Bu-bum, bu-bum, bu-bum. È questo il suono del cuore, un organo che batte senza sosta, garantendo un afflusso di sangue ricco di nutrienti e ossigeno a ogni angolo del corpo, per un totale di circa 8.500 litri pompati ogni giorno. Nel venire a sapere che il nonno era morto d'infarto dieci anni prima della sua nascita, ogni volta che guardava uno dei suoi ritratti, Johannes si chiedeva come un uomo all'apparenza tanto forte e in salute potesse essere stato stroncato da una cosa così piccola, grande quanto un pugno chiuso. Fu allora che in lui maturò l'interesse di saperne di più, affascinato com'era dai segreti del nostro organo più irrinunciabile. Da bambino, divorò tutti i libri che trovava sull'argomento, finché a quindici anni riuscì a svolgere un tirocinio presso il pronto soccorso della propria città. Più imparava, più si stupiva delle straordinarie e insospettate capacità di un organo che troppo spesso - e a torto - consideriamo scontato, noioso e privo di sorprese. Combinando un approccio scientifico ad aneddoti e spunti gustosi riguardanti la sua esperienza personale, l'autore ci accompagna in un entusiasmante viaggio alla scoperta del cuore: dalla sua formazione e anatomia, alle malattie e cattive abitudini alimentari (ma non solo) che possono indebolirlo, dall'importanza dello sport e di uno stile di vita sano, a quello che si dimostra essere un efficace sistema di prevenzione, ovvero il sesso.
L'aziendalizzazione delle strutture ospedaliere rappresenta un cambiamento formale e sostanziale che non solo coinvolge le strutture territoriali di gestione sanitaria, ma incide anche profondamente nella mentalità del medico e nel suo rapporto col paziente. Sono entrati nel linguaggio e nei comportamenti dei sanitari vocaboli, atteggiamenti e parole estranee alla pratica medica (budget, controllo di gestione, dirigente, costi, ricavi, clienti, domanda, offerta, eccetera) mentre la sofferenza del malato rimane sempre identica a se stessa. Si sta arrivando al paradosso che il modello industriale, basato sulla domanda e l'offerta, è accettato come il modello ideale e unico possibile di relazione tra richiesta di prevenzione, cura o assistenza ed erogazione di un servizio medico assistenziale. Le domande cui i medici sono chiamati a rispondere nell'esercizio della loro professione si fanno più profonde. Questo libro è il risultato di un lavoro di formazione e approfondimento tra l'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia e Bari e l'associazione Cercasi un fine. Un percorso con l'obiettivo di salvaguardare il rapporto di fiducia che lega il medico al cittadino come strumento di garanzia del diritto alla salute in un paese democratico. Hanno contribuito alla stesura del libro Tommaso Fiore, Bernard Ars, Paolo Livrea, Corrado Germinario, Ivan Cavicchi, Ignazio Grattagliano, Silvestro Scotti, Michele Quarto, Corrado Allegretta.
Rispettare i bisogni irrinunciabili dell'essere umano: non soffrire, essere informato, mantenere la dignità. Per Umberto Veronesi è questo il punto di partenza per rifondare la medicina del futuro. Una convinzione che si dispiega con lucidità e limpidezza nelle pagine del suo libro dove affronta i nodi cruciali del rapporto tra scienza, politica e religione, mettendo a fuoco gli aspetti principali di quella che appare come una vera e propria "rivoluzione etica". Una riflessione intrecciata a ricordi e aneddoti che hanno cambiato la visione del mondo e della scienza di un grande medico.
Una riflessione sul ruolo della Misericordia in Medicina. La dimensione umana implica la malattia, la sofferenza, il dolore e la morte. La supplica dell'uomo malato, che chiede aiuto a Dio e dice "Abbi misericordia di me", si riverbera anche nel rapporto medico-paziente e gli dona lo spirito, che ne anima la fattibilità. Per il bene del paziente come persona. Ma anche per il bene del medico, come pure di ogni operatore sanitario.
