
Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite: Gesù accoglie e ama chi si fa piccolo come un bambino, chi ha un cuore umile e semplice. Pagine dolcissime di Vangelo narrate in punta di matita, fino all'epilogo a sorpresa, un piccolo consiglio per i grandi... L'illustratore Roberto Battestini firma questo e altri originalissimi fumetti: un modo insolito ma molto efficace per accostare piccoli e grandi alle pagine dell'Antico e del Nuovo Testamento. E anche un pensiero simpatico per ricordare un battesimo, una comunione, una cresima?
E voi chi dite che io sia?. È la domanda diretta che Gesù rivolge ai suoi, alla quale fa eco la spontaneità e la fede di Pietro: "Tu sei il Cristo". E poi l'annuncio della passione di Cristo e un finale a sorpresa che rivela tutta l'umanità di Pietro...L'illustratore Roberto Battestini firma questo e altri originalissimi fumetti: un modo insolito ma molto efficace per accostare piccoli e grandi alle pagine dell'Antico e del Nuovo Testamento. E anche un pensiero simpatico per ricordare un battesimo, una comunione, una cresima?
Le meditazioni bibliche di Daniel Attinger hanno accompagnato il pellegrinaggio dei giovani di AC organizzato dal Forum Internazionale dell'Azione Cattolica in Terra Santa (Betlemme e Nazaret). I luoghi, come il tempo natalizio, durante il quale si è svolto il pellegrinaggio, invitano a riflettere sul paradosso centrale della fede cristiana: "Dio si è fatto uomo". E a scoprire che ogni angolo della terra, partendo da quello che abitiamo, è una Terra Santa.
Due figure esemplari di laici cristiani, nei quali la dimensione spirituale si coniuga strettamente con l'azione. Essi testimoniano la fede nel quotidiano e s'adoperano concretamente per la sua diffusione, in fedeltà assoluta al magistero della Chiesa. Esempio affascinante e profetico di collaborazione tra laici e pastori, in un tempo in cui andava maturando una visione nuova della missione ecclesiale e del ruolo dei laici. Rileggere il loro contributo attraverso queste pagine, arricchite dalle loro stesse parole, costituisce un'occasione per riscoprire il messaggio originale dei due fondatori dell'Azione Cattolica Italiana e per approfondirne la preziosa eredità.
Dopo le Lettere dal deserto, Carlo Carretto si rimette in cammino, da solo, con nella bisaccia il pane e la Bibbia. Per portarsi al di là del tempo "senza cercar di sfuggire a quella tremenda impressione che provai quando venni giudicato sulla faccenda delle due coperte negate al povero: il giudizio dell'amore! Tanto è una strada che primo o poi dovrò percorrere. Meglio affrontarla subito perché ciò che conta è amare". La prima parte del volume presenta sette meditazioni sui temi della fede, della speranza e della carità senza distinguere l'amore di Dio dall'amore verso il prossimo. Nella seconda parte, attraverso l'unione di questo amore, sette meditazioni sulla famiglia e sul lavoro. Al centro del libro, la preghiera: a partire dall'invocazione infantile fino alla contemplazione infusa. Seguono, al termine del cammino, tre meditazioni sul tema della carità che è la dimensione divina dello stesso amore. In appendice troviamo, inoltre, un testo prezioso: una piccola guida per la lettura in solitudine della Bibbia.
L'autore ci affida all'invito di Paolo ad assumere con gioia la vita di Cristo nella concreta ferialità dei comportamenti personali e sociali: "Vivere la santità significa costruire la propria maturità umana come Dio la sogna, guardando il suo Figlio". Il percorso del libro si snoda attraverso i diversi fuochi tematici del testo paolino, secondo un medesimo andamento: all'invito ad aprire il cuore e la mente, segue il richiamo ad un testimone esemplare (da Anna Politkovskaja a Walter Tobagi, da mons. Nyugen Van Thuan ad Annalena Tonelli, da Vittorio Bachelet a Rosario Livatino e Gino Pistoni); l'ascolto della Parola è arricchito da preziose indicazioni per una lettura personale e comunitaria, che aiutano ad osservare il testo, ad interpretarlo correttamente e quindi ad applicarlo alla vita. Ogni parte si chiude, infine, con un invito alla preghiera impreziosito da vere e proprie perle spirituali, tratte dall'Esortazione di Paolo VI su La gioia cristiana e completate con alcune invocazioni conclusive. In questa sua architettura interna, il libro mette a frutto non solo la competenza teologica dell'autore, ma anche la sua esperienza di guida e accompagnamento spirituale.
Scuola di santità è stata definita, e a ragione, l'Azione Cattolica. E lo è non solo per i fedeli laici che ne sono membri, ma anche per i pastori che, come Assistenti, sono a loro servizio, in un cammino congiunto di santificazione della sequela di Cristo (dalla Premessa di S. E. za Card. Salvatore De Giorgi). Attraverso le biografie dei santi, beati, venerabili e di molti servi di Dio di AC, il libro ci mette sulle tracce di un tesoro apparentemente nascosto, ma che in realtà è molto più vicino e reale di quanto si possa immaginare.
Che cosa significa vivere una vita virtuosa? Nel continuo compito di dare forma alla vita per orientarla al bello, al bene, al giusto, al vero l'uomo di oggi si sente in bilico tra virtualità e virtuosità. Vivere è la virtù. Siamo invitati ad assumere la nostra condizione umana adulta in un mondo in continuo movimento, in cui al camminare lento del pellegrino si sta sostituendo la bramosia del correre, dell'"essere al corrente". Virtù significa vita piena, vita dialogica, capace di recuperare quest'esercizio quotidiano, a portata di tutti, ordinario e non straordinario, vita bella, capace di cogliere sinfonicamente la propria esistenza assieme a quella degli altri, vita con abiti virtuosi, che occorrono per agire e per pensare. Prendere sul serio la vita quindi, ritrovare lo spazio dell'interiorità, ascoltare le ragioni che muovono ogni nostro fare, pensare, volere. Esercizio e strumento fondamentale per il rinnovamento delle comunità è il discernimento personale, radicato nel primato della coscienza, e comunitario. Le virtù, così come noi oggi le pensiamo, ci piacciono. Non sono regole da imparare a memoria. Sono belle e qualche volta ci fanno soffrire. Ma sono anche lo specchio della nostra laicità a confronto con un mondo che non può dimenticare lo sguardo sorridente di Dio.