Nel consueto incontro con gli amministratori locali il Card. Dionigi Tettamanzi si chiede quale sia il ruolo dei cristiani in politica.
Carissime ragazze e carissimi ragazzi della Cresima,
forse vi stupirete un po’ nel ricevere una lettera dal vostro Arcivescovo. Voi di solito siete velocissimi nello scambiarvi molti sms, magari scrivete qualche mail, ma può essere che qualcuno ancora non abbia mai ricevuto una lettera personale. Perché mi è venuto in mente di scrivervene una?
Perché ricevere una lettera è bello e fa sempre piacere: vuol dire che qualcuno ha pensato a noi, che ha qualcosa da dirci, insomma… che ci vuole bene! E per me è proprio così, cari ragazzi: anche se non posso incontrarvi tutti, ogni giorno mi ricordo di voi, prego per voi e vi porto nel cuore. Immagino i vostri volti e le vostre giornate: la scuola, la famiglia, l’oratorio, lo sport, gli amici. Penso ai vostri desideri e alle vostre domande, alla bellezza e alla fatica di diventare grandi, di essere felici, di capire tante cose. Insomma… vi penso e vi voglio molto bene! E ho anche una cosa importante da dirvi. Perciò ho deciso di scrivervi.
Voglio essere sincero con voi: perché i sogni diventino realtà, non basta aspettare qualche anno o avere un po’ di pazienza. Sì, tutte le cose grandi e belle richiedono tempo per crescere, ma il tempo da solo non è sufficiente; e poi, spesso, l’attesa ci sembra vuota e troppo difficile da vivere… Servirebbe un amico capace di accompagnarci, di sostenerci, di consigliarci, di consolarci... Ma dove trovare un amico così?
DESCRIZIONE:
Prefazione
Prete o parroco? Arcivescovo o cardinale? Porporato o monsignore? Tante volte noi giornalisti, di fronte ad “affari di Chiesa”, ci siamo trovati nel dubbio sui termini da usare, tante volte abbiamo utilizzato a sproposito quelli che sembravano sinonimi e che tali non erano. Sì, perché un parroco è necessariamente un prete ma un prete non è necessariamente un parroco. E un arcivescovo non è necessariamente un cardinale, il quale però, da parte sua, è l’unico a poter essere definito porporato, come indica chiaramente il colore (rosso porpora) della berretta. E via di questo passo, ricordando – tanto per capirci – che c’è (la) mitra e (il) mitra e che una è ben diversa dall’altro. Questo libretto, senza pretese scientifiche, è nato proprio per cercare di aiutare a usare nel modo più corretto possibile la terminologia religiosa, in particolare quella della Chiesa ambrosiana. È nato da uno dei tanti confronti fra don Davide Milani, responsabile dell’Ufficio per le comunicazioni sociali della Diocesi di Milano, e il sottoscritto, fino a qualche mese fa alla guida della sede Ansa della Lombardia: confronti su quelli che, di primo acchito, potevano sembrare semplici esercitazioni linguistiche e che invece si rivelavano particolari importanti. Una delle ultime volte, su una vicenda fonte anche di polemiche, riguardante certe prese di posizione di quello che molti giornali avevano denelfinito parroco e che tale non era, trattandosi di un semplice prete, è venuta fuori una considerazione: ci vorrebbe un piccolo dizionario (anche se può sembrare una parola grossa) per dare modo ai giornalisti di raccapezzarsi fra i tanti termini religiosi, di uso più o meno comune. Ecco qui il frutto di un lavoro che è pesato soprattutto sulle spalle di Federica Vernò, si è avvalso della consulenza e della revisione di mons. Marco Navoni, dottore ordinario della Biblioteca Ambrosiana, del supporto di “Imagina” e ha un’unica pretesa: essere d’aiuto a fugare dubbi. Se poi consentirà di evitare anche un solo errore o una perdita di tempo, avrà raggiunto il suo scopo.
