Se non si è matti non si può..., davvero l'amore deve essere senza misura per essere vero. Solo chi ama rimane nel cuore dell'uomo e nel cuore di Dio. Il missionario non è altro che un uomo, una donna innamorato/a. Il missionario sa che la sua vita ha senso solo se donata. Una vita donata non è mai persa, è una vita riuscita, una vita piena, una vita colorata.
...cosa rimane oggi dell’uomo, del giornalista, del Vescovo Alessandro Maggiolini? Come rintracciare un filo conduttore nelle sue provocazioni che delineavano la fine della nostra cristianità e al tempo stesso indicava la speranza cristiana come inesauribile e affidabile prospettiva? Un libro di grande attualità dove, al di là delle idee di Alessandro Maggiolini, emerge una delle più grandi personalità del politically correct...
Pensare «la collaborazione dell'agire umano e dell'agire divino per la piena realizzazione dell'uomo»: così definiva il compito della Teologia morale l'allora cardinale Joseph Ratzinger. Ne scaturisce una serie di domande fondamentali: che cos'è l'agire morale del cristiano? Quali sono le fonti a cui si alimenta il dinamismo di crescita fino alla perfezione del dono di sé? Qual è il suo significato nel tempo della Chiesa per la vita del mondo? Sono le questioni a cui intende dare risposta questo manuale, pensato per offrire a studenti e studiosi di Teologia morale un'introduzione organica e sistematica alla materia. Seguendo il cammino tracciato da Giovanni Paolo II con l'Enciclica "Veritatis splendor" e da Benedetto XVI con "Deus caritas est", si dispiega, a partire dall'esperienza dell'amore, l'orizzonte sconfinato di ciò che la morale significa nella vita umana: una chiamata alla pienezza. È da qui che si articola la verità dinamica dell'azione umana, vista nella prospettiva del piano divino: la finalizzazione dell'amore alla costruzione di una comunione di persone e alla comunione con Dio; la trasformazione e conformazione in Cristo nella vita ecclesiale per mezzo delle virtù; il modo di assecondare l'impulso dello Spirito Santo, sì da realizzare azioni eccellenti e permettere all'uomo di vivere in pienezza la propria vocazione. Sono queste le chiavi interpretative di questo volume, che raccoglie e integra, inoltre, anche i trattati tradizionali sulla felicità, la legge, la coscienza e il peccato, assunti così in un contesto teologico più ampio, in modo da essere compresi con rinnovata profondità.
Solo una nazione, solo la Spagna, è riuscita a liberarsi dal dominio musulmano e a difendere con eroismo il patrimonio di fede, di cultura e di civiltà ereditate dall'epoca romana. Nel 1492 una coppia di re d'eccezione, Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona, porta a termine la riconquista, annette Granada, trasforma la Spagna in una nazione moderna, crea scuole e università di eccellenza, forma un'amministrazione efficiente, attua una capillare riforma della chiesa che anticipa di mezzo secolo il concilio di Trento e che genera uno stuolo di santi. Con la scoperta dell'America i Re Cattolici - e gli spagnoli tutti - proiettato nel Nuovo Mondo la fede, l'eroismo e la forza della loro tradizione. In nome della fede e della cultura, che sempre la segue, la cattolica Spagna studia e documenta tutte le lingue e le usanze delle tante popolazioni amerinde che incontra e costruisce in America una rete di università e conventi che inseriscono nell'alveo della civiltà greco-romana un intero continente. America Latina si dirà. La Spagna che realizza con pochi uomini e in poco tempo un'impresa epica, deve molto all'intervento del cielo. Maria e Giacomo accompagnano la storia della penisola dai tempi della prima evangelizzazione. Da quando Maria, la Virgen del Pilar, appare a Giacomo a Saragozza, a quando la Morenita, la Vergine di Guadalupe, appare all'indio Juan Diego per riversare un fiume di grazie sui suoi figli americani. Una storia unica.
Sono colpito dal talento dell’uomo moderno di deturpare ciò che tocca. Guardiamo lo spazio: le immagini dei pianeti e delle stelle hanno una bellezza mozzafiato. Ogni cosa è al proprio posto. L’ordine dell’universo ispira la pace. Guardiamo il mondo, le montagne, i fiumi, i paesaggi, tutto ispira una serena bellezza. Guardiamo il viso di un bambino che riede di gusto, il viso di un anziano pieno di rughe per l’età. Dio ha plasmato la sua creatura con tanto amore da ispirare sempre una sensazione di nobiltà e bellezza. E poi guardiamo ciò che crea il mondo moderno!
«Alla radice della decadenza dell’Occidente c’è una crisi culturale e identitaria. L’Occidente non sa più chi è perché non sa più, e non vuole sapere, chi lo ha plasmato...».
L’affermazione del cardinale Robert Sarah esprime con precisione l’intenzione del suo terzo libro di conversazioni con Nicolas Diat. La conclusione a cui perviene è semplice e insieme impietosa: il nostro mondo è sull’orlo di un abisso. Crisi della fede e della Chiesa, declino dell’Occidente, relativismo morale, mondialismo sfrenato, capitalismo selvaggio, nuove ideologie, inaridimento della politica, derive da totalitarismo islamista... È necessario tentare una diagnosi senza invocare pretestuose attenuanti. Non si tratta però soltanto di prendere in esame il grande cambiamento cui è andata incontro la nostra epoca: richiamando l’attenzione sulla gravità della situazione che stiamo attraversando, il cardinale dimostra che è possibile evitare l’inferno di un mondo senza Dio, di un mondo senza uomo, di un mondo senza speranza.
