
Si tratta di una delle prime esperienze (1974) di Esercizi Spirituali, alla luce della Parola di Dio, proposti a un gruppo di vescovi dell'Emilia dall'allora semplicemente" padre Carlo Maria Martini. " A differenza degli altri il riferimento è meno costante al testo degli Esercizi ignaziani e più rivolto ad approfondire le esigenze della vera sequela di nostro Signore Gesù, secondo un itinerario dell'apostolo, del discepolo e del catecumeno, ben illustrato dal Vangelo di Marco. Mai più stampato dal 1978, ma spesso citato anche dallo stesso card. Martini, questo corso viene oggi riproposto in una nuova edizione.
Il cammino di questo testo dispone a cinque percorsi di meditazione scanditi da corrispettivi passaggi biblici. Cinque icone, cinque immagini mistagogiche e graduali di accesso al Dio vivente, attraverso le quali ci poniamo sulle tracce della Sua conversione verso ciascuno di noi. Credo si debba cessare di porre troppo lo sguardo su di noi, sul nostro piccolo io e sulle sue pretese volontaristiche conversioni, magari da esibire come trofei per 'non essere come gli altri uomini' (Cf Lc 18,9-14) [...]". (dall'Introduzione) "
La riflessione di tutti i tempi ha riconosciuto il fascino che il denaro riveste a tutti i livelli, al punto da poter essere considerato, come notava Péguy, l'unica alternativa veramente atea a Dio. Nel presente contributo se ne presentano le caratteristiche fondamentali che lo rendono un vizio essenzialmente spirituale, il tentativo di rassicurare dalla paura dell'incertezza, mostrando nello stesso tempo la pericolosità e la vanità di una tale proposta. Si tratta invece di imparare a donare ciò che si è ricevuto, perché altri possano vivere bene: solo donando è difatti possibile uscire dalla solitudine infernale in cui si è rinchiuso l'avaro.
Il Libro di Qohelet è il frutto di un intervento redazionale su carte sparse, su appunti riservati, sugli echi di conversazioni private, o appena appena sussurrate. Il titolo dato a questo piccolo commento spirituale del libro biblico è sintomatico. Siamo nella crisi della sapienza tradizionale; ma questo non significa che siamo scivolati in un vicolo cieco, buio e soffocante: siamo condotti invece ad affacciarci su orizzonti sempre più ampi e sorprendenti, nei quali l'epifania del mistero di Dio ci viene incontro con la novità di uno squarcio che spacca la durezza del nostro cuore umano e lo dilata a misura di un disegno di misericordia eterna e di comunione universale.
Il volume presenta un commento spirituale e pastorale delle letture della Sacra Scrittura che la liturgia propone per le celebrazioni eucaristiche delle domeniche e delle solennità per il secondo anno del ciclo triennale, detto Anno B. Scritto in uno stile chiaro e semplice, il commento cerca di manifestare le molteplici ricchezze della Sacra Scrittura, Antico e Nuovo Testamento, e di nutrire così la preghiera e la vita cristiana. La caratteristica dell'Anno B è il ricorso abituale al Vangelo di Marco. Di questo Vangelo si può dire che è il Vangelo degli eventi e del mistero. A differenza di Matteo, Marco non riferisce molti discorsi di Gesù, ma racconta i fatti con maggior abbondanza di dettagli, presi dal vivo. D'altra parte, Marco sottolinea l'aspetto paradossale e misterioso della rivelazione di Gesù Cristo. Tutto il ministero di Gesù viene messo sotto il segno del "segreto messianico". Le letture bibliche dell'Anno B ci aiutano molto ad accogliere meglio nella nostra vita "il Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio" (Mc1,1), Vangelo illuminante ed esigente, nel quale Gesù ci dice: "Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà" (Mc 8,35).
Un testo sul Regolamento dell'Apostolato della Preghiera in italia.