La scienza ha senza dubbio reso l'uomo più longevo grazie all'introduzione di cure e procedure diagnostiche più efficaci. Per questa ragione da diversi anni si sta diffondendo una nuova visione dell'invecchiamento, legata a un approccio terapeutico personalizzato e a uno stile di vita volto al benessere fin dalla giovane età: diversamente dalla medicina tradizionale, che interviene solo a malattia già insorta, la medicina anti-aging preferisce rallentare il processo d'invecchiamento mettendo in primo piano la prevenzione, ritardando così il declino dell'organismo umano. Secondo Filippo Ongaro, pioniere in Italia di questa disciplina, lo scopo non è la longevità in sé, ma la qualità della vita. Questa sfida coinvolge la totalità della persona: dagli aspetti più strettamente biologici, quali l'alimentazione e l'attività fisica, a quelli interiori e spirituali. Potremmo quindi definirlo un approccio olistico, ma che nulla ha a che vedere con le medicine alternative o la new age: proprio i risultati scientifici più avanzati dimostrano che l'invecchiamento non è di per sé sinonimo di declino e sofferenza. Al contrario, "allenandoci" alla cura di sé, arriveremo "a cent'anni" vivendo una vita piena e completa, al massimo delle nostre possibilità. Possiamo vivere più a lungo, e insieme vivere al meglio.
Un compendio della conoscenza clinica che costituisce la pratica psichiatrica contemporanea. Senza trascurare nessun dato empirico, il testo fornisce punti di riferimento chiari che possono essere usati sia dai clinici esperti sia da quelli in formazione per il trattamento del paziente. Il volume è conforme ai cambiamenti nella classificazione diagnostica apportati dal DSM-5. L'attenzione si concentra soprattutto sui singoli disturbi: in particolare si prende in esame l'efficacia dei trattamenti, valutata attraverso l'uso di studi controllati randomizzati e l'esperienza clinica degli autori.
Qual è il significato della vita umana? O meglio, che cosa la rende significativa e degna di essere vissuta? A farsi queste domande non è un filosofo o un teologo, ma il neurochirurgo americano di origine indiana Paul Kalanithi, che a soli 37 anni, al culmine del successo professionale, deve affrontare la disperata battaglia contro un cancro in fase terminale e guardare negli occhi l'avversario che ha già sfidato tante volte in sala operatoria: la morte. Animato fin dall'infanzia da passioni apparentemente inconciliabili (letteratura, psichiatria, filosofia, ricerca scientifica), che lo avevano portato a scegliere la neurochirurgia come facoltà chiave per conoscere l'"intreccio di cervello e coscienza", Paul vive l'esperienza soggettiva della malattia come l'occasione per cominciare a vedere le cose con quello sguardo da paziente che aveva a lungo cercato e per riflettere sul destino che ci accomuna a ogni organismo vivente che nasce, cresce e muore. E mentre racconta il rapido decorso del tumore, accompagnato da un continuo alternarsi di consapevolezza, accettazione, paura e determinazione, ci invita a entrare nel suo universo di affetti, desideri, sogni e speranze. Nel ripercorrere le ultime tracce di un'esistenza vissuta con quel coraggio che gli ha permesso di affrontare la malattia con "grazia e autenticità", come dice la moglie Lucy nell'epilogo, Kalanithi non cede mai all'autocommiserazione, ma ci parla del nostro essere mortali facendoci appassionare alla vita.
Il suicidio è un importante problema che riguarda la sanità pubblica mondiale e la prevenzione del fenomeno sta ricevendo un'attenzione sempre maggiore anche in nazioni ove i tassi di suicidio sono meno allarmanti. Il suicidio, una "morte non necessaria" è uno degli eventi più tragici per un essere umano, capace di causare forte disagio in parenti e amici della vittima, così come nei professionisti, qualora la vittima fosse in contatto con i servizi sanitari e sociali. Oltretutto, chi governa e si occupa di politiche sanitarie dovrebbe tenere a mente che i suicidi e i tentativi di suicidio hanno un costo economico rilevante per la società intera e l'impatto economico degli interventi per la prevenzione del suicidio è decisamente inferiore alla perdita economica costituita dai suicidi portati a termine. In contrasto con quelle che sono le credenze relative al suicidio, non si tratta né di una "normale" risposta ai livelli di stress sperimentati dalla maggior parte delle persone né di una lineare conseguenza di importanti disturbi psichiatrici. Il suicidio è il più allarmante dei segnali, sia nella vita quotidiana sia in psichiatria, ed è una delle più frequenti cause che portano a entrare in contatto con i servizi psichiatrici.
