I Quaderni Francescani editi dall'Associazione Cardinal Peregrosso raccolgono gli Atti dei Convegni che si tengono con cadenza annuale a Pozzuolo Martesana (MI), nella antica chiesa di S.
Francesco, sorta alla fine del XIII secolo per volere del cardinale Pietro Peregrosso.
Il Convegno del 2022 è stato dedicato all'incontro di san Francesco con il Sultano, avvenuto nel 1219 presso la città di Damietta, sulla foce del Nilo, in Egitto, mentre era in corso la quinta crociata. Attraverso i contributi di p. Paolo Nicelli, fra Paolo Canali, Paolo Bartesaghi e Mons. M. Ballarini, il fatto storico dell'incontro ha mostrato la sua capacità di interrogare e provocare anche a distanza di otto secoli.
Quest’anno vorremmo ricostruire durante l’Avvento quel prodigio che avvenne 800 anni fa, quando frate Francesco ebbe il desiderio di rappresentare dal vivo il mistero di Betlemme.
I bambini, in famiglia, possono costruire di giorno in giorno la scena che diventerà come il primo Presepe vivente.
La confezione contiene un tabellone e 4 schede di cartoncino.
Aprendo il tabellone si legge il testo che racconta quello che è accaduto.
Ogni giorno si ritaglia e si appoggia una statuina, si apre la porta della casa di Giovanni Velita che incontra il suo amico Francesco, si cambia la scena della grotta preparata per la notte di Natale.
Pieghevole di cartoncino spesso (aperto 67×31 cm), illustrato a colori e plastificato opaco da entrambi i lati, piegato in 3 ante. La cartelletta contiene i cartoncini formato A4 con le statuine colorate da ritagliare e posizionare, piegando il piedistallo, davanti alla capanna giorno per giorno dall’1 dicembre fino a Natale.
Nel 2023, gli incantevoli e vivacissimi disegni di sr. Chiara Amata, sorella clarissa del Monastero di Milano, ci faranno “riscoprire il tesoro” della Regola bollata, nell’ottavo centenario della sua approvazione da parte di Onorio III.
Nel 2024 ricorderemo il mistero delle stimmate a 800 anni dall'apparizione del Serafino sul monte della Verna.
Sr. Chiara Amata, con le sue tavole simpatiche e colorate, vorrebbe aiutarci a riflettere sul vero amore di Cristo che trasforma l'amante nell'amato.
Torna l’ormai classico volumetto che quotidianamente aiuta ad approfondire le letture della messa attraverso una breve meditazione offerta da francescani, clarisse e amici di san Francesco. In un unico volume, ad un prezzo contenuto, vengono offerti i testi necessari per tutto l’anno. Oltre alla tradizionale riflessione spirituale, per ogni giorno dell’anno viene anche riportato il testo del vangelo del giorno, per aiutare anche quanti sono impossibilitati a partecipare personalmente alla celebrazione. Uno strumento semplice e accessibile a tutti che aiuta a compiere il difficile passaggio dal vangelo alla vita e dalla vita al vangelo. Un amico fedele e senza pretese che favorisce una sana familiarità con la parola di Dio. Un’idea simpatica per un regalo utile per tutto l’anno.
Le comunità umane, nel cammino verso un'identità istituzionale, si presentano solitamente anche come comunità testuali, dotate di un corpus di scritti che rende ragione della loro esistenza. Ma è raro che la figura del fondatore vi occupi un posto simile a quello che Francesco occupa nell'insieme dei testi francescani; non solo la sua figura, ma anche il Suo corpo, che prende nelle sue Vite il posto che il il corpo di Cristo occupa nei suoi scritti.
Il paradosso consiste nel fatto che questa selva di testi si sviluppa intorno ad un uomo che era considerato un illetterato e che definiva se stesso "ignorans et idiota".
In questo libro Jacques Dalarun evidenzia la disparata varietà dei testi francescani, senza preoccuparsi di uniformarla, convinto che ogni possibile soluzione alla questione francescana debba partire dal corpo stesso dei testi, cioè dai manoscritti che li trasmettono.
Proprio alla riproduzione dei manoscritti è dedicata infatti la parte più importante e originale del volume, con splendide immagini e brevi didascalie che permettono al lettore di apprezzare il progressivo sviluppo dell'istituzione che a a Francesco d'Assisi si richiama.
La Vita di Cristina l'Ammirabile assomiglia a un romanzo gotico di Italo Calvino. La principale differenza con Il barone rampante sta nel fatto che la Vita è stata scritta nel 1232, otto anni dopo la morte della protagonista. I prodigi di Cristina erano conosciuti pubblicamente in tutta la regione sino a Liegi; le folle erano accorse per vederla arrampicarsi sulla cima degli alberi o sulle colonne delle chiese, infilarsi nei forni in cui ardeva la legna, o rimanere per settimane intere in inverno immersa nella Mosa ghiacciata. Cristina era u/Volumes/SSD500 macmini ufficio/System/Volumes/Data/Users/macminiufficio/COPERTINE-ABSTRACT/abstracts/ultimi_abstracts/978887962418.txtna delle numerose donne della diocesi di Liegi di cui parlano i documenti poco dopo il 1200, indicate di solito con l'espressione latina "mulieres religiosae". La loro vita ruota attorno al desiderio di santità, in linea con un modello evangelico; sono anche donne libere, il cui gesto fondatore è stato quello di sciogliersi dalla tutela del clero per rivendicare l'autonomia di una via femminile di accesso al divino; sono frequentemente soggette ad esperienze estatiche. Cristina, pur molto conosciuta, solo raramente è stata posta al centro dell'attenzione: quando il racconto della sua vita non viene tacciato di affabulazione, allora è il comportamento della protagonista ad essere interpretato come frutto di disturbi mentali. Il punto di vista di questo libro è differente: l'invito è quello a mettere da parte l'incredulità di fronte al racconto di fenomeni inverosimili.
Anche in questo caso si rivela più feconda una lettura benevola delle fonti, una volta che siano state passate al vaglio della critica documentaria.