificità delle singole fasi considerate. Particolare attenzione è inoltre riservata alla scrittura femminile con un approfondimento su Caterina da Siena e Vittoria Colonna, e ad alcuni grandi personaggi della vita religiosa contemporanea (Luigi Sturzo, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II).
Questo manuale traccia un accurato resoconto delle più recenti ipotesi formulate sull'organizzazione e la struttura del lessico. I principali temi trattati sono: la classificazione delle parole, i tipi di parole esistenti, i principi che regolano la combinazione delle parole, il carattere dinamico del significato lessicale, la costruzione del significato delle frasi, i modi in cui i concetti sono associati alle parole, le interazioni tra il significato delle parole e il loro comportamento sintattico. Il lessico diventa in questo modo l'osservatorio privilegiato per comprendere come le diverse dimensioni di cui è costituita una lingua interagiscano tra loro.
In una società come la nostra, profondamente segnata dal processo di globalizzazione, il plurilinguismo è forse l'ultima difesa contro la globalizzazione delle menti e l'omologazione culturale. Conoscere le lingue straniere, dunque, non è più solo un mezzo per facilitare gli scambi di informazioni, merci o servizi, ma è soprattutto lo strumento per immergersi in modi di pensare diversi dal proprio, in una logica aperta al contagio linguistico e culturale, in cui ciascuno prende dagli altri le parole, i modelli e i valori che trova migliori. Cosciente del nuovo ruolo a cui è chiamata la glottodidattica. "Le sfide di Babele" sviluppa i temi dell'insegnamento linguistico a partire dalla consapevolezza dell'infinita molteplicità delle esigenze di chi vuole apprendere una lingua straniera e di chi la deve insegnare. Sicuro che la maledizione di Babele sia, in realtà, un patrimonio culturale da difendere e salvaguardare. Paolo E. Balboni ci consegna, con questo libro, un'attenta e stimolante riflessione sul ruolo e sugli sviluppi della moderna glottodidattica. Profondamente riveduto, ampliato e arricchito da numerosi esercizi in occasione di questa nuova edizione, Le sfide di Babele continua a essere un libro unico nel suo genere.
Alla domanda di base "che cosa intendiamo per retorica?" Bice Mortara Garavelli risponde distinguendo due aspetti fondamentali: la facoltà di sviluppare un ragionamento atto a persuadere chi ascolta o legge, di esprimersi in modo efficace, appropriato alla situazione; e l'elaborazione concettuale di principi e mezzi per attuare al meglio le facoltà naturali del comunicare: cioè l'insieme delle dottrine, delle tecniche e delle precettistiche frutto di riflessioni e di tradizioni secolari. Questa Prima lezione mette in evidenza, con chiarezza e brevità, alcune tappe salienti nello sviluppo plurisecolare della disciplina e si concentra poi prevalentemente sulle caratteristiche dottrinali e pratiche dei diversi sistemi: a cominciare dal sistema classico, su cui si sono modellate importanti applicazioni, fino alle innovazioni apportate dalle 'Nuove retoriche'. I capitoli conclusivi sono dedicati alla presentazione di pagine esemplari, che mostrano come la retorica si sia incarnata in stili e in campi del sapere differenti. Nella scelta dei testi esemplari, l'autrice ha scelto uno stile chiaro e divulgativo, senza tecnicismi inutili e con spiegazioni elementari ove fosse necessario introdurre nozioni specialistiche.
Il volume rifonde in una nuova stesura ¡1 Corso elementare di linguistica generale e ne amplia i contenuti già sperimentati in numerosi corsi di Linguistica generale con l'aggiunta di un capitolo sul mutamento e la variazione, di un sintetico profilo di storia della linguistica e di numerosi e aggiornati materiali di approfondimento, documentazione ed esercitazione. Del volume di cui è rifacimento non solo riprende interamente il taglio e la materia, allargando anche il panorama alla linguistica storica e alla sociolinguistica, ma soprattutto cerca di mantenere l'equilibrio fra necessario rigore scientifico, chiarezza di esposizione e accessibilità da parte degli studenti. Il maggior dettaglio presente in punti cruciali della trattazione e il materiale di corredo aggiunto consentono approfondimenti selezionati anche per studenti non più principianti assoluti nella materia.
Il libro di Jean-Marie Floch è un libro di frontiera. Di frontiera perché apre alla ricerca di marketing una nuova metodologia - la semiotica - e permette di esplorare nuovi territori. Di frontiera anche perché pratica un sistematico e programmatico pendolarismo tra semiotica, ovvero una disciplina teorica, e la ricerca di marketing, ovvero un savoir-faire pratico. La forza e l'interesse di questo libro risiedono proprio nel rifiuto di Floch di accettare la separazione tra teoria e pratica, tra ricerca fondamentale e applicazioni pratiche. Le analisi che Floch presenta in questo volume sono tutte state commissionate da aziende o agenzie e tutte hanno dovuto rispondere a degli obiettivi pratici di posizionamento (gli psicofarmaci, le automobili), di segmentazione (il metro, le banche), o comunicazione (l'editoria). Ma al tempo stesso si tratta di analisi che non rifuggono la sofisticazione teorica, né la complessità concettuale. Sotto la penna di Floch la semiotica appare per quello che è: una disciplina viva, curiosa, flessibile. Uno strumento d'analisi chiaro e operativo.