In questa ambiziosa meditazione, il cardinale Sarah si impegna senza riserve nell’analisi delle diverse crisi del mondo contemporaneo.
Robert Sarah
Dal cuore dell’Africa al centro della Cristianità: così potremmo riassumere lo straordinario percorso di vita del cardinale Robert Sarah. Ordinato prete nel 1969; consacrato vescovo nel 1979 – il vescovo più giovane del mondo – chia- mato da Giovanni Paolo II nel 2001 a Roma come Segretario della Congre- gazione per l’Evangelizzazione dei Popoli; nominato da Benedetto XVI Presi- dente del Pontificio Consiglio Cor Unum nel 2010 e infine nel 2014 chiamato da Francesco a presiedere il Dicastero vaticano che si occupa della liturgia. Guardando il povero bambino di Ourous, figlio di contadini e attratto dalla vita dei missionari, nessuno poteva immaginare il piano di Dio ma si potrebbe affermare che certo Dio sapeva quel che faceva.
In questi ultimi anni i sacerdoti della Chiesa cattolica sono stati sottoposti a indagini, critiche e denunce giuste ed ingiuste. Si vorrebbe capire perché e si vorrebbero fornire elementi di valutazione per il dibattito sul futuro del clero cattolico, e in particolare per la problematica del celibato, nel contesto del prossimo Sinodo sull'Amazzonia, ma non solo. Il libro del Cardinal Ouellet presenta una visione rinnovata che può non solo aiutare il discernimento della Chiesa in quest'ora della storia ma anche incoraggiare i sacerdoti a vivere con entusiasmo la loro vocazione.
Uno dei motivi che spingono oggi ad approfondire il tema del Presbiterato è dato dall'attuale carenza di sacerdoti, che ormai obbliga la Chiesa a trovare delle soluzioni a questo problema. Nel contesto di questi tentativi, uno dei temi che maggiormente attrae l'attenzione degli interessati è il celibato ecclesiastico. Il volume offre uno studio sul significato dato dal Vaticano II al termine "celibato ecclesiastico" e sulla ricchezza dei suoi contenuti. Partendo dalla Costituzione dogmatica sulla Liturgia Sacrosanctum Concilium - il primo documento conciliare -, l'Autore segue lo sviluppo che questo tema ha avuto nel Concilio soprattutto con la Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium e il Decreto Presbyterorum Ordinis, l'ultimo atto del Concilio che vi formula in modo organico il suo pensiero sul celibato ecclesiastico, con particolare riferimento al Presbiterato. L'autore sottolinea il grande merito che deve essere attribuito al Concilio Vaticano II nel collegare il celibato sacerdotale a tanti elementi teologici che normalmente vengono trascurati nei dibattiti tra gli interessati al tema, mentre sono essenziali per la retta comprensione del rapporto Presbiterato/celibato.
Quando il lavoro smette di essere una costruzione e diventa una esecuzione pedissequa di mansioni e protocolli è un orrore, credete. Perché è fatica noiosa e deprimente e i lavoratori perdono il gusto del lavoro, garantendo, al massimo, la mediocrità.
Per questo nasce questo libro, per capire se è possibile riconquistare l’arte dentro la routine, e la passione dentro la fatica attraverso le parole del lavoro.
Vengono presentate cinque categorie di lavoro che aprono all’analisi di oltre 200 parole: due categorie specificamente altruistiche (la scuola e la medicina), due professioni di estrema concretezza (l’economia e l’ingegneria), e una “strana” ma che ha migliaia di “impiegati”: il clero.
Occorre che il buon-lavoro rinasca, che risorga la passione e l’amore all’opera delle proprie mani che, attraverso il contatto con la realtà, fa l’opera massima: edifica noi stessi.
"La filosofia moderna, dimenticando di orientare la sua indagine sull'essere, ha concentrato la propria ricerca sulla conoscenza umana. Invece di far leva sulla capacità che l'uomo ha di conoscere la verità, ha preferito sottolineare i limiti e i condizionamenti. Ne sono derivate varie forme di agnosticismo e di relativismo, che hanno portato la ricerca filosofica a smarrirsi nelle sabbie mobili di un generale scetticismo".
Giovanni Paolo II, Fides et ratio, n.5
In alcuni scritti di san Giovanni Paolo II è rintracciabile un filo logico che collega la filosofia moderna, in particolare cartesiana, l'Illuminismo, la Rivoluzione francese e le odierne "ideologie del male".
L'analisi filosofico-storica presente in questo libro approfondisce e conferma ciò che scrive il Papa.
Questo libro è il frutto di un corso di esercizi spirituali che l'autore ha predicato ai sacerdoti, presso la Casa di Esercizi dei PP. Passionisti, a Roma. Un itinerario spirituale alla riscoperta della grandezza del dono del sacerdozio e delle inestimabili ricchezze che esso riversa su chi compie la scelta di essere sacerdote, non solo in virtù del sacramento ricevuto, ma anche e soprattutto con tutta l'esistenza trasfigurata da questo mistero. In una parola: desiderare di avere il Cuore di Maria per accogliere il Cuore sacerdotale di Gesù, farlo proprio e così essere pienamente suoi. Desiderare di essere secundum Cor Marine per essere pienamente secundum Cor Iesu.