Nella scienza vale tutto. Per arrivare a una scoperta, gli scienziati sono disposti a fare uso di droghe o a sperimentare su se stessi. Sono pronti a calpestare l'avversario e a combattere accanitamente per dimostrare la validità delle proprie idee anche quando tutto sembra dar loro torto. Gli esempi celebri non mancano: Newton non esitò a falsificare i propri risultati e ad attaccare ferocemente i colleghi che avrebbero potuto oscurare la sua fama; i premi Nobel per la medicina Werner Forssmann e Barry Marshall rischiarono la vita pur di dimostrare la validità delle proprie intuizioni; lo stesso Einstein non fu esente da errori e omissioni, e fu sempre profondamente restio ad accettare le critiche. Secondo l'autore, però, è proprio questa anarchia di fondo a rendere possibili le grandi scoperte: senza la capacità di superare gli schemi predefiniti, senza il coraggio di infrangere le regole, la scienza cesserebbe di esistere. Per dare alla scienza un futuro e per far crescere una nuova generazione di scienziati è necessario far emergere il vero spirito scientifico, liberandolo dalla patina di noia e conformismo che lo avvolge e restituendogli dunque la libertà.
Perché proviamo quello che proviamo guardando il rosso di un tramonto o ascoltando le note di una sinfonia? Come mai non percepiamo le cose capovolte, visto che così appaiono sul fondo della nostra retina? E come mai il mondo appare stabile di fronte a noi, in tutta la sua abbondanza di dettagli, nonostante le imperfezioni dei nostri occhi e il loro continuo movimento? Con questi e altri enigmi si confronta il volume di Kevin O'Regan. La soluzione è tanto originale quanto semplice: occorre cambiare il modo di concepire la visione, intendendola come esplorazione attiva del mondo e non come mera immagine interna di esso. Diventa così possibile spiegare cosa renda speciale il fenomeno della coscienza. Una questione che per O'Regan comincia a risultare scientificamente trattabile quando si comprende che la coscienza non è qualcosa che accade nel nostro cervello ma è qualcosa che facciamo e dipende nelle sue forme dai molti modi in cui interagiamo col mondo che ci circonda.
L'amicizia quella vera non conosce limiti né confini perché un amico con la A maiuscola è quello che ti ama, ti protegge e ti accoglie per quello che sei, senza se e senza ma. Noi umani lo sappiamo bene, ma pare che non siamo gli unici a conoscere questo tesoro. Lo sa anche Koko, un giovane gorilla, mentre accarezza il suo amico gattino; la bassotta Tink quando decide di prendersi cura del maialino Pink; il predatore quando coccola la sua preda e il pesce rosso quando sporge il muso fuori dall'acqua per strofinarsi contro il naso di un cane. Di certo lo sanno tutti quegli animali che stringono delle amicizie senza porsi il limite della differenza di specie solo per nutrirsi del calore, della vicinanza e della fiducia che solo un amico ti può regalare. In "Amici veri" sono raccontate alcune di queste storie che, al di là delle possibili spiegazioni scientifiche, ci fanno commuovere e riflettere sul fatto che forse non siamo solo noi umani a conoscere il significato profondo della parola "Amicizia".
Attraverso una serie di lunghe interviste condotte a un gruppo ben selezionato di illustri scienziati, il volume si apre - come un compasso - dal punto di vista dello scienziato alle province di significato proprie della spiritualità, per poi ritornare al punto di partenza e mostrare come gli scienziati costruiscano un proprio sistema di simboli sacri d'interpretazione dell'evoluzione delle conoscenze umane in ambito scientifico. La figura dello scienziato che ne emerge è quella dell'ateo-spirituale. Il libro si pone come un viaggio affascinante ed inedito nel mondo della scienza che si rivolge non solo agli studiosi ma soprattutto al grande pubblico, il quale troverà nelle "tranches de vie" ampi margini di espressione ed espressività in grado di gettare nuova luce sul rapporto storicamente complesso fra religione e scienza, in una prospettiva di rinnovato dialogo che valorizza il terreno comune piuttosto che le differenze. Conclusioni con Margherita Hack.
Di fronte a una malattia per la quale non è ancora disponibile un rimedio risolutivo, pazienti, familiari e medici si trovano a intraprendere un cammino lungo e impegnativo. Che cos'è il Parkinson? Come si manifesta? Come è possibile affrontarlo? Il libro descrive le varie fasi della malattia, gli aspetti diagnostici, le terapie, ma anche le modalità per rendere meno ardua la vita dei malati e dei loro familiari, senza dimenticare uno sguardo al domani e alla ricerca. Non mancano un glossario e alcune informazioni per orientarsi tra le associazioni di familiari e volontari e i più accreditati siti internet italiani e stranieri.
