
Oggi più che mai la comunicazione è un tema di grande attualità. I suoi processi, infatti, incidono profondamente sulla nostra vita e la modificano in modo radicale: per rendersene conto basta accendere la televisione, aprire un giornale, collegarsi a internet. Oggi più che mai, tuttavia, l'agire comunicativo richiede di essere definito, regolato, orientato. Bisogna far emergere i criteri in base ai quali sia chi comunica sia chi fruisce della comunicazione compie determinate scelte. Il volume intende chiarire che cosa significa comunicare bene e motivare all'assunzione, in ambito comunicativo, di alcune scelte piuttosto che di altre. In altre parole, esamina come e perché comunicare, e soprattutto come e perché comunicare bene. Ne risulta un libro non solo per gli addetti ai lavori - giornalisti, comunicatori, web editor -, ma per chiunque, in vario modo, è coinvolto nei processi comunicativi e si interroga sui loro scopi, condizioni e conseguenze.
Multimedialità, interattività, usabilità, comunicazione mediata dal computer; e ancora, blog, comunità virtuali, videogiochi, web 2.0, social media: i nuovi media incidono sulla vita delle persone, sulle loro relazioni, sul modo in cui stanno in società. Questo libro è un utile strumento didattico che introduce ai concetti, alle teorie strumenti metodologici per orientarci nel mondo in continua trasformazione dei nuovi media.
Il culto dell'immagine nelle società odierne ha un grande impatto, incidendo sugli stili di vita e le forme di aggregazione collettive. Si interagisce sempre più tra persone che desiderano apparire, affascinate da un gioco di specchi che seduce. L'homo mediaticus è immerso in un mondo fantastico, tra miti e riti che si riproducono attraverso lo schermo. Con questo libro l'autore descrive come il marketing abbia esteso la propria influenza sugli individui e come stia raffinando le proprie strategie, aprendosi verso nuove forme di influenza mediatica.
Oggi l'Asia ci sfida con le sue culture, le sue religioni, le sue sproporzioni, con la sua forte potenza economica in mezzo a molta povertà. Nel tracciare un grande affresco di luci e ombre di quello che è stato definito il "secolo asiatico", il volume pubblicato in occasione dell'anniversario dalla fondazione dell'Agenzia giornalistica AsiaNews ripercorre le tappe attraverso cui le pagine web di AsiaNews sono divenute sempre più una fonte indispensabile di informazione sulla vita sociale, politica, economica e religiosa in Asia. Con il messaggio di Papa Francesco ad AsiaNews.
"L'opera del Prof. Razzante costituisce una guida che si distingue per la chiarezza e l'immediatezza con la quale fornisce un quadro completo ed aggiornato del diritto e della giurisprudenza più rilevante in materia di informazione, giornalismo e tutela dei diritti. Ma, a mio avviso, il pregio di quest'opera risiede anche nella capacità di contestualizzare il mondo delle regole in una cornice appropriata che dà conto delle sfide economiche che la professione giornalistica e l'impresa editoriale stanno affrontando, oltre che delle specificità che il sistema dei media ha nel nostro Paese. Vi è piena consapevolezza, dunque, che sia il diritto che il mercato devono trovare nella sfida imposta dall'evoluzione della tecnologia e della società occasione per un rinnovamento virtuoso che sappia porre anche nel nostro Paese solide basi per un'industria dell'informazione moderna e libera. Non ho dubbi che di questo processo di cambiamento l'opera del Prof. Razzante saprà essere anche in futuro non solo testimonianza lucida e accorta, ma anche autorevole punto di riferimento per tutti coloro che, a vario titolo, vorranno essere protagonisti della nuova società dell'informazione". (dalla prefazione del Prof. Giovanni Pitruzzella, Presidente dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).
La storia della "Società generale delle Messaggerie italiane di giornali, riviste e libri" inizia a Bologna nel 1914 per coraggiosa iniziativa di Giulio Calabi in un paese dove le comunicazioni sono ancora difficili, la lettura patrimonio di un'elite, il commercio librario circoscritto al centro delle poche grandi città. Passate nel 1938 sotto il controllo di Umberto Mauri, le Messaggerie si trasferiscono nel 1946 a Milano, e dal capoluogo lombardo accompagnano l'impetuoso processo di ricostruzione e di modernizzazione del paese sino alle sfide del XXI secolo. Basandosi su un capillare lavoro di ricerca e su centinaia di testimonianze scritte e orali, Vittore Armanni disegna per la prima volta il percorso di una avventura imprenditoriale e umana che ha segnato profondamente la vita culturale italiana. E l'epopea di due famiglie: quella dei Calabi, colpiti dalla tragedia delle leggi razziali e costretti all'esilio alla vigilia della seconda guerra mondiale, e quella dei Mauri, giunti oggi alla terza generazione. E la storia di una visione imprenditoriale aperta, che considera la distribuzione non solo un servizio logistico ma una forma di collaborazione e sostegno agli attori della filiera, dall'editore ai librai, e che a questi ultimi offre opportunità come la Scuola Umberto e Elisabetta Mauri, dal 1983 punto di riferimento per la diffusione di un'autentica cultura internazionale del libro. Con uno scritto di Achille Mauri.