Gabriele Tacchini
DESCRIZIONE:
Il presente volume propone una serie di catechesi sugli aspetti più significativi dei due sacramenti del Battesimo e della Riconciliazione a partire dalla ricca proposta biblica e liturgica delle sei domeniche della Quaresima Ambrosiana. Dal punto di vista dottrinale e spirituale numerosi sono i riferimenti agli scritti di sant’Ambrogio, dai quali emergere con chiarezza il forte legame che unisce Battesimo e Riconciliazione attraverso il tema della conversione che a essi soggiace. Oltre che un aiuto alla riflessione personale dei fedeli, l’autorevolezza dei riferimenti fa di questo testo uno strumento di formazione per tutti gli accompagnatori di itinerari catecumenali.
INTRODUZIONE - Questo testo nasce dalla rielaborazione di una serie di catechesi tenute negli anni scorsi sotto forma di quaresimali per presentare i contenuti battesimali e penitenziali della ricca selezione di pagine bibliche che la tradizione ambrosiana da secoli propone nella liturgia delle domeniche di quaresima. Ovviamente, in questa rielaborazione, ho tenuto presente anche l’ordinamento previsto dal nuovo Lezionario Ambrosiano che, attraverso l’introduzione di tre cicli per le prime due letture, ha notevolmente arricchito la proposta di temi e di prospettive.
Se estrarre dalle domeniche della quaresima ambrosiana il tema del battesimo è tutto sommato ovvio e abbastanza facile – perché sappiamo che originariamente proprio per la preparazione dei catecumeni al battesimo nacque la quaresima e in funzione di ciò la tradizione aveva selezionato le letture domenicali – meno scontato è invece cercare di presentare la catechesi scritturistica di tali domeniche anche in funzione del sacramento della riconciliazione. Ho forse la presunzione di esserci riuscito, anche se tali letture non per questo furono originariamente selezionate: in ogni caso lo stretto legame che anticamente legava al battesimo il sacramento della penitenza, significativamente definito talvolta come “secondo battesimo”, grazie al tema generale della conversione che a questi due sacramenti soggiace, mi ha permesso di portare avanti un discorso che mi pare abbastanza unitario e organico.
Ho arricchito queste semplici riflessioni sul battesimo e la penitenza, talvolta un po’ scontate e prevedibili, con frequenti riferimenti agli scritti del nostro patrono sant’Ambrogio, il cui magistero, al contrario, non è mai scontato e prevedibile, ma si rivela ancor oggi originale, acuto, pastoralmente incisivo, concreto e teologicamente elevato.
Così almeno ho la certezza che queste pagine serviranno senz’altro per il cammino spirituale di qualche fedele ambrosiano, non certo per merito mio, ma per le parole e gli insegnamenti di sant’Ambrogio!
Marco Navoni
30 novembre 2009
Commemorazione del battesimo di sant’Ambrogio
Mons. Marco Navoni
Nato a Milano nel 1953, sacerdote ambrosiano dal 1977, canonico del Duomo e della basilica di Sant’Ambrogio, dal 1991 è dottore della Biblioteca Ambrosiana. Insegna storia della liturgia al Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra. Ha pubblicato studi e contributi in particolare sulla storia della Chiesa di Milano e della liturgia ambrosiana. Per l’Editrice ITL-Centro Ambrosiano ha pubblicato Ambrogio maestro di vita consacrata, Il ministero sacerdotale in Sant’Ambrogio, La Settimana santa ambrosiana, La liturgia delle ore e L’anno liturgico ambrosiano alla luce del nuovo Lezionario.
