È più solidale una società dove si divide in parti diseguali la ricchezza in un mondo di collaborazione e di pace, o si è più solidali laddove si divide in maniera comunque diseguale la miseria in un mondo di oppressione e di terrore, dove vige il principio per il quale "chi non ubbidisce non mangia"? Se il mercato è il meccanismo che, esigendo la pace e fondando la libertà politica, genera il maggiore e più diffuso benessere, è allora errato vederlo come uno dei mezzi che, per quanto imperfettamente, contribuisce a realizzare il comando evangelico dell'amore? Per tutto ciò, possono ancora i cattolici pensare al profitto come a un furto? L'autore nel testo propone risposte a queste a altre domande che ossessionano le coscienze di molti cattolici.
Questo libro è la saga di un popolo. Un libro di grande fascino storico che ci racconta chi sono i palestinesi, chi è il "palestinese", vale a dire l'identità palestinese. L'identità si svolge in tre momenti, in tre figure. Gente della Terrasanta è la prima figura e ci porta sino al XIX secolo; la seconda figura ci fa cogliere i palestinesi ai tempi del mandato britannico, il palestinese è invisibile; lo Stato di Israele è la terza figura. Contro i venti della storia, i palestinesi sono oggi tornati visibili ed è una responsabilità internazionale il loro diritto al ritorno e a un paese, visto che è stata una responsabilità internazionale l'averli resi invisibili.
Travolto insieme agli altri partiti nel crollo della prima Repubblica, il Partito socialista di Craxi ha lasciato di sé una memoria lacerata. Indicato da alcuni come il soggetto più innovativo nel sistema politico italiano, dipinto da altri come il simbolo della partitocrazia in disfacimento, il Psi ha svolto negli anni Ottanta un ruolo da protagonista che lo pone al centro di una riflessione su questa tormentata stagione della storia d'Italia, ancora in gran parte da ricostruire, da analizzare e da interpretare. Questo libro racconta per la prima volta, con gli strumenti della ricerca storica, l'intera vicenda, a partire dall'ascesa di Craxi alla segreteria, nel 1976, fino alle sue dimissioni nel gennaio 1993.
In oltre vent'anni non è ancora stato chiarito il mistero della morte di Roberto Calvi. Affrontando spese altissime e con l'aiuto di investigatori privati, il figlio Carlo ha condotto indagini in tutto il mondo, raccogliendo materiale ritenuto prezioso dagli inquirenti e che ora viene messo a disposizione del pubblico. In questo libro racconta senza remore i risultati della sua ricerca e formula varie considerazioni sui nuovi "poteri forti" e l'ascesa dell'Opus Dei. Ne ha raccolto la testimonianza Ferruccio Pinotti, giornalista de "L'Arena di Verona" e collaboratore di diverse testate nazionali.
Docente di Diritti dell'Uomo e Filosofia del diritto nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Salerno, normalista, studioso di filosofia del diritto pubblico e storia dei concetti politici, Geminello Preterossi ha raccolto in questo volume quattordici interventi di autori diversi per riaffermare il valore e la legittimità del pensiero laico, per individuare la sua fisionomia culturale contro il fondamentalismo neoconservatore. Firmano gli interventi: Khaled Fouad Allam, Remo Bodei, Tullio De Mauro, Ida Dominijanni, Vincenzo Ferrone, Anna Foa, Carlo Galli, Emilio Gentile, Francesco Margiotta Broglio, Francesco Remotti, Andrea Riccardi, Stefano Rodotà, Pietro Scoppola.
La Costituzione è al centro di un dibattito che vede diviso il mondo politico sulla eventualità di una sua riforma nella parte che disegna i rapporti fra gli organi dello Stato, i poteri delle Regioni, la composizione della Corte costituzionale. Rimasta sostanzialmente inalterata per oltre cinquant'anni, la Carta fondamentale manifesta tuttavia una vitalità che oltrepassa le polemiche occasionali o dovute alla alternanza delle forze politiche al governo. La stessa affermazione di essere passati da una prima a una "seconda" Repubblica non trova riscontro nel dibattito scientifico. Appare quindi necessario fare il punto su una situazione di apparente incertezza, in cui la Costituzione vigente è ancora capace di dare risposte adeguate alle istanze dei cittadini.
Diviso in tre parti, il libro attraversa alcuni luoghi classici del pensiero filosofico politico: “violenza”, “potere” e “libertà”. Nella prima parte tali luoghi vengono declinati attraverso il riferimento fondamentale al concetto di “sovranità”. Quest’ultimo viene caratterizzato come momento della decisione, mostrando la necessità di un presupposto criminale al dispiegarsi della sua azione. Nella seconda parte il volume si focalizza su alcune implicazioni di carattere “teologico-politico”. Termini di riferimento teologico come “fondamentalismo” e “apocalisse” vengono messi a confronto con termini tipicamente politici come quelli di “rivoluzione” e “anarchia”. Nell’ultima parte il testo ruota attorno alla necessità di un ripensamento del concetto di “comunità”; quest’ultimo pensato anche nelle sue implicazioni “cristocentriche”. Il volume si avvale inoltre di due excursus che mettono a confronto il tema dello “sterminio degli ebrei” con i recenti “genocidi” perpetrati nella ex-Jugoslavia durante la guerra degli anni ’90.
La forza speculativa dei saggi qui riuniti, che riguardano alcune figure del potere e della sovranità occidentale, consiste nella meticolosa ricostruzione del processo di contaminazione tra politica e teologia che attraversa la storia dell'Occidente. In Kantorowicz le analisi di diritto medievale non potevano restare separate dalla percezione della rovina politica e morale dell'Europa rappresentata dai totalitarismi del Novecento. L'interrogativo, ora esplicito ora inespresso, di ciascun saggio riguarda proprio il legame impensato che tiene insieme un'epoca dai risvolti drammatici e quella tradizione politico-teologica di cui non ci riconosciamo eredi.
In uno stato democratico è sulla fiducia nella giustizia che si fonda la convivenza civile. Per restaurare quel "patto" antico due magistrati da sempre in prima linea, Gian Carlo Caselli e Livio Pepino, cercano di dipanare una matassa fitta di malintesi, errori e bugie, attraverso un percorso che non arretra di fronte agli argomenti caldi degli ultimi anni: il garantismo, l'indipendenza della magistratura, la famigerata riforma del sistema giudiziario con la separazione delle carriere.
Dalla Triplice Alleanza alla Nato, all'Unione Europea: il cammino dell'Italia fra i grandi del mondo, il suo ruolo negli schieramenti internazionali di ieri e di oggi. L'autore Liliana Saiu è professore straordinario di Storia delle relazioni internazionali presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Cagliari.