Oggi i valori tradizionali sembrano subire una complessa trasformazione e sono spesso all'origine di nuove conflittualità. In questo ambito i pregiudizi che si diffondono in Rete sono uno strumento di delegittimazione e discredito. Gli aspetti negativi della realtà virtuale non devono far dimenticare i suoi meriti, in modo particolare la possibilità di consentire a ognuno di sottoporre alla comunità le proprie idee con mezzi di semplice utilizzo e a basso costo; ma l'inflazione delle opinioni che ne è conseguita ha prodotto un'omologazione del pensiero, un appiattimento delle peculiarità culturali che orientano la mente e alimentano la tensione per la conoscenza.
Culto della mela, comunità d'iniziati, fedeltà assoluta. Apple rappresenta per molti suoi appassionati qualcosa in più di una corporation dell'informatica: nella maniera di presentarsi al pubblico e nei sentimenti suscitati nei Mac-user, mostra somiglianze con quanto viene tradizionalmente attribuito alle religioni. Dalla scelta della mela, simbolo del peccato e della conoscenza, alla volontà di differenziarsi in modo eretico-rivoluzionario dall'ortodossia di IBM e Microsoft, Apple ha instillato e sfruttato il desiderio di appartenere a un gruppo elitario, accomunato dalla conoscenza di una verità nascosta ai più. Questo piccolo ma documentato libro si addentra in simili scenari con l'intento di verificare quel che di realmente religioso vi sia nel "culto" di Apple e nell'ammirazione, e quasi devozione, di tanti per la figura di Steve Jobs.
In occasione del 50° anniversario dell'Inter Mirifica (Decreto conciliare sui mezzi della comunicazione sociale), il presente volume ripercorre la storia della comunicazione vaticana dal Concilio fino ai giorni nostri. I cinque secoli di storia della comunicazione infatti, dalla stampa di Gutenberg fino al Concilio, non valgono in termini di innovazione e progresso, questi ultimi 50 anni culminati nell'era digitale, periodo che ha visto protagonista nella fase più recente Papa Francesco, dimostrando una grande apertura ai nuovi media e ai social network. Grazie alla rilettura dell'Inter Mirifica, l'autore propone dunque questo lungo e suggestivo percorso attraverso la comunicazione della Chiesa.
Da circa trent'anni Roger Odin elabora un modello di analisi dei media audiovisivi che egli stesso definisce "semiopragmatico", ovvero attento sia agli aspetti testuali che alle condizioni contestuali di fruizione. Questo volume riassume tale modello e lo aggiorna alla luce dei più recenti sviluppi della ricerca. Ne risulta un libro rigoroso, agile, ricco di esempi; una guida indispensabile per chiunque intenda affrontare con strumenti aggiornati l'analisi dei mezzi audiovisivi contemporanei.
La tecnologia, il mercato editoriale, la dialettica tra libertà di stampa e poteri economici e politici, il lavoro del giornalista nelle sue eccellenze e meschinità. La storia del giornalismo è tutto questo, ma è anche e soprattutto storia di uomini e donne che nell'arco del tempo, attraverso i loro articoli, fotografie, riprese televisive e più recentemente materiali digitali, hanno raccontato eventi epocali e fatti minimi, contribuendo a modellare abiti mentali e fantasia dei lettori, talvolta manipolandoli, talvolta portando alla luce notizie scomode e verità nascoste. Con ritmo appassionante, Oliviero Bergamini racconta l'evoluzione del giornalismo dagli albori dell'era dell'informazione nel Cinquecento sino alle ultimissime innovazioni digitali. Con particolare attenzione alla contemporaneità, la trattazione spazia tra Francia, Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti, le nazioni dove il giornalismo ha avuto i suoi maggiori sviluppi, tocca la Russia e i paesi del socialismo reale, dove la libera informazione è stata più a lungo negata, ma si concentra soprattutto sull'Italia, dove il giornalismo è storicamente segnato da limiti e carenze strutturali, ma anche da eccellenze di livello europeo.
Il modo di fare giornalismo è cambiato. E cambierà in futuro. La stampa e il suo modello industriale sono entrati in profonda crisi; la rete, i dispositivi mobili e i social media hanno creato un'informazione multimediale, continuamente aggiornata, aperta al contributo dei cittadini. Nel raccontare le trasformazioni del giornalismo post-internet, il libro riflette sulle possibilità aperte dalle nuove tecnologie, si interroga sul ruolo del giornalista di oggi, mette a fuoco pratiche e regole della professione. Ne emerge un quadro caratterizzato da affascinanti prospettive di integrazione tra saperi, forme, linguaggi, media.