“Ho cercato di fare i conti con il mio linguaggio. Non mi sono messo a scimmiottare eufemismi o parole mediate da gerghi particolari, ma ho cercato di trovare un modo di parlare che fosse comprensibile e che però non andasse a discapito del rigore analitico.
Non sono stato il primo a fare uno sforzo del genere: ho imparato moltissimo leggendo il libri di storia dell’arte di Ernst Gombrich che sono scritti con un linguaggio molto piano eppure allo stesso tempo molto seri e approfonditi. Il linguaggio è la cosa fondamentale, l’ho sperimentato proprio con il Dizionario che continua a vendere nonostante sia un mattone gigantesco!”
Paolo Mereghetti
I contenuti
oltre 6000 pagine
oltre 30.000 schede
oltre 60 percorsi tematici
indice di titoli originali per 20.000 voci
indice degli attori per 48.000 voci
indice dei registi per 9500 voci
Lo stile
Nelle recensioni del Mereghetti il racconto della trama si fonde spesso con l’opinione dell’autore, al punto da rendere in molti casi difficile separare nettamente le due parti. Lo stile della scrittura – brillante, ironico, autorevole e diretto – pone sempre in primo piano la personalità dell’autore.
Le valutazioni dei film
Il Mereghetti esprime con il voto in stellette «un sintetico giudizio», senza articolare su quali criteri o dati si basi la formulazione della valutazione, che appare quindi come il suo giudizio personale.
Una signora borghese, Flaminia, con un passato rimosso e mai raccontato a nessuno che si è fatta una vita nuova e irreprensibile. Due figli: Carlo e Caterina. Un equivoco in una feroce domenica di calcio a Roma Nord, zona stadio. Una telefonata: Carlo è morto, ucciso dalla polizia durante una giornata di scontri con gli ultras. Solo che Carlo non è un ultras, ed è morto per niente o quasi niente. Un desiderio di vendetta che prende forma con rapidità, diventa folle ossessione e poi progetto condiviso con l'amica del cuore di tempi molto bui. Un giro di vecchie amicizie che si mette in moto all'improvviso, in odio all'ingiustizia. Un poliziotto. Una soffiata. Una pistola. Due cinquantenni che tornano ragazze per cancellare l'ultimo e più insopportabile torto della vita.
Una serie di conversazioni su politica, religioni e mondo che, nella loro diversità e varietà, presentano la politica come un prisma con diverse facce illuminate da una sola luce. La speranza è che si possa cogliere l'unità dell'insieme e lasciare che questa luce si irradi. Il contesto nel quale ciò può compiersi è quello del dialogo, di cui avvertiamo tutti un bisogno radicale per uscire dalla conflittualità incontenibile che deriva dal non saper vivere la differenza, dal non sapere o dal non saper orientarsi.
Christiane Taubira ricorda i tragici fatti del 2015, racconta come sono stati vissuti dai vertici di Stato, spiega quali sono le forze oscure che governano questo nuovo terrorismo e come abbiano potuto arruolare giovani francesi per trasformarli in assassini. Invita tutti i cittadini, e i giovani soprattutto, a trovare nella cultura e nella bellezza le ragioni per difendere con feroce determinazione i valori della nostra società. Quasi un poema in prosa, con il suo tipico stile intessuto di metafore audaci, continue citazioni e spunti da letteratura e filosofia, prendendo in prestito le parole di pensatori come Edouard Glissant, Paul Eluard a Albert Camus, la Taubira mette a fuoco i punti che più le stanno a cuore, come l'identità francese, la tradizione dell' accoglienza, della libertà della multiculturalità, la tolleranza, l'uguaglianza di diritti per tutti; e ci ricorda, senza allarmismi ma neppure false promesse, che la minaccia terrorista è il pericolo più grave della contemporaneità. In questi tempi convulsi e affannati le parole di Christiane Taubira alzano il livello del di trito e donano una nuova speranza ai giovani. Parole di una donna dai saldi principi, parole di una donna libera. Prefazione di Gianni Riotta.
Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci detto Iaio avevano 18 anni. Il 18 marzo 1978, due giorni dopo il rapimento di Aldo Moro, vennero uccisi a Milano, in via Mancinelli, da otto colpi di pistola sparati da un commando di tre killer professionisti rimasti a oggi ignoti. Trentasette anni dopo il duplice omicidio e a distanza di quattordici anni dalla sua prima edizione, esce la versione aggiornata di questo libro diventato ormai un punto di riferimento per la controinformazione e il giornalismo d'inchiesta nel nostro Paese. Biacchessi racconta la storia di ragazzi uccisi solo per le loro idee, in una città plumbea e violenta come la Milano di allora. E narra le indagini ufficiali e quelle parallele, fino a formulare alcune ipotesi investigative ancora attuali, dopo le ultime inchieste su Massimo Carminati e Mafia Capitale. Quello di Fausto e Iaio fu un omicidio organizzato da neofascisti e da uomini della banda della Magliana. Questa è la verità che non si potrà archiviare. E che ci dice molto su quegli intrecci fra criminalità e servizi segreti che ancora affliggono il nostro Paese.
