Quando nel 1981, Alasdair MacIntyre presentò sulla scena filosofica internazionale After Virtue, fu subito chiaro che si trattava di un libro importante, che avrebbe caratterizzato il dibattito filosofico della fine del secolo; appena tre anni dopo, si rese necessaria una seconda edizione, per rispondere alle critiche sollevate dall'intero ambiente filosofico e per sviluppare alcuni punti che avevano bisogno di essere chiariti. Se oggi, per l'insistenza di molti, viene pubblicata una seconda edizione italiana, in corrispondenza alla terza inglese e a molteplici traduzioni in altre lingue, non si può che vedere una conferma della sensazione iniziale. A più di venticinque anni di distanza, "Dopo la virtù" è la conclusione della più che ventennale ricerca che ha riportato Aristotele prima e poi San Tommaso, al centro del main-stream filosofico, aprendo allo stesso tempo un progetto di ricerca originale che dura ancora oggi e che si è approfondito nell'opera del suo autore. Si tratta di una storia della filosofia morale, scritta secondo criteri corrispondenti alla sintassi della postmodernità. Allo stesso tempo, è una seria riflessione e proposta di etica e di filosofia politica. Contiene al suo interno un metodo epistemologico realistico, che punta alla scoperta dei primi principi, senza rinunciare all'apporto della storia e della teoria sociale, e al progresso delle scienze umane.
Questo libro traccia la storia della traduzione dal Diciassettesimo secolo a oggi. Il "traduttore invisibile", secondo quanto afferma Venuti, è quello che ha dominato la produzione di traduzioni nel mondo occidentale, attribuendo al testo tradotto l'illusione di essere l'"originale". Gli esempi tratti da numerose letterature presentano un panorama di quel predominio della traduzione scorrevole su altre strategie di traduzione che ha condotto a una determinata configurazione del canone delle letterature tradotte.
Basterebbe pronunciare "i media" e si spiegherebbe tutto sul potere, se non addirittura sulle nefandezze di una forza quanto meno singolare ed anonima. Eppure, nella maggior parte dei casi, il termine rimane vago e ambiguo. "Cosa sono i media?" A questa domanda cerca di dare risposta il presente saggio, scritto da una dei maggiori studiosi a livello mondiale di questo fenomeno che ha cambiato radicalmente la nostra società, nei suoi modi, nei suoi costumi nel suo modo di pensare.