Qual è il significato umano e spirituale del desiderio? È un ostacolo da eliminare o elemento da approfondire? Si può vivere senza affetti? Cosa significa "valere"? E quali risvolti può comportare per la vita spirituale? Rabbia e aggressività sono nemici da fuggire o degli alleati indispensabili? Perché hanno un rapporto così notevole con la speranza e la depressione? Che fare quando arriva il momento della crisi? È solo smarrimento o un'offerta di possibilità nuove? Perché il deserto, luogo di desolazione e morte, stranamente, è anche il simbolo-principe della crisi e della maturità spirituale? Il senso dell'umorismo può essere un segno di salute mentale e spirituale? E quando l'amicizia può considerarsi un aiuto per la propria vita? Quanto incide la paura nelle nostre scelte e nella più generale rappresentazione della vita, della società e della relazione con Dio? In questo libro, che esce in una nuova edizione, aggiornata e ampliata, si cerca di dare una risposta a questi ed altri interrogativi con cui, bene o male, ognuno di noi è chiamato a fare i conti: essi vengono presi in considerazione nel loro rapporto con la vita spirituale, senza con questo trascurare il contributo offerto dalle scienze umane. Scopo di questo confronto è di giungere ad una visione più vera e riconciliata con la propria affettività: un ideale non certo facile e tuttavia necessario.
La vita della Chiesa e le vicende del mondo "viste da Roma". Si presenta così l'ampio orizzonte dei temi e degli interessi che nutrono questo libro, una sorta di "diario di viaggio" del pontificato di Benedetto XVI scritto da P. Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede. Chiamato a seguire da vicino il ministero del Santo Padre, P. Lombardi ne commenta settimana per settimana, sin dalla elezione al soglio di Pietro (2005), atti e momenti significativi, sottolineando in particolare come Benedetto XVI non si stanchi di ricordare, a qualsiasi latitudine, che fatti e vicende di ogni popolo e persona trovano nel Vangelo la luce del loro compimento. Alla Chiesa sta profondamente a cuore il destino dell'umanità e il Papa lo testimonia incessantemente. È quel che anche questo libro ribadisce, con la generosa dedizione di una fede che cammina nella storia amando Dio e l'uomo.
Quando ci mancano le parole per dire quello che il cuore sente, ciò spesso è dovuto al fatto che abbiamo dimenticato il "suono del silenzio". Si, il silenzio è l'unica parola vera che dà significato al nostro parlare, la bellezza del nostro essere cristiani. Ma, il silenzio non s'impara dai libri: è solo frutto dell'esperienza del nostro stare davanti a Dio e del nostro sapere ascoltare la sua Parola.
Nel XXI secolo ha ancora senso parlare del Sacro Cuore? Molti, che sono alla ricerca del modo migliore di vivere e testimoniare il Vangelo, oggi si pongono questa domanda. Infatti, le sfide della secolarizzazione e le acquisizioni del Concilio Vaticano II hanno aperto prospettive nuove sia alla nuova evangelizzazione, sia alla presenza dei cristiani nel mondo. La devozione al Sacro Cuore, debitamente rinnovata, è destinata a divenire la spiritualità dei tempi nuovi, in quanto non è propriamente una "devozione", ma una "spiritualità", una strada privilegiata di fede e di carità che conduce alla "conoscenza sperimentale" del mistero stesso della rivelazione cristiana di Dio Amore. Il presente volume si divide in due parti. La prima raccoglie le relazioni tenute dall'autore al XVII Convegno Unitario dell'Apostolato della Preghiera (Sassone-Roma, 29 giugno-2 luglio 2011), in cui si parte dalla premessa che a dare forma e sostanza alla "devozione" al Sacro Cuore hanno contribuito, fin dall'inizio, non solo la spiritualità dell'amore, propria di san Francesco di Sales e della Visitazione, ma anche la spiritualità eucaristica e la spiritualità ignaziana e si conclude con una meditazione sulla parabola del figliol prodigo, a conferma che l'abbandono nella fede (o "consacrazione") all'amore misericordioso è il vertice a cui conduce la spiritualità del Sacro Cuore. La seconda parte del volume è un'antologia di scritti dell'autore.