La Bibbia parla sovente della malattia, in particolare nei Salmi. Il Nuovo Testamento ci presenta Gesù che “curava ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo” (Mt 4,23). Il Siracide ci ricorda di “onorare il medico per le sue prestazioni, perché il Signore ha creato anche lui” (Sir 38,1) e a tutti dice: “Figlio, non trascurarti nella malattia, ma prega il Signore ed egli ti guarirà” (Sir 38,8). Il buon operatore sanitario terrà dunque in grande conto l’operato dei medici e degli infermieri, ma cercherà di penetrare più a fondo nel cuore del malato. Proprio in vista di tale penetrazione sono contento che si pubblichino, sotto il titolo”Sofferenza e salvezza” e il sottotitolo “C’è una risposta al dolore dell’uomo?”, i contributi che diversi docenti hanno offerto per il corso biennale che si tiene ormai da diciotto anni per gli operatori pastorali della sanità presso la Curia Arcivescovile di Milano. Sarà possibile così anche ad altri usufruire di quanto il Servizio per la pastorale della salute ha fatto per formare i suoi operatori. Essi non possono dirsi “competenti” alla maniera dei medici o degli infermieri, ma mettono al servizio del malato le loro energie spirituali così da completare quanto viene fatto sul piano biologico. Il libro risponde perciò a molteplici domande sulla sofferenza e sul suo significato, partendo dalla percezione del dolore nella società contemporanea per arrivare alla visione cristia-na della sofferenza e alle risposte che vengono date dalle Istituzioni pubbliche. Si danno poi consigli pratici per trattare con i malati e comprendere il mondo della sofferenza. C’è anche un capitoletto dedicato all’arte e un altro dedicato alla musica. Così chi scorre l’insieme del libro può avere una visione abbastanza completa dei tanti aspetti che compongono la pastorale della salute, e prepararsi ad essere attivo in questo settore. Raccomando in particolare quanto qui è detto, soprattutto a partire dal capitolo ottavo, sulla “compassione”. Attraverso di essa sarà possibile ottenere molto dalla gente, rovesciando anche situazioni esistenziali gravi di blocco spirituale e di chiusura in se stessi. Auguriamo dunque a queste pagine di seminare la verità sull’uomo, così da poter raccogliere i frutti di questa semina in un aumento, sia nei malati come nei sani, di speranza e di fiducia in Dio, Padre buono.
Card. Carlo Maria Martini
Arcivescovo emerito di Milano
Presentazione
Nelle celebrazioni liturgiche i quaranta giorni dell’itinerario quaresimale sono particolarmente ricchi di pagine della Bibbia.
La Chiesa ce le offre perché lo sguardo – dell’intelligenza e del cuore – si orienti sempre più attentamente su Gesù che sale a Gerusalemme per far dono della sua vita.
E questo racconto di un amore “incredibile” ci interpella da vicino, ci scuote e ci provoca, può arrivare a commuoverci, ogni volta.
Ma se restasse rinchiuso nello spazio della liturgia?
Non vorremmo cadere in questo rischio; Gesù che muore e risorge per tutti non merita di avere un recinto stretto che lo contiene.
Nel leggere e gustare queste pagine cariche di vita, e di innumerevoli emozioni, ho provato gioia soprattutto per questo: se le portiamo e le ascoltiamo in famiglia,
nella casa della nostra famiglia, nel momento comune della cena, ci accorgiamo che esse sembrano implorare di non confinare la Pasqua di Gesù in un luogo soltanto.
La Pasqua va fatta entrare nella vita, nel cuore delle nostre giornate, negli spazi feriali e consueti, in casa.
Perché sia invito a scegliere di mettersi a tavola con quel Maestro che «ha tanto desiderato mangiare questa Pasqua con noi».
(dal Vangelo di Luca 22,15)
Mons. Franco Brovelli
DON VITTORIO CHIARI. Collabora con il Centro Ambrosiano da
anni, sia per pubblicazioni su temi educativi che per la realizzazione dei
Diari delle classi elementari e medie di ITL. Esperto di teatro, fondatore
dei Barabba’s Clown con Bano, Ferrari e Massimo Giuggioli, ha scritto
con i ragazzi ed educatori di Arese numerosi testi. Un pregio: la scrittura
semplice, che nasce dalla sua passione educativa e dall’esperienza con i
giovani in oratorio, nella scuola e nel Centro di accoglienza per ragazzi in
difficoltà di Arese. Attualmente è direttore del Collegio Universitario
Paolo VI.
RAGAZZI ED EDUCATORI DI ARESE. Sono i ragazzi del Centro
salesiano San Domenico Savio di Arese (Milano), fondato da don
Francesco Beniamino Della Torre su ispirazione dell’allora Arcivescovo
di Milano, Giovanni Battista Montini. Hanno realizzato diverse
pubblicazioni come Il Vangelo secondo Barabba, Teatro, fattore di
comunione. Con loro è sorta l’Associazione onlus Barabba’s Clowns.