Sei milioni di italiani sono grassi ma non lo sanno. Eppure, stando alla bilancia non risultano in sovrappeso, né vestono taglie forti, e non hanno neppure fastidiosi cuscinetti sui fianchi o sulle gambe. Sono "grassi dentro": accumulano il grasso dove non si vede tra gli organi interni dell'addome. In questo libro Nicola Sorrentino ci spiega come individuare e combattere efficacemente il grasso addominale responsabile di molti problemi di salute. Una dieta di 30 giorni con ricette gustose e facili da eseguire vi aiuterà a perdere la pancia e ritrovare il vostro peso forma.
"Alice per la maggior parte del tempo portava vestiti dell'ospedale. Si svegliava quando glielo dicevano, si lavava e si vestiva quando glielo dicevano, mangiava quando glielo dicevano. Viveva con chiunque le dicevano che dovesse vivere. Alice si sentiva in prigione, come se l'avessero messa dentro per vecchiaia". La caducità umana può essere un argomento infido. Si può innegabilmente provare una sorta di disagio ad affrontare temi che la riguardano. Ma se fossimo vittime proprio del nostro rifiuto di accettare l'inesorabilità del ciclo vitale? E se ci fossero invece approcci migliori, proprio lì, davanti ai nostri occhi, che chiedono solo di essere riconosciuti? Sicuramente la qualità di vita di anziani e malati potrebbe migliorare. Atul Gawande presenta e discute le principali difficoltà incontrate nell'Occidente industriale dai servizi assistenziali per gli anziani, e propone alternative. Nel suo classico stile equilibrato, lucido e coinvolgente, mostra come, per provare a migliorare la qualità della vita di persone molto anziane a malate, occorra prima di tutto interrogarsi su che cosa ciascuno di noi intende per qualità della vita così da accorgersi che ciò che rende la vita degna di essere vissuta non coincide soltanto con sicurezza e salute. Molte altre sono le sfide da affrontare quando il medico vuole fare meglio, e vuole far andare meglio le cose, quando ha cioè cura di ascoltare il paziente...
Questo breve saggio nasce in felice consonanza con l'apertura del giubileo straordinario indetto da papa Francesco e si propone di cercare il volto umano della misericordia attraverso la lente di ingrandimento della professione medica, quindi sul piano etico-pratico. La misericordia è un'attitudine della persona, donata gratuitamente e che necessita di essere "nutrita, coltivata, allevata, fortificata". L'attuale richiamo alla misericordia interpella chi è impegnato nell'arte della cura a riportare la medicina nell'alveo di quell'umanesimo che la tecnica e una certa deriva del progresso scientifico hanno progressivamente messo in crisi.
Quando l'attore e regista Damon Gameau incontrò la donna della sua vita, decise di fare colpo riducendo di molto il proprio consumo di zucchero. In breve tempo si ritrovò a essere più magro, più in forma e più felice. Ma era anche molto curioso: come poteva il minore consumo di zucchero avere effetti così benefici sulla sua salute? Decise così di sottoporsi a un esperimento e di raccontarlo in un film. Avrebbe assunto ogni giorno, per 60 giorni, 40 cucchiai da tè di zuccheri. E li avrebbe assunti mangiando solo cibi percepiti come "sani": barrette di muesli, yogurt light, cereali da colazione, succhi e frullati. I risultati sono stati incredibili. Damon è ingrassato di 9 kg in 60 giorni, pur non avendo aumentato la quantità giornaliera di calorie rispetto alla sua dieta precedente. Dopo due sole settimane ha iniziato manifestare i sintomi del fegato grasso. I medici che lo tenevano monitorato hanno affermato che rischiava di sviluppare obesità, diabete e malattie cardiache. Il suo viaggio non l'ha portato solo sulla strada della cattiva salute: ha percorso l'Australia e gli Stati Uniti, ha intervistato produttori di alimenti e consumatori compulsivi di zucchero. Ha scoperto, tra le altre cose, che l'80% dei prodotti che troviamo sugli scaffali dei supermercati contiene zucchero e che milioni di persone, nel mondo, soffrono di fegato grasso. "Dannato zucchero!" segue Damon nel suo viaggio e svela ciò che si nasconde dietro l'ideazione e la vendita dei prodotti delle industrie alimentari...