La terapia breve si è dimostrata una forma di trattamento efficace per una varietà di problemi psicologici "comuni" come l'ansia, la depressione in forma lieve e le semplici fobie. Ma è possibile utilizzare questo trattamento anche per patologie più complesse. Gli autori, pionieri nel campo della terapia breve, raccolgono qui la loro esperienza clinica di oltre quindici anni (il caso dell'uomo "pedinato dalla CIA", quello della donna sicura di aver "stregato Fidel Castro"), offrendo gli strumenti per risolvere disturbi finora trattati con terapie a lungo termine, come deliri e paranoie, anoressia, alcolismo, comportamenti borderline.
"Ho fatto un sogno folle, non ne uscirò mai." Certi sogni spaventano i pazienti perché sembrano testimoniare un passo indietro nella terapia. Invece sono spesso il segno di un progresso, dato che rivelano la struttura dei fantasmi dell'inconscio alla base del problema del paziente, consegnando le chiavi per la soluzione. Quinodoz li chiama "i sogni che voltano pagina", mettendo in luce la necessità di integrare l'approccio classico all'interpretazione dei sogni e richiamando l'attenzione su uno degli aspetti più importanti della fine dell'analisi.
Risultato di molti anni di lavoro nel campo dell'assistenza medica, psicologica e sociale dell'anziano in stato di grave dipendenza fisica e psichica, il volume segna il passaggio dalla "gerontologia psichiatrica" alla "psicogeriatria", che considera l'anziano come il soggetto ancora attivo della propia condizione, come il padrone della propria vita psichica conscia e inconscia. Da questa prospettiva, molte idee correnti sulle demenze senili vengono sconfessate da Ploton, che si preoccupa costantemente di indicare i possibili percorsi per l'evoluzione e il miglioramento delle cure.
Frutto della collaborazione dei due autori per più di trent'anni, questo libro è uno dei contributi più validi e originali apparsi in ambito psicoanalitico negli ultimi dieci anni. Applicando le affascinanti scoperte delle osservazioni sulla coppia madre-bambino al trattamento dei pazienti adulti, Beebe e Lachmann aprono nuove strade per comprendere la miriade di comunicazioni fra paziente e analista che rappresentano il nucleo del processo analitico.
Momento di rottura, vero e proprio crollo narcisistico che sgretola la corazza caratteriale, la depressione è il luogo in cui lo psicoanalista incontra, più che altrove, il dolore e l'odio, la colpa e il lutto. Muovendo dall'idea della depressione come essenza della crisi esistenziale dell'era contemporanea, Davide Lopez e Loretta Zorzi delineano un modello di terapia che tende a far prevalere la consapevolezza del paziente sulle istanze portatrici dell'istinto di morte, mettendo in questione la tradizione psicopatologica non solo rispetto alla depressione ma anche rispetto all'intera concezione della cura.
L'amore può durare? A questa domanda, spogliata della retorica che di solito l'accompagna, Mitchell risponde analizzando gli ingredienti principali dell'amore romantico: il sesso, l'idealizzazione, l'aggressività, l'autocommiserazione, il senso di colpa, la dedizione. Il volume si rivolge non solo alla comunità degli psicoanalisti ma a tutti noi.
Alcune persone, essendo incapaci di esprimere, tendono a trattenere totalmente o in parte sentimenti ed emozioni, rischiando di farsi male e danneggiando seriamente le loro relazioni. Altre, invece, versano continuamente fuori la paura, la rabbia, il dolore, inondando chi li circonda e causando gravi danni a se stessi e agli altri.L'Autore, dopo aver analizzato queste due precedenti modalità attraverso una ricca esposizione di situazioni cliniche, propone un modo maturo e consapevole di vivere sentimenti ed emozioni basato sulla capacità di contenere che, seguendo il pensiero di Bion, implica la presenza di una «mente che pensa», di uno «spazio interiore» in cui i sentimenti e le emozioni possano essere pensati, modulati e quindi espressi.In questa prospettiva viene poi presentata una proposta di educazione alla espressione e al contenimento delle emozioni e dei sentimenti e una riflessione sulla psicoterapia come «luogo» di rieducazione all'esprimere e al contenere.
L'anziano reca con sé un intero mondo: memorie lontane, esperienze irripetibili, ricordi di un tempo che per il bambino ha i colori della fiaba e che, come la fiaba, alimenta la sua curiosità e arricchisce la sua educazione alla vita. È proprio nel senso della continuità, tra un passato di cui rimangono poche tracce e un futuro ancora aperto, che acquista valore il legame, a volte faticoso ma sempre benefico per entrambi, tra nonni e nipoti. Con un tono leggero, con la competenza di chi è educatrice, madre e nonna, l'autrice propone riflessioni e testimonianze, ma anche giochi, suggerimenti per essere nonni affettuosi, disponibili e consapevoli.
Prefazione di Marcello Bernardi
«Per scrivere un libro come questo, secondo me, occorrono tre doti: un linguaggio adatto a chiunque, una profonda conoscenza del bambino e, non trascurabile, il buon senso. Rita Gay le possiede tutte e tre. Le pagine che seguono si leggono con estrema facilità, vorrei dire con un certo godimento, e non richiedono alcuna preparazione "scientifica". Sono proprio per tutti. Per di più sono scritte bene. [...] Pagine da leggere, anche in questo nostro tempo saturo di parole sui bambini» (dalla Prefazione).
Un vero A,B,C della crescita emotiva e affettiva del bambino, negli anni prescolari, in relazione alla crescita emotiva e affettiva del genitore stesso. La realizzazione del volume nasce dall'esperienza diretta dell'Autrice negli incontri con i genitori, generalmente coordinati da uno psicologo, previsti e promossi dalla legge 285/97 (Legge Turco) per favorire una vera e attenta cultura dell'infanzia. Il volume è arricchito da una parte di laboratorio, dove vengono offerti validi spunti, domande e provocazioni agli adulti per riflettere su se stessi, sulla propria infanzia e sui propri atteggiamenti rispetto al mondo infantile.
INDICE
Affettività, Aggressività, Autonomia, Autorevolezza, Autostima, Bugie e segreti, Desiderio e magia, Emozioni, Empatia, Felicità e sofferenza, Frustrazioni, Immaginazione e verità, Impegno, Litigi fraterni, Lodi e ricompense, Lutti e separazioni, Nonni, Obbedienza, Paure, Punizioni, Regole, Religiosità, Sculaccioni, Sesso e paure, Sicurezza, Socializzazione, Soldi, Tempo libero, Viziare.
I 40 test presentati dal volume si chiamano PSI (Inventari dello stile personale) perché rivelano caratteristiche e particolari della personalità di chi li affronta: gli atteggiamenti, le opinioni, le convinzioni, le abitudini, le scelte, i ricordi, le idee, i sentimenti e le capacità.