Attuale direttore del Centro, che accoglie ragazzi e giovani in difficoltà,
con un moderno Centro di formazione professionale, è don Roberto
Colosio.
ENRICO MASCHERONI, un fotografo con anima. Professionista
dal 1984, Enrico Mascheroni è un fotoreporter che si occupa di
tematiche sociali, reportage e attualità.
Fotografo con anima, Enrico è stato testimone della Passione del
Signore vissuta dai ragazzi di Arese, ma ben altre Passioni ha sofferto e
vissuto nel mondo, dove è stato accompagnato dalla sua fedele
macchina fotografica per ritrarre il Dolore e le Speranze dell’umanità.
L’ultima sua fatica è il libro I colori di Dio, edito dall’Editrice Monti di
Saronno, con presentazione del cardinal Martini.
Con umiltà e sapienza, attraverso la lectio, la meditatio e l’attualizzazione del testo di Is 45,15, le meditazioni del cardinal Carlo Maria Martini ci conducono in questo approfondimento in cui le pagine spingono a interrogarsi e a lasciarsi interrogare dalla realtà inequivocabile del male, della sofferenza e del dolore, pronti a rivivere come Gesù in Croce l’esperienza del nascondimento di Dio, ma con lo sguardo fisso sul Volto luminoso di Colui che – morto e risorto – ha rivelato la potenza dell’amore e del bene.
Contemplando il volto dell’Uomo della Sindone, il fedele scopre i segni inequivocabili del dolore e della violenza, ma si lascia raggiungere anche dalla pace che emana da quel volto sereno e disteso, il volto di Chi non è stato semplicemente vittima della violenza e della sopraffazione, ma ha offerto la propria vita per amore.
La stessa dinamica di rivelazione e di nascondimento, di drammatica notte oscura e di pacificazione del cuore si ritrova nell’esperienza e negli scritti di molti mistici, fra i quali i principali santi del Carmelo, di cui offriamo in appendice una breve antologia.
Con questa pubblicazione, semplice e snella, si apre la piccola collana dei Quaderni della Formazione Permanente del Clero, pubblicata dal Centro Ambrosiano e pensata per accompagnare il cammino spirituale, pastorale e culturale del Clero della Diocesi di Milano, in diretto rapporto con le proposte dell’Arcivescovo.
Invitati quest’anno dal santo padre Benedetto XVI a vivere un “anno sacerdotale” e dal nostro Arcivescovo a farlo anzitutto “riposando in Dio” desideriamo in primo luogo aprirci all’ascolto della Parola di Dio e fissare lo sguardo su Cristo, “sommo sacerdote della fede che professiamo”. Riposare in Dio è lasciarsi attrarre e ammaestrare dalla rivelazione del grande mistero, dal quale deriva la nostra identità cristiana e ministeriale. Abbiamo così voluto proporre in questo primo quaderno della Formazione Permanente alcune meditazioni sul sacerdozio di Cristo nella Lettera agli Ebrei. Le offriamo a ciascun presbitero e diacono, suggerendo in particolare ai decani di utilizzarle per gli incontri di decanato.
Alle meditazioni seguono quattro ritratti sacerdotali, profili di presbìteri che meritano di essere considerati esemplari, nei quali – per così dire – provare a specchiarci. Il primo è quello del santo Curato d’Ars, del quale festeggiamo quest’anno il 150° anniversario della morte; il secondo e il terzo riguardano due grandi preti della nostra diocesi recentemente beatificati: don Luigi Monza e don Carlo Gnocchi; il quarto presenta la figura autorevole di don Primo Mazzolari. L’incontro con queste forti personalità spirituali ci sarà di aiuto nell’approfondimento e nella testimonianza della nostra identità ministeriale. Anche questi brevi ritratti potranno servire per la meditazione personale e per le riunioni decanali del clero.
Un vivo e sincero ringraziamento a chi ha generosamente collaborato alla stesura di questo testo, fornendo i singoli contributi.
A tutto il presbiterio e a tutti i diaconi diocesani l’augurio di un cammino pastorale illuminato dalla Grazia di Cristo e condotto insieme, in spirito di vera fraternità.