Visto che oggi ci affanniamo tanto nel programmare continuamente iniziative su iniziative nei minimi dettagli, perché non impegnarci altrettanto nel 'management' del patrimonio interiore?Questa e altre domande si pone l'autore, quasi sentinella del mattino, nelle pagine di un libro che intende scuotere gli animi contrapponendo a una sempre più invadente logica aziendale un'alternativa gestione spirituale, come via autentica verso la felicità e la pienezza della vita. In un incalzare di domande e di risposte con un ideale interlocutore si delinea una spiritualità alla portata di tutti. Una spiritualità 'sotto il cielo' che non vuole insegnarci a diventare angeli, ma semplicemente e totalmente creature umane, in un fiducioso e sereno abbandono nelle mani di Dio Padre che, come artista fantasioso, dirige la sinfonia della danza del creato sulle note sempre imprevedibili del suo Spirito di Amore.
Osea, "il più strano dei profeti", narra del suo sofferto matrimonio con Gomer. Leggendo questa storia si ha la sensazione di affacciarsi sull'orizzonte dell'amore, per coglierne la grandezza smisurata. Al confine fra l'amore umano e l'amore divino, Osea lo percorre. Le nostre riflessioni camminano su questo stesso crinale. Gli sposi, come gli umili mendicanti delle tavole di Trento Longaretti, vanno e ritornano, cercando compassione e vicinanza. Solo nel tempo troveranno la piena fedeltà, risultato e non premessa dell'amore.
Il volume raccoglie testi editi di Giuseppe Lazzati a suggerire un itinerario di riflessione e di ricerca sul tema della vocazione del fedele laico, il suo ruolo e responsabilità. Pensati soprattutto per un pubblico giovanile, questi contributi affrontano motivi e istanze fondamentali dell'esistenza cristiana. A partire da alcune pagine sul tema biblico-teologico del Regno di Dio, sulle principali vocazioni cristiane (matrimonio, sacerdozio, vita religiosa, consacrazione secolare), attraverso la preghiera e la spiritualità laicale, si delinea l'importanza dell'impegno educativo nella formazione di autentici laici cristiani. Compito primario, quest'ultimo, per la comunità ecclesiale, a cui Lazzati si dedicò con perseveranza e che costituì il nucleo centrale del suo appassionato magistero presso l'Eremo di S. Salvatore sopra Erba (Como).
Il libro propone meditazioni vissute con giovani educatori: pagine preziose per radicare sempre più la vita cristiana e il servizio educativo nella Parola. il Vangelo di Matteo, che ha avuto un ruolo centrale nell'antica tradizione cristiana, ha il suo punto focale nella figura di Gesù Cristo che rende possibile e presente il regno di Dio tra gli uomini. "Dove due o tre. . . " ben riassume il desiderio di formarsi alla scuola della Parola, per realizzare una Chiesa di comunione e fraternità.
Un laico scrive a un prete e un vescovo a un laico. Con taglio diretto, personale si narra il sentimento cristiano di stupore e gratitudine di fronte al mistero insondabile dell'amore del Padre. Dalla bellezza della chiamata, al mistero dell'eucaristia, al segno misericordioso della penitenza e della riconciliazione. Ma esiste uno stile "giusto" nelle relazioni tra preti e laici? Queste due lettere rinnovano corresponsabilità, comunicazione e speranza. Per coltivare una profondità interiore che nasce da un buon rapporto con se stessi e da una vita di comunione. Per essere, infine, lanterne e scintille. In un unico abbraccio: cielo e terra, eternità e storia.
La XII Assemblea nazionale dell'Azione Cattolica ha avuto luogo in circostanze speciali: si è concluso un pontificato e ne è iniziato un altro. L'AC ha potuto così ringraziare con commozione Giovanni Paolo II per i grandi doni elargiti all'Associazione e alla Chiesa tutta, accogliendo con gioia e affetto filiale il nuovo papa Benedetto XVI. L'atteggiamento dell'Azione Cattolica durante l'Assemblea è stato, dunque, quello di porsi in "ascolto di ciò che il Signore in questi giorni va dicendo alla Chiesa", come ha esordito la presidente Paola Bignardi in apertura dei lavori. In ascolto, cioè, della Parola di Dio che trasforma, con l'atteggiamento vigile di chi vuole riconoscere nella quotidianità i segni di speranza che, come cristiani, siamo chiamati a discernere e a far maturare.
La convocazione dell'Assemblea straordinaria ha esplicitato la peculiarità del cammino che l'Ac stava percorrendo: una fase straordinaria per le questioni in gioco, ma anche per le opportunità e la capacità di dedizione e di sacrificio presente nell'Associazione.L'approvazione dello Statuto, a conclusione dell'Assemblea, accompagnata da un dibattito aperto e franco, ha costituito un esercizio di democrazia matura, mostrando come la prima caratteristica dell'Azione Cattolica di oggi sia quella di non nascondere a se stessa difficoltà e sfide, assumendosi la responsabilità di scelte che portano con sé tutti gli interrogativi e le esigenze di questo tempo.
La consapevolezza che, alla luce del mistero della creazione e della redenzione, la capacità di guardare il tempo e lo spazio si dilata, per noi laici rappresenta certamente una sfida. Riguardo all'organizzazione dell'esistenza e all'articolazione del tempo libero sta avanzando un modo di pensare che sbriciola le esperienze e tende a recidere il filo che ci permette di sentirci dentro una storia. Noi, proprio perché abbiamo una "casa", sappiamo dove mettere il nostro passato, che ci porta a ricordare il gesto di Fani e Acquaderni, e di tanti soci i quali, in anni difficili, hanno tenuto accesa la fiamma dell'associazione. Questa sfida culturale ci pone davanti alla straordinaria opportunità di tornare a dire, con parole nuove, che nel mistero dell'origine e della venuta del Signore i tempi della nostra vita si incrociano con quelli degli altri; che nasce e rinasce un nuovo popolo, si rigenera il senso di un'avventura condivisa, si riannoda il filo che impedisce al rosario della nostra esistenza di sgranarsi (L. Alici).