Che la matematica sia (anche) un gioco lo dimostra l'intera sua storia. Ne furono convinti molti tra i più grandi matematici di ogni tempo e paese. Leibniz, per esempio, che si interessò agli scacchi, ai dadi e alle carte, si disse "decisamente favorevole allo studio dei giochi logici, non per il piacere proprio del gioco, ma perché sono di grande aiuto nello sviluppare l'arte della riflessione". Sulla scia di Cardano e Galileo, Pascal si avvicinò ai dadi; volendo capire quale numero fosse più conveniente puntare, giunse a stabilire i primi fondamenti del calcolo delle probabilità. E scrisse: "È notevole come tale scienza, che è cominciata con gli studi dei giochi d'azzardo, si sia elevata ai più importanti oggetti delle conoscenze umane". In tempi più recenti Giuseppe Peano, il cui pensiero influenzò in modo decisivo quello di Russell, scrisse un libro di giochi e problemi logico-matematici, qui ripresi in parte. Uno dei maggiori matematici viventi, John Conway, ha elaborato un algoritmo grazie al quale è possibile scoprire in quale giorno della settimana cadde qualsiasi data del passato. Com'è noto, la matematica non è un'opinione bensì una sfida, ma per affinare la capacità di riflettere sono necessarie intuizione e creatività. Il gioco è la via più semplice per superare blocchi e timori legati alla scienza dei numeri. Chi, giovane o meno, ama il divertimento stimolante troverà in queste pagine molte occasioni per mettere alla prova la propria intelligenza.
Un volume che spiega tutto quello che bisogna sapere per cercare funghi in sicurezza e con successo, insieme a un gadget davvero utile: un coltellino di 17,5 cm con una pregiata impugnatura in legno, custodia e le setole, importantissime per disperdere le spore, una buona norma che ogni appassionato rispetta. Il libro, che si apre con un'introduzione ricca di consigli e nozioni di base, illustra le principali specie con chiare schede illustrate; in chiusura una sezione di ricette.
"La Via Francigena nel Lazio" prende in esame circa 200 km dei 900 complessivi della Via Francigena e si articola in nove tappe: da Radicofani ad Acquapendente, da Acquapendente a Bolsena, da Bolsena a Montefiascone, da Montefiascone a Viterbo, da Viterbo a Vetralla, da Vetralla a Sutri, da Sutri a Campagnano di Roma, da Campagnano di Roma a La Storta e da La Storta a Roma. Di tutto il percorso sono disponibili le tracce Gps sul sito dell'editore.
Psicologia, neuroscienze, aneddoti, letteratura e filosofia; sono alcuni degli ingredienti che compongono questo libro che scandaglia, in sintesi e con chiarezza, il cuore delle domande che la vita quotidiana ispira a ciascuno di noi. In che modo il cervello cresce e cambia con l'avanzare del tempo? Perché ci ricordiamo eventi accaduti decenni fa come se fossero successi poche ore prima, ma non cosa abbiamo fatto l'altro ieri? Perché la nostra memoria a volte sembra lavorare bene e a volte no (e cosa succede quando funziona male)? Può la memoria, per mezzo di tecniche psicologiche e impianti cerebrali, essere migliorata, potenziata o addirittura manipolata? Una cosa è certa: senza memoria non potremmo guidare la macchina, parlare con chi ci sta intorno, leggere, lavorare, giocare. Non potremmo, in una parola, vivere.
"All'inizio - vale a dire nel 1965 - l'universo era semplice. Nacque in un giorno dei primi mesi di quell'anno, intorno all'ora di pranzo, durante una conversazione telefonica". Così Richard Panek inizia il suo viaggio nella ricerca scientifica più avanzata, rivelandoci come ancora oggi la nostra visione del cosmo, nonostante l'astrofisica abbia fatto passi da gigante, sia parziale e frammentaria. La materia che conosciamo rappresenta appena il 4% dell'intero universo, una minuscola frazione persa nella maestosa vertigine di quelle che gli scienziati chiamano materia oscura ed energia oscura. Ma quello di Panek non è il solito saggio di divulgazione. È anche la storia degli uomini che si sono confrontati con un mistero insondabile, la sfida oggi più importante per chi studia i segreti dell'universo; una sfida fatta di conquiste e delusioni che potrebbe sovvertire gli attuali modelli cosmologici.
Sempre più persone riscoprono i piaceri dell'orto, e tutti i benefici connessi con questo passatempo. La verdura raccolta dal proprio orto, infatti, ha di solito un profumo e una fragranza che non sempre i prodotti nei negozi di ortaggi riescono a garantire. La tendenza non può che fare piacere perché porta a un approccio diverso su temi legati all'ambiente, consumi e stili di vita e per questo è da favorire e incentivare. I nostri sensi, il gusto in particolare, sarebbero contenti se ospitassimo nel nostro giardino un piccolo orto capace di fornire tutto l'anno verdure a chilometri zero.