“Non è forse questa la maledizione del genere umano: che, aggrovigliati in un incongruo legame, due esseri agli antipodi siano costretti a combattersi in eterno nel grembo straziato di una medesima coscienza?” In una Londra nebbiosa di fine ottocento Robert Louis Stevenson ambienta il suo romanzo più complesso e affascinante, frutto di una fantasia tenebrosa: la storia del rispettabile dottor Jekyll, che sperimenta su di sé una pozione capace di mutarlo nel malvagio Edward Hyde. L’ossessione per gli esperimenti e l’ambiguo potere della scienza, gli sdoppiamenti di personalità e i rischi della repressione fanno di questo romanzo scritto nel 1886 una riflessione sulla natura umana che seduce anche i lettori di oggi.
Quando Elizabeth Bennet conosce Mr Darcy, scapolo ricco e in età da matrimonio, lo trova arrogante e presuntuoso. Ma questa è solo la prima impressione per la giovane brillante e libera che a differenza delle sorelle ha un sogno molto preciso: sposarsi per amore e non per calcolo. Il capolavoro di Jane Austen pubblicato nel 1813 non smette di essere letto, amato e adattato per il piccolo e il grande schermo. Le vicende delle cinque figlie di Mrs Bennet ci riportano nella campagna inglese del Derbyshire e nella Londra di fine settecento, ma i fraintendimenti tra i personaggi mostrano con una lucidità senza tempo le logiche illogiche dell'amore.
Titolo originale: ''Pride and Prejudice''.
''Ognuno vede il proprio peccato in Dorian Gray'' afferma Oscar Wilde. La sua opera più nota è diventata il manifesto del decadentismo e dell'estetismo, ma è soprattutto uno dei romanzi più raffinati e impetuosi mai scritti. Gli atelier di pittori, il teatro, le cene della nobiltà londinese, la ricerca del piacere portata alle estreme conseguenze: questi gli ingredienti di una storia intramontabile. Dorian Gray, ossessionato dalla paura di perdere la bellezza, l'unica risorsa per cui valga la pena di vivere, ottiene grazie a un sortilegio che il tempo non segni il suo corpo ma soltanto il suo ritratto. Così può abbandonarsi agli eccessi mantenendo intatta la giovinezza e la perfezione del suo viso. Ma che ne è dell'anima?
Titolo originale: ''The Picture of Dorian Gray''.
Questa raccolta di quindici racconti pubblicata nel 1914 è uno sguardo poliedrico sulla vita dell’uomo attraverso le tappe principali: l’infanzia, l’adolescenza, la maturità, la vecchiaia, la morte. Dublino è più che semplice cornice e ambientazione per i fatti raccontati: le sue birrerie fumose, i quartieri malfamati e il vento freddo che spazza le strade sono protagonisti alla pari dei bizzarri abitanti a cui la penna di James Joyce dà voce. Le storie raccontate dall’autore venticinquenne sono una prova di scrittura realistica superba: una potente esplorazione di miserie, paure, fughe e paralisi di gente comune e per nulla eroica che diventa una celebrazione della vita nelle sue molteplici forme.
Nella brughiera dello Yorkshire i contrasti tra gli abitanti di un’agiata dimora a fondo valle e quelli di una fattoria su un colle si abbattono con forza distruttiva sulle vite di Heathcliff e di Catherine. Gelosie, desideri di vendetta e passioni raccontati con abilità e realismo. Capolavoro della letteratura inglese, pubblicato nel 1847, e unico romanzo di Emily Brontë, Cime tempestose è un viaggio nei meandri di una tumultuosa, distruttiva passione impossibile. Una vicenda corale che unisce tratti romantici e toni gotici: una tappa irrinunciabile nella formazione letteraria e sentimentale di chiunque.
Pubblicato nel 1853, è tra i racconti più significativi dell’epoca moderna, considerato un precursore della letteratura esistenzialista e dell’assurdo. Lo scrivano, impiegato in un ufficio di Wall Street, senza un motivo apparente o dichiarato comincia a rifiutarsi di eseguire gli ordini impartiti. Rivendica l’ozio e il silenzio contro tutte le pressioni dell’utilitarismo americano, attraverso un’operosità silenziosa prima e poi un’inflessibilità totale nel sottomettersi agli ordini del padrone. La celebre frase “Preferirei di no” è diventata un motto della resistenza passiva. In questa raccolta Bartleby è accompagnato da una selezione di quattro storie tra le quali Il tavolo di melo, l’ultimo racconto di Herman Melville.
