
Il testo offre un'analisi sociologica e fenomenologica di cinque tipi diversi di pellegrinaggio, che hanno mostrato particolare partecipazione in Europa: il Cammino di Santiago, il pellegrinaggio a Loreto, l'Ostensione straordinaria del Corpo di Sant'Antonio, il pellegrinaggio a Medjugorje, le Giornate Mondiali della Gioventù. Inoltre si descrive il turismo religioso come altro fenomeno postmoderno. Anche se il pellegrinaggio è un'esperienza occasionale, esso dimostra la capacità d'interpretare ed esprimere la sensibilità religiosa dell'uomo postmoderno, perché offre un'esperienza eminentemente corporea della fede. Il segreto del pellegrinaggio sta nel processo liminale che mette in atto.
Questo volume studia le collette della domenica e delle principali solennità del Signore, così come appaiono nell'editio typica tertia emendata del Missale romanum (2008), analizzando un totale di 76 brani. La ricerca si articola in sei fasi. Si evidenzia l'ambiente celebrativo nel cui contesto viene proclamata la preghiera; viene esposto il suo iter genetico; si indagano le eventuali risonanze bibliche e patristiche del testo; viene mostrata la struttura letteraria delle varie espressioni; vengono analizzati i rilievi lessicali e stilistici, individuando le figure retoriche e il cursus ritmico che conferiscono espressività e nobiltà alla prosa liturgica e come conseguenza di questo lavoro si sottolineano alcuni dei contenuti teologici e spirituali presenti in questi testi della tradizione liturgica romana.
Si tratta di un estratto della tesi di laurea che Sr. Profico ha difeso nel 1986. L'autrice offre un importante contributo alla conoscenza di un aspetto interessante del pensiero di S. Vincenzo, nel tentativo di individuare i fondamenti del messaggio che il Santo della carità offre soprattutto nelle Conferenze alle Figlie della Carità. Viene evidenziata una certa affinità di pensiero con alcune correnti del nostro tempo, in particolare con il filosofo E. Lévinas, che pone al centro della sua riflessione l'importanza del "volto", che per lui è epifania dell'alterità. Anche in S. Vincenzo c'è questa insistenza sul volto, soprattutto quello del povero, nel quale egli invita con forza a vedere quello stesso di Cristo, indicando la necessità di "girare la medaglia" e quindi di mettersi in un atteggiamento di fede. Leggiamo nell'introduzione (p. 3): "Vincenzo è un pensatore che agisce: le sue intenzioni non restano pure elucubrazioni di cervello ma sono calate nella realtà e realizzate nell'azione. Maestro di dottrina etica, Vincenzo lo è a pieno diritto. La sua è l'etica del dono, l'etica del Volto, l'etica dell'amore, l'etica della presenza di Dio nell'uomo".
Esiste una metodologia liturgica nella lettura della Bibbia? La risposta è totalmente positiva. Sì, esiste una lettura liturgica della Scrittura. La consuetudine liturgica testimonia come la Chiesa abbia celebrato lungo i secoli - ne fanno fede i Comites, gli Epistolari, gli Evangeliari, i Lezionari -, servendosi di vari modi nel proclamare la Parola (pericope integra, pericope eclogadica, pericope composta, ecc.). I Praenotanda, poi, pongono delle regole interpretative ben chiare: gerarchizzazione delle formule bibliche, la lettura tematica e semicontinua, il valore primario dei temi (nominali, contenutistici e articolati), i legami tematici tra le formule bibliche di uno stesso formulario e tra le formule di un ciclo, ecc. Il testo latino della Nova Vulgata, inoltre, contiene già nella sua traduzione un'interpretazione che la Liturgia romana ha fatto sua, senza per questo disconoscere il valore del testo biblico originale (ebraico, aramaico, greco). La fisionomia della pericope è essenziale: la formula biblica del Lezionario non sempre corrisponde esattamente alla pericope biblica della scrittura: la Liturgia ha compiuto dei "ritocchi" sul testo (delimitazione della pericope non sempre conforme alla delimitazione dell'esegesi, modifica dell'incipit, soppressione di versetti, ecc.). Sotto il profilo interpretativo, infine, si comprende benissimo il valore del contesto. Il contesto celebrativo è l'ultimo, ma non meno importante, elemento ermeneutico di una formula biblica del Lezionario. Il dialogo profondo e sottile tra le formule bibliche, l'eucologia della celebrazione e il tempo liturgico costituiscono la lettura liturgica della pericope biblica.
