
Cercare il fondamento dell’essere e del pensiero è il problema filosofico e antropologico per eccellenza. Si riscontra già nelle culture arcaiche e, attraversando la filosofia greca e la cultura legalistica ebraica, è possibile definire il potenziamento mitico–razionale giudaico–ellenistico come rimedio all’angoscia dell’uomo mortale evocata dal Nulla. La vicenda di Gesù di Nazareth rappresentò, d’altro canto, uno “spartiacque” in grado di smascherare la contraddittorietà di tale rimedio. I Padri della Chiesa, dovendo esprimere la fede apostolica in concetti, affrontarono tale problema con i limiti categoriali della cultura del loro tempo, scivolando nell’ambiguità del linguaggio teologico e lasciando ancora aperto il dibattito circa la possibilità di far uscire tale linguaggio dall’occultamento operato dal potenziamento mitico–razionale giudaico–ellenistico. Tutto ciò non può prescindere dal confronto con la filosofia dell’originario, come indicato dal linguaggio filosofico di Emanuele Severino.
La praxis de l’insertion de la réconciliation dans le corpus de l’initiation chrétienne, en particulier pour des enfants en âge de raison, pose problème. Quelle est sa pertinence? Est-elle une interférence qui entrave le sens du processus baptismal? Ce livre «s’avère unique en son genre, dans la mesure où il affronte à bras-le-corps et pour la première fois dans le panorama de la recherche scientifique, la thématique de l’insertion de la réconciliation à l’intérieur des “confins” de l’“aire sacramentelle” de l’initiation chrétienne […]. Une praxis qui ne favorise pas une certaine cohérence entre l’orthodoxie, l’orthopraxie et l’orthopatie; une lex credendi en claire rupture avec la lex orandi et la lex celebrandi».
Nell'altalenante dialogo tra gli Stati Uniti d'America e la Santa Sede, gli anni Trenta del Novecento rappresentano un momento di snodo fondamentale dopo circa un settantennio di gelo diplomatico. Grazie alla documentazione contenuta negli archivi vaticani è stato possibile ricostruire in maniera dinamica quella trama umana che, nel biennio 1937-1939, ha supportato la scelta del presidente Roosevelt di stabilire contatti sempre più stretti prima con il cardinale Eugenio Pacelli, poi con papa Pio XII. L'analisi comparata dei profili dei protagonisti e di potenziali strumenti di comunicazione fa da cornice ai vari passaggi che condussero alla nomina di Myron Taylor a rappresentante personale del presidente.
Alcuni regnanti della XVIII Dinastia furono pedine inconsapevoli di un gioco di potere abilmente gestito dai sacerdoti eliopolitani e tebani mediante la strumentalizzazione delle eclissi solari? Forse le vite di Akhenaton, Nefertiti, Smenkhkara e Tutankhamon avrebbero avuto un epilogo meno tragico se lo scibile degli antichi, perpetuato per migliaia di anni in forma criptata, fosse stato esteso anche ai sovrani e al popolo? Per trovare risposte esaustive a questi e a centinaia di altri interrogativi i lettori potranno seguire il lungo percorso fatto, abbracciante millenni di storia, sulla scia degli innumerevoli indizi disseminati dagli stessi Egizi che non solo parrebbero suggerire realtà storiche diverse ma consentirebbero anche di risalire dal Nuovo Regno al Primo Tempo, in cui l'Egitto era governato dai re divini, e addirittura all'epoca in cui avrebbero vissuto gli Antenati che generarono gli dei primigeni citati nei testi sulle pareti del tempio di Edfu.
Solo un nuovo Concilio, al quale per la prima volta nella storia partecipino uomini e donne, potrà dirimere il contrasto sorto nella Chiesa romana dopo che Francesco, con la sua esortazione Amoris laetitia, ha fatto balenare la possibilità che persone divorziate e risposate civilmente ricevano l’Eucaristia. Infatti, seguendo il papa gaucho, la maggioranza dei cardinali e dei vescovi ritiene che per ragioni pastorali, dopo discernimento e caso per caso, sia possibile quella scelta; ma una minoranza di prelati la considera “eretica”. A occhi profani, una disputa incomprensibile; ma non è così per una Chiesa che nel mondo ha 1,3 miliardi di fedeli. E nella quale tutto, ora, può accadere.
L’epopea di piazza delle Vaschette, nel Rione Borgo di Roma, viene rilanciata grazie alle 10 brevi ricerche condotte dagli studenti educatori professionali e assistenti sociali della Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma, nell’arco di otto anni (1992–2000). Il fascino di Borgo nasce dalle sue caratteristiche di “villaggio rurale” in area urbana, con i classici rapporti “faccia a faccia” degli abitanti. Situazione idilliaca, inquinata purtroppo dalla speculazione edilizia acuita dallo sconvolgimento socio–economico prodotto dall’anno giubilare e da altre manifestazioni di massa nel 2000. La ricerca — operativa — avvia un “lavoro di comunità” perché i pochi abitanti rimasti a Borgo, insieme a coloro che ne sono emigrati, possano contribuire alla rinascita soprattutto “culturale” del Rione.