“Ciò di cui meno riuscivo a liberarmi era l’idea crudele che, qualunque cosa io avessi visto, Miles e Flora vedevano di più... cose terribili e inimmaginabili che sorgevano dai tremendi spazi che avevano condiviso in passato.” Flora e Miles sono due bambini orfani affidati alle cure di una giovane governante da uno zio che mette a disposizione una sontuosa dimora ma non vuole essere per nessun motivo coinvolto nelle loro esistenze. All’inizio il clima è idilliaco, ma pian piano emergono i fantasmi di servitori passati che sembrano possedere i bambini. La governante ingaggia una lotta disperata contro le presenze maligne mentre si fa strada nel lettore il dubbio che sia solo lei ad avvertirle. In questo romanzo breve del 1898 Henry James coniuga la tradizione del romanzo gotico con un’indagine psicologica finissima.
Dall'omeopatia all'astrologia, dallo "scemo bio" allo "scemo dell'11 settembre", dallo "scemo del selfie" allo "scemo editoriale": un manuale di sopravvivenza nell'era della banalità.
C'è chi vede ovunque un complotto e crede che l'uomo non sia andato sulla Luna, chi pensa che quella di Darwin sia "solo una teoria", chi (solo in Italia) non fa il bagno dopo pranzo per paura della congestione, chi è contrario agli OGM non sapendo neppure cosa sono, ci sono i No-Vax, i No-Global, i salutisti esasperati... Con una scrittura satirica e graffiante, Massimiliano Parente prende di mira, uno per uno, i luoghi comuni del pensiero, della politica, del costume, senza rinunciare a portare serie prove scientifiche, anche perché spesso il pensiero scientifico non è intuitivo (altrimenti il Sole girerebbe ancora intorno alla Terra). Un libro contro il pensiero comune che smonta tanti cliché della nostra società che crediamo moderna anche se spesso non lo è affatto, una satira pungente contro i luoghi comuni, le mode e ogni credenza non razionale. Corredato da una "Bibliografia essenziale (per essere meno scemi)".
Il corso Introduzione all'indagine fenomenologica (1923/24) è il primo tenuto da Heidegger a Marburgo. Vi viene presentata un'approfondita analisi della fenomenologia che da una parte afferma per la prima volta il distacco del pensiero heideggeriano da Husserl e dall'altra espone nei suoi tratti fondamentali il carattere ermeneutico che caratterizzerà la stessa ontologia fondamentale. Ciò accade in particolare mediante l'introduzione in funzione dominante del concetto di cura, il quale viene a determinare lo stesso essere dell'esserci e così il modo originario per l'uomo di essere nel mondo. Infine il distacco da Husserl e dalla sua concezione della filosofia si compie sul percorso di un attento confronto con Descartes, il più esteso che si ritrova nell'opera heideggeriana
Fin dai tempi più remoti l'uomo ha associato un significato ai fiori. E verso la fine del XVIII secolo si diffusero opere che ne codificavano le regole per permettere agli spasimanti di scambiarsi segreti messaggi d'amore, altrimenti proibiti dalle castigate convenzioni dell'epoca. Kranz recupera questa tradizione e ne segue gli sviluppi fino ai nostri giorni attraverso libri, film e opere musicali. Propone quindi, in ordine alfabetico, un elenco di settantasette fiori particolarmente ricchi di rimandi: dalla «American Beauty», una conturbante rosa omonima del film di Sam Mendes, alla più casta verbena, col suo vescovile viola, passando per la misteriosa Dalia nera, al centro del famoso noir di James Ellroy, il giglio parlante di «Alice attraverso la specchio» e il papavero, il cui lattice ha indotto molti a credere ai "paradisi artificiali". Ogni fiore, a cui è dedicata una pagina, dischiude un piccolo scrigno di curiosità e fantasia, e tutti insieme aprono le porte di un giardino delle meraviglie da esplorare senza fretta, lasciandosi conquistare dalla bellezza.