
Un romanzo che intreccia la storia di dieci donne del popolo vissute oltre settant'anni fa in un borgo toscano. Sono donne che l'autore ha voluto far risorgere. I loro mariti - operai, carbonai, fabbri, stagnini, fornai, muratori stanno in secondo piano, perché sono le donne che vivono l'intera giornata nelle case del borgo. Erano case? Era vita, quella? "Non chiamatele case" - vengono a raccontarci - "sono quelle dei Casalini, sopra le balze, appiccicate le une accanto alle altre, le une rette dalle altre. E ditelo voi se è stata vita, la nostra". Sono loro - Lina, Melita, Corrada, Sofia, Marianna e tante altre - a fare la storia del borgo, con i loro patimenti, le loro illusioni, le loro speranze attese e troppo spesso negate. L'autore le ha fatte risorgere, ma sono loro stesse che dicono alle donne di oggi: "Anche noi siamo parte integrante della vostra storia. Siamo le donne dalle lacrime asciutte: quelle che piangevano dentro".
Le riflessioni riportate in questi testi, sono maturate in 45 anni di esperienza al servizio delle associazioni per il servizio pastorale. La figura del sacerdote nelle associazioni o nei movimenti ecclesiali che si ispirano alla Dottrina Sociale della Chiesa, ha una grande importanza: è l'animatore pastorale, è la guida spirituale, è il richiamo ai principi cristiani, è l'accompagnatore nel quotidiano, è lo stimolo alla testimonianza, è il riferimento personale ed associativo. Occorre allora riconsiderare il concetto del "servizio" che trova riferimenti alla vita stessa di Gesù, "che è venuto non per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto di molti". Senza pretese, l'offerta della lettura di queste riflessioni può far nascere sicuramente nuovi stimoli e promuovere un nuovo impegno al servizio delle realtà da accompagnare.
Questo Quaderno racconta dell'evento "La vita non è sola" e della vita stessa che nel suo fluire, dalla nascita alla morte, pone ogni persona in relazione vitale con gli altri. Un festival, quello narrato in queste pagine, squisitamente culturale perché quanto concerne la vita umana è il fondamento su cui si basa ogni sistema antropologico e il nostro stesso modo di "essere individuale" ed "essere collettivo". Le pagine di questo volume danno quindi spazio ad un confronto, anche di posizioni diverse, utile a tutti coloro interessati a farsi un'opinione autentica per allontanare pregiudizi ideologici e per ragionare liberamente insieme alle riflessioni di studiosi e scienziati.
Questo volume testimonia la fecondità che nell'ambito pastorale hanno le intuizioni e gli insegnamenti di colui che la Chiesa ha proclamato Santo e che ricordiamo come "il Papa della Famiglia". Le testimonianze concrete di coloro che hanno avuto il dono di incontrare San Giovanni Paolo II e collaborare personalmente con lui e di coloro che hanno accolto e messo in pratica il suo magistero, mostrano un rinnovamento efficace e promettente della pastorale familiare e confermano la preziosa eredità del suo insegnamento, che apre una prospettiva positiva e ricca.
Il Sesto Rapporto sulla Dottrina Sociale della Chiesa nel Mondo è dedicato alla donna.
Questo manuale di teologia del matrimonio del prof. José Granados offre una visione completa, aggiornata e innovativa sulla teologia del matrimonio. Partendo dalla risurrezione di Cristo, dove la carne mostra la sua massima capacità per esprimere l'amore a Dio e agli uomini, questo manuale riflette sull'amore dell'uomo e della donna, e sulla grande promessa che esso nasconde: la chiamata a diventare una sola carne e un solo Spirito. Quale è il ruolo del matrimonio, chiamato da Gesù "ciò che Dio ha unito", per capire e proclamare la fede? Quali sono le radici della crisi odierna del matrimonio e quale medicina offre il Vangelo per guarire le sue ferite? Come si relaziona il matrimonio con l'Eucaristia e gli altri sacramenti? In che modo può il matrimonio edificare la Chiesa e la società? Solo dalla prospettiva di un'ampia visione teologica può la Chiesa trovare strade durature e feconde per la sua pastorale, in servizio alla famiglia.
Il rapporto tra la fede e i sacramenti è sempre stato al centro della riflessione teologica sin dall'epoca patristica: per quanto riguarda il Matrimonio, tuttavia, tale relazione ha sempre presentato singolari particolarità. L'originalità dell'articolazione tra dato naturale e sacramentale è oggi investito da nuove problematiche, quali, ad esempio, la richiesta del sacramento da parte di battezzati non più credenti o comunque lontani da ogni pratica ecclesiale. Proprio nel contesto della nuova evangelizzazione questo Colloquio intende approfondire il nesso sinergico tra fede e sacramento del matrimonio, ricordandosi che la fede "ha una struttura sacramentale" (Lumen Fidei, 40), come riuscire ad integrarli senza oscurare da un lato la dimensione naturale e dall'altro la nozione stessa di sacramentalità?
In dieci capitoli che si sviluppano nella forma di un dialogo, Robert Spaemann descrive episodi, esperienze ed incontri che lo hanno durevolmente segnato. Dialoghi ed episodi formano così un libro nel quale Robert Spaemann racconta le tappe della sua vita e il proprio itinerario intellettuale. Elementi biografici e filosofici si mescolano, e il racconto - come è tipico per questi e per molti altri dialoghi con Robert Spaemann - si allarga fino a sfociare in un nuovo pensare. Ne è derivato un panorama di immagini e di pensieri dalle tappe di vita, ritratti, discussioni e posizioni, che farà gioire chi già conosce Spaemann, ma terrà pure viva l'attenzione di ogni altro lettore che ancora non lo abbia incontrato. I due interessi della ragione, un testo che in nuce ripropone il pensiero di Robert Spaemann degli ultimi anni, costituisce il punto conclusivo e l'ultimo atto di questa concisa biografia intellettuale in forma di dialogo.
Ha scritto il romanzo piu' celebre del suo tempo, tenendo svegli a tarda notte bambini, operai, professori universitari, poeti, mistici. Ha immaginato continenti, razze, mostri, e ha valicato raramente i confini della sua citta'. Ha raccontato una storia per i suoi figli e i suoi amici, senza sapere che sarebbero stati milioni di persone. Ha ripreso antichi miti scovati in pergamene polverose, facendo respirare al Novecento una boccata d'aria fresca. Le destra e la sinistra se lo sono conteso a Woodstock e nei Campi Hobbit. Ha suscitato amori che durano per tutta la vita, e avversioni altrettanto violente. Ha ispirato Auden, Asimov, Stephen King, ma anche i Led Zeppelin, i Beatles, George R. R. Martin, e ovviamente Peter Jackson. Un padre, un artista, un cattolico monarchico innamorato degli alberi e del tabacco: questo e molto altro e' J. R. R. Tolkien, di cui la presente biografia letteraria, uscita a puntate su ''Il Foglio'' intende indagare, anche grazie a documenti mai pubblicati prima in Italia, l'affascinante segreto di chi, nel nostro stesso tempo, ha saputo trovare una porta d'accesso al regno della Magia. Ed e' tornato indietro a raccontarci.
Quando si parla della missione degli sposi cristiani, quasi sempre la si fa coincidere con il compito naturale che scaturisce dall'unione di un uomo e di una donna: sono chiamati a volersi bene, ad amarsi, a essere aperti alla vita. Se è così, la grazia sacramentale, la consacrazione nello Spirito, viene ridotta a una stregua di benedizione, perché funzioni bene tutto ciò che gli sposi cristiani hanno in comune con tutte le unioni uomo-donna. Così non compare però la bellezza e la novità donata dal sacramento delle nozze. Qual è l'originalità, la specificità di compito, di missione che gli sposi cristiani hanno nella Chiesa e nel mondo? Gli sposi acquistano un nuovo modo di essere, sono assunti con la loro realtà umana dentro l'amore stesso che lega il Verbo di Dio all'umanità e Cristo alla Chiesa. Perciò legittimamente possiamo dire: agli sposi, a cui Paolo nella "Lettera agli Efesini" si riferisce con l'espressione "mistero grande", viene affidata una "missione grande".