Costruito come un percorso attraverso la memoria (di persone, fatti e luoghi) "Camerata Neandertal" è forse il romanzo più dolente e personale di Antonio Pennacchi. Un libro popolato da fantasmi: da Ajmone Finestra - il Federale di Latina, motore delle vicende narrate in "Palude" e nel "Fasciocomunista" agli operai che di "Palude" decisero lo svolgimento; da Carlo Alberto Blanc, paleontologo, la cui ossessione e curiosità divengono le stesse dell'autore nelle "Iene del Circeo", ad Aldo Dapelo padrone della Fulgorcavi narrata in "Mammut", fino al fratello Gianni, che considerava suo "Canale Mussolini" ma morì senza riuscire a leggerlo. Attraverso i suoi personaggi Pennacchi racconta in realtà sé stesso e la propria formazione come uomo, come intellettuale dal basso e come scrittore. Un romanzo autobiografico dove realtà e finzione si intrecciano e si fondono, coinvolgendo il lettore in un viaggio, spesso esilarante, fra letteratura e vita.
Se nasci in Afghanistan, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, può capitare che, anche se sei un bambino alto come una capra, e uno dei migliori a giocare a Buzul-bazi, qualcuno reclami la tua vita. Tuo padre è morto lavorando per un ricco signore, il carico del camion che guidava è andato perduto e tu dovresti esserne il risarcimento. Ecco perché quando bussano alla porta corri a nasconderti. Ma ora stai diventando troppo grande per la buca che tua madre ha scavato vicino alle patate. Così, un giorno, lei ti dice che dovete fare un viaggio. Ti accompagna in Pakistan, ti accarezza i capelli, ti fa promettere che diventerai un uomo per bene e ti lascia solo. Da questo tragico atto di amore hanno inizio la prematura vita adulta di Enaiatollah Akbari e l'incredibile viaggio che lo porterà in Italia passando per l'Iran, la Turchia e la Grecia. Un'odissea che lo ha messo in contatto con la miseria e la nobiltà degli uomini, e che, nonostante tutto, non è riuscita a fargli perdere l'ironia né a cancellargli dal volto il suo formidabile sorriso. Enaiatollah ha infine trovato un posto dove fermarsi e avere la sua età. Questa è la sua storia.
Se nasci in Afghanistan, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, può capitare che, anche se sei un bambino alto come una capra, e uno dei migliori a giocare a Buzul-bazi, qualcuno reclami la tua vita. Tuo padre è morto lavorando per un ricco signore, il carico del camion che guidava è andato perduto e tu dovresti esserne il risarcimento. Ecco perché quando bussano alla porta corri a nasconderti. Ma ora stai diventando troppo grande per la buca che tua madre ha scavato vicino alle patate. Così, un giorno, lei ti dice che dovete fare un viaggio. Ti accompagna in Pakistan, ti accarezza i capelli, ti fa promettere che diventerai un uomo per bene e ti lascia solo. Da questo tragico atto di amore hanno inizio la prematura vita adulta di Enaiatollah Akbari e l'incredibile viaggio che lo porterà in Italia passando per l'Iran, la Turchia e la Grecia. Un'odissea che lo ha messo in contatto con la miseria e la nobiltà degli uomini, e che, nonostante tutto, non è riuscita a fargli perdere l'ironia né a cancellargli dal volto il suo formidabile sorriso. Enaiatollah ha infine trovato un posto dove fermarsi e avere la sua età.Questa è la sua storia.
Apparentemente il romanzo sembra raccontare una storia d'amore, che, come tutte le storie d'amore, mette in scena i meccanismi di un sentimento sempre in bilico tra promesse e disinganni, tra accensioni e smarrimenti. Enrico e Laura sono due giovani medici che, con tutto l'ardore e gli impulsi della giovinezza, pensano di essere pronti, insieme, ad affrontare un destino già indicato in qualche modo da sogni e propositi tessuti in comune. Ma qualcosa succede a deviare fin dall'inizio il cammino previsto, qualcosa che era già dentro di loro, un impulso diverso, come sopito e celato dalla passione. E l'altro amore di cui parla il titolo, che ha un'irruenza più sottile ma non per questo meno urgente.