Nato tra i contadini della Francia del sud, all’epoca delle Guerre di Religione, san Vincenzo è stato convertito dalla grazia di Dio per donarsi soprattutto alla gente po­ve­ra della campagna abbandonata. Per arrivare a capire il suo carisma ha dovuto attraversare le peripezie di una vita tortuosa, ma guidata dalla Provvidenza che gli ha aper­to strade impensate. Così in un’esi­sten­za avventurosa ha potuto servire i poveri di tutte le categorie sociali: dai galeotti ai trovatelli; dai rifugiati nelle città a causa del­la guerra e della fame ai cristiani schiavi in Tunisia. Ha lanciato la sfida della carità nel mondo femminile, introducendo nella Chie­sa l’organizzazione capillare del servizio ai poveri nelle parrocchie di Parigi e la no­vità di una congregazione femminile, le Fi­glie della Carità, a totale servizio dei poveri. Si è impegnato per la riforma del clero di Francia. Ha operato nell’epoca di Richelieu e Mazzarino, sostenendo la dignità e la causa del povero come vocazione fondamen­tale della Chiesa. È stato proclamato dalla Chiesa “Patrono universale di tutte le opere di carità”.
Dio chiama una persona, la riserva per sé affinché si dedichi a Lui in modo particolare. Al tempo stesso Egli conferisce la grazia in modo che nella consacrazione la risposta dell’uomo si esprima mediante un profondo e libero abbandono di tutto se stesso. Il nuovo rapporto che ne deriva è puro dono. È un’alleanza di mutuo amore e fedeltà, di comunione e missione stabilita per la gloria di Dio, la gioia della persona consacrata e la salvezza del mondo (Elementi essenziali, 5).
Tutto è cominciato dall’incontro col Signore. Da un incontro e da una chiamata è nato il cammino di consacrazione. Bisogna farne memoria. E se faremo bene memoria vedremo che in quell’incontro non eravamo soli con Gesù: c’era anche il popolo di Dio, la Chiesa, giovani e anziani, come nel Vangelo… non si può rinnovare l’incontro col Signore senza l’altro: mai lasciare indietro, mai fare scarti generazionali, ma accompagnarsi ogni giorno, col Signore al centro (Papa Francesco).
Calendario, in lingua latina, per la celebrazione della Messa e della Liturgia delle Ore per l’anno liturgico 2021-2022.
È per tutte le sacrestie e per tutti coloro che seguono la liturgia ufficiale quotidianamente.
Perciò si dirige non soltanto ai sacerdoti ma anche alle suore e a tutti quei laici che seguono più da vicino la vita della Chiesa.
È il calendario ufficiale che ordina le celebrazioni liturgiche della Messa e della Liturgia delle Ore per tutto l’anno 2021-2022.
Calendario ufficiale in inglese che ordina le celebrazioni liturgiche della Messa e della Liturgia delle Ore per tutto l'anno 2022.
"L'evangelizzazione procede se in primis le persone consacrate sanno attrarre, sanno cioè indicare la vera fonte della specifica vocazione, che è la gioia di vivere nella radicalità proposta dal Vangelo. Questo saggio teologico-spirituale contribuirà in modo significativo a ripensare la vita e lo scopo della vita consacrata nella più ampia missione affidata da Cristo alla Chiesa. Lo snodo essenziale e fondamentale è da concentrare sulla valorizzazione delle differenze, accarezzando i conflitti. Le comunità devono sentire come primario dovere-piacere quello della formazione per vivere in modo significativo l'esperienza del servizio espresso in una vita felice" (Dalla Prefazione di monsignor J. R. Carballo).