Il concetto di identificazione proiettiva descrive il tentativo del paziente di costringere il terapeuta ad assumere un dato ruolo, allo scopo di controllare le proprie esperienze traumatiche. Il paziente non solo vede il terapeuta in modo distorto, ma lo forza a esperire se stesso conformemente a questa sua fantasia inconscia. Questo libro offre intuizioni sull'identificazione proiettiva e illustra le tecniche analitiche che si accompagnano all'utilizzazione pratica di questo concetto: molte situazioni di stallo, quei vicoli ciechi della terapia da cui è così difficile uscire, potranno essere risolte grazie allo studio e alla comprensione di questo meccanismo di difesa.
Sintesi brillante delle ricerche più recenti nel campo psicoanalitico, sociale e biologico, questo studio getta una luce nuova sul processo psicosomatico. Dopo aver descritto dettagliatamente l'incapacità dei pazienti psicosomatici di descrivere e differenziare gli affetti e di produrre fantasie mentali, l'autore dimostra come gli studi sullo sviluppo infantile e la psicologia dell'Io forniscano le basi per comprendere queste carenze nel funzionamento dell'Io. Particolarmente importante è ancora la nozione del ruolo cruciale svolto dai rapporti umani nella regolazione omeostatica delle funzioni fisiologiche.