
Che cosa vuol dire fare peer education? Quali vantaggi derivano dalla sua applicazione? Quali teorie ne sono a fondamento? Il volume risponde a queste e ad altre domande sulla peer education, una metodologia di prevenzione dei comportamenti a rischio - come l'assunzione di droghe o alcol, la guida spericolata, il nullismo ecc. - particolarmente diffusi tra gli adolescenti e di promozione del benessere psichico, fisico e relazionale. L'intento è quello di fornire indicazioni teorico-operative che permettano a educatori, insegnanti, psicologi e, in generale, agli operatori del sociale di costruire un buon intervento di peer education. Ampia attenzione è rivolta alle modalità attraverso cui organizzare la formazione dei peer educator e alla descrizione delle diverse tecniche di conduzione di gruppo che facilitino il coinvolgimento attivo dei partecipanti e un apprendimento di abilità, e non solo di conoscenze.
Quanto furono presenti le donne sulla scena culturale della prima modernità? E quante di loro con le loro opere hanno dato un significativo contributo alla filosofia? Considerato il numero di autrici di notevole qualità filosofica e l’interesse mostrato per le loro pubblicazioni, suscita molta perplessità la quasi totale assenza di queste intellettuali dalle storie della filosofia scritte negli ultimi anni: nessuna donna è segnalata per aver dato un contributo significativo e originale al pensiero moderno. Il volume illustra la specificità del rapporto tra le donne e la filosofia moderna, rappresentandone i passaggi più significativi dalla umanistica querelles des femmes alla questione dell’educazione, dal principio di uguaglianza alla rivendicazione dei diritti, fino alla proposta di una nuova soggettività umana.
Che cos'è l'esistenza? Ci sono gli universali? Qual è la natura degli oggetti materiali del mondo che ci circonda? E, infine, le cose hanno un'essenza? Questi quattro interrogativi sono al centro dell'attuale dibattito filosofico e in particolare della disciplina che comunemente chiamiamo "ontologia". Il libro ricostruisce l'origine delle questioni proposte illustrando le risposte fornite dal pensiero greco, medievale e moderno. Lo scopo del testo è duplice: da un lato si vuole dare profondità storica al dibattito filosofico contemporaneo, evidenziando come problemi e soluzioni non nascano oggi ma affondino le proprie radici in una lunga e sfaccettata tradizione; dall'altro, s'intende mostrare come la storia delle dottrine ontologiche e metafisiche possa essere illuminata e meglio compresa se si tiene presente il modo in cui l'ontologia viene praticata oggi. L'ontologia e la sua storia sono, in questo quadro, due facce della stessa medaglia.
Questo volume parte da una considerazione: la cooperativa nasce quale forma sociale di gestione di un'attività imprenditoriale. Oggi, questa funzione sociale - peraltro costituzionalmente sancita - appare ancora attuale? E, soprattutto, trova corrispondenza nella concretezza quotidiana a livello giuridico, economico ed economico-aziendale? Stimolati da questi interrogativi, studiosi di diversa provenienza scientifica e geografica - in collaborazione col centro studi Impresa sociale e cooperativa (isco), e col gruppo Economia Responsabile (ECORES) che riunisce docenti e ricercatori della Facoltà di Economia di Firenze - si sono confrontati in un'ottica multidisciplinare su un tema trasversale quale la cooperazione. Un primo risultato-oltre alla personale consapevolezza dell'arricchimento culturale dei partecipanti - è rappresentato da questa raccolta di saggi, che si prefigge uno scopo ben preciso: contribuire al confronto scientifico-culturale sull'impresa cooperativa. Prefazione di Stefano Zamagni; postfazione di Guido Bonfante.
Consegnare la Shoah al puro accadimento naturale, integrandola nel corso della storia come uno dei tanti tragici eventi, significa implicitamente ammettere che il tempo può rimarginare tutto e rimettere ogni peccato. Eppure, proprio nel momento più buio di questa storia alcuni uomini e donne, come Hillesum, Arendt, Jonas, hanno dato una risposta forte esigendo che questo evento sia per sempre custodito per ogni possibile riflessione di natura etica, religiosa e metafisica. Il libro comprende, tra gli altri, contributi di Alberto Melloni, Pier Vincenzo Mengaldo, Umberto Galimberti, Giancarlo Gaeta.
Il Dizionario italiano-somalo è una delle opere lessicali intraprese nell'ambito del progetto Studi Somali, avviato nel 1977-78 come progetto di cooperazione del Ministero degli Affari Esteri con l'Università Nazionale Somala e l'Accademia delle Arti e delle Scienze di Mogadiscio, e tuttora in vita presso il Centro Interdipartimentale di Studi Somali dell'Università degli Studi Roma Tre. La scelta dei lemmi da immettere è stata compiuta a partire dall'italiano ed è stata dimensionata sui dizionari bilingui di media grandezza esistenti per le lingue occidentali (circa 35.000 lemmi). L'identificazione degli equivalenti somali si è basata sulla competenza dei collaboratori somali, tutti profondi conoscitori della lingua italiana, cui è stato anche fornito il rovesciamento automatico del Dizionario Somalo-Italiano (1985), che poteva servire come "ampliamento" delle competenze, visto che numerosi e diversi ne erano stati i compilatori. L'opera è dunque il risultato di una ricerca a più mani, come mostra l'ampio numero di collaboratori che, in varia misura e in diverse fasi, sono stati coinvolti nella sua realizzazione.
“La parola è un grande sovrano, che con un corpo piccolissimo e invisibile compie imprese massimamente divine: sa calmare la paura, eliminare il dolore, suscitare la gioia, sollevare la pietà” (Gorgia).
Il Livre des fais et bonnes meurs du sage roy Charles V è da considerarsi una delle opere fondamentali della produzione politica di Christine de Pizan. Tradurre l'opera dal medio francese, lingua di difficile accesso, fatto salvo per gli specialisti, permette oggi un approccio diretto a uno dei testi-chiave per la comprensione della situazione politica francese all'epoca della follia del re Carlo V, della reggenza non ufficializzata dei principi di sangue reale e alla vigilia delle guerre civili. Si tratta di un libro che ci permette non solo di comprendere il momento di svolta nella produzione letteraria della scrittrice e la sua scelta di impegno civile, ma soprattutto ci introduce nel cuore della corte di Francia e delle questioni più sensibili che la toccano per quanto riguarda il ruolo del sovrano, la partecipazione della nobiltà al governo, ma anche le grandi questioni internazionali quali lo Scisma, l'elezione imperiale, la guerra franco-inglese.
La cultura dei nostri padri è un tessuto di enunciati. Nelle nostre mani essa si evolve e muta, attraverso nuove revisioni e aggiunte più o meno arbitrarie e deliberate, occasionate più o meno direttamente dalla continua stimolazione dei nostri organi di senso. È una cultura grigia, nera di fatti e bianca di convenzioni. Ma non ho trovato alcuna ragione sostanziale per concludere che vi siano in essa fili del tutto neri o altri del tutto bianchi.
"… la ragione va sempre storta e zoppicante e sciancata, sia in compagnia della menzogna sia in compagnia della verità. Così è difficile scoprire il suo errore e traviamento. Chiamo sempre ragione quell’apparenza di ragionamento che ognuno fabbrica in sé; questa ragione, della cui specie ce ne possono essere cento contrarie riguardo a uno stesso oggetto, è uno strumento di piombo e di cera, allungabile, pieghevole e adattabile a tutti i versi e a tutte le misure; non resta che l’abilità di saperlo limitare." "Di fatto ogni presupposizione umana e ogni enunciazione ha tanta autorità quanto un’altra, se la ragione non vi pone differenza. Così, bisogna metterle tutte sulla bilancia; e prima di tutto quelle generali, che ci tiranneggiano. La persuasione della certezza è un indizio certo di follia e